Mercoledì 4 aprile, h.18, alla libreria “Rivivere” di via Torleone 5, Bologna, presenteremo un romanzo per noi molto importante. Non è uscito di recente, ma nel 1874, e da un paio d’anni ci fa da bussola nella perigliosa terra della Rivoluzione francese, o meglio: della sua possibile resa narrativa e poetica. Si tratta di Quatrevingt-treize (in italiano: Novantatré) ed è l’ultimo romanzo di Victor Hugo, illustre “nonno” di quelli che, come noi, scrivono romanzi storici e/o d’avventura. L’incontro è il quarto del ciclo “Libri da rivivere”, a cura di Francesca Bonarelli e Stefania De Salvador.
La libreria “Rivivere” è – dall’ottobre 2011 – sede dell’omonima associazione, che assiste psicologicamente persone colpite da una perdita (di un proprio caro, ma anche del lavoro).
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Cogliamo l’occasione di questo post informativo, e annunciamo che tra pochi giorni (verosimilmente martedì) pubblicheremo una lunga e densa intervista di Wu Ming 1 a Tommaso De Lorenzis e Mauro Favale, autori dell’oggetto narrativo L’aspra stagione, appena uscito per Einaudi Stile Libero. Ci stiamo prendendo gusto, in questa fase preferiamo di gran lunga essere intervistatori anziché intervistati.
L’aspra stagione racconta la storia (e le storie) di Carlo Rivolta, giornalista d’assalto (Paese sera, La Repubblica, Lotta continua) e militante politico morto di eroina nel 1982. Il commento di WM1 a una stesura non definitiva del libro è stato usato dalla casa editrice come “blurb” per la quarta di copertina.
P.S. Negli ultimi giorni, L’aspra stagione ha avuto qualche sponsor “imbarazzante” e anche… imbarazzato. Non c’è bisogno di inquietarsi: a chiunque leggerà il libro per davvero, risulterà chiaro che costoro lo hanno segnalato più o meno alla cieca (in un caso sbagliando il nome di uno degli autori), e in certi casi perché non si poteva non segnalarlo: Rivolta firmò pezzi epocali per giornali importanti, e L’aspra stagione esce per un editore importante.
Altrettanto evidente risulterà la strategia discorsiva in base alla quale si finge di parlare del libro, facendo piroette e acrobazie per non dirne alcunché. Ovvio: tra le varie retoriche e “tecnicizzazioni del mito” che De Lorenzis e Favale smontano e demistificano, c’è anche e soprattutto la retorica del fronte della “fermezza” e della “solidarietà nazionale” durante e dopo il sequestro Moro. Carlo Rivolta apparteneva a due mondi, quello della sinistra extraparlamentare e quello del giornalismo, e la sua vicenda è paradigmatica di quali energie e risorse furono sperperate e poi schiacciate in quel passaggio di fase. Inevitabili i riverberi sui nostri tempi, segnati dalla demonizzazione dei movimenti e dal collasso pressoché completo del rapporto tra movimenti e media “mainstream”.
Leggete L’aspra stagione, è un’opera importante. Rimandiamo ogni altra considerazione all’intervista.
Giuliano Santoro recensisce L’aspra stagione:
http://temi.repubblica.it/micromega-online/carlo-rivolta-la-passione-di-un-cronista/
L’anno del Terrore 1793, Robespierre uno dei protagonisti della Rivoluzione Francese. Quanto ci sarà di questo nel prossimo romanzo collettivo dei Wu Ming?
Be’, parecchio. Tutta la prima parte del romanzo si svolgerà precisamente in quell’anno.
:-)
il 1793 se non sbaglio è anche l’anno della Costituzione giacobina che parlava di diritti sociali oltre che civili, istituiva l’assistenza per gli indigenti, diritto all’istruzione laica, gratuita e di massa, suffragio universale (solo maschile, però)..ma non entrò mai in vigore a causa della guerra
L’intervista ai due autori de L’aspra stagione la pubblicheremo già stasera, verso le 21.
WM1 forse non ricorda, ma è un romanzo estremamente importante per me, davvero centrale, utilizzato e distorto un po’ ovunque io abbia messo le mani su tastiera (soprattutto derivandone teoria ed estetica nel saggio di Donata Feroldi su Victor Hugo, che credo fondamentale per voi, se non avete concluso la sezione francese o di quell’anno). Esisterà un podcast della vostra presentazione? Gius
Sì, il file audio dell’incontro esiste, stasera verrà presentato e accompagnato da un post ad hoc, illustrato (anche) con la foto di un evento molto importante nella bildung “genniana”: il funerale di Hugo :-)
[…] La discussione è stata lunga, densa e a ruota libera. Forse pure troppo libera, tanto che la compagna Adrianaaaa, al termine, ha lamentato half-jokingly l’assenza di un “moderatore” (Robespierre?).
Naturalmente, il libro ha offerto il destro per parlare di crisi e lotte, movimenti sociali, violenza/non-violenza, No Tav, anni Settanta e chi più ne ha più ne metta. Il tutto è durato più di due ore e mezza. […]