Come ogni anno, ecco l’Operazione Glasnost.
[Per i più giovani: glasnost significa “trasparenza” in russo, era una parola molto in voga ai tempi di Gorbaciov. ]
I motivi per cui rendiamo pubblici i dati di vendita dei nostri libri li abbiamo spiegati più volte. Nel 2006 scrivemmo:
« Quando parliamo di copie “vendute”, c’è ancora chi trova la cosa “inelegante”, sconveniente, venale, poco artistica. Dopo una presentazione di New Thing a Udine, un blogger si disse indignato per il fatto che Wu Ming 1 avesse usato la parola “vendite”, ed è solo un esempio tra i tanti. Non ci si rende conto che quelle vendite sono lettori, sono esseri umani in carne ed ossa che desiderano leggere quel che scrive uno scrittore al punto da recarsi in libreria e rinunciare a una parte del loro reddito pur di portarsi a casa le sue parole. Queste persone compiono un piccolo sacrificio per noi, il minimo che possiamo fare è non parlare dei soldi che hanno speso come se ci facessero schifo. […] Incitiamo tutti i colleghi a rendere noto quanto vendono: per trasparenza, per condividere informazioni utili coi lettori, per dare un’idea di quanto si legga oggi in Italia, di quale sia la soglia oltre la quale un libro è considerato “di successo” etc…»
Nota tecnica. Nel corso degli anni, per ottenere i dati del venduto siamo ricorsi a diverse procedure. All’inizio li ricavavamo dai nostri rendiconti annuali, cioè dalla documentazione che accompagna il pagamento delle royalties, poi abbiamo scoperto che alcuni di quei numeri erano “proiezioni”, stime di vendita. Proviamo a spiegarci:
1) le royalties vengono pagate ogni anno solare (che è anche l’anno fiscale), in base alle vendite dall’1 gennaio al 31 dicembre, però…
2) …se un libro esce in autunno (es. New Thing), al 31 dicembre non ci sono ancora state le rese ed è impossibile sapere con certezza quanto abbia venduto. E allora…
3) …di solito si fa una stima di vendita in base alla “movimentazione” delle copie nei due-tre mesi di presenza in libreria, e si paga l’autore in base a quella. Se per caso…
4) …si è trattato di una sovrastima, verrà “compensata” nel rendiconto successivo, scalando dal venduto effettivo. Quindi alla fine i dati saranno giusti ma…
5) …da un anno all’altro può prodursi l’impressione (fallace) di una brusca contrazione nel venduto.
Insomma, l’Operazione Glasnost non poteva continuare a basarsi sulle cifre indicate nei rendiconti.
L’anno scorso, almeno per quanto riguarda i titoli usciti con Einaudi, abbiamo fatto un passo in avanti… e un errore di metodo. Ci siamo fatti comunicare il venduto direttamente dal magazzino, ma anziché ricominciare da capo e chiedere il venduto complessivo di ciascun libro, abbiamo chiesto soltanto il dato dall’1 gennaio al 31 dicembre del 2009, poi l’abbiamo sommato al totale che ci risultava dagli anni precedenti. Insomma, nonostante le migliori intenzioni, abbiamo fatto un pastrocchio. Certo, le cifre erano più o meno giuste, ma se trasparenza dev’essere, dobbiamo sforzarci di fornire dati precisi.
Quest’anno, dunque, si riparte da zero. Vi comunichiamo il venduto complessivo di ciascun nostro libro, dal giorno dell’uscita in libreria al 31 maggio 2011, come ci arriva dal magazzino.
Noterete che ci sono solo i libri usciti con Einaudi (o ripubblicati da Einaudi dopo una prima edizione con altro editore). Sono i soli dati che abbiamo al momento. Gli altri li comunicheremo in un addendum, e li accompagneremo a un discorso più specifico. Sappiate comunque che Havana Glam, Free Karma Food e Grand River sono ufficialmente fuori catalogo. Ci siamo ripresi i diritti. Quelli di Havana Glam li abbiamo già rivenduti, gli altri sono in attesa.
Buona consultazione. Un grazie a Marco Rana e Severino Cesari.
***
Q
In libreria dal marzo 1999
208.338 nelle varie edizioni Einaudi Stile Libero
+ 120.000 dell’edizione one-shot ne “I Miti”
= 328.338
N.B. Q è stato pubblicato in 18 paesi.
Il venduto planetario è stimato intorno alle 500.000 copie.
Asce di guerra
In libreria dal settembre 2000
16910 in edizione Tropea
+ 12629 Einaudi Stile Libero
= 29.539
54
In libreria dal marzo 2002
= 79.430
(Einaudi Stile Libero + Einaudi Tascabili)
Giap!
In libreria dal marzo 2003)
= 14.476
(Einaudi Stile Libero)
Guerra agli Umani
In libreria dall’aprile 2004
= 32.552
(Einaudi Stile Libero + Tascabili Einaudi)
New Thing
In libreria dall’ottobre 2004)
= 23.097
(Einaudi Stile Libero)
Manituana
In libreria dal marzo 2007
= 62.234
(Einaudi Stile Libero + Einaudi Tascabili)
Previsioni del Tempo
In libreria dal febbraio 2008
5.260 nelle Edizioni Ambiente
+ 5114 nell’edizione Einaudi Stile Libero
= 10.374
Stella del Mattino
In libreria dall’aprile 2008
= 17.990
Einaudi Stile Libero
New Italian Epic
In libreria dal maggio 2009
= 4.892
(Einaudi Stile Libero)
Altai
In libreria dall’ottobre 2009
= 65.392
(Einaudi Stile Libero)
Anatra all’arancia meccanica
In libreria dal febbraio 2011
= 12.785
(Einaudi Stile Libero)
Cari i miei punti cardinali,
superati i cinquanta, mi sono stancato delle sorprese e mi aggrappo alle poche conferme di cui dispongo. Quando ne ricevo una, so che tutto procede, nel bene e nel male, secondo le attese, e che posso passare oltre con una pacca affettuosa sulla spalla tetragona del mio pilota automatico, sicuro che la rotta impostata è ancora quella giusta. Ho già avuto modo di rimarcare la mia gratitudine al Fato per la felice idea che ebbe quando decise di farvi nascere nel mio stesso Paese, ma una volta all’anno, spulciando i vostri conti, mi predispongo a schivare le dune d’immondizia della mia città con una certezza rinfrancante in più. I cani grassi che brucano tra i rifiuti incendiati sono sempre più grassi, ma se ho la fortuna di conoscere menti più giovani della mia che ancora fanno seguire i gesti giusti alle pur sapide parole di cui campano, la leggenda del presidente De Nicola (peraltro emerito compaesano) che comprava di tasca sua i francobolli, non è solo una chimera, ma la rassicurante conferma che, a costo di passare per fessi, la coerenza morale resta un titolo al portatore, a lungo termine e ad alto reddito. Questa volta, pertanto, il grazie non va agli scrittori con cui ho nutrito amorevolmente i pochi neuroni che ancora si aggirano nella mia scatola cranica, ma agli “esseri umani in carne ed ossa” che mi onoro di conoscere.
Siete a 680mila copie. Mica male! Meno di un terzo di Benedetta Parodi, però. Quando cavolo lo fate uscire sto libro di ricette vegetariane?
La cosa più strana mi paiono le basse vendite di NIE. O meglio sono sicuramente alte per un testo di critica letteraria, ma insomma si direbbe che per ognuno che l’ha comprato ce ne sono almeno 2 che ne hanno scritto…
E mi sa che non troppi tra questi si sono informati col dossier di Carmilla:)
Jumpinshark, quasi 5.000 copie per un testo di critica sono uno sproposito, fidati.
Alla fine è per questo che vi leggo, se ci penso bene. Perché spesso mi trovo a pensare: “ma chi fa fare loro tutto ciò?”.
E mi ricordo le spiegazioni sul perché uscite per Einaudi, le autocritiche su Genova e la vostra Glasnost.
La coerenza paga, alla fine.
OT: vero che oggi registrate l’incontro su pensare collettivo, scrivere collettivo?Eddai! ;)
sì, per favore, diteci che l’incontro di ieri è stato registrato…!!!!!
o magari WM2 può farci sbirciare nei suoi appunti? :-)
Quasi 5.000 copie per un testo di critica che era leggibile on line: alla faccia di chi dice(va) che quelli del NIE si leggono e si commentano tra di loro. Altro che parrocchietta: cattedrale!
Scusate se preciso. A mia conoscenza NIE è uno tra i più discussi testi critici sulla letteratura italiana contemporanea, scritto da narratori e teorici (anche se forse WM non ama troppo il termine) ben conosciuti.
Visto da fuori del mondo dell’editoria, immaginavo/speravo che per esso vi fosse un pubblico un poco più allargato. In Italia, ai bei tempi…, Pasolini Barthes Eco e anche i “meno noti al grande pubblico” Genette Raimondi Corti e Segre coi loro testi critici e raccolte di interventi quanto vendevano? (Ho messo WM decisamente in eletta schiera!). Insomma è sempre stato così o in questi anni c’è stata una generale diminuzione di interesse, documentabile in minor numero di copie vendute, per la “teoria letteraria”?
@ jumpinshark,
se la buona pratica della glasnost fosse più diffusa (e più facile da praticare), vedresti che i numeri delle vendite della “saggistica” sono (in generale) inferiori ai numeri di NIE.
Tieni poi anche conto che il testo è disponibile in rete (@ Wu Ming: a quanto sono arrivati i download di NIE?), e quindi le copie vendute dovrebbero essere sommate anche a questo dato.
La “teoria letteraria” (questa è una mia vecchia fissazione) non sta diminuendo di interesse, è solo che deve scontrarsi con fenomeni eccentrici, centripeti, che la costringono a cercare nuovi equilibri:
1) la rete fa sì che la teoria letteraria non si faccia solo all’università o nella torre dell’accademia, ma i due percorsi invece di incontrarsi divergono e si contrappongono
2) in Italia la letteratura è oggettivamente in crisi, al di fuori di poche eccezioni (che solitamente nascono da esperienze di riflessione + scrittura, come quella di WM), e
3) teoria e prassi sono al momento abbastanza slegate. A parte le rare eccezioni già accennate, c’è “chi scrive” e chi “scrive su chi scrive”, ma vivono – queste due tribù – in compartimenti stagni incomunicabili
@ Wu Ming,
visto che si sta parlando di teoria letteraria, i dati di vendita de “L’eroe imperfetto”?
@ danae
Be’, non metterei L’Eroe Imperfetto, che raccoglie tre miei esercizi di lettura, sullo stesso piano di NIE… Comunque i rendiconti dicono 1.902 copie. Non so se attendibili, perché nel caso di Bompiani non abbiamo accesso ai dati del magazzino.
@WM4,
grazie!
ho molto molto sintetizzato. Diciamo che mentre scrivevo di NIE mi è venuto in mente il tuo “solista” Eroe imperfetto e ho avuto la curiosità di conoscere i dati.
Però! circa 2.000 copie rendicontate…
@ Wu Ming
comunque, la foto dei quattro che forse non siete voi è fantastica!!!!
Va tenuto conto che il NIE scaricabile non è proprio la stessa cosa del NIE cartaceo. Il primo è la versione 2.0 del “memorandum”, il secondo è la raccolta della versione 3.0 del “memorandum” più il saggio di WM2 “La salvezza di Euridice”. Quindi, trattandosi di due opere diverse, download e vendite sono le proverbiali “pere e mele” che non si possono sommare.
Dei download complessivi abbiamo perso il conto ormai molto tempo fa, anche perché il PDF è scaricabile e leggibile anche su altri siti, e ovviamente quelle statistiche non avremmo potuto tenerle d’occhio. Posso dire che qui su wumingfoundation risultano (vado a ritroso):
704 download nel mese di maggio 2011,
560 il mese prima,
692 a marzo,
1241 a febbraio,
1411 a gennaio.
Insomma, finora la media mensile del 2011 è 911. A tre anni dalla messa on line, e senza particolari richiami o pubblicità.
Comunque, prima o poi farò alcune “esternazioni” su NIE, sul perché vi siano state – e ancora vi siano, sporadicamente – reazioni tanto violente, su cosa resta valido del memorandum e cosa no etc.
mi sembra comunque che, tra le quasi 5.000 copie vendute, i download della versione 2.0, la pubblicazione su GIAP! de “La salvezza di Euridice”, si può dire che i dubbi di @jumpinshark sul pubblico non molto “allargato” di NIE forse possono essere fugati…
sotto un pergolato, come in serate fresche e placide (leggi: con calma), attendiamo le esternazioni, @WM1!
@ danae
non c’è fretta :-)
Scorrendo l’elenco assai stimabile, l’unica nota per me più “negativa”, ma detto proprio tra virgolette, è il dato su 54.
Trai vostri romanzi è forse quello che amo di più, non so se il più bello, ma c’ha un quid unico. Forse il genere tendente al picaresco ha pagato poco in Italia?
Ciao, scusate ma ho un dubbio che mi assilla da anni. Ne approfitto per fare coming out: io compro pochissimi libri e la quasi totalità dei libri che leggo li prendo a prestito gratuito nelle biblioteche pubbliche (spesso li faccio comprare apposta, tra l’altro). Ora, mi chiedevo se nei dati di diffusione di un libro, al di là del venduto, venga mai conteggiato anche il numero di prestiti bibliotecari. Mi chiedo se ne verrebbe fuori un dato in linea con le vendite o magari diverso. Chi lo sa?
Grazie e ciao – FG
@ Filippo Grassi
sarebbe senz’altro interessante, ma è un dato impossibile da ottenere, perché le biblioteche in Italia sono decine di migliaia, tutte diverse per tipologia (pubbliche e private, scolastiche, universitarie, municipali, aziendali…), e non esiste un registro centralizzato dei prestiti. Aggiungo: *per fortuna* non esiste, perché ci manca solo che lo stato possa tenere d’occhio le scelte di lettura di tutti i cittadini… :-D
ma perche nella lista non c’e’ quel delirio di “toto’ peppino e la guerra psichica ” ? e se l’avete scritto voi, Genna era veramente lo spin doctor (il red ronnie) della pivetti ? o era uno scherzo nello scherzo ?
@Elkrot ma anche wu ming
Anch’io quello che amo di piu` e` 54. Secondo me il quid che dici e` la caratterizzazione dei personaggi. Sono meravigliosi, tutti.
Comunque complimenti per l’operazione trasparenza e per i risultati :)
@ Ekerot
Be’, sì, “negativo” proprio tra virgolette, perché a guardare bene è il secondo libro di WM per venduto assoluto. Più di 54 ha venduto solo Q, che è decisamente un outsider. E’ vero che sono copie spalmate su nove anni di permanenza in libreria, ma se dovessimo fare una media (del tutto teorica, s’intende) 54 starebbe quasi sulle novemila copie annue.