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Le parole più adatte alla circostanza le ha trovate Serge Quadruppani. Le abbiamo tradotte dal francese, eccole:
«Di fronte all’imbecillità fascistoide, si resta come ammutoliti: l’idiota enormità di certe dichiarazioni potrebbe lasciarci senza voce. E’ una cosa talmente stupida che si ha soltanto voglia di alzare le spalle e pensare ad altro. Ma questa enormità e quest’idiozia hanno effetti molto concreti. Se si lascia diffondere la sola idea (per non parlare della prassi reale) che si possano ufficialmente compilare liste nere contro chi non cede alla dittatura della tristezza, chi non si adegua alla visione dominante di questo o quell’aspetto del passato, allora si capitola a una concezione della società più vicina a quella della Tunisia di Ben Ali che a quella sognata in Europa dagli illuministi e dalla Resistenza.
Per fortuna la storia recente dimostra che, a conti fatti, i piccoli e grandi Ben Ali non sempre sono vittoriosi.»
Avvertenza preliminare: il caso Battisti qui è solo un pretesto. Non ci fosse stato quello, ne avrebbero cercato un altro. Ragion per cui, in questo post non si parlerà dello specifico di quella vicenda. Chi conosce soltanto la campana battuta a martello dai media e dai politici e volesse sentirne altre, può informarsi su Carmilla [1]. Chi vuole discuterne, è pregato di farlo altrove (la rete è piena di blog e forum). Come la pensiamo noi è sufficientemente noto, a suo tempo ne abbiamo scritto, soppesando ogni parola, sforzandoci di mantenere un equilibrio [2]. Ma oggi la questione è un’altra, come ha capito benissimo il collega Carlo Lucarelli, che ci manda questo messaggio:
«Sul “caso battisti” – sia l’uomo che la vicenda – abbiamo posizioni differenti, ma quello che stanno cercando di fare con questa lista di proscrizione è veramente una porcata ed è pura censura del dissenso. Io non sono uno dei firmatari dell’appello pro Battisti ma sono disponibile ad appoggiare comunque qualunque iniziativa condivisibile nel contrastare questa squallida operazione da dittatura stupida.»
E ora raccontiamo cosa sta succedendo.
L’assessore alla cultura della provincia di Venezia, l’ex-missino-oggi-berlusconiano Speranzon, ha accolto il suggerimento di un suo collega di partito e intimerà alle biblioteche del veneziano di:
1) rimuovere dagli scaffali i libri di tutti gli autori che nel 2004 firmarono un appello dove si chiedeva la scarcerazione di Cesare Battisti;
2) rinunciare a organizzare iniziative con tali scrittori (vanno dichiarati “persone sgradite”, dice).
Il bibliotecario che non accetterà il diktat “se ne assumerà la responsabilità”.
Si allude forse al congelamento di fondi, al mancato patrocinio delle iniziative, al mobbing, a campagne stampa ostili?
La proposta ha avuto il plauso del COISP, un sindacato di polizia. Così il bibliotecario ci pensa due volte, prima di mettersi contro l’ente locale e le forze dell’ordine.
Una cricca di “sinceri democratici” si sta già muovendo per estendere la cosa a tutto il Veneto, ed è probabile che l’iniziativa venga emulata oltre i confini regionali.
Ecco cosa si può leggere sul “Gazzettino” [3]:
«Scriverò agli assessori alla Cultura dei Comuni del Veneziano perché queste persone siano dichiarate sgradite e chiederò loro, dato anche che le biblioteche civiche sono inserite in un sistema provinciale, che le loro opere vengano ritirate dagli scaffali […] Chiederò di non promuovere la presentazione dei libri scritti da questi autori: ogni Comune potrà agire come crede, ma dovrà assumersene le responsabilità. Inoltre come consigliere comunale a Venezia, presenterò una mozione perché Venezia dia l’esempio per prima […] Scriveremo agli assessori regionali Marino Zorzato e Elena Donazzan, perché estendano l’iniziativa in tutto il Veneto.»
Ora, il fatto stesso che uno possa concepire una cosa del genere indica che lo sprofondamento italico sta toccando nuove, nauseanti bassezze. Stiamo ormai trivellando il fondo della Fossa delle Marianne, circondati da pesci ciechi e deformi, in cerca dell’oscurità più oscura che possa prodursi nell’universo.
Vogliamo stare in fondo alla fossa insieme a questi tetri, squallidi palombari della censura, o vogliamo impegnarci a riemergere?
Lassù c’è il sole, per chi desidera rivederlo.
Nella lista di proscrizione siamo in tantissimi: noi, Valerio Evangelisti, Massimo Carlotto, Tiziano Scarpa, Nanni Balestrini, Daniel Pennac, Giuseppe Genna, Giorgio Agamben, Girolamo De Michele, Vauro, Lello Voce, Pino Cacucci, Christian Raimo, Sandrone Dazieri, Loredana Lipperini, Marco Philopat, Gianfranco Manfredi, Laura Grimaldi, Antonio Moresco, Carla Benedetti, Stefano Tassinari e molti altri.
Praticamente dovrebbero svuotarli, gli scaffali.
E forse è quello che sognano.
Ha ragione Quadruppani: non si può reagire con un’alzata di spalle, dire “è solo una provocazione”, consigliare l’indifferenza “per non fare pubblicità a certa gente”. A volte bisogna fare così, ma non sempre.
Certo, questa è anche una provocazione, ma è soprattutto altro:
1) è una minaccia a un’intera categoria di lavoratori (i bibliotecari), che dovrebbero accettare un ultimatum autoritario e anti-costituzionale altrimenti la pagano cara.
2) è un atto finalizzato a isolare e censurare scrittori e artisti in quanto “complici” del terrorismo. Un atto compiuto da un amministratore, una figura di potere che, agitando uno spauracchio per distogliere l’attenzione da altri problemi, si appella alle reazioni viscerali del “popolo”. Un atto che vuole intimidire e “mettere in riga” chi produce discorso pubblico.
Come ha dichiarato il collega Tiziano Scarpa: «Così si colpisce la cittadinanza di uno scrittore, che è nella lingua e nelle sue opere.» [4]
A questa schifezza dovremmo reagire tutti, non solo gli scrittori direttamente coinvolti o i bibliotecari direttamente minacciati.
– Dovrebbero farsi sentire i cittadini, i lettori, i frequentatori delle biblioteche.
– Dovrebbero farsi sentire amministratori, forze politiche e associazioni di Venezia e dei comuni circostanti.
– Dovrebbe cercare di scriverne chiunque lavori nell’informazione o abbia un blog et similia;
– Dovrebbe dire qualcosa l’Associazione Italiana Biblioteche.
– Dovrebbero dire qualcosa i sindacati dei dipendenti pubblici.
– Dovrebbero muoversi gli editori, anche legalmente, con querele e cause civili, a fronte di un’azione che procura loro danni materiali e morali.
– Andrebbero mandate mail di protesta ai giornali (non solo a quelli veneti), andrebbero affissi volantini e lettere aperte alle bacheche di biblioteche e sale di lettura.
– Andrebbero diffusi e linkati post come questo (in calce al quale metteremo gli aggiornamenti sulla vicenda) e qualunque altro articolo, testo o video che informi su questo personaggio, sulle sue intenzioni liberticide e su eventuali iniziative dei suoi emuli e sodali.
Alcuni degli scrittori finiti in lista nera (insieme ad altri che non ci sono finiti ma sono solidali) stanno discutendo, si stanno coordinando, stanno valutando quali azioni (anche legali) intraprendere. Ma se si muoveranno solo loro, la censura passerà. La minaccia è rivolta a tutti: a chi scrive, a chi legge, a chi ha a cuore la molteplicità dei punti di vista su qualunque argomento. Se sottovalutiamo l’iniziativa perché è stupida, si crea un precedente. E’ un’iniziativa tanto più pericolosa quanto più è stupida. Come acutamente fa notare il blogger Mazzetta, si intende affermare il principio secondo cui sarebbe perfettamente normale
«applicare un filtro morale, selezionando i libri in base ai comportamenti degli autori e alla loro aderenza ideologica e politica al volere delle maggioranze di governo.
Come se, un domani che Berlusconi dovesse cadere in disgrazia, qualcuno proponesse di bandire da tutte le biblioteche del regno i libri di quanti lo hanno sostenuto o difeso, come se le opere letterarie potessero e dovessero essere selezionate in base alle credenziali morali e politiche dell’autore.» [5]
[…] Da Venezia partono i roghi di libri. Vogliamo fare qualcosa? | Giap, la stanza dei bottoni di Wu M…. […]
[…] This post was mentioned on Twitter by Beppe Leonetti, Salvo Costantino, Alessio Baù and others. Alessio Baù said: L’ass. alla cultura della provincia di Venezia vuole eliminare alcuni scrittori sgraditi dalle biblioteche. Gravissimo: http://bit.ly/e8qszH […]
Non ho parole per descrivere tutto questo. Esprimo intanto la massima solidarietà a voi, a tutti gli altri scrittori coinvolti, e a tutti i lavoratori e lettori veneti vittime di questo abominio. Si deve levare un’onda altissima di indignazione, rabbia e civiltà contro questa iniziativa o vincerà, vincerà anche senza mettersi in pratica, vincerà nell’aver reso plausibile o discutibile ciò che non può mai essere tale.
Unica risposta: serrare le fila. Book Bloc. Ogni scrittore italiano degno di questo nome dovrebbe auto-denunciarsi direttamente all’assessore Speranzon (la mail è disponibile sul suo sito) come “scrittore sgradito”. Io mi auto-denuncio. Ho posizioni diverse dalle vostre sul caso Battisti. Ma non ha nessuna importanza. Quello che accade è di una gravità inaudita. Sottoscrivo le parole di Lucarelli. “Sono disponibile ad appoggiare comunque qualunque iniziativa condivisibile nel contrastare questa squallida operazione da dittatura stupida”.
Propongo un gruppo su anobii (e goodreads eventualmente) per diffondere la notizia ed eventualmente preparare una risposta/replica da parte dei lettori da inviare direttamente all’assessorato alla cultura della provincia di Venezia.
[…] Comuni del Veneziano. Qui. Tags: […]
Una sola risposta, semplice ed efficace: sostenere tutti la Carta dei Diritti della Lettura promossa dall’Associazione Donne di carta, che vede uniti editori, librerie, autori e lettori che credono fortemente che la lettura sia un Diritto della persona senza alcuna discriminazione.
Firmate, fate circolare questa Petizione. Arriverà in Europa.
http://www.firmiamo.it/la-carta-dei-diritti-della-lettura-donnedicarta
Esprimo anche io la mia massima solidarietà agli scrittori coinvolti in questa ignobile caccia alle streghe. Spero che i bibliotecari veneziani reagiscano con forza e compattezza a questo diktat che puzza di sterco fascista.
[…] si potessero raggiungere livelli biechi e bassi lo si sapeva, ma che si arrivasse a paventare azioni tipiche di un tempo che non dovrebbe più tornare e di quei totalitarismi che con le loro azioni la storia […]
Ciao WMs
Avete ragione: il fatto che la proposta sia stupida è un’aggravante. Dobbiamo fermarli, cercando di far capire ai nostri concittadini dei rischi a cui stiamo andando incontro, tutti insieme – e finora anche piuttosto allegramente.
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Oggi su Twitter vi avevo fatto un commento sulle virgolette:
Bello schifo, ma attenti con quelle virgolette: la provincia mette al rogo è ben diverso da la provincia “mette al rogo”…
Non era per pedanteria (almeno, spero di no). Siccome vedo che avete usato la metafora del rogo anche qui, spiego quello che intendevo: poiché nessuno ha effettivamente proposto un rogo di libri (anche se, indubbiamente, il simpatico Raffaele “grande uomo che si chiamava Giorgio Almirante” Speranzon sembra a naso il tipo di persona che non la giudicherebbe una pessima idea), mi sembra che sarebbe controproducente basare una campagna di reazione, critica e condanna su una metafora che implica un’accusa di nazismo. Già mi immagino la risposta: “Ma noi non vogliamo bruciare i libri, vogliamo SOLO toglierli dalle biblioteche. Siete la solita sinistra massimalista che gonfia e distorce i fatti ecc ecc…” E con quel “solo”, avrebbero segnato un punto a loro favore, perché l’abnormità della loro proposta ne risulterebbe sminuita. Un bel “No all’Inquisizione” sarebbe forse più efficace?
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Un’altra ideuzza: non mi sembra in realtà un caso che la schifezza (la proposta) sia stata vomitata in riferimento al caso Battisti. La lotta al terrorismo, voi lo sapete sicuramente meglio di me che sono giovane e inesperto, è il grimaldello attraverso il quale si sono fatti strada nello Stato italiano, fin dagli anni 70, i metodi illegali e gli strumenti legali dell’autoritarismo fascista mimetizzato che oggi lo contraddistingue, come una specie di giubbetto antiproiettile. È possibile che, dopo i viaggi in Iraq e in Afghanistan che si è fatto in compagnia della war on terror, il fascista nostrano ne sia tornato con una fiammella di fondamentalismo che prima non aveva. Al-Qaeda come proiezione di un nazismo latente… Se così fosse, Battisti non sarebbe solo uno spauracchio, ma un’occasione per prospettare in patria ciò che è stato sperimentato all’estero.
Non ho firmato l’appello per la scarcerazione di Battisti e sono uno di quelli che sperano che venga estradato in Italia.
Questo non toglie che l’iniziativa di Speranzon sia un atto di fascismo puro e semplice che trovo ripugnante.
Adesso a questa gente bisogna far capire che gli scrittori hanno muscoli oltre che anima.
Mi autodenuncio.
Sono disgustato dall’iniziativa e da chi l’ha promossa. Ovviamente solidarietà massima a voi e ai vostri colleghi coinvolti e a tutti i bibliotecari colpiti da eventuali ritorsioni di questi fascisti neo-vandeani del cavolo.
Solidarietà anche ai cittadini veneti che si ritrovano governati da gente simile che, anche se eletta, sono sicuro che non li rappresenta, non tutti almeno.
Devo dire che fate bene a non sottovalutare anche se credo (spero) che la trovata di questo assessore sarà presto ritirata….voglio dire..non può passare! è talmente palese la sua idiozia che quel poco che resta di illuminismo e anticorpi democratici in Italia non può non reagire e non può non vincere almeno su questo!
Ancora la mia stima e la mia solidarietà, per quel che può valere
Per chi vuol fare altrettanto, la mail di Speranzon (dal suo sito) è: info@speranzon.it
Questo il testo del messaggio che gli ho inviato:
Non ho firmato l’appello per la scarcerazione di Battisti e sono uno di quelli che sperano che venga estradato in Italia.
Questo non toglie che la sua iniziativa sia un atto di fascismo puro e semplice che trovo ripugnante.
Sono sicuramente uno scrittore a Lei e ai suoi simili sgradito. Mi autodenuncio.
Questi sono i miei libri, li faccia pure bruciare nella pubblica piazza.
http://www.ibs.it/libri/binaghi+valter/libri+di+valter+binaghi.html
Con scarsa stima
Valter Binaghi
[…] Ho ripensato a questo passo dopo aver letto questa notizia sul blog dei Wu Ming. […]
[…] autori accusate/i di aver sostenuto Cesare Battisti? Una lista, parziale, è visibile sul sito dei Wu Ming e la riporto qui: Valerio Evangelisti, Massimo Carlotto, Tiziano Scarpa, Nanni Balestrini, Daniel […]
Ho raccolto l’appello, ho scritto a Speranzon e messo un post sul mio blog ( http://perseo.blog.kataweb.it/perseo_blog/2011/01/16/censurate-la-cultura/ ) inoltre sto cercando di diffondere le informazioni sui vari siti GLBT
Marino Buzzi
Questo mi offende anche come lettore, oltre che come uomo. Creiamo anche appello del lettore, che della repubblica delle lettere è cittadino e a volte partecipante, e postiamolo al signore in questione, ma soprattutto facciamone una fotocopia A3 con in calce un permalink che spieghi il tutto chiaramente. Attacchiamola nrlla nostra biblioteca, e chiunque voglia si informerà a dovere.
“Io mi autodenuncio come lettore di libri. Sia di autori che hanno firmato l’appello per la scarcerazione di Battisti, sia di quelli che non l’hanno firmato. La sua pretesa di togliermi la possibilità di leggere anche soltanto un libro per qualsiasi motivo è ripugnante, un atto fascista e indegno. Per questo, e per il mio profondo rispetto delle idee di chi la pensa diversamente da me, non posso accettare questa linea fascista.
Senza alcuna stima, con molto livore intellettuale”
Il lettore Giorgio Calandri
Anche io mi associo alla solidarietà verso le scrittrici e gli scrittori e mi indigno per l’iniziativa di stampo fascista dell’Assessore Speranzon.
Fascista è una parola che molti hanno usato. A tal proposito mi sono fatto un giro per il sito di Speranzon. Guardate, se avete voglia, le foto. Temo che “fascista” sia una parola che all’Assessore non dispiaccia: è spesso ritratto con il pugnace La Russa, l’ardito Gasparri e altri.
Attenzione alla frase “ogni Comune potrà agire come crede, ma dovrà assumersene le responsabilità”. A cosa allude? Dove vuole arrivare?
Bisogna esporli al pubblico disprezzo e sollecitare indignazione in ogni occasione, luogo, manifestazione possibile. Personalmente, e’ possibile che partecipi ad una conferenza di italianistica il prossimo aprile (Pittsburgh, Pennsylvania), e non manchero’ di elaborare qualche riflessione al riguardo, oltre che a citare le piu’ significative iniziative che avverranno tra qui e allora. Gia’ volevo parlare di autorialita’, collettivi e BookBloc, e questo non fa che fornirmi ulteriori — ancorche’ indesiderate — suggestioni.
@peterpoe e a tutti
ho sperimentato direttamente la risposta benaltrista “non si parla di bruciare libri ma di boicottare la lettura” es è stato aggiunto “potrei essere d’accordo”. Sono inorridita, avendo inoltre ricevuto queste parole da una persona che suppongo abbia sale in zucca, qualsiasi possa essere la sua idea su Battisti. Mi inquieta vedere quanto appaiono basse le difese democratiche di fronte a questi atteggiamenti da parte di molta gente, ma sono sicura che ancora gli anticorpo siano forti in giro. D’altronde l’efficacia espressiva dell’immagine del rogo non credo debba essere “bandita” (a proposito di censure) perché apparentemente contro producente.
Chiedo inoltre lumi su come diffondere la cosa su anobii e goodreads. Sono disponibile a fare il necessario e anche di più.
[…] detesti modificare i miei piani di un singolo millimetro. E quindi potrà capire meglio quanto questa notizia mi abbia colpita e […]
Ho preso il testo di Valter Binaghi, a cui ho apportato alcune modifiche e ho spedito a Speranzon come segue.
Non ho firmato l’appello per la scarcerazione di Battisti. Questo non toglie che la sua iniziativa sia un atto di fascismo puro e semplice che trovo ripugnante.
Dubito che il mio libro, scarsamente distribuito e piuttosto sconosciuto, alberghi negli scaffali di una biblioteca della sua Provincia (ne sarei fiero, ma sono cosciente dei i miei limiti).
Fatico dunque a definirmi “scrittore”, ma in tale veste sono certo di essere a Lei e ai suoi simili sgradito. Mi autodenuncio.
Questo è il mio libro: http://bit.ly/ij2WJh
Se lo dovesse trovare, lo faccia pure bruciare nella pubblica piazza.
Cristian Fabbi
Intanto, grazie a tutt* per queste prime reazioni.
Bisogna sfatare subito eventuali equivoci, soffiare via il fumo dagli occhi.
In questa vicenda merdosa non si propone affatto di “boicottare la lettura”: ci si muove per proibire la presenza di certi libri in spazi pubblici creati per accoglierli, conservarli e farli arrivare ai lettori.
Allo stesso tempo, si cerca di mettere al bando da interi territori coloro che li hanno scritti.
E a proporre – o meglio, a cercare di imporre – questo è una figura istituzionale, l’assessore alla cultura (!) di una provincia tra le più importanti d’Italia. Non capire questo è grave. Molto grave.
Sweepsy, per favore, riporta queste mie parole al tizio che ti ha risposto con quelle fesserie, possibilmente nel consesso in cui le ha proferite.
@ Tutti,
l’indirizzo e-mail di Speranzon nella sua capacità di amministratore è questo:
raffaele.speranzon@comune.venezia.it
Buone tutte le idee di iniziative: autodenuncia degli scrittori non in lista nera, uso dei social network di lettura (Anobii e Goodreads), diffusione di comunicati di lettori etc. Coordinatevi tra voi.
E che cento fiori sboccino: Inquisizione, roghi, boh, usate le metafore che vi pare :-)
Alcuni link:
Serge Quadruppani, “La fierté de figurer sur la liste noire”
http://bit.ly/f4w6ZL
Militant, “L’Index librorum prohibitorum secondo Paride Costa”
http://goo.gl/fb/6R8ru
Fabrizio Lorusso sul blog Latino America Express, ospitato sul sito de “L’Unità”:
http://latinoamericaexpress.blog.unita.it/al-rogo-i-libri-dei-sostenitori-di-battisti-1.266404
Domani sulla stampa veneta dovrebbero uscire alcune interviste e prese di posizione, ma questa roba deve allargarsi a livello nazionale.
Speranzon non ha invitato al boicotaggio, il che secondo me è sintomatico.
Il boicotaggio in questo caso sarebbe una pratica accettabilissima.
Se un libraio “obiettore” decide di non tenere i libri di un autore che disprezza, libero di farlo, ci mancherebbe. La libreria è sua, è un esercizio privato ed è ben diverso – come funzione sociale – da una farmacia.
Speranzon invece tratta le biblioteche – servizi pubblici – come esercizi privati. Immagina che la cosa pubblica sia “roba della maggioranza”, quindi sua, in quanto assessore designato.
Chissà, forse un giorno privatizzeranno le biblioteche, e allora, tanto vale prepararsi.
Ogni biblioteca ha una sua mail e l’AIB ha le sue sedi regionali con indirizzo e-mail, a parte ovviamente i due o tre figuri veneti. Si può cominciare anche così.
I libri tornano a far paura. Il Book Bloc è stato profetico.
Un chiaro caso di invidia del senno.
Nel mio piccolo, mi sono mosso.
Facciamoci sentire.
Ho riportato esattamente le parole, anche quelle aggiunte qui sopra da Wu Ming 2. Probabilmente e` una partita persa in partenza, considerando che la discussione si e` generata su Facebook, pero` credo che la resistenza sia vitale in qualunque spazio disponibile. Chi e` disponibile all’ascolto e ragionevole credo che possa superare facilmente gli equivoci.
Tra l’altro quando ho scritto benaltrismo qui sopra ero dubbiosa, stavo per scrivere veltronismo, e ripensandoci mi sembra la parola piu` adatta. Vuoto spinto di una non-sinistra che e` favorevole a tutto e al suo contrario, e che cerca di non scontentare nessuno. Cosi` facendo, lentamente accetta qualsiasi posizione fino all’aberrazione. Sbaglio?
Ps. scusate gli accenti a casaccio, ora mi trovo con la tastiera americana e mi sento fortemente limitata XD
Cerco traccia su Anobii e Goodreads, ci aggiorniamo.
@ Sandra Giuliani,
scusaci, il tuo commento delle 8:22 pm era finito nello spam! Lo abbiamo ripescato soltanto adesso, e sbloccato. E’ un po’ più in alto, tra i commenti di due ore fa.
Persone senza dignità, null’altro.
Totale solidarietà verso gli scrittori.
Siccome mi sento fin troppo inutile al momento, ho cercato su Anobii, non trovando il gruppo l’ho appena creato, ma la mia lista di amici ovviamente e` molto ridotta.
Qui il link: http://www.anobii.com/groups/01a8bd9440bc4af657/
http://www.anobii.com/groups/01a6322878113a43a9/
scusate, scrivevo nello stesso momento in cui ha scritto sweepsy
Una sterile questione di lana caprina, ma voglio esporla:
perché dobbiamo essere *noi* (scrittori lettori ecc) ad autodenunciarci? Perché dobbiamo essere sempre noi a dire “e allora contate anche me nel numero”, “siamo tutti tizio, siamo tutti caio” (con tizio e caio i capri di turno). Come se a quelli lì gliene fregasse qualcosa.
Perché dobbiamo sempre legittimare (a me sembra questo: una legittimazione) certe uscite, certe proposte, certe iniziative?
Io a quel tale gli scrivo, ma gli scrivo “io ti denuncio, io urlo il tuo nome, perché tu sei un fascista ignorante, e dovresti vergognarti”.
Ci troviamo in un paese che sta vivendo (da quasi cento anni) un pessimo momento storico. La censura c’è, ma è mascherata sotto forma di regole di mercato. Anche la Rete viene bloccata, senza che ce ne accorgiamo. E una sparata del genere non merita proprio una legittimazione di nessun tipo, ma una denuncia a grandissima voce. Scriviamo a quel tale, ma tante email civili, non email che a me paiono sottomesse: io mi denuncio, perché tu sei brutto e cattivo. No, la risposta deve essere: non togli i miei libri, e nemmeno quelli degli altri. Non mi impedisci di leggere i libri che voglio. E non deve essere un terreno di discussione, non c’è niente da discutere.
Perdonate lo sfogo.
Mi immagino un bibliotecario aggirarsi con passo mesto tra gli scaffali, una lista in una mano e uno scatolone sotto braccio, mentre si imbatte in Fahrenheit 451 di Bradbury, e gli si gela il sangue.
@giacomo.m
Perfetto, ci siamo sovrapposti XD Direi di vedere come va e poi in caso accorpare in un unico gruppo, la descrizione del tuo e` molto migliore… bisognerebbe trovare una coordinazione e qua mi sembra di stare abusando dello spazio concesso.
*simpatico aneddoto su Speranzon*
Nei lontani anni ’90 il nostro eroe fece avere ai quotidiani locali alcune foto che ritraevano la Casa dello Studente, sede delle riunioni degli studenti delle scuole superiori di Venezia. Nelle immagini erano inquadrate delle normalissime scope per fare le pulizie, opportunamente “tagliate” in modo da non far vedere le spazzole e poter asserire che nella Casa erano conservate pericolose armi improprie (bastoni di legno).
Davvero una gran bella persona.
Potete anche inviare un messaggio al suo profilo su Facebook: http://www.facebook.com/speranzon
Io ho scritto questo (diffuso anche via blog mio + scritturacollettiva.org):
Gentile Assessore Speranzon
La sua proposta di rimuovere libri di autori sgraditi a lei e alla sua fazione politica dalle biblioteche del Veneto richiama le peggiori pratiche di dittature e oscurantismi di ogni epoca e paese.
Poiché lei è uomo di cultura, sono certo di non aver bisogno di ricordarle che uno dei suoi autori preferiti, Aleksandr Solženicyn, fu esiliato dal suo paese per i libri che aveva scritto.
Allo stesso modo, non ho motivo di dubitare che lei, come rappresentante delle istituzioni, ha ben chiari i pericoli posti alla libertà dell’uomo da uno Stato che si pone come giudice e censore delle idee che circolano tra i suoi cittadini.
Lei sa bene che Yukio Mishima e Marguerite Yourcenar, altri due autori che figurano nella lista dei suoi preferiti, erano omosessuali. Lei certamente rammenta che l’infame rogo di libri organizzato dai nazisti il 10 maggio del 1933 ebbe luogo in occasione della distruzione e del saccheggio dell’Istituto per la scienza della sessualità di Berlino che si era distinto, fra le altre cose, per la promozione dei diritti degli omosessuali.
Sicuro di farle di cosa gradita, riporto una citazione da Memorie di Adriano:
“Fondare biblioteche, è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.”
Se i distruttori di libri avessero vinto, queste righe non esisterebbero più.
La invito a ritrattare la sua proposta. Chieda scusa. Chieda scusa ai suoi elettori, a tutti gli italiani e a se stesso.
Le porgo cordiali saluti e la invito, nel caso volesse perseverare nella sua perversa e stupida presa di posizione, a candidarmi fra gli autori posti all’Indice.
In fede
Gregorio Magini
@ beppe
denunciare e denunciarlo, certo. E non toglie nemmeno un libro, certo. Nemmeno un opuscoletto. Questo è poco ma sicuro, è la linea d’azione principale. Però quando qui alcuni hanno usato l’espressione “autodenunciarsi”, io non ci ho visto sottomissione né tantomeno… “legittimazione” della porcata. Ci ho visto provocatoria solidarietà da parte di colleghi a noi che siamo nella lista nera, e un chiaro riferimento a questa scena:
.
Ripeto: secondo me tutte le iniziative e le forme di solidarietà vanno bene. Molteplicità.
La notizia è arrivata in Brasile.
http://bit.ly/gOp2yO
Riporto dal blog di U.M. Tassinari, perché mi sembra interessante (c’è qualcuno che ha competenze per confermare l’ipotesi di reato di peculato per distrazione?):
«La cosa comincia a complicarsi quando si passa sul terreno materiale delle opere e non più dei rapporti con le persone. Perché quando si propone la “rimozione delle loro opere letterarie dalle biblioteche civiche della Provincia di Venezia e (…) dalle biblioteche scolastiche presenti nel comprensorio provinciale veneziano” un assessore provinciale dovrebbe rendersi conto che essendo state acquistate con denaro pubblico, quelle opere fanno parte del patrimonio pubblico e quindi chiunque le dovesse sottrarre alla pubblica disponibilità “togliendole dagli scaffali” commetterebbe automaticamente il reato di peculato per distrazione.»
Il rogo dei libri (B. Brecht, trad. di F.Fortini)
Quando il regime ordinò che in pubblico fossero arsi
i libri di contenuto malefico e per ogni dove
furono i buoi costretti a trascinare
ai roghi carri di libri, un poeta scoprì
– uno di quelli al bando, uno dei meglio – l’elenco
studiando degli inceneriti, sgomento, che i suoi
libri erano stati dimenticati. Corse
al suo scrittoio, alato d’ira
e scrisse ai potenti una lettera.
Bruciatemi!, scrisse di volo, bruciatemi!
Questo torto non fatemelo! Non lasciatemi fuori! Che forse
la verità non l’ho sempre, nei libri miei, dichiarata? E ora voi
mi trattate come fossi un mentitore! Vi comando:
bruciatemi!
La crepa nel cielo di carta si sta allargando ogni giorno di più.
Leggevo oggi che per motivi diversi anche il film di Placido su Vallanzasca viene gentilmente boicottato da un partito di governo.
Lo fece anche il Vaticano per “La dolce vita”, ma era il 1960.
Dobbiamo inventarci qualcosa, comunque. Un attacco a sorpresa.
Già immagino che in Veneto parecchie persone abboccheranno all’amo.
Pericolosi oggetti in cellulosa…
Ogni volta pare di aver toccato il fondo, non è vero? Ce lo ripetiamo come pappagalli induriti dal dolore e dall’indignazione. Guardiamo i telegiornali, interloquiamo irati con i personaggi che occupano lo schermo, sapendo che il nostro fiato è spre…
[…] dei libri dalle biblioteche comunali. Molto dura. La cosa che mi lascia sempre più sgomento è che questi messaggi qui provengono ormai con frequenze disarmanti da uomini delle istituzioni – che dovrebbero essere, […]
[…] [In riferimento alla sua proposta di rimuovere libri sgraditi dalle biblioteche del Veneto.] […]
@ Beppe
Anch’io prima ho avuto il tuo stesso pensiero, ma non ho “osato” esprimerlo e l’ho ricacciato sotto coscienza. Il fatto è talmente grave che viene voglia di contrattaccare e di uscire di prepotenza dal frame “vittima” ed è difficile dar torto alla propria legittima rabbia. Credo che tu abbia fatto molto bene invece a esprimerlo e che sia giusto riflettere anche su questo.
C’è una cosa che la rabbia purtroppo spesso ignora: che questi sono al potere. Questi governano. Noi SIAMO vittime, la nostra non è soltanto una scelta stilistica. Da questa condizione dobbiamo certamente uscire: ma non basterà certo cambiare modalità.
Bisogna capire poi come si mette in moto questa strategia da nazisti dell’Illinois purtroppo sempre più diffusa, spesso operata dai leghisti, qui da un ex-missino, altrove da forza nuova e simili. Uno dei loro cliché è la figura del “complotto” e dei “poteri forti” e quando sono ricacciati nelle loro fogne sono prontissimi a rimettersi la maschera delle vittime e a passare per “democratici”.
@ peterpoe
Io nel mio piccolo tumblr (per quel che conta) non ho esitato a parlare di nazismo. Non si tratta secondo me di una reductio ad Hitlerum. Cerco sempre di fare attenzione a non cadere in questa “trappola” del discorso. Secondo me la parola “nazismo” associata a questa iniziativa (e più in generale a un certo sottobosco sottoculturale di certa destra del nord-italia, leghista e non solo) esprime delle tendenze, dei comportamenti, delle linee di “pensiero” purtroppo reali. Il “campo semantico” evocato dalla parola nazismo mi sembra descrivere questo caso e il contesto in cui maturano casi come questo molto più efficacemente che non “Inquisizione”. Questioni di lana caprina, come si diceva.
[…] Se ne discute in maniera costantenemente aggiornata QUI. […]
@ beppe,
Wu Ming 1 ha tradotto perfettamente il senso della parola “auto-denuncia” (almeno per come l’ho usata io). Detto questo: è solo un primo passo. A fronte di una simile provocazione, occorre alzare teste e voci. Stiamo attenti anche a dire: “tanto non succederà nulla, i libri alla fine resteranno dove sono”. Perché questi attacchi linguistici, se non vengono contrastati in modo efficace, producono *in ogni modo* pericolosi effetti.
@WM1
Ma certo: non volevo sminuire la cosa (sebbene, ma è inutile che lo venga a dire a te, in Spartacus quello non è solo un atto di solidarietà, ma è *la* ribellione).
Volevo solo dire che in questi giorni è circolato in rete quel tweet che più o meno diceva “è strano che in Tunisia si sia rovesciato il governo senza aver prima cambiato la propria immagine su facebook o senza aver firmato una petizione online”: ecco, un po’ questa è la chiave di tutto, del nostro atteggiamento negli ultimi due decenni.
Quelli fanno sparate di ogni tipo, noi ci indigniamo, per un paio di giorni la rete è imballata di proposte e proteste, quindi quelli fanno marcia indietro, e poi dopo qualche mese ripartono alla carica più o meno silenziosamente, e vincono. Sui social network è sempre pieno di frasi tipo “questi cominciano a farmi paura”. Cominciano? Ancora nel 2011? E cosa devono fare di più, perché tu abbia paura?
Ricordo le proteste dei medici (categoria che sono “costretto” a osservare da vicino) quando erano usciti i primi rumors sulla Bossi-Fini. Scandalo, orrore, raccapriccio, piccola marcia indietro e poi avanti tutta. E hanno vinto. Così come i censimenti dei rom. Eccetera.
Stiamo sempre ad aspettare che facciano *il* passo, quello che mostrerà a tutti, definitivamente, che razza di gente siano questi qua.
Ma forse non tutti hanno capito che il passo, questi hanno imparato a non farlo (come dice Zizek), hanno imparato che non serve a niente farci marciare al passo dell’oca. Come ha scritto poco sopra WM2, basta privatizzare le biblioteche: il risultato è lo stesso, anzi migliore, perché gli unici che protestano saranno quattro squattrinati amici dei terroristi, invece gli altri sapranno di poter avere biblioteche ben tenute, comode e piacevoli con libri sberluccicanti.
Ri-scusate lo sfogo.
Ma se si lanciasse una contro iniziativa molto più pragmatica, visto il tipo di persone contro cui bisogna scontrarsi? del tipo: voi fate una lista di proscrizione, io mi impegno ad acquistare uno o più dei libri da voi messi all’indice, o ad inserirli in iniziative di bookcrossing?
Il link fb di Speranzon che ho messo sopra non porta più a nulla, ha nascosto il suo profilo. Il vigliacco.
@uomoinpolvere Certo, hai ragione, l’associazione coi roghi non è affatto peregrina. È solo dialetticamente debole, a mio parere, come slogan, come titolo della protesta. Il mio era solo un suggerimento “tattico”. In effetti, questione pedante da parte mia, accidenti a me… Ha ragione WM1: molteplicità!
@blepiro Immagine toccante… Straziante quasi, se associata all’amore per i libri e i luoghi dei libri che hanno spesso i bibliotecari, e che dimostrano spesso in modi bizzarri delicati e tenerissimi nel silenzio delle aule di studio.
OT @ beppe, a proposito della questione della denuncia da parte dei medici di migranti: in quel caso, abbiamo vinto. E’ recente la CONFERMA del NO alla denuncia degli immigrati senza permesso di soggiorno da parte dei medici (come su può leggere sul sito della SIMM, la Società Italiana di Medicina Migrante, qui : http://www.simmweb.it/ ). Altra proposta dal sapore nazionalsocialista. E in quel caso la mobilitazione dell’opinione pubblica fu fortissima. Non lasciamoci sopraffare dal luogo comune delle proteste che si spengono nei social network. Non è vero che le battaglie non si vincono. Teniamolo ben presente.
@ beppe,
sui guasti del mero “attivismo da click”, siamo d’accordo. L’attivismo da click spesso rinuncia a inventarsi qualcosa, ricorre in prevalenza a moduli e template pre-definiti, si ammoscia nella ripetizione di gesti benintenzionati ma prevedibili e di scarso impatto: firmare la petizione on line ché tanto non costa niente, iscriversi al gruppo su FB tanto per fare etc.
E poi più niente.
Serve più che altro a (fingere di) mettersi in pace la coscienza.
Proprio per questo non abbiamo proposto una petizione, e invitiamo alla molteplicità delle forme (molteplicità che spesso la forma-petizione contribuisce a inibire). Senza la petizione, si è costretti a pensare a qualcosa. A più cose.
E infatti, leggendo in giro e cliccando sui link che arrivano qui col pingback, ho appreso di bibliotecarie che hanno già scritto al loro referente sindacale e diffuso la cosa tra i colleghi (ed è domenica!); lettori che hanno scritto all’Associazione Italiana Biblioteche; scrittori vincitori di premi che hanno scritto alle fondazioni che li hanno premiati per sollecitare una presa di posizione; poi c’è chi si “autodenuncia”, chi scrive la lettera aperta, chi stampa questo post e domani lo lascerà in giro, chi prepara un articolo, chi riprende la cosa sul suo blog, chi “spamma” in giro, chi si informa sugli estremi per denunciare, chi rilascia interviste, chi propone reading in piazza…
Insomma, qui c’è l’on-line insieme all’off-line. C’è la spinta verso la biblioteca, un luogo fisico. C’è la volontà di coinvolgere soggetti diversi dai soliti che si frequentano nella blogosfera e nei social network. Si mandano lettere ad associazioni, fondazioni e istituzioni con cui magari non si era mai avuto a che fare. Speriamo che sia solo l’inizio.
@uomoinpolvere
@Simone Regazzoni
Sì, è vero, loro governano e noi siamo vittime. Non cittadini, ma veri e propri sudditi. Anzi, meno: semplici nemici con cui, bene o male, bisogna convivere per un po’. Ricordo a tutti l’indimenticabile show di La Russa ad Annozero, davanti allo studente che cercava di parlare: la mancanza di rispetto, l’arroganza, la lontananza da qualunque sentimento di civiltà sputate da quell’individuo mi fanno accapponare la pelle.
Cito le parole di Rovelli sul manifesto di qualche giorno fa (che si trovano a questo indirizzo:
http://www.nazioneindiana.com/2011/01/13/la-dichiarazione-di-guerra-civile-di-berlusconi/)
Se allora questa è una dichiarazione di guerra civile, si tratta di esserne all’altezza. E saper proporre, come fecero i resistenti, un orizzonte che sia tutt’altro da questo: un’altra narrazione, ma anche altre “cose”.
Si tratta di rendersi conto del punto cui siamo arrivati (da tempo, ormai), e di riflettere sul da farsi. Sì, come dice Simone Regazzoni, deve essere solo un primo passo.
@ matteoplatone,
iniziative così non le possono, ehm, suggerire gli scrittori, e men che meno proporre:
“Fategliela vedere, a ‘sti nazisti: comprate i miei libri!”
Concederai che suona debole… :-D
E’ chiaro che iniziative basate sul comportamento dei lettori devono essere proposte, discusse e messe in campo dai lettori stessi. Molteplicità, autorganizzazione.
@blepiro
@WM1
Ho forse solo perso un po’ di fiducia, ma sono contentissimo di leggere quello che scrivete (tra l’altro, grazie blepiro, perché la notizia è recentissima, e non ne ero a conoscenza).
E per il momento concludo così: non si dovrebbe riderne, ed è sicuramente OT, ma ho appena sentito questa frase che mi ha fatto molto ridere:
“Non è un paese libero quello in cui una casta di privilegiati può commettere ogni abuso a danno di altri cittadini senza mai doverne rendere conto.”
Una cosa molto importante: chi è bilingue o comunque conosce bene una lingua straniera, potrebbe tradurre questo post, mandarlo a noi WM, e anche diffonderlo in giro autonomamente? Sarebbe importante averlo in inglese, in francese, in spagnolo, in catalano, in tedesco…
Io preparerò il mio testo e ne farò dieci fotocopie da attaccare nelle biblioteche che frequento. Qualcuno appronta un permalink a cui agganciare il tutto? Almeno evito di dover scrivere una roba tipo:
?p=2572#commentlist
poco facile da mandare a memoria.
Notte.
@ Giorgio
basta che scrivi:
wumingfoundation.com/giap/
(il post rimarrà in homepage per un bel pezzo, e avrà dei seguiti.)
Oppure:
« Cerca su google “Venezia roghi libri” »
O, per andare sul sicuro, entrambe le cose.
@beppe
(OT?) sono rimasta sconvolta a sentire recitare esattamente quella frase da quel mascherone in decadimento che assomiglia sempre piu` a Mao, avrebbe potuto dirlo chiunque di noi e invece l’ha detta proprio lui, per difendersi contro tutto e tutti, contro il buon senso e la logica. Non mi sembra troppo OT considerare come il potere abusa anche di frame linguistici che dovrebbero appartenere a chi si oppone al potere. E` un gioco che fanno da anni, sempre piu` spudoratamente. Dobbiamo riprenderci il nostro immaginario resistente.
da domani tutti in biblioteca a richiedere i libri proscritti
Un altro OT-ma-forse-no: in Veneto meno di un mese fa la Donazzan (assessore all’istruzione, anche lei ex-msi ) di cui parla Speranzon, quella a cui vuole girare la proposta per allargarla a tutto il Veneto, si è resa protagonista di un’altra iniziativa (regalare una copia della Bibbia a tutti gli studenti) certo meno grave di questa ma comunque indicativa del contesto comune, della “secessione silenziosa”, della nazificazione a puntate che si sta operando nel nord-est. Aggiungeteci la scuola di Adro e tutta una serie di altre iniziative e “dichiarazioni” che prese da sole, e viste da lontano, possono anche sembrare ridicole, ma provate invece a immaginare di viverle da vicino, e tutte assieme, e a subirle in silenzio senza che mai si alzi una voce a dire che è semplicemente inaccettabile tutta questa deriva idiotico-nazista. Anzi: nazista. Non è forse già tutta compresa l’idiozia nel nazismo?
Mi viene da piangere.
Un’azione concreta e di massa sarebbe ordinare con il servizio di prestito interbibliotecario tutte le opere “incriminate”dalle biblioteche della Provincia di Venezia.
Ci sarebbe bisogno di un elenco preciso e di una minima organizzazione.
vergognoso lancio di agenzia dell’ANSA (che verrà ripreso dal 90% dei quotidiani): http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/veneto/2011/01/16/visualizza_new.html_1620068874.html
l’arte e la letteratura non possono parlare di libertà: mentirebbero come i celebranti che pronunciano abusivamente questa parola
ma devono parlare di liberazione
rompiamo le linee del controllo
coltiviamo tensioni di liberazione
riprendo qui il vostro appello
e lo sottoscrivo
Alberto Masala
E’ vergognoso che nella prima riga del lancio ANSA si parli di “boicottaggio civile”, mentre nel capoverso che segue viene descritto tutt’altro:
“le opere di coloro che nel 2004 hanno firmato un appello […] vanno rimosse dalle biblioteche civiche e scolastiche del veneziano”
Questo non è mai stato, non è, non sarà mai “boicottaggio civile”.
Questo è un tentativo di messa al bando degli scrittori.
Questo è squadrismo in biblioteca.
Ragazz*, qui c’è da farsi il mazzo. C’è da scrivere ai giornali, da telefonare ai programmi radiofonici in diretta, da fare video e metterli su YouTube, da scrivere e portare volantini nelle librerie e alle iniziative culturali (presentazioni di libri, reading, concerti)…
C’è da farsi il mazzo.
Sono con voi. Si sarebbe potuto fare un comunicato stampa per batterli sul tempo, ma era difficile farlo in così breve tempo. E poi si da sempre la precedenza ai politici, qualsiasi stronzata sparino. Deve essere un doppio fronte: da una parte gli scrittori dovrebbero rilasciare interviste o parlarne alle conferenze, dall’altra i lettori dovrebbero diffondere il messaggio il più possibile attraverso i canali che ci son rimasti. Temo che non avremo nessun aiuto da politici d’opposizione (sic).
Oltre ai sindacati dei bibliotecari, non si potrebbero coinvolgere anche le associazioni dei consumatori?
“Per il trasporto dei documenti in prestito interbibliotecario, l’Assessorato alla Cultura della Provincia di Venezia si avvale dei servizi forniti da Poste Italiane SpA e si assume gli oneri derivanti, garantendo all’utente la gratuità del servizio.”
Volendo si può colpirli direttamente al portafoglio.
http://sbmp.provincia.venezia.it/alvise.htm
Ecco il testo integrale della lettera con cui Paride Costa da Martellago e un certo Bovo hanno proposto l’allucinata iniziativa che poi Speranzon ha fatto propria e rilanciata in pompa magna:
http://www.gazzettino.it/articolo_app.php?id=35710&sez=NORDEST&npl=&desc_sez=
Ha perfettamente ragione Mazzetta, che nel commentarla (*) scrive:
“[fa impressione] che nel 2010 ci siano ancora persone che si ebiscono in spettacoli del genere, rivelando un baricentro culturale che sta da qualche parte tra il Terzo Reich e Fantozzi.”
* http://mazzetta.splinder.com/post/23883211/via-i-libri-degli-amici-di-battisti-dalle-biblioteche
Massimo Carlotto: “Io a questo ricatto non cedo”
http://bit.ly/eOkrPp
[…] This post was mentioned on Twitter by Filippo Cioni and others. Filippo Cioni said: RT @vannisantoni: RT @Wu_Ming_Foundt Un vergognoso lancio ANSA fa capire ancor più che c'è da farsi il mazzo http://bit.ly/evEnwo […]
@Tengu86
Laura Puppato, capogruppo del PD in consiglio regionale, si era espressa contro la Donazzon in occasione del dono delle Bibbie, con toni abbastanza decisi. Forse si potrebbe contattarla e chiedere che il PD prenda una posizione dura e netta sulla questione. Questo lo dico non da piddino, che non lo sono eh! E comunque non possiamo certo aspettarci che sia il PD il motore dell’iniziativa (di norma il PD a mala pena riesce a suicidarsi, e con fatica).
Lo propongo comunque per maggiore molteplicità e perché penso che in un contesto come quello veneto e con la situazione che si è venuta a creare bisogna coinvolgere anche i cosiddetti “moderati”, anche chi pensa che Battisti sia una brigatista o simili. Iniziative come quella di Speranzon vanno isolate e messe all’angolo: contro di loro TUTTI si devono levare, TUTTI vanno coinvolti, rispettando le divergenze e le modalità differenti di ognuno.
@uomoinpolvere: Sono d’accordo. Semplicemente, come è stato fatto notare qui, non si può permettere che questa iniziativa (già grave) di Speranzon diventi un precedente per cose anche peggiori. È nell’interesse di tutti fare in modo che ciò non avvenga.
Tra Lega e PDL, comunque, non è facile fare battaglie civili nel “profondo” nord…
@uomoinpolvere
@Tengu86
Penso che questa sia un’occasione per imparare a scavalcare i partiti.
La cultura è di tutti,non della sinistra e del suo ultimo campione degenere in Parlamento, cioè il PD.
E’ il momento di dimostrare che possono fare i loro giochini dialettici tra destra e sinistra su alcuni argomenti,ma certi valori universali non hanno schieramento e siamo capaci a difenderli da soli.
Non dobbiamo sperare che il massimo che possa accadere siano dei commenti scandalizzati da parte degli esponenti del PD, ai quali, poi, il signor Speranzon sarà felicissimo di replicare felice del suo momento di celebrità.
Non vogliamo che ci tolgano i libri,prendiamoci i libri!
“Boni chiede che vengano rivisti “i criteri che di fatto regolano lo svolgersi delle manifestazioni, vietando di fatto quelle che possono risultare pericolose per l’incolumita’ dei nostri concittadini”
Davide Boni, presidente del consiglio della Regione Lombardia sulle manifestazioni dei tunisini, e di altri stranieri, a Milano. (via Tumblr)
link ad un articolo di Libero=> http://www.libero-news.it/articolo.jsp?id=630686
È un’offensiva continua…
@Philip: Come ho detto, è un problema che interessa tutti. Dobbiamo fare qualcosa noi per primi, non importa quale sia la nostra appartenenza politica…
[…] Tutto il resto lo potete leggere qui su Giap. […]
Per ora ho fatto girare il link su FB e nei gruppi contro la violenza sulle donne, ho anche mandato una mail alla redazione di “Informare per resistere” gruppo di FB (hanno oltre 300 000 iscritti e trovo i loro articoli ovunque quindi mi è sembrata fosse un’opzione abbastanza virale).
Vi allego la risposta:
“Informare per resistere
17 gennaio 2011 00:23
A: Lucia Capparrucci
Hai fatto non bene, benissimo ad avvisarci, quindi nessunissimo disturbo
pubblichiamo domani alle 18:00 circa, programmatore articoli automatico.
Inoltre tienici aggiornati sulle reazioni ed eventuali novità, questo è un fatto di una gravità inaudita
Grazie e quando esce condividi l’articolo.
Nick
—
La Redazione di Informare Per Resistere
Ora vedo se mi vengono altre idee, non solo di bacheche da “invadere”.
Un saluto a tutti
[…] al blog di Eleas dove potete leggere un post sulla vicenda Mirafiori, scritto da me medesimo Il secondo, molto più importante, ad un post dei Wu […]
[…] Copio e incollo dal blog dei Wu Ming: […]
[…] che d’improvviso acquista i superpoteri. Ieri sera, però, Giuliano mi ha segnalato il seguente post. Ora, la questione Battisti c’entra di striscio, e non l’affronterò. Una volta mi misi […]
[…] per motivi di spazio e di impaginazione. Se volete leggere il post originale, con tanto di foto, andate pure dai Wu Ming o da Michela Murgia. Non mi […]
Per ora ho mandato questa mail all’ANSA, perchè quasi mi fa più incazzare il lancio che parla di boicottaggio civile. Poi diffondo tra amici e colleghi.
“In relazione alla notizia da voi diffusa circa l’iniziativa fatta propria dall’assessore alla cultura Speranzon, di rimuovere dalle biblioteche PUBBLICHE i libri di autori firmatari di un appello relativo al caso Battisti,
vi faccio notare che l’espressione da voi usata “BOICOTTAGGIO CIVILE” è falsa, poichè non ha nulla di civile l’idea di eliminare dalle biblioteche PUBBLICHE e quindi aperte a TUTTI i i cittadini qualunque sia il loro pensiero, libri o pubblicazioni di qualunque genere. Si tratta di una proposta che sta nel pozzo più profondo dell’inciviltà e la definizione da voi usata non fa che alimentare un’idea falsa e bugiarda. Vi prego pertanto, di rimuovere dalla notizia almeno la dicitura “Boicottaggio civile”.
In attesa di vostro riscontro, cordiali saluti
Paola Signorino”
redazione.internet@ansa.it
Scusate, ma la triste espressione “boicottaggio civile”, che nell’ANSA è tra virgolette, è una citazione dalla lettera firmata da Costa&C.
Si può discutere dell’utilizzo dell’espressione in apertura (tanto che, come prevedeva WM1, è già stata rilanciata nell’articolo su Carlotto), che fa il suo effetto…
La questione giuridica è semplicissima. Le biblioteche provinciali comprano i libri e come tutti gli enti pubblici inventariano i beni che sono patrimonio dell’Ente.
Se io uso il telefonino di servizio per chiamare la cartomante (lo ha fatto un magistrato a Potenza: non è un esempio paradossale) sono denunciato per peculato.
Se io sottraggo dal suo scopo istituzionale (la lettura) un bene pubblico (il libro) commetto un reato analogo…
Ma lo compie il bibliotecario che dovesse attuare la minaccia di Speranzon
Dopo di che se ci vogliamo divertire possiamo proporre ai giurisperiti di valutare se si possa configurare l’istigazione a delinquere da parte dell’assessore, e poi, in crescendo, l’associazione a delinquere per commettere peculato se altri assessori rilanciano la cosa…
PS: Ho sottoscritto l’appello, non ho motivo di dolermene e continuo a essere contrario all’estradizione di Battisti
[…] Qui il dettagliato resoconto dei cugini Wu Ming. Che vergogna. […]
[…] è vero! C’è poco da scherzare. L’assessore alla cultura della provincia di Venezia pare stia per ordinare alle biblioteche del suo territorio di “rimuovere dagli scaffali i libri di tutti gli autori […]
Si, ma che l’ANSA la riprenda senza neanche battere ciglio, ehhh…la dice lunga, come se non sapessero di essere la fonte di tutti i prosssimi rilanci!
[…] La notizia qui. […]
Ciao a tutti!
@paola signorino @beppe
Ho mandato anche io una mail all’ANSA. Vero, l’espressione orrida che non riporto è virgolettata, eppure secondo me andrebbe eliminata lo stesso.
Il fatto che prenda della sciacquatura di piatti, ci sputi dentro e la metta in una tazzina di caffè non mi autorizza a definire “caffè” il suo contenuto, figuriamoci offrirla agli ospiti…
[…] facilitare l’elenco a Speranzon (leggere qui), posto l’elenco assolutamente parziale di alcuni dei titoli che dovrebbero essere eliminati […]
Domani rilanceremo la questione sul blog di Scrittori precari, segnalando anche quali siano le iniziative proposte per denunciare questo scempio…
[…] (via wumingfoundation) […]
[…] indicazione, se ne “assumerebbero la responsabilità”. La notizia viene dal sito dei Wu Ming, che sono nell’elenco delle persone sgradite insieme a Valerio Evangelisti, Massimo Carlotto, […]
[…] L’intero intervento con aggiornamenti può essere letto qui. […]
E’ difficile pensare a una risposta che sia all’altezza. Per ora ho linkato questo post su tutti i miei account in Internet e ho mandato delle e-mail di protesta all’assessore puzzone e all’Ansa. Oggi stampo questa pagina e l’attacco alla bacheca della biblioteca comunale della mia città.
Schifo e indignazione (anche come bibliotecario).
Massima solidarietà agli autori coinvolti.
Pochissimo stupore per la cosa in sé e anche per la copertura giornalistica (vedi lancio ANSA) alla membro di segugio. Ancora ci meravigliamo, gente?
Chi ha “entrature” nelle biblioteche, le faccia valere per sollecitare prese di posizione e iniziative pubbliche.
Come sottolineava WM2, proprio il coinvolgimento delle biblioteche è ciò che rende questa uscita particolarmente odiosa, antidemocratica e fascista.
Spediamo il Manifesto UNESCO sulle biblioteche pubbliche all’esimio assessore? O diamo per scontato che manco gli darebbe un’occhiata?
Porca pupazza, non si può stare manco un attimo tranquilli a occuparsi di gossip pruriginoso…
[…] […]
[…] farvi un’idea, vi segnalo l’articolo dei Wu Ming e di Loredana […]
[…] la notizia così come la si legge in questo post di Wu Ming, post di cui consiglio vivamente la lettura. L’assessore alla cultura della provincia […]
Ho aspettato per evitare anche altri accavallamenti e pare non ce ne siano. Qui il gruppo su Goodreads: http://www.goodreads.com/group/show/42677.Contro_la_censura_di_libri
Pronta risposta dell’Aib Umbria alla mail che ho inviato sulla notizia e sulle varie iniziative. Vi giro la loro mail:
“Buongiorno,
ieri le varie sezioni regionali e nazionale dell’AIB hanno letto la notizia e – come già avvenuto più volte nei mesi scorsi- comunicheranno la presa di posizione dell’Associazione contro ogni tentativo di censura.
Cordiali saluti
Gabriele De Veris
Presidente AIB sezione Umbria “
I libri su carta riciclata non bruciano bene – miniguida per il boicottaggio civile http://jumpinshark.blogspot.com/2011/01/i-libri-su-carta-riciclata-non-bruciano.html
Un tutorial su come far brillare ancor di più questa sfavillante iniziativa.
(abstract: tenetevi alla larga dai libri corti come quelli di Scarpa e dai libri su carta riciclata come quelli di WM, censurate le pagine di sinistra, intese come pagine pari, di Saviano, resipiscenza tenuta in conto ma il reato rimane)
[…] Liste di proscrizione nelle biblioteche veneziane By claudio, on January 17th, 2011 La notizia è questa: L’assessore alla cultura della provincia di Venezia, l’ex-missino-oggi-berlusconiano […]
segnalo questa iniziativa: “Siamo tutti bibliotecari ribelli”
http://twitter.com/#!/salvalibro
[…] Un gruppo dedicato all’argomento su aNobii. Un esempio di lettera da inviare a Speranzon. La discussione su Giap. Su Twitter, trovate i tweets relativi segnalati con l’hashtag […]
Ciao,
ho provato a sintetizzare e tradurre parte del post in inglish per inoltrarlo in giro in UK. Vorrei prima sottoporvelo pero’. E’ questa la sede giusta o meglio un e-mail?
[…] Rimaneggiando una striscia dell’ottimo This Modern World di Tom Tomorrow, WuMing ha saggiamente commentato, così: […]
[…] Solo una cosa mi permetto di dire. Da quanto sono adolescente, la metà degli anni novanta, esiste l’asse Berlusconi Lega Nord, An. Mo è ancora vivo alla faccia di Fini. Per anni mi si è detto che non bisognava prestarci attenzione e che a sottolineare queste iniziative si faceva il loro gioco. Sono passati quasi vent’anni da quando ero adolescente, dai 15, e loro sono al potere arroganti e tronfi, liberi di fare ciò che noi non dovevamo stare a sentire perchè erano solo provocazioni. Forse è giunto il momento di cambiare strategia. […]
@ dude
non c’è bisogno di sottoporci il testo, vai tranquillo, diffondi. Ogni forma di sensibilizzazione, ogni “compendio” o “riassunto” o “abstract” per sensibilizzare va bene.
Esprimo la più sentita solidarietà agli autori che hanno subito questa inaccettabile minaccia di “epurazione” dagli scaffali delle biblioteche pubbliche.
Ho scritto di persona a questo Speranzon, con toni e contenuti simili a quelli già utilizzati da altri nelle mail riportate in commenti precedenti.
Anche se non risiedo più lì da qualche anno, sono nato e cresciuto nel veneziano, per cui mi sento, se possibile, ancora più “chiamato in causa” da questa vicenda.
Purtroppo conosco molto bene il “milieu” dal quale provengono certi amministratori ed esponenti politici… una mentalità, un clima culturale che purtroppo da quelle parti trova sponda nel sentire comune. E che, ahimé, è molto più onnipervasivo e ammorbante di quanto si pensi… al punto che, se ce lo si vuole scrollare di dosso, l’unica cosa da fare è, come nel mio caso, cambiare aria.
L’analisi da fare sarebbe troppo lunga per poter essere ospitata qui, ma penso sia importante riflettere sul perché certe iniziative prendano piede soprattutto in certe aree del paese, e su quali siano le migliori contromosse da attuare “sul territorio”.
Mi rendo conto che la questione non è affatto “territoriale”, dal momento che si tratta di una cornice narrativa che viene imposta al di là del caso concreto, localizzato nello spazio e nel tempo… ma penso anche che le reazioni fiorite sul web dovrebbero in qualche modo “contagiare” coloro che sono direttamente amministrati da questa gente.
Ho aggiunto un po’ di titoli (WM, Scarpa, Moresco, Lipperini presi appunto da Lipperatura) sul gruppo creato da sweepsy http://www.goodreads.com/group/bookshelf/42677.Contro_la_censura_di_libri
Ovviamente benvenute nuove adesioni e aggiunte di libri
Ne ho parlato qui:
http://www.notiziegay.com/?p=66717
[…] seguito ha ritirato il suo appoggio). La censura leghista però va oltre la singola vicenda (come spiegano online i Wu Ming che rimandano al sito Carmilla per il caso specifico). Scrive Carlo Lucarelli al […]
[…] una parte dell’articolo comparso su Wu Ming che efficacemente ci aggiorna su quanto è successo: L’assessore alla cultura della […]
Salve a tutti,
l’Associazione Italiana Biblioteche si sta muovendo per intervenire con un comunicato stampa che difenda il ruolo delle biblioteche contro interventi censori e inquisitori. Appena disponibile ve ne diamo notizia. Segnaliamo intanto che esiste già un gruppo Facebook contro la censura in biblioteca
http://www.facebook.com/group.php?gid=203356495524
vi invitiamo ad iscrivervi.
Oggi pomeriggio alle ore 17 interveniamo sul tema a Fahrenheit Radio 3.
http://www.aib.it
@WuMing
rapidamente che sto sul lavoro ..
stasera stessa traduco in spagnolo, cerco di fare presto.
Disponibile finalmente anche la TRUE ARYAN BLACK METAL VERSION (impeccabile dal punto di vista della storia delle idee):
http://www.tumblr.com/tagged/rogodilibri
ho linkato al tag così vedete anche uomoinpolvere
(la mia img piccola linka a file più grande per comodo poster!)
@ laxertu,
grazie mille, però non c’è più bisogno, la traduzione in spagnolo è già arrivata, la mettiamo on line entro stasera!
Abbiamo già quella inglese, quella francese e quella spagnola.
E’ in corso quella catalana. Manca il tedesco. Importantissimo: manca il portoghese, che è fondamentale.
[…] fonte: http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=2572 […]
@ Giovanna Frigimelica,
grazie mille!
Alle 17, tutt* in ascolto!
[…] autori potete trovarla qui su Lipperatura: maggiori informazioni sulla vicenda sono reperibili su GIAP dei Wu […]
[…] Libri proibiti, liste di proscrizione, censura istituzionale e isolamento di chi dissente. Una brutt… […]
[…] mio punto di vista, segnalandovi la discussione sul blog dei Wu Ming e avendo già recensito un libro di uno di questi scrittori sovversivi – Le cose fondamentali di […]
Quello a cui punta questo genere di politicanti fascistoidi, leghisti e non, a mio avviso non è tanto bandire i libri (hanno ben poca influenza sul loro elettorato, purtroppo), ma andare a solleticare zone d’ombra della mentalità comune, distruggere gli anticorpi della società nei confronti di certe idee. Una volta che il sistema immunitario è neutralizzato, si può far passare qualunque cosa, la società a quel punto non reagirà. Sta già accadendo in effetti.
Trovo molto difficile che questa proposta passi, ma intanto il pensiero ha iniziato a circolare, e in molti, come già qualcuno di voi ha riportato, avranno detto “non è una cattiva idea”. Come fermare tutto questo? Voi siete stati direttamente attaccati come scrittori, ed è giusto che combattiate e vi difendiate in quanto tali.
Tuttavia, sono d’accordo con Don Cave, è necessario (per noi che non ci troviamo direttamente in condizione di doverci difendere) agire sul territorio ed agire d’attacco. E’ quel milieu che bisogna combattere, e bisogna farlo proponendo un nuovo linguaggio, ovunque, non solo nei luoghi dove si concentrano le lotte. Lì bisogna andare e portare il proprio appoggio, certo, ma c’è anche tutto il resto da recuperare. Il milieu è fatto dai discorsi che si sentono al bar e nei capannelli in piazza, ed è anche lì che bisogna andare.
Ovviamente avete tutta la mia solidarietà, ma questo è scontato.
Mi dispiace non poter affiancare il mio sdegno, lo stupore, il democratico sussulto verso un’azione infame e autoritaria.
Non c’è sorpresa, nessuna meraviglia, e, chiedo scusa a tutti, anche l’indignazione è finita. Credo anzi che sarebbe ora di smetterla con l’indignazione, perchè ha davvero rotto i coglioni.
Vorrei provare a dire chiaro ciò che penso, assumendo la responsabilità di commettere un errore, anche grave.
Non è una campagna d’opinione quella che abbiamo davanti.
Un nome ce l’ha, ma evoca scenari nefasti dai quali ognuno vorrebbe fuggire. Si chiama guerra civile.
Chi è al comando, non solo qui, ha una strategia, tanto rozza quanto chiara.
Il futuro è l’Ottocento, il futuro è adesso. E’ il fascismo del terzo millennio, il fascismo 2.0.
Modulato con diverse gradazioni e intensità, nei vari contesti nazionali e geo-politici, esso prevede e propone la Pace in tempi difficili.
Non è facile, avere la Pace. Non bisogna avere nemici, o comunque è necessario renderli inoffensivi.
La Pace, in tempi difficili, è un nuovo patto sociale, l’unico adatto al mondo ormai nuovo e radicalmente mutato.
E’ necessario lo scambio tra il logoro e consunto armamentario dei ‘ vecchi e obsoleti diritti’ con la promessa della sopravvivenza e, appunto, della Pace. Perchè è chiaro, chi contrasta una simile visione di semplice buonsenso è un nemico della pace. E a costoro non si può che dichiarare guerra.
Nel paese di BenAlsconi, dopo trent’anni, molti sudditi sono peggiori del monarca, e, se anche abdicasse o morisse, non scompariranno ma muoveranno guerra verso coloro che hanno osato rifiutare la Pace.
Non per ideologia, ma per solidi, concreti interessi.
Nel paese di BenAlsconi ci sono, calcolo per difetto, una ventina di milioni di pezzi di merda. Tre o quattro hanno un lucro diretto e immediato, una rendita di posizione altissima, la restante quindicina vantaggi indiretti, ma non meno appetibili, ai quali per nulla al mondo rinuncerebbero.
Siamo alla resa dei conti, non solo qui, e seppure molto diversi, siamo anche molto simili alla Tunisa, e al resto del mediterraneo in fiamme, e se anche da qui decollassero aerei con destinazione Jeddah le cose non migliorerebbero.
Non subito, e non senza aver combattuto.
Un paese che scarica su 5.000 cassintegrati la messa al macero di uno statuto dei lavoratori ottenuto in cento anni di lotte con una domanda che ha una sola risposta, non è un paese libero.
In tale contesto è ovvio, addirittura, mi si perdoni, “giusto” che vi siano le messe al bando e le liste di proscrizione.
Perchè agli intellettuali e agli operatori del settore andrebbe garantita un’immunità negata a tutti gli altri?
O consenso o malora.
Siamo giunti dunque al tempo in cui la difesa di libertà “parziali” comincia a perdere di senso, perchè è sparito l’orizzonte.
Non credo che la faccenda possa risolversi con petizioni o mailbombing. Non voglio delegittimare o irridere nessuna iniziativa, e anzi ammiro tutti i coinvolti e spero siano tanti.
Però io a Speranzon non ho un cazzo da scrivere.
Mi sembrerebbe di scrivere una lettera ai panificatori che durante la guerra e l’occupazione mettevano il gesso nella farina. Diventarono milionari.
Oggi sono miliardari.
Non sono favorevole alla guerra civile. Al contrario, mi terrorizza.
Ma la combatterò. Senza firmare appelli o petizioni.
L.
Traduzione inglese di questo post, please fate girare!
http://www.wumingfoundation.com/english/wumingblog/?p=1661
[…] ha parlato anche il collettivo Wu Ming, che ha anche provveduto un parziale elenco dei nomi degli scrittori nel mirino […]
Grazie per la versione inglese! Great.
[…] e una finestra, il primo a voi (ve l’ho già detto) la seconda a questa notizia che come dicono QUI deve essere diffusa per non passare sotto silenzio o, peggio, essere presa sotto […]
[…] che ci viene data dal sito Wu Ming (e gliene siamo grati perchè certe cose non possono e non devono passare sotto silenzio) non […]
Come al solito luca riesce ottimamente a esprimere con ordine le matasse che tengo in testa.
Fatto inquietante della mattina che ne rafforza l’intervento: oltre a non conoscere l’accaduto (cosa comprensibile vista la sua presenza nei media) la buona parte delle persone adulte con cui scambio a scuola hanno commentato il fatto con frasi riassumubili in un “Farebbero bene!” (Speranzon e co.), senza possibilità d’appello o confronti ulteriori.
:(
Che ridere la Zaccariotto che si erge a paladina della cultura!
Pare che a Fahreneit il Presidente della Provincia d Venezia stia prendendo le distanze dalla proposta del suo assessore.
Forse la faccenda si sgonfierà semplicemente da sola, penso che intanto – per non sbagliare – l’Anonima Scrittori spedirà qualche copia delle sue pubblicazioni all’assessore e alla “sua” biblioteca visto che su quella lista ci siamo anche noi (come collettivo e nelle persone dei suoi soci fondatori) e probabilmente ne sono sprovvisti.
Anche noi di Writer’s Dream abbiamo voluto dare il nostro contributo.
http://www.writersdream.org/blog/2011/01/nemici-di-grisu/
Secondo me, ha detto bene Murgia. La cosa preoccupante è il fatto che eventi del genere si realizzino. È chiaro che ogni cittadino di buon senso, destra e sinistra, trovino inaccettabile già il solo discutere su questioni come queste, come ha notato Canfora. Purtroppo sembra di poter mettere in fila Speranzon con i fatti di Adro, gli incendi ai campi nomadi ecc… tutte cose che sembrano al di fuori di ogni logica democratica/civile ma che continuano ad accumularsi; per questo la risposta deve continuare ad essere immediata e netta.
[…] Questo è uno di quei post che vorrei tanto fossero in molti a leggere. Ognuno deve fare la sua parte in casi come questi che secondo me sono di una gravità, direi inaudita, se invece queste cose non puzzassero di già visto e di già “audito”. Vi riporto la mia personale sintesi-rielaborazione di quanto apparso QUI, […]
Seganalato qui: http://tuttimieiracconti.blogspot.com/2011/01/pausa-451-fahrenheit.html
Speranzon sconfessato:
http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2011/01/17/la-provincia-contro-speranzon/
[…] – Bruciano libri amico mio! – […]
Aggiungo due “chicche” sul personaggio:
1) Il suo sito elettorale dove si vanta di alcune iniziative che sono tutto un programma! (http://www.speranzon.it/section.asp?id=35)
2) La figura fatta a Mogliano in occasione della presentazione di un libro a cui avrebbe dovuto partecipare insieme a Gentilini. Poi Gentilini siamo riusciti a farlo saltare!
(http://comunistimogliano.wordpress.com/2010/10/30/ultracorpi-ultimo-spero-atto/)
[…] Riporto dal blog di Wu Ming “Giap”: […]
scusate se vado un po ot. negli ultimi due anni ho fatto un po’ di esperienza di “guerriglia” su alcuni blog di informazione locale. mi sono scontrato con leghisti, fascisti, berlusconisti, veltronisti… l’ idea che mi sono fatto e’ che si debba “pianurizzare” la lotta, come avrebbe detto bulow. intendo dire che tutti i resistenti della rete secondo me dovrebbero lasciare le cascine di montagna e scendere in pianura a combattere in campo aperto. ovviamente bisogna scegliere bene il campo: devono essere blog e forum in cui non ci sia una cornice immodificabile. e’ un lavoro faticosissimo, bisogna essere pronti al “corpo a corpo”, bisogna inventarsi ogni giorno un modo diverso per scardinare i frames del discorso. qualche volta ci si riesce, qualche volta no. per quanto riguarda i leghisti, bisogna aver chiaro che lo scopo non e’ convincere loro, ma chi legge. bisogna saper usare il dialetto. e bisogna essere imprevedibili, pronti ad andarci giu’ pesante e ad usare i colpi bassi. una volta, in una discussione sull’ edificazione di una moschea, ho recuperato dei comunicati della “comunita’ antagonista padana” della statale di milano (un gruppetto di studenti leghisti fuori corso), in cui si inneggiava ad ahmadinedjad, e li ho postati firmandomi con un nick “padano”. e’ bastato per far impelagare quattro leghisti in una discussione tra di loro: in questo modo mi sono aperto lo spazio per poter esporre i miei argomenti.
[…] per intero la forte denuncia pubblicata su GIAP – La stanza dei bottoni, blog del collettivo Wu Ming che abbiamo più volte citato in […]
“Sorridendo e scherzando, in Italia siamo al rogo dei libri. Così cominciò il nazismo!”
Ho ripreso con questo titolo sul mio blog “Bambini Oggi” e vorrei proprio vedere adesso la cosiddetta “opposizione”. Quella “responsabile” che con questi ci vuole fare le riforme, e quella “dura e pura” che dice che sono tutti uguali.
Peggio di quando i Bassotti si erano impadroniti del comune di Paperopoli! Ma non vorrei vedere è il passaggio dall’assurdo da ridere alla tragedia, perché, dati questi chiari di luna, potrebbe essere dietro l’angolo!
[…] tornando, come è successo nel passato. Da leggere questi articoli per capire cosa sta succedendo: Da Venezia partono i roghi di libri. Vogliamo fare qualcosa?, PENNAC FUORILEGGE A VENEZIA . Il fatto è di una gravità assoluta e va fermato. Basta stare […]
La casella di posta dell’assessore (indirizzo presso il comune di Venezia) è attualmente talmente piena che rifiuta di accettare nuove mail…
[…] questa notizia: la proposta di un assessore prevede che nelle biblioteche della provincia di Venezia siano […]
La Provincia di Venezia dichiara che la proposta di Speranzon è “a titolo personale” e la giunta non la sosterrà
http://bit.ly/grP4AW
Primo passo avanti, prima nostra vittoria. Ma è ancora troppo poco, non abbassiamo la guardia.
Come si diceva sopra, è il fatto stesso che un assessore alla cultura (!) abbia una simile idea di ciò che in teoria dovrebbe amministrare, è il fatto che lui e altri abbiano trovato *assolutamente normale* proporre questa madornale, sesquipedale violazione della libertà di pensiero, è il fatto che questa roba sia ancora in circolazione (benché “a titolo personale”) a costituire il pericolo. Il fatto che un sindacato di polizia – il COISP – abbia fatto una conferenza stampa congiunta coi promotori della schifezza è un’implicita intimidazione. Insomma, non sediamoci su questi “allori”, perché qui c’è da pedalare.
Dopo Speranzon True Aryan Black Metal Version disponibile finalmente la
SPERANZON DISCO VERSION
SUPERMAXIMEGAMIX!
Burn book burn! – Biblio inferno!
Burn book burn! – Burn that writer down
http://www.tumblr.com/tagged/rogodilibri
PS: accanto all’argomentazione e all’indignazione, bisogna sommergerli con l’irrisione! (almeno io la penso così)
Commenti quasi a caldo di Wu Ming 1, Massimo Carlotto, Lello Voce, Tiziano Scarpa, Massimo Calia, Girolamo De Michele su Radio Sherwood:
http://www.globalproject.info/it/produzioni/Al-rogo-i-libri-dei-firmatari-dellappello-in-favore-della-scarcerazione-di-Cesare-Battisti/7110
Comunicato stampa di Ernesto Franco, direttore editoriale Einaudi
http://bit.ly/edehPf
[…] approfondimenti e sviluppi: Giap. . […]
[…] per esempio il blog di Writer’s Dream, che a sua volta richiama il post relativo in quello di Wu Ming. Qui potete leggere la notizia sul sito de Il […]
Giro una domanda che mi viene posta dalle persone cui ho mandato la notizia, prevalentemente fuori Italia. Per caso esiste una petizione cui rinviare le persone, al di là del mail bombing sulla provincia etc?
@ Valentina,
no, appositamente non abbiamo preparato alcuna petizione, perché le petizioni “accontentano” chi le firma e spengono l’inventiva.
In assenza di petizione, visto cos’è successo? Interventi in tante forme, ubiquità, spremitura di meningi, intraprendenza, missive mandate a diversi soggetti…
attenzione a febbraio sembra che parta l’inquisizione rivisitata contro i “probbattisti” e vi tocca pure riscrivere “Q”
[…] da ordine pubblico, mercimonio della cosa pubblica nella complicità globale di tutto e tutti. Analfabeti di regime che inneggiano al rogo dei libri degli oppositori, benedizioni ai satiri dittatori. Condividi questo elemento. Ogni passo indietro è un balzo […]
[Un parere apocrifo] Hanno chiesto ad Agamben
del #rogodilibri.
Infastidito ha risposto che le responsabilità di Heidegger, suo antico maestro, sono sempre state molto esagerate. E che, insomma, 80 anni dopo, certe cose dovrebbero essere chiare a tutti, sulla Germania e il Nazismo.
Con grande imbarazzo si è purtroppo dovuto chiarire al filosofo che si parlava del rogo dei SUOI libri oggi in Italia…
Un articolo di Lello Voce, dal suo blog:
http://www.lellovoce.it/spip.php?article605
Segnalo una vignetta-capolavoro di Makkox sulla vicenda:
http://www.ilpost.it/makkox/2011/01/17/oblio/
A me è venuta un’idea
http://forum.simplicissimus.it/segnalazioni/corsi-e-ricorsi/msg62652/#msg62652
donare nei prossimi giorni alle biblioteche a noi più care tonnellate di libri di quegli autori messi all’indice.
Io lo farò anche se dovessi essere l’unico. ;-)
Un abbraccio.
In spagnolo:
http://www.wumingfoundation.com/english/wumingblog/?p=1679
Grazie a Nadie Enparticular!
In francese:
http://www.wumingfoundation.com/english/wumingblog/?p=1688
Grazie a Gaia Manco, che ha tradotto il post mentre in forno cuoceva questa torta.
indignata, appoggio tutta la questione usando i mezzi a m più congeniali. Coraggio!
[…] come sottolineato sul sito di Giap, è soltanto un pretesto: e rischia di diventare un pericoloso precedente (nella storia recente, […]
Informare x Resistere ha fatto quanto detto e ha riproposto come da me chiesto il vostro articolo:
http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=2572
Informazione Libera invece ha rigirato l’articolo del corriere del veneto e la discussione nei commenti è semplicemente agghiacciante, un escalation di violenza verbale.
Non ho commentato e non intendo farlo quando si “urla” così tanto mi spiace ma faccio un passo indietro.
http://www.facebook.com/notes/informazione-libera/via-i-libri-degli-amici-di-battisti-lassessore-alla-cultura-di-venezia-quegli-sc/494645374153
Mi hanno anche dato della mitomane in un gruppo in cui avevo condiviso il link alla vostra pagina e di seguito quello all’elenco di scrittori-libri di Loredana Lipperini:
“Scusa signora Lucia Cappa, ma questa palla l’hai scritta tu: non posso credere che ci siano degli stronzi fascistoidi così dementi e senza cervello!!! Non posso crederci, scusami, ma devo per forza credere che tu sia una mitomane, non avertene a male….”
E’ più semplice dare a me della squilibrata (anche se con una certa educazione di fondo) che cliccare su un link e informarsi.
Buona serata a tutti
VENEZIA, TORNANO I ROGHI DI LIBRI. Siamo messi bene….
VENEZIA, TORNANO I ROGHI DI LIBRI. Siamo messi bene….
@ lucia capparucci
ho dato un’ occhiata al link su facebook, ed effettivamente secondo me non ha senso intervenire in una discussione di quel tipo. io non sono iscritto a facebook: non so perche’, ma c’e’ qualcosa che d’ istinto non mi piace in quel tipo di cornice. e infatti ho notato che le discussioni su facebook degenerano quasi sempre. la mia esperienza e’ che invece su certi blog, soprattutto locali, e’ possibile andare allo scontro, anche duro, senza farsi catturare dal meccanismo della cagnara o del cazzeggio.
[…] Per chi vuole saperne di più e seguire gli sviluppi del rogo dei libri proposto dall’assessore leghista può seguire la discussione su giap qui il link […]
ok, ho incollato nel blog il link di monica m. e di giap. e poi? questa lista di proscrizione (gravissima, certo) è solo l’ennesimo gesto. avete presenti gli articoli che si sono susseguiti di recente, anche su Repubblica? l’attacco ai firmatari del 2004 ecc.?
è più che preoccupante. detto da un vecchio firmatario (anche se non mi pare di avere rivisto il mio nome negli elenchi riportati qui).
cio, un abbraccio da un luogo civile (sono a Bonn per qualche tempo)
beppe
[…] deixo amb la traducció que he fet d’aquest article dels Wu Ming a Giap: “Da Venezia partono i roghi di libri. Vogliamo fare qualcosa?”. Feu-lo circular tant com […]
Ciao Beppe,
grazie, felice di sentirti (e di saperti lontano da questo letamaio). Qualche risultato lo stiamo ottenendo. Post di aggiornamento tra poche ore.
let me know…
(domani faccio una Lesung nell’aula dove studiava Pirandello)
Se tacessi o mi accodassi all’impeto giustizialista che in questo momento arieggia l’Italia, mi sentirei un verme
Non ho opinioni in proposito alla vicenda Battisti perché la mia vita è sempre stata diametralmente distante dalle questioni della ‘lotta armata’ o della ‘armata’ tout-court… Ho invece forti opinioni su cosa sia l’etica della giustizia: mai mi ha confortato una certezza né un preconcetto.
Sulla questione non saprei cosa dire, dunque mi baso sulla mia propensione a coltivare uno sguardo non prevenuto né giustizialista. Come si diceva una volta per definire un’attitudine alla limpidezza: uno sguardo onesto.
E se ho un’esigenza, dunque, è quella della chiarezza su anni oscuri, stragi, omicidi e trame in cui lo Stato con i suoi Servizi deviati è certamente il primo attore.
Dato che credo che Battisti non abbia avuto un giusto ed accurato processo, già tempo fa presi posizione sulla questione. Qui un mio post del 2007 in cui riportavo interventi “fuori dal coro”, e, a mio parere, degni almeno di sollevare dubbi…
Non voglio aggiungere molto rispetto a ciò che ha scritto Lello Voce su facebook, e che mi trova sostanzialmente d’accordo.
Oggi, dopo l’azione dell’assessore veneto Speranzon, ex-missino/berlusconiano che tenta di interdire i libri dei firmatari dell’appello dalle biblioteche pubbliche della sua provincia, sono certo di una cosa: Battisti non è né mafioso né stragista, dato che ad attaccarlo è uno il cui ex partito ed il cui partito attuale sono pieni di conniventi mafiosi e stragisti. (il MSI lombardo-veneto forniva il meglio della manodopera stragista del periodo…)
Detto questo sulle trame, taccio sull’ignoranza e la malafede: si definiscono da soli. Tutto il resto dovrebbero accertarlo i giudici in un’indagine giusta e non forzatamente viziata (come è stato finora).
Per il momento, istintivamente, dichiaro di essere felice del fatto che Battisti non si trovi nelle mani di questi boia.
Non autodenuncio i miei libri perché mi imbarazzerebbe molto usare questo spazio per ricordarne i titoli…
[…] resoconto di 48 ore di mobilitazione + riflessione sul mobilitarsi in rete (e non solo) + una prima, piccola vittoria […]
[…] censura però va oltre la singola vicenda (come spiegano online i Wu Ming che rimandano al sito Carmilla per il caso specifico). Scrive Carlo Lucarelli al […]
Buongiorno,
c’è un punto fondamentale nell’articolo-riassunto di Carmilla, ed è il solito: “e dopo?”.
Importantissima la sconfessione del losco fascista ad opera della sua stessa presidenza, ma del tutto insufficiente e non conclusiva.
Il fronte si sposterà, ed è la cosa più difficile, sul singolo scaffale e sulla singola biblioteca: non bisogna lasciare soli i lavoratori e bisognerà che si tenga alta l’attenzione su eventuali “pressioni a livello individuale”. Non solo in Veneto, ovviamente. Io comincio dai miei contatti nelle biblioteche della mia provincia. Non si sa mai.
La sintesi proposta su carmilla è davvero efficace.
Butto lì una cosa, forse stupida, di sicuro criticabile.
Scendere dagli scaffali, insieme a quante più persone è possibile, potrebbe essere meglio che salirvi.
L’ ” e dopo ” immediato potrebbe indicare una data di mobilitazione spontanea nella quale si riproducano in strada le forme già presenti in rete e quelle che ancora si svilupperanno.
La data sarebbe il 28. Senza un luogo specifico, una convergenza, un centro. Chi può, si organizzi. Nei diversi contesti. Gli scrittori, come tutti – chi può -, diano la loro disponibilità per iniziative. Per affinità, per gusto, per vincoli territoriali.
Ci vorrebbe un sussulto. Un tasso minimo di dignità collettiva.
Bisognerebbe almeno dirsi che se ancora tra dieci giorni
Berl Ali non sarà dimissionario un’invasione pacifica delle strade è il tributo minimo al senso del vivere associati.
Insisto. Minimo.
Buona giornata.
L.
[…] primi a replicare a Speranzon sono stati i Wu Ming che sottolineano come questa proposta sia, di fatto, qualcosa che va oltre la mera provocazione. […]
[…] conferma…..potrei andare avanti per ore e sono tornato da soli due giorni e stamattina cosa leggo ? No stavolta non ce la faccio a non dire che vivo in un paese di merda a deriva dittatoriale e se […]
Tanto di cappello
Credo fosse uno dei primi giorni dell’anno quando sono inciampata sull’articolo che (spero) probabilmente molti avranno già letto.
Secondo il testo Chomsky avrebbe stilato le 10 regoline fondamentali, grazie alle quali il PP (Pantheon Politico) piegherebbe la materia molle che più ci è cara: la nostra mente.
Cito qui solo il primo punto (sperando che disinformazione.it non tradisca la mia fiducia proprio ora), un po’ perchè è il punto al quale mi sono subito affezionata, un po’ perchè è l’unico pertinente.
“1-La strategia della distrazione
L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. “Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza. Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”)”
[articolo originale in http://www.vocidallastrada.com/2010/09/le-10-strategie-di-manipolazione.html%5D
Con questo non intendo sostenere che una nuova inquisizione sarebbe un problema di poca cosa, tant’è vero che sarei io stessa la prima a distendermi sui ripiani delle biblioteche qualora decidessero di svuotarli veramente (magari urlando, come fossi tarantolata, “se censurate i testi dovete censurare anche chi li ha letti”); ma vorrei proporre una curiosa ipotesi:
e se fosse solo uno specchietto per le allodole?
Suppongo che in quel caso, chi-più chi-meno, ma spero chi-unque, abbagliato dall’ennesima proposta ingiusta verrebbe distratto da terribili decisioni definitive (come ad esempio la colata di cemento al Lido di Venezia, che passerebbe di certo inosservata a confronto) per poi scoprirsi, come antani, vittima dell’ennesima supercazzola dei media.
In sintesi: non so se, e quindi cosa, copra questa proposta, so che mi lascia incredula a tal punto che piuttosto preferisco supporre un banale tentativo di deviazione dell’attenzione mediatica, piuttosto che un banale tentativo di regime dell’ignoranza (che poi, diciamocelo, sono praticamente la stesa cosa).
Concludendo: da sempre ogni regime, in ogni parte del mondo, ha censurato quelli che poi sono stati riconosciuti tra i migliori testi dei vari canoni letterari, quindi, cari scrittori, “tanto di cappello!”
[…] qui: http://www.wumingfoundation.com/giap/ No Related […]
@ MART
credo che l’applicazione più corretta di quel che scrive Chomsky sia questa:
lo specchietto per le allodole è il caso Battisti. E’ quella l’arma di distrazione di massa che viene utilizzata in questo frangente, oltreché il pretesto per sperimentare forme di controllo e intimidazione.
Queste forme, lungi dall’essere “specchietti”, sono prassi concrete e gravi. Come ricordava ieri su Lipperatura (ripresa oggi su Carmilla) una bibliotecaria del trevisano, e come ci ricordava ieri l’AIB, in biblioteca messe al bando “informali” e silenziose sono già in corso. E questa è solo *una* forma che assume il controllo, *uno* dei tanti precedenti che vengono stabiliti ogni giorno.
Il problema di tutti noi è che, a furia di dire: “Ma no, forse è uno specchietto per le allodole”, “E’ una provocazione, ignoriamola”, “E’ una trappola, non dobbiamo caderci”, “Il problema è un altro” etc. siamo arrivati al punto in cui siamo: quello in cui tutto passa, perché non ci si oppone più, a parte un po’ di innocuo “attivismo da click” fatto di inutili petizioni on line. Per il resto, alzate di spalle.
Eppure lo abbiamo visto che la lotta paga. Non sempre, magari non direttamente, ma paga. Blepiro ricordava qui sopra che i medici hanno vinto, contro l’obbligo di denuncia dei pazienti clandestini. Hanno vinto perché si sono mobilitati.
Il motivo di questo atteggiamento è solo uno: l’autoreferenzialità.
Noi “buoni e bravi” pensiamo sempre che le mosse del nemico siano rivolte a noi, che il nemico stia a pensare a noi tutto il tempo, che passi le giornate a ordire complotti per attirare la nostra attenzione e spingerci a rispondere. Nein! Il nemico fa le sue mosse nei confronti della popolazione, della massa che accetta e legittima il suo potere.
Ragion per cui, mentre noi ci crediamo astuti perché “non cadiamo nelle provocazioni” e non lasciamo che la nostra attenzione venga distolta (distolta da cosa, poi?), quelli là, fottendosene di noi, stabiliscono tutti i precedenti che vogliono, e ci costruiscono sopra, forti di un idillio brutale con il “popolo”, felici del fatto che noi non interferiamo.
E invece bisogna interferire. In questo caso abbiamo interferito. E i risultati cominciano a vedersi.
Premessa necessaria: non sono di destra, tutt’altro, ma vedrei bene Battisti in galera. La difesa di un assassino può essere nobile, se fatta per nobili motivi (penso a chi difende un tirannicida – vedasi l’interessante e dotta disquisizione teologica in merito http://www.doncurzionitoglia.com/cristianesimo_servilismo_tiranni.htm ), dunque non condanno “a prescindere” chi difende Battisti. Ma non posso tacere il mio rigetto per la violenza, qualunque forma essa assuma, anche se in (limitatissime) situazioni può essere necessaria. Le azioni di Battisti non sono state solo violente, ma soprattutto inutili e più che ogni altra cosa stupide. Dunque non sono omologo né a chi bandisce i libri dalle biblioteche né a chi difende Battisti con parole, opere e omissioni (giusto per chiarire come la penso).
Da giornalista e scrittore, penso che sia il caso di denunciare e mobilitarci. Come già Wu Ming e altri stanno facendo. Solo mobilitandosi si raggiunge un risultato. Agire individualmente non basta, crea pulviscolo informativo, puro rumore di fondo che non solo non ottiene risultati ma come un fallout contribuisce a sommergere e depotenziare iniziative più rilevanti.
Altra cosa è riflettere sul significato, la portata, il risultato politico del bando di Speranzon. Li distinguo perché non sono sovrapponibili.
Il significato è chiaro: la teoria del rogo dei libri, dell’index librorum prohibitorum, è vecchia come il cucco. Ne è stato già scritto qui e altrove ad abundantiam.
Semmai sarebbe più interessante riflettere sull’utilità di elaborare e proporre un’altra teoria, da contrapporre alla prima: quella dei libri “consigliati”. Una teoria da coltivare sulle radici cinquecentesche che affondano nell’opera del gesuita mantovano – probabilmente di origini ebraiche – Antonio Possevino, la “Bibliotheca selecta” (http://books.google.it/books?id=57skWYy3vD4C&pg=PA360&dq=%22bibliotheca+selecta%22+%2B+possevini&hl=it&ei=AYk1TdnGA8LQ4gb45MC4Cg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=10&ved=0CFEQ6AEwCQ#v=onepage&q=%22bibliotheca%20selecta%22%20%2B%20possevini&f=false). Libri da conservare e digitalizzare in biblioteche virtuali non esposte ai ratti politici e reali, che possano essere downloadati here there and everywhere. Libri da salvare in uno spazio dove le mani degli Speranzon e dei loro volonterosi esecutori a-la-Beatty non arrivino, dove le distopie bradburyane non attecchiscano. Credo che Wu Ming con la possibilità di scaricare abbiano indicato una strada.
La portata dell’azione di Speranzon è tutta da decifrare. Quella mediatica è di aver portato questo sconosciuto assessore sulle bocche e le tastiere dell’intelligencija nazionale. Dunque enorme, altrimenti chi se lo sarebbe mai filato lo Speranzon? Quella effettiva è da monitorare, perché non è assicurato che le indicazioni del neofascio saranno seguite. Finirà a macchia di leopardo in funzione del colore delle amministrazioni locali. Andrà tracciata una mappa. Poi, purtroppo, la nazione non brilla per abbondanza di lettori. Le biblioteche andrebbero semmai sostenute e diffuse, non depauperate. Io spesso porto i miei libri più o meno vecchi/letti/assimilati in biblioteca comunale: mi sembra una forma di bookcrossing più efficace ed efficiente che non abbandonarli uti res nullius su una panchina o un treno.
Rimane il risultato politico. Riportare nella discussione pubblica un’idea di controllo (ex post o ex ante non fa differenza) sull’espressione scritta è un’operazione ambiziosa di marketing politico. Come tutte le imprese, prima di metterla in scena ad amplissimo spettro va testata con adeguati “focus group”. Che l’operazione di Speranzon non sia altro che questo?
Detto questo, come la pensano i neonazisti italiani? Se dalle biblioteche sparissero Mein Kampf, Julius Evola e le opere dei loro seguaci camicie più o meno brune, come la metterebbero?
E noi, saremmo disposti in un’anelito di libertà a sostenere le loro “ragioni”?
[…] via Da Venezia partono i roghi di libri. Vogliamo fare qualcosa? | Giap, la stanza dei bottoni di Wu M…. « Ubuntu@Fermo […]
@ josifbrodskij
Solo due precisazioni, a scanso di equivoci:
1) Abbiamo detto che in questa faccenda “veneta” non è in gioco il merito del caso Battisti. Però, se uno avesse voglia (certo non è obbligatorio) di sapere perché una serie di persone firmò il documento del 2004 può andarsi a leggere il dossier su Carmilla segnalato nel post. Scoprirebbe così che nessuno dei firmatari si è mai sognato di difendere le scelte politiche e strategiche di Battisti e del gruppo di cui faceva parte, o di difenderne in alcun modo l’operato (e questo a prescindere da come ognuno di noi la pensi su violenza e non violenza).
2) Riguardo al “Mein Kampf” et similia: no che non devono sparire dalle biblioteche, ci mancherebbe. Come diavolo faremmo altrimenti a studiare certi fenomeni storici e culturali, i testi che hanno prodotto, nonché a registrarne le assonanze con quanto viene detto e proposto ancora oggi da alcuni loschi figuri?
@ MART e WM1,
l’idea dello specchietto Battisti è proprio una tattica da smascherare, e forse la chiosa al pezzo su Carmilla va in questa direzione.
E’ che questo meccanismo del polverone è ormai prassi, e l’iniziativa di Speranzon non mi sembra molto dissimile dalla scelta – altrettanto ignobile – da parte del movimento pro-vita di istituire la giornata della vita il 9 febbraio, giorno in cui ricorre la morte di Eluana Englaro. O dissimile dalla pochezza con cui il ministro Gelmini e il governatore Cota respingono come “comizi” e “lezioni universitarie” le argomentazioni di Stefano Rodotà a ballarò. Questi ed altri episodi si iscrivono in un’opera continua di annichilimento culturale del tutto in linea con la politica dei tagli alla scuola e alla ricerca, con l’effetto di svuotare di senso qualsiasi questione complessa, di farne macchinario mistificante da rissa mediatica per la ragione di chi urla più forte, di cancellare in sostanza il dissenso argomentato per ridurre il discorso ad oggetto di cui si può dire tutto senza aumentare di un grammo lo spessore del dibattito. Si moltiplicano attimi di insignificanza creando un rumore bianco che soffoca la memoria e le storie, e appiattendo la polifonia della sfera pubblica al minimo comun denominatore del consenso. Contro questi episodi, reazioni collettive e polifoniche come quelle del #rogodilibri sono un antidoto efficace e necessario. Da una parte ci sono insomma cortocircuiti fatti per sabotare i generatori di cultura, dall’altra cortocircuiti che generano reazioni a catena e liberano nuova energia.
Su come la questione dell’appello per la scarcerazione di Battisti sia stata usata nella vicenda veneziana (2004), nelle ultime ventiquattr’ore hanno scritto testi molto meditati, equilibrati e anche toccanti tre colleghi, a cui va il mio chapeau!
(se solo lo trovassi: ieri in treno, sulla linea Bologna-Portomaggiore, ignoti mi hanno rubato il cappello; girare in questa stagione con la testa rasata scoperta non è piacevolissimo… E infatti oggi sono très malandé et catarreux e ho dovuto saltare la riunione del collettivo)
Invito chi fosse interessato a leggere questi testi con pazienza e attenzione. E’ l’unico modo sensato di leggerli. Li segnalo perché smontano il pretesto per il #rogodilibri, e cioè la loro (e nostra) fantomatica “complicità morale”.
Sandrone Dazieri
http://sandronedazieri.nova100.ilsole24ore.com/2011/01/la-versione-di-sandrone-.html#more
Tiziano Scarpa
http://www.ilprimoamore.com/testo_2140.html
Lello Voce (che commenta anche l’articolo di Tabucchi di qualche giorno fa)
http://www.lellovoce.it/spip.php?article605
Grazie a chi eviterà la fretta di giudicare, e leggerà anziché limitarsi a far scorrere le pagine.
[…] Ma torniamo al rogo dei libri di Venezia, citando il sito wumingfoundation: […]
[…] e fuori dal Veneto. Non è tardata ad arrivare la risposta dei diretti interessati, guidati dal collettivo Wu Ming: «A questa schifezza dovremmo reagire tutti, non solo gli scrittori direttamente coinvolti o i […]
@josifbrodskij
Non ho nessuna voglia di contribuire alla trasformazione in martiri del libero pensiero (agli occhi di pochi, spero, pericolosi esaltati) dei distruttori della ragione. Quindi, se nella libreria di casa posso non tenere Mein Kampf e i testi negazionisti, nella biblioteca della mia città *pretendo* che ci siano.
Speranzon e gli altri non hanno capito che il modo migliore per combattere i testi da loro avversi era di organizzare pubbliche letture, dibattiti, controricostruzioni, mediattivismo, argomentazioni, irrisioni, letteratura e storia… Combattere e sabotare “culturalmente”, con ingegno astuzia e passione, senza tanti complimenti e anche, se necessario, senza andare tanto per il sottile. Tirando di fioretto sciabola spada e alabarda… (rimanendo alla metafora delle armi “culturali” senza passare alla “filosofia del manganello” che è altra cosa e altri tempi).
Ma se tu mi fai il liberale indignato e per mostrarmi la tua indignazione sai solo organizzare *quella iniziativa*, io ti cito Voltaire “non sono d’accordo ma ecc” e tu sei fregato prima di cominciare. Io sono un “martire del libero pensiero” che vuole continuare a essere libero e non diventare martire e si organizza per restarlo nei modi detti sopra… Tu sei un pirla che non sa condurre una battaglia culturale…
PROPOSTA: ormai questo thread è lunghissimo, irto di link e inevitabilmente dispersivo. Ci spostiamo a discutere in quello del giorno dopo (cioè di oggi), ché tanto è dedicato allo stesso argomento?
http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=2662
Qui lasciamo solo i pingback, che vanno in automatico.
@ jumpinshark
prima che ci spostiamo di là (se la cosa sta bene a tutt*), forse dovresti chiarire meglio che il “tu” nella parte finale del tuo commento è un tu impersonale, non josifbrodskij… Prima che qualcuno fraintenda…
@jumpinshark, prima che ci spostiamo di là, sulla presunta citazione di Voltaire “non sono d’accordo ma”:
http://lafrusta1.homestead.com/fili_voltaire.html
@WM1
Assolutam. il “tu” era per “Speranzon” e manco per lui come persona fisica. Scusate non pensavo davvero fosse equivoco!!
@WM2
Lo so, c’è pure su wikipedia (la base della mia cultura dopo le garzantine…) http://fr.wikipedia.org/wiki/Voltaire#La_libert.C3.A9_d.27expression
Confesso che faceva parte della strategia retorica di “non andare troppo per il sottile” e di cercare l’effetto. Quella citazione nella coscienza dei liberali è “di Voltaire”, è da loro santificata e recitata\ricitata in continuazione quindi a me viene bene usarla in rilancio (è infine un’enucleazione non infedele di alcuni punti del pensiero illuminista, ma questo è secondario, nel presente contesto). Naturalm in un dibattito con Franco Venturi si sarebbe proceduti con maggior cautela e filologia :)
[…] Wu Ming group is on the case (English translation), fearing this will worsen and spread to the rest of […]
[…] tacere. Come stanno spiegando bene in molti (per esempio Loredana Lipperini e Michela Murgia e WuMing) questo tale, l’assessore alla cultura della Provincia di Venezia, Raffaele Speranzon […]
[…] di liste di prescrizione, fino a che autori come Daniel Pennac, Giuseppe Genna, Loredana Lipperini, Wu Ming, Valerio Evangelisti (devo davvero continuare? E allora continuo: Nanni Balestrini, Tiziano Scarpa, […]
[…] fare con questa lista di proscrizione è veramente una porcata ed è pura censura del dissenso.” afferma l’autore di Almost Blue in un messaggio al collettivo: “Io non sono uno dei firmatari dell’appello pro Battisti ma sono […]
[…] tratta di una notizia che può essere letta nella sua interezza su un articolo nel blog dei Wu Ming, da cui riporto un estratto: L’assessore alla cultura della provincia di Venezia, […]
[…] si sta divertendo l’Italia, costretta a fare il catalogo delle mignotte mentre si propongono roghi di libri, aumenta il numero di morti nella non guerra in Afghanistan e la Fiat smantella i sindacati. Ma poi […]
[…] – personalmente dubito che avrei firmato l’appello – e sul sito dei Wu Ming, qui, date piuttosto un’occhiata al cuore della […]
[…] Veneziako kultura kontseilariak, Raffaele Speranzonek (atzo neo-faxista, gaur Berlusconiren kide), bi neurri proposatu ditu, biak ere idazle zerrenda luze baten kontrakoak. Horien aurka joateko arrazoiak? 2004an Battisti […]
[…] mi spiega che differenza c’è fra questa roba e le censure dei regimi? Qualcuno mi spiega perché – coma fa notare Michela Murgia, se la si […]
Lasciamo gli scrittori negli scaffali e rimuoviamo Speranzon e Donazzan dalle poltrone!
Simone Frosini
Piena solidarietà per questo attacco fascista che non è un attacco solo a voi scrittori, ma è una gravissima forma di censura per chi vi legge; se mi si consente trovo molto più pericolosa questa conseguenza che l’atto in sé contro voi scrittori.
A questo proposito riporto questo aforisma di COMIDAD che mi sembra molto indicato per la triste occasione…
“E’ talmente squallido che fa cascare le braccia”.
2
Questa frase potrebbe apparire come una condanna definitiva nei confronti di certi personaggi, ma in realtà non fa altro che sottolinearne la potenza: se lo
squallore è in grado di disarmarti psicologicamente, allora vuol dire che lo squallore è un’arma.
Fare lo squallido (cioè esibire una propria presunta miseria intellettuale) rende in termini di efficacia polemica, come ci dimostra Emilio Fede col suo TG4.
Quindi, sollecitare in te un senso di superiorità non ti rafforza, ma ti indebolisce, ti devitalizza, perché,
inculcandoti il timore di non essere capito, ti priva della carica polemica necessaria alla battaglia politica:
solo il senso di uguaglianza può restituirti la vitalità necessaria a sorreggerti nello scontro.
[…] che a qualcuno in Veneto venga in mente che i libri degli autori sgraditi al governo vadano rimossi dalle librerie pubbliche. La notizia è saltata fuori in merito a quelli dei firmatari dell’appello del 2004 per […]
[…] provincia di Venezia – un riassunto dei fatti si trova anche qui (di Tiziano Scarpa) e qui (di Wu […]
[…] Speranzon. Abbandonato anche da chi sperava gli tenesse bordone e dopo aver risvegliato un movimento di intellettuali di tutta Italia e non solo, ha deciso che, pur essendo giusta la sua idea di decidere quali libri potessero essere letti in […]
Alla luce del rilancio dell’assessore all’Istruzione della Regione Veneto, è forse il caso di ricordare che la stessa Regione Veneto, dieci anni fa, ha patrocinato una mostra dell’Editoria non conforme, in cui molti autori ed editori non sarebbero passati al filtro che ora si pretende di introdurre.
Ne parlo nel mio blog: http://fascinazione.blogspot.com/2011/01/lassessore-alla-cultura-della-regione.html
E’ disponibile in Rete un pezzo del Manifesto dell’epoca che ricostruisce la vicenda nel dettaglio: http://www.cestim.it/rassegna%20stampa/01/02/21/razzismo_vr.htm
[…] Wu Ming Carmilla […]
[…] http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=2572 […]
Ciao a tutti.
L’account fB di Speranzon pare di nuovo accessibile.
Gli ho mandato anche io un messaggio, non dissimile da quello di peterpoe.
Copio qui sotto il testo:
Egregio Assessore,
le scrivo a proposito della sua proposta di eliminare dalle biblioteche i libri degli autori che sostennero la causa di Battisti.
Come molti altri, la ritengo una presa di posizione nociva per la libertà individuale e per il livello culturale dei cittadini.
Le ragioni sono numerose.
Non è qui in gioco la facoltà personale -sacrosanta- di boicottare o non leggere i libri di questo o quell’autore; ma impedirne la libera fruizione anche agli altri è un atto coercitivo tipico di regimi totalitari nei quali immagino lei non si riconosca (oltre che offensivo nei confronti della capacità dei cittadini di scegliere da soli cosa leggere e cosa no).
Non è una giustificazione il fatto che la libertà di acquisto (agevole entro certi limiti, soprattutto in questi tempi di crisi) non ne sia intaccata. Il fatto è che le biblioteche *pubbliche*, in regime democratico, non devono essere sottoposte a censura. Devono essere veicolo di diffusione della cultura e del sapere, non delle idee del partito di governo.
E quella da lei proposta è una censura basata sulle idee politiche degli autori, non sui contenuti delle opere (che peraltro sono nella stragrande maggioranza romanzi e non fanno alcun riferimento alla vicenda Battisti).
E’ con iniziative come questa che si contribuisce a impoverire il livello culturale di una nazione, e a farla scivolare sempre più in basso nei confronti delle altre.
Dal punto di vista politico, infine, noto con tristezza che non sembra affatto una provocazione intellettuale quanto piuttosto un dispetto, come quello del bimbo che si porta via il pallone per non far giocare gli altri, compiuto facendosi forte del ruolo istituzionale occupato.
Per questi motivi le sarei grato se rivedesse questa sua presa di posizione, che mal si adatta con la responsabilità di favorire lo sviluppo culturale nella sua provincia di competenza.
Grazie per l’attenzione
[…] puntuale del mio sul blog di Loredana Lipperini a partire da qui, sul sito del Wu Ming a partire da qui e su innumerevoli altri siti là […]
[…] Fonte: Wu Ming – Giap […]
[…] Wu Ming: Da Venezia partono i roghi di libri. Vogliamo fare qualcosa? […]
[…] quando ho appreso tramite i Wu Ming, e in seguito Loredana Lipperini e Carmilla, dell’infame lista (parziale!) di Speranzon, ho […]
[…] Oggi riporto integralmente un post comparso qualche giorno fa sul sito del pericoloso collettivo sovversivo Wu Ming Foundation […]
[…] Rispetto a questa vicenda segnaliamo, tanto per cominciare, una trattazione dettagliata a cura dei nostri concittadini Wu Ming. […]
[…] Parte oggi una nuova rubrica che speriamo di chiudere molto presto: Libri Banditi, la rubrica pompiere che getta secchiate di cultura su chi vuole accendere roghi di libri. Poiché nessuno, per nessun motivo e con nessun pretesto, può proibirci di leggere qualsiasi cosa e di discuterne, abbiamo pensato che il modo migliore per fermare i piromani di libri sia quello di parlare di quegli stessi testi (e dei loro autori) che essi vogliono bruciare. Se non sapete di cosa stiamo parlando, guardate qui e qui! […]
[…] lascio alcuni link per approfondire la questione http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=2572 http://www.carmillaonline.com/archives/2011/01/003757.html#003757 […]
[…] volete farvi un’idea su ciò che sta accadendo, vi rimando qui – #rogodilibri Tags: cultura, Libri, rogo di libri, speranzon, wu […]
[…] Mi capita da più tempo di concepire l’idea che vegetare nell’ignoranza – e per ignoranza intendo letteralmente ignorare le notizie, ignorare le vicende del quotidiano, ignorare un po’ di tutto – non debba essere una cattiva trovata, anzi. Chè non c’è nulla da rallegrarsi, ora come ora. Tanto per dire, poco fa mi sono venuti i brividi nel leggere questa notizia: Da Venezia partono i roghi di libri. Vogliamo fare qualcosa? […]
[…] sta prendendo l’amministrazione berlusco-leghista veneta (come viene giustamente definita da wuming foundation la recente iniziativa di censura proposta a tutte biblioteche pubbliche dall’assessore […]
[…] dell’appello di carmilla del 2004), di cui si vorrebbero censurare i libri (leggi, leggi e leggi). Se ancora non fossero bastate le acute riflessioni di Massimo Carlotto – uomo che i limiti […]
[…] Libri Banditi, la rubrica pompiere che getta secchiate di cultura su chi vuole accendere roghi di libri. Poiché nessuno, per nessun motivo e con nessun pretesto, può proibirci di leggere qualsiasi cosa e di discuterne, abbiamo pensato che il modo migliore per fermare i piromani di libri sia quello di parlare di quegli stessi testi (e dei loro autori) che essi vogliono bruciare. Se non sapete di cosa stiamo parlando, guardate qui e qui! […]
[…] Libri Banditi, la rubrica pompiere che getta secchiate di cultura su chi vuole accendere roghi di libri. Poiché nessuno, per nessun motivo e con nessun pretesto, può proibirci di leggere qualsiasi cosa e di discuterne, abbiamo pensato che il modo migliore per fermare i piromani di libri sia quello di parlare di quegli stessi testi (e dei loro autori) che essi vogliono bruciare. Se non sapete di cosa stiamo parlando, guardate qui e qui! […]
[…] a riguardo. Queste sono state le mie ultime letture il merito: il blog di Loredana Lipperini, GIAP dei Wu Ming e l’Eco del […]
[…] dei miei amici ne hanno già parlato, peraltro. In poche parole, in due diversi luoghi del Veneto si sono messi all’indice i libri di alcuni autori, rei di aver semplicemente espresso sei anni fa la loro opinione. Inoltre, da […]
[…] il punto della situazione, faccio un passo indietro e vi ricordo da dove è iniziata la vicenda, chi ha promosso la mobilitazione, chi sono alcuni degli autori da eliminare dalle biblioteche, chi sta prendendo posizioni […]
[…] Libri Banditi, la rubrica pompiere che getta secchiate di cultura su chi vuole accendere roghi di libri. Poiché nessuno, per nessun motivo e con nessun pretesto, può proibirci di leggere qualsiasi cosa e di discuterne, abbiamo pensato che il modo migliore per fermare i piromani di libri sia quello di parlare di quegli stessi testi (e dei loro autori) che essi vogliono bruciare. Se non sapete di cosa stiamo parlando, guardate qui e qui! […]
[…] su Le Monde) e ha dato la stura a interventi scritti da autori censurati e non: da Wu Ming (su Giap e su Carmilla) a Massimo Carlotto, da Tiziano Scarpa a Marcello Fois, da Antonio Moresco a Carlo […]
[…] questi sono i libri di casa che secondo alcuni andrebbero tolti [en català […]
[…] //Contro il divieto di leggere>> […]
[…] Libri Banditi, la rubrica pompiere che getta secchiate di cultura su chi vuole accendere roghi di libri. Poiché nessuno, per nessun motivo e con nessun pretesto, può proibirci di leggere qualsiasi cosa e di discuterne, abbiamo pensato che il modo migliore per fermare i piromani di libri sia quello di parlare di quegli stessi testi (e dei loro autori) che essi vogliono bruciare. Se non sapete di cosa stiamo parlando, guardate qui e qui! […]
[…] Libri Banditi, la rubrica pompiere che getta secchiate di cultura su chi vuole accendere roghi di libri. Poiché nessuno, per nessun motivo e con nessun pretesto, può proibirci di leggere qualsiasi cosa e di discuterne, abbiamo pensato che il modo migliore per fermare i piromani di libri sia quello di parlare di quegli stessi testi (e dei loro autori) che essi vogliono bruciare. Se non sapete di cosa stiamo parlando, guardate qui e qui! […]
“Il mondo è popolato da aspirati censori e, sotto sotto, mirano tutti alla stessa cosa: vogliono che vediate il mondo come lo vedono loro… o che almeno teniate la bocca chiusa su quello che vedete voi e che se ne discosta. Sono tutti agenti dello status quo. Non necessariamente gentaglia, ma gente pericolosa, se per caso credete nella libertà intellettuale”
Stephen king
Amo i libri di Wu Ming!
[…] Ora invece questo. Per spostare l’attenzione su una cosa successa qui in provincia di Venezia. Long story short, un assessore alla cultura pazzo si è messo in testa di togliere dei libri dalle biblioteche. Approfondite qui e qui. […]
[…] Libri Banditi, la rubrica pompiere che getta secchiate di cultura su chi vuole accendere roghi di libri. Poiché nessuno, per nessun motivo e con nessun pretesto, può proibirci di leggere qualsiasi cosa e di discuterne, abbiamo pensato che il modo migliore per fermare i piromani di libri sia quello di parlare di quegli stessi testi (e dei loro autori) che essi vogliono bruciare. Se non sapete di cosa stiamo parlando, guardate qui equi! […]
[…] Libri Banditi, la rubrica pompiere che getta secchiate di cultura su chi vuole accendere roghi di libri. Poiché nessuno, per nessun motivo e con nessun pretesto, può proibirci di leggere qualsiasi cosa e di discuterne, abbiamo pensato che il modo migliore per fermare i piromani di libri sia quello di parlare di quegli stessi testi (e dei loro autori) che essi vogliono bruciare. Se non sapete di cosa stiamo parlando, guardate qui e qui! […]
[…] [A proposito di biblioteche: sembra che stiano smantellando, a Roma, quella dell’Iila, l’Istituto Italo-Latino Americano recentemente sfrattato da Piazza Cairoli e rilegato in un appartamentucolo ai Parioli, quartiere fighetto ma pure fuori mano. Non è dato sapere che fine faranno i centoventimila volumi e più; sembra che una buona parte sia già finita al macero. Anche se né Quiroga né Arlt sembrerebbero aver firmato alcun manifesto pro-Battisti] […]
[…] Libri Banditi, la rubrica pompiere che getta secchiate di cultura su chi vuole accendere roghi di libri. Poiché nessuno, per nessun motivo e con nessun pretesto, può proibirci di leggere qualsiasi cosa e di discuterne, abbiamo pensato che il modo migliore per fermare i piromani di libri sia quello di parlare di quegli stessi testi (e dei loro autori) che essi vogliono bruciare. Se non sapete di cosa stiamo parlando, guardate qui e qui! […]
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[…] succedono ad Alessandria, come racconta il direttore della Biblioteca. Mentre da noi le biblioteche si occupano di tutt’altro. Ho passato non più di 15 giorni in giro per il Cairo, in tutta la mia vita – ma diversi per […]
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[…] culturale che li veda come protagonisti o partecipanti (per chi ancora non sapesse, consiglio di leggere qui), la riflessione sulle biblioteche come piazze del sapere, così come le definisce Antonella […]
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[…] Mentre un partito come la Lega Nord prima mette in atto un regime di pseudo-apartheid e vieta certe letture nelle biblioteche pubbliche, poi imbratta coi suoi simboli le scuole e gli edifici pubblici di un comune (Adro), poi ha il […]