Lo avevamo conosciuto prima di conoscerlo, grazie ai suoi scritti sulla fantascienza (negli anni Settanta era stato uno dei membri del collettivo “Un’ambigua utopia”, che nel ’79 aveva prodotto questo libro fon-da-men-ta-le), sul cyberpunk prima di quasi tutti gli altri, sulle subculture radicali che dal fandom fantascientifico erano passate all’attivismo digitale sulle BBS. Le BBS! Quelle reti telematiche d’antan, nei primissimi anni Novanta, furono le nostre “palestre d’ardimento”, e fu proprio in quella temperie che incontrammo Antonio Caronia di persona. Accompagnò i nostri primi passi, scrivendo di noi su un mensile che si chiamava Virtual. Si era prima ancora del Luther Blissett Project, quand’eravamo “Transmaniaci”. Continuammo a seguirlo nelle sue attività di studioso dei media, critico d’arti elettroniche, filosofo, traduttore (sua la resa italiana de La mostra delle atrocità di James G. Ballard, per dirne una tra tante), ripensatore critico dei marxismi attraverso il pensiero della differenza, arguto commentatore di una prefazione di Zizek a Trotsky… Lo incontrammo molte volte negli anni Novanta e negli anni Zero: al seminale convegno Cybernauti organizzato a Bologna da Bifo e altri (1994), in diversi centri sociali d’Italia (nel 2003 lo invitammo a parlare a un’occupazione bolognese che ebbe vita breve, si chiamava Chourmo), in festival letterari grandi e – più frequentemente – piccoli. Passarci una serata insieme era uno spasso, col suo accento genovese arrotato da un twang acquisito a Milano regalava battute incandescenti e aneddoti salati che andavano dal suo passato trotskista all’età che avanzava, dal pessimo francese di Norman Spinrad alla durata delle minzioni quando la prostata compie sessant’anni. Poi le occasioni di vedersi diradarono, ma non abbiamo mai smesso di leggerlo.
Il compagno Caronia non è mai stato acritico nei nostri confronti, tantomeno tenero: ci ha sempre fatto notare difetti d’impostazione e autocompiacimenti. Senza mezzi termini diceva che il “memorandum” sul NIE non lo aveva convinto (andiamo di eufemismi, sia chiaro). Il rispetto reciproco, però, non è mai mancato, e noi sapevamo che se eravamo scrittori e attivisti era anche grazie a lui, alla sua attenzione critica, alle sue riflessioni, soprattutto alla sua presenza forte nell’immaginario che ci aveva plasmati (la science-fiction prima di tutto).
L’ultima volta lo ha incrociato Wu Ming 2 alla NABA di Milano. Oggi ci è giunta notizia che è morto. Domani gli faranno il funerale a Lambrate.
Che perdita, che crepaccio si apre nel ghiaccio dell’essersi perduti di vista… Che rammarico per non esserci chiariti su alcune divergenze… Che vuoto per la distanza che avevamo lasciato accumulare…
Antonio Caronia è stato un personaggio-chiave nella storia della cultura popular e dei movimenti antagonisti in Italia. La sua nuda vita che si spegne è un pezzo di intelligenza collettiva che perdiamo, una parte di cervello sociale radicale che si sconnette. Occorrerà riprendere in mano i suoi scritti, le sue interviste, le lezioni che ha tenuto. Su Vimeo e YouTube c’è un sacco di materiale. Chi non lo conosceva prima, faccia in modo di conoscerlo ora, magari partendo da quell’antica guida, Nei labirinti della fantascienza, che tanti gioielli di narrativa utopica ci fece scoprire. E chi può, chi si trova nei pressi di Milano, vada a salutarlo domani al cimitero di Lambrate, h. 14:45. [WM1, di getto, col sangue agli occhi e il pianto nelle vene]
Per Antonio Caronia (al di là del ghiaccio dell’esserci persi di vista), 1944 – 2013
A ottant'anni dalla morte di H.P. Lovecraft. Lovecraft, l'Italia, la Valsusa, il Polesine
Peter Kolosimo, 30 anni «across the universe» (1984 - 2014)
#Proletkult, copertina definitiva | 23 октября 2018
Speciale Proletkult: recensioni a UFO, interviste, incontri ravvicinati, una stroncatura sui generis... e un film di Tar...
che dolore.
mi si dice che il commento è troppo breve, purtroppo non riesco a pensare altro.
Curioso,
proprio stamattina, per puro caso, sono finito qui
http://www.ubu.com/film/ballard.html
forse non esistono perfetti sconosciuti…
Chi l’avrebbe mai detto che un giorno avrei scritto un post così… “It’s the post I hate”, per parafrasare i Sonic Youth. Mi sembra di aver mangiato un chilo di salsa di rafano…
non per oggi, e probabilmente neanche domani. ma un link da custodire e riprendere.
http://archive.org/search.php?query=creator%3A%22Antonio+Caronia%22
del seminario su Foucault c’erano anche i video su livestream.com, adesso mi sta assalendo il terrore che siano andati persi.
@togg
Per oggi va benissimo,
salviamo tutto ;)
*graziemille*
L’ho conosciuto litigandoci. Mi si piantò sul muso, cappello traverso e bicchiere in mano, e mi disse che in quel certo articolo avevo sbagliato tutto, che il New Italian Epic era una cazzata e che le avrebbe cantate chiare pure a WM1. Poi mi offrì da bere e se la prese con quelli che di Foucault non avevano capito un cazzo.
Caronia lo ricordo così, coriaceo e generoso.
[…] spettegola sui colleghi, su Facebook o sul blog o a cena non importa. Peraltro. E’ morto Antonio Caronia. Una delle menti più belle che abbia riflettuto sul cosiddetto genere letterario, specie […]
Facevi parte di quegli uomini “tanto arditi da dar pugni all’aria solo perchè alitava loro in faccia e da colpire il suolo perchè osava baciare i loro piedi ; però non hanno smesso di pensare…”.
Ti ho conosciuto negli anni 7o quando eri prevalentemente un militante trotskista e scrivevi convincenti cose trotskiste. Ma poi non ti ho più inseguito nella tua trasmigrazione ciberneutica.
Ti ricordo con il rimpianto che si prova per frammenti di un passato che si è interrotto e con il rammarico di avermi perso altre cose ugualmente intriganti.
Ciao.
[…] Questo post è stato pubblicato su Giap della Wu Ming Foundation […]
Mi sono imbattuto per la prima volta in suo scritto nel 2010, probabilmente la cosa più interessante di quell’antologia. Da allora ho continuato a leggere i suoi scritti, mi hanno molto stimolato in questi anni. Una grande perdita e un altro uomo a cui non stringerò la mano.
Che la terra gli sia lieve.
Una bella rasoiata di Caronia sulla differenza d’approccio tra destra e sinistra di fronte ad arte e cultura. Grazie, Filippo, quel pezzo non l’avevo proprio visto.
se ne va una mente lucida, che ci ha fatto comprendere ed amare autori fondamentali per il nostro presente.
si, spero che la terra ti sia lieve antonio
Riemergo da un bel tempo di silenzio per dire grazie a chi sta condividendo qui (e/o altrove) le parole di Antonio, che io non conoscerò mai, ma magari un po’ sì proprio grazie a quelle parole. E vi prego, continuate…
@elettra: anche questo intervento di A.C. è interessante.
https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=fKMVZhSlhBg
grazie mille per il video Anna Luisa, è molto chiaro e molto bello.
Testi di Antonio Caronia (ad es. la prefazione, con G. Spagnul, all’ed. 2009 di Un’ambigua utopia) qui: http://naba.academia.edu/antoniocaronia (i documenti sono scaricabili per gli iscritti).
[via Giuseppe Allegri – Per Antonio Caronia, in morte di un maestro http://goo.gl/YhaEX ]
Grazie per la testimonianza su Caronia. Siccome lavoro per una casa editrice che gli era molto vicino, segnalo a chi possa interessa che “Nei labirinti della fantascienza” è stato ripubblicato, con una nuova introduzione di Antonio, dalla Mimesis Edizioni. Altri progetti erano in corso d’opera, ci terremmo, anche con l’aiuto di altri, a portare a termine quello che è possibile e a raccogliere contributi che lo ricordino e che continuino il suo lavoro.
[…] questo inizio di mese gli argomenti non mancherebbero di certo. Anniversari, morti illustri, tematiche sempreverdi (letteratura e rete, il realismo nel romanzo contemporaneo, come reagire […]