«- Ma la Contea non appartiene solo a voi -, disse Gildor. – Altri l’hanno abitata prima degli Hobbit, e altri l’abiteranno quando non ci sarete più. Il mondo si estende tutt’intorno a voi: potete rinchiudervi in un recinto, ma non potete impedire per sempre al mondo di penetrarvi.»
J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli
Sabato 23 Marzo in Val Susa ci sarà una manifestazione davvero importante. E’ il primo appuntamento nazionale No Tav del post-elezioni. E’ fondamentale che chiunque ne abbia la possibilità sia presente. Non c’è quasi bisogno di dirlo: è il momento di dare il segnale più forte e chiaro al governo e all’opposizione che verranno.
Per lo stesso giorno, a Bologna è stata convocata un’altra manifestazione, che purtroppo rischia di essere un po’ offuscata da quella piemontese, ma è altrettanto importante. E’ la manifestazione generale dei migranti contro la legge Bossi-Fini.
Chi ci ha scritto chiedendoci di aiutare a pubblicizzare la data ha tenuto a ricordare che «molte novità politiche di cui si parla in queste settimane non sono delle novità per i migranti». In effetti, se si guarda agli smottamenti politici in corso da quell’angolazione, le cose appaiono sotto una luce molto diversa. E viene da pensare agli anni, anzi, ai decenni, trascorsi a lanciare slogan sui «fratelli e sorelle migranti», a dire che «nessun essere umano è illegale» e che «siamo tutti clandestini»… e a come tutto questo sia stato immediatamente messo tra parentesi in ogni trionfalistica riflessione postelettorale di svariati compagni/e.
Mai come in questo momento, ci ricordano gli stranieri che vivono e lavorano in Italia, c’è bisogno di ribellarsi contro il razzismo istituzionalizzato e le leggi che garantiscono lo sfruttamento della manodopera migrante. Quindi, anche in questo caso diciamo che sarà importante esserci per chiunque ne abbia la possibilità. WM
Ricominciamo a sognare: il 23 marzo manifestazione generale dei migranti, basta razzismo e sfruttamento! Perché saremo in piazza
Da più di dieci anni noi migranti siamo incatenati dalla legge Bossi-Fini: il nostro permesso di soggiorno dipende dal lavoro e dal reddito, e per mantenere i documenti in regola dobbiamo accettare qualsiasi condizione di lavoro e salario. Se perdiamo il lavoro corriamo il rischio di perdere il permesso, di essere rinchiusi nei CIE o espulsi. Già migliaia di migranti dopo aver costruito la propria vita qui hanno dovuto lasciare il paese perdendo anni di contributi versati. Già migliaia di migranti hanno dovuto separarsi dalle loro famiglie che sono tornate nei paesi di provenienza. I nostri salari sono mangiati dalle tasse e dai versamenti che siamo costretti a pagare alle Poste per rinnovare un permesso che spesso scade dopo pochi mesi. Per chi non ha il permesso di soggiorno è impossibile ottenerlo e ogni sanatoria è solo una nuova truffa. Il diritto d’asilo esiste solo sulla carta e non è garantita nessuna vera accoglienza.
Questo è razzismo istituzionale! Questo è sfruttamento!
Oggi, però, noi migranti abbiamo ricominciato a sognare. Abbiamo accumulato forza dentro e fuori i posti di lavoro, abbiamo lasciato alle spalle la paura e abbiamo preso parola insieme, donne e uomini. Ora è arrivato il momento di uscire dai luoghi di lavoro, dalle case e dalle comunità per invadere le strade tutti insieme! È arrivato il momento di usare la nostra forza per liberare dal razzismo istituzionale tutti i migranti, in tutte le categorie lavorative e in tutte le condizioni di vita. Sappiamo che non siamo soli, al nostro fianco ci sono i nostri figli che vogliono la cittadinanza per liberarsi dalle catene del permesso di soggiorno. Sappiamo che con noi ci sono operai e precari, donne e uomini: perché sanno che la Bossi-Fini con il suo razzismo è una legge che divide e indebolisce tutti i lavoratori, italiani e migranti.
Basta farci dividere dalle leggi! Nessuno risolverà i nostri problemi al posto nostro, soltanto con la nostra forza possiamo vincere, cancellare la legge Bossi-Fini e conquistare la libertà per tutti i migranti!
- Vogliamo che il permesso di soggiorno sia garantito a tutti slegato da lavoro e reddito!
- Diciamo basta al quotidiano razzismo istituzionale!
- Non vogliamo più sanatorie truffa!
- Non vogliamo più la farsa dei permessi umanitari e del finto diritto d’asilo!
- Vogliamo chiusi per sempre tutti i CIE!
QUESTO È IL MOMENTO!
BASTA RAZZISMO E SFRUTTAMENTO
CANCELLIAMO LA BOSSI-FINI!
SABATO 23 MARZO – ORE 15
Piazza XX Settembre, Bologna
Noi non ce ne andiamo! Siamo forti, facciamoci vedere e sentire: da tutte le città e tutti i luoghi di lavoro, il 23 marzo riempiamo Bologna!
Per info e adesioni:
coo.migra.bo@gmail.com
Vorrei ricordare che il 30 Marzo, a Niscemi, si terrà la manifestazione nazionale No MUOS. Stiamo arrivando a quella data carichi di tensione, dopo le numerose e violente cariche al presidio contro i compagni e le compagne accampati lì da settimane; persino le pericolosissime Mamme No MUOS sono state attaccate dalla polizia.
Il 30 serve una grande mobilitazione, tutti a Niscemi!
E ieri a Messina c’è stato il corteo No Ponte, con riferimenti espliciti alle altre manifestazioni perché *tutte le lotte sono la stessa lotta*
Un link: http://www.tempostretto.it/news/contro-grandi-opere-parola-d-ordine-cura-territorio-corteo-ponte-dice-pagamento-penali.html
Il 23 marzo splenderà il sole, per ricordare a tutti che nessun essere umano potrà mai essere illegale.
“Kein mensch ist illegal”.
Perdonate il cortocircuito, ma alla fin fine il personale è pur sempre politico
Nel leggere questo post ho avuto un sussulto. Dodici anni fa, quando la Bossi-Fini non era ancora legge, partecipai a un corteo a Bologna, uno dei primi credo in Italia, contro quello che allora era solo un progetto, che partiva proprio da Piazza XX Settembre. Alla fine mentre tornavo a casa sono stato aggredito da un gruppo di fascisti con altri due amici.
Da quel giorno – in realtà da quell’anno, il 2001, che non è stato proprio un gran anno – il razzismo, come ricorda anche il coordinamento migranti, sotto diverse forme si è ingrossato ed è sboccato in mille fiumi, torrenti, e rivoli di discorsi e pratiche. La legge è passata ed è ancora lì. Io realizzai che la politica è un affare di corpi, e che provare a capirla significa cercare di illuminare e di scoprire le connessioni tra un tratto di penna nell’aula di un parlamento e il corpo di un* migrant* usato come manodopera a basso costo, tra una promessa elettorale e la violenza sui corpi in strada.
La legge e ancora lì, ma ancora lì nelle piazze sono anche i migranti e tutti gli antirazzisti. Grazie.
essendo entrambi mobilitazioni nazionali non capisco perché gli organizzatori non abbiano pensato di non sovrapporle. è un vero peccato. Tutte due hanno bisogno di tornare al centro di ampio dibattito e militanza (forte caratterizzazione di diverse forme di lotta). No Tav ha bisogno di ripartire; troppa repressione e la solita informazione a senso unico. Tanta sinistra (inteso come persone) ancora non si è resa conto dell’importanza del No Tav, che non è solo la lotta di una valle. Vincere contro la Tav Torino Lione avrebbe un grandissimo significato per tutta l’Europa – La legge Bossi Fini e la situazione dei migranti è una vergogna per chi ci governa ma anche per l’opposizione. Grandi titoli di giornali e televisione su Boateng, Balotelli, ma della situazione di schiavitù e repressione delle centinaia di migliaia di migranti nessuno ne parla. Servono forme di lotta diverse e continue, su tutto il territorio. Per esempio, mi piacerebbe immaginare tutti i manifestanti alla manifestazione del 23 con il volto coperto. Ed anche i No Tav che aprissero la loro manifestazione con uno striscione contro i CIE e la bossi fini. Ripartire dal 23, lo spero, perché le certezze sono finite da un pezzo.
Purtroppo temo che la risposta sia che non ci hanno pensato perché non si parlano. Sommi questo al fatto che, non senza ragione, tutti hanno pensato che sarebbe stato bene dare un messaggio al nuovo governo prima ancora che si insediasse e ottieni questo pessimo incrocio. A livello locale, a Torino non è strano che ci siano due o anche tre manifestazioni in contemporanea lo stesso giorno. La capacità di coordinarsi è una cosa che bisogna decisamente migliorare. La mia impressione è che, dalla situazione attuale, per fare un po’ meglio basterebbe volerlo.
L’idea dello striscione sarebbe ottima, speriamo che qualcuno la raccolga. Sarebbe un buon inizio.
e raccogliere le firme per un referendum abrogativo?
forse è meglio che fare la solita manifestazione…
io firmo subito!
saluti
Senza nulla togliere allo strumento del referendum, trovo sia ingenuo pensare che sia la panacea di tutti i mali. Purtroppo abbiamo visto come spesso il risultato del voto non sia rispettato (vedi l’acqua pubblica, vedi il fatto che contro il nucleare abbiamo dovuto votare due volte e ogni tanto esce fuori ancora qualche testa a dire che si deve fare lo stesso).
Inoltre, anche nell’ottica eventuale di un passaggio referendario della lotta, è altrettanto ingenuo pensare che tutto il da farsi sia raccogliere le firme: perché poi la gente vada a votare c’è bisogno anche e soprattutto di molte “solite manifestazioni”.
Più in generale, e per concludere: stiamo parlando di lotte, di conflitti, che prendono la forma di “solite manifestazioni” o di manifestazioni più insolite, eventualmente e in alcuni momenti anche con dei referendum, che non sono alternativi alle lotte, e non possono annullarne i conflitti che sottendono a quelle lotte. Le lotte pesano, è vero, affaticano, a volte sono manifestazioni, a volte provocano ferite, traumi, molto spesso per fortuna sono anche motivo di gioia e di incontro: ma i conflitti ci sono sempre, i conflitti restano che le lotte li affrontino o meno. I conflitti restano anche dopo il referendum.
Scusa la doppia risposta, provo ad aggiungere qualcosa di più concreto. Tu parli di un referendum abrogativo, non so se riferito al TAV o alla Bossi-Fini. Mi riferisco alla lotta notav, questione che conosco un po’ meglio. Ammesso che sia fattibile, ammetterai che lo è solo perché si è lottato per anni e anni, e lottando si è portato il tema al di fuori della sua località (fuori dalla “Contea”). Inoltre la lotta è servita e serve a portare alla coscienza di tantissime persone non solo le questioni (non soltanto valsusine) della devastazione del territorio, del non-sense della crescita, bensì anche la questione del” comune”, della partecipazione collettiva alle scelte che vengono fatte su ciò che è comune. E’ servita e serve come embrione di vera democrazia diretta, come scuola di organizzazione dal basso, di resistenza concettuale e fisica allo sfacelo del capitalismo in sfacelo.
Credo serva lo stesso per abolire il razzismo culturale, antropologico e istituzionale che c’è dietro la Bossi-Fini. Poi è ovvio che anch’io firmerei subito.
Come dovremmo valutare questo, e quali gli sviluppi?
Per evitare fraintendimenti premetto che lo passo SOLO in funzione NoTaV .
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Dichiarazione del Segretario Generale Felice Romano comunicato stampa TAV: SIULP, PROSSIMA MANIFESTAZIONE SENZA FORZE DI POLIZIA MINISTRO NON INVII AGENTI SE PRESENTI PARLAMENTARI (ANSA) – ROMA, 15 MAR
“In ogni paese democratico il Parlamento e’ la massima garanzia per la democrazia e i parlamentari sono la massima garanzia per il rispetto dei diritti. Ecco perché, in occasione della prossima manifestazione no Tav che si terra’ in Val di Susa il prossimo 23 marzo e alla quale e’ stata preannunciata la presenza di oltre 100 neo parlamentari” del M5s, chiediamo al Ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri di non inviare appartenenti alle forze di polizia per garantire i servizi di ordine pubblico”. E’ la provocazione lanciata dal segretario del Siulp Felice Romano secondo il quale l’invito al ministro e’ supportato dalle “accuse ingiuste e generalizzate con le quali si e’ individuato nelle forze dell’ordine la causa dei disordini che si sono verificati nelle precedenti manifestazioni”. “I poliziotti – prosegue Romano – si sentono garantiti dai Parlamentari e sicuramente anche i cittadini e le istituzioni locali della Val di Susa si sentiranno altrettanto garantiti dalla partecipazione in massa degli onorevoli alla prossima puntata che si terra’ il 23 marzo. Ecco perché chiediamo al Ministro dell’Interno di evitare la presenza dei poliziotti da troppi definita elemento di discordia oltre che inutile”.
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Sempre io, e sempre su FB ( a volte mi domando perché ci sto) la condivisione dell’immagine a corredo di questo post mi è valsa una battuta acidella nonché insensata. In sintesi, non dovrei condividere certe immagini perché rischio di essere associata al movimento, indovinate quale. Come fosse proprietà di quelli lì, la battaglia No Tav… Desolazione totale
A proposito della sensazione che Grillo abbia appiccicato il suo bollino “(C)” su lotte più vaste e iniziate molto prima, riporto un pensierino trovato su Tumblr qualche giorno fa:
http://addictions.tumblr.com/post/45259283239/oggi-sulla-banchina-della-metro-ho-visto-un
E questa è una risposta a quel pensierino:
http://curiositasmundi.tumblr.com/post/45267005623/oggi-sulla-banchina-della-metro-ho-visto-un-ragazzo
Venerdì 22 c’è un’altra scadenza importante: lo sciopero di 24 ore dei lavoratori della logistica. Sono quelli che scaricano casse, pacchi, carichi per magazzini, porti, snodi della distribuzione. Quelli che, tra Piacenza e Bologna, hanno bloccato l’Ikea costringendola ad aprire una vertenza. E sono, nella stragrande maggioranza, migranti: dunque è uno sciopero migrante, in uno dei settori nei quali le lotte in questi ultimi mesi si sono radicalizzate, e hanno ottenuto risultati proprio grazie alla radicalità messa in campo.
Qui sotto il comunicato che indice lo sciopero:
Comunicato degli operai della logistica delle assemblee del 3 Marzo
Oggi, 3 marzo 2013, oltre 1000 operai della logistica si sono riuniti congiuntamente in 8 città collegati via web per discutere delle loro condizioni di lavoro, del loro contratto nazionale scaduto a dicembre 2012 ed in fase di rinnovo e soprattutto per contare di più nei magazzini e nel paese.
Abbiamo dato prova di reale partecipazione e democrazia.
Operai che discutono e confrontano le loro esperienze di lotta e decidono cosa vogliono e cosa faranno nei prossimi tempi.
Non abbiamo notizie di assemblee sindacali in altri magazzini, oltre quelle che organizzano SI-COBAS e ADL-COBAS, ma sicuramente altri lavoratori sentono la necessità di costruire un fronte di lotta unitario da opporre ai padroni. CGIL-CISL-UIL stanno trattando un rinnovo del Contratto Nazionale senza dire nulla agli operai e moltissimi non sanno nemmeno che il loro contratto è scaduto. Sono tenuti volutamente all’oscuro per poi essere sottoposti ad ulteriori sacrifici e mortificazioni. Come ladri questi signori si muovono con i padroni per rubarci ancora salari e diritti.
Dobbiamo fermarli!
Ci siamo sottratti alla paura e al ricatto ed ora siamo noi ad avanzare le nostre proposte non delegando ad altri il compito di farlo.
La nostra piattaforma per il rinnovo del Contratto Nazionale l’abbiamo messa nero su bianco ed inviata alla controparte.
Se non la vorranno discutere, se continueranno ad ignorare la volontà degli operai, noi faremo come sempre: scioperi, picchetti, lotta dura!
La nostra unità è la nostra forza e la nostra determinazione a cambiare le cose l’abbiamo dimostrata attraverso le numerose lotte che hanno attraversato la logistica negli ultimi tempi.
Oggi, 3 marzo, proclamiamo lo stato di agitazione, che si concretizzerà, a partire già da domani, nella capacità di intrecciare le lotte che già stiamo facendo in ogni singolo magazzino e territorio, con la battaglia più generale, per respingere la piattaforma di rinnovo contrattuale proposta dai padroni e imporre un contratto nazionale migliorativo rispetto a quello attuale.
Vogliamo costruire un crescendo di iniziative di lotta, a partire dai territori, che possa sfociare in una scadenza comune per tutti, che faccia capire a chi sta trattando a Roma sulla nostra pelle che non stiamo scherzando.
Cogliendo la diversità di ogni singola situazione rispetto ai tempi della lotta, oggi prendiamo la decisione di indire per il 22 marzo una giornata di sciopero e mobilitazione degli operai della logistica aprendo una campagna di lotta per dire no alle proposte padronali e alla complicità dei sindacati di comodo, per dire che la nostra piattaforma la porteremo avanti comunque in tutti i posti di lavoro.
Le assemblee riunitesi il 3 marzo a Treviso, Padova, Verona, Milano, Genova, Torino, Piacenza, Bologna e Roma, danno mandato al costituendo “Comitato di Sciopero Unitario” di programmare i dettagli dello sciopero del 22 marzo e di altre iniziative che si potranno promuovere per arrivare al 22/3.
Fermiamo padroni e sindacati loro complici che vogliono rubarci salari, diritti e dignità.
Fronte di lotta comune per sconfiggere le politiche dei padroni!
Operai della logistica riuniti nelle assemblee del 3 marzo 2013 a Padova, Treviso, Verona, Bologna, Milano, Piacenza, Roma, Torino, Genova
SI.COBAS – ADL.COBAS
Mannaggia, ma quanti impegni sabato 23: No Tav, Bologna e l’ineleggibilità di Berlusconi, tutti problemi da risolvere!
Già partecipare ad una manifestazione ha i suoi costi, qui addirittura ne abbiamo tre.
http://temi.repubblica.it/micromega-online/b-ineleggibile-215-mila-firme-manifestazione-francescana-a-roma-piazza-santi-apostoli-il-23-marzo-ore-17-e-in-tutte-le-piazze-ditalia-per-realizzare-la-costituzione-e-far-rispettare-la-legge-de/
Io sceglierò Bologna, ho troppi amici “clandestini” da sistemare.
Noi siamo in quattro e possiamo dislocarci… Ci si vede in piazza.
In piazza a Bologna, sabato 23, inizia anche la campagna referendaria in difesa della scuola pubblica:
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Sabato 23 marzo, in PIAZZA MAGGIORE DALLE ORE 15 ALLE ORE 19, apertura della campagna referendaria
Il Crescentone di Piazza Maggiore sarà rivestito di carta dove artisti, bambine e bambini, genitori e insegnanti, cittadine e cittadini potranno tracciare pensieri, disegni, poesie, vignette e messaggi a colori.
E poi laboratori per bambini, musica, recitazione, cori e parole dedicate alla nostra scuola pubblica comunale e statale.
Una Festa insomma, a cui sono invitati tutti coloro che pensano che il processo di impoverimento e privatizzazione della scuola pubblica possa essere non solo fermato ma decisamente invertito.
Hanno già dato la loro adesione: pittori, fumettisti, ragazzi del liceo artistico, Ivano Marescotti, Davide Lora, la Banda Roncati, Pap Malik , il coro dei bambini r’esistenti, Noa (movimento per l’arte e la cultura come bene comune),…
—–
Vista la contiguità spaziale e temporale, è molto probabile una commistione tra i partecipanti al corteo contro la Bossi – Fini e i partecipanti al presidio.
Hai per caso un link da cui scaricare un volantino informativo da distribuire nelle scuole…pubbliche?
Intendi informativo sul referendum o sulla festa di sabato?
Su quest’ultima, può funzionare bene come volantino questo articolo di Cecconi sul Fatto Quotidiano:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/18/sabato-23-marzo-bologna-festeggia-scuola-pubblica/533971/
Su tutto il resto, trovi tutto il materiale che serve sul sito del Comitato Art. 33:
http://referendum.articolo33.org/
Ho scaricato tutto, grazie
ps.: bella la rispost automatica “ops…risposta troppo corta…sforzati un po’ di più”
Qualcuno del movimento #notav, ci racconta com’è l’umore in valle alla vigilia della marcia di sabato, con che spirito la si organizza e attende, come vanno i preparativi, che genere di segnali stanno arrivando dall’altro lato della barricata etc.?
Beh, c’è l’umore di chi inizia a vedere la luce in fondo al tunnel. Certo, sappiamo che ci vorrà ancora del tempo, ma io vedo molta speranza. Credo anche che ci sarà molta partecipazione, c’è stato un volantinaggio pazzesco sulla manifestazione.
Lo Stato sta facendo di tutto per fermarci, ma la realtà delle cose ci sta mostrando cosa può ottenere una lotta consapevole e partecipata.
Poi, non lo dico per sollevare polemiche, ma c’è un forte sentimento anti-PD. Basta leggere un volantino per farsi un’idea. Se volete ne scannerizzo uno e vi linko l’immagine.
Pessima scelta di parole, quella di usare la metafora della luce in fondo al tunnel. Passatemela come battuta :-D
“C’è un forte sentimento anti-PD”
Grazie al cazzo! :-)
So che è un’affermazione che sta un po’ tra il sacrosanto e l’ovvio, però capita a volte di chiedersi (soprattutto tra gli appartenenti a qualche partito): “Ma com’è possibile che alle elezioni la sinistra radicale abbia preso così poco in Valle, nonostante sia da 20 anni impegnata nella lotta, mentre il M5S ha fatto il pieno?”
Beh, è bastato che la sinistra radicale appoggiasse la Bresso alle regionali per perdere di colpo tutto il consenso guadagnato (e infatti quella è stata una delle prime elezioni in cui il M5S ha fatto risultati notevoli).
Adesso basta sedere in giunta comunale a fianco del PD che subito ti tacciano di essere “come quelli là”. È abbastanza frustrante.
In effetti più che una riflessione è uno sfogo il mio: ma ci rendiamo conto dei danni fatti da questo partito? Anche lì da voi a Bologna, sulla questione referendum.
Poi per forza la gente vota 5Stelle, vede segnali contrastanti da parte di alcuni partiti che a livello locale o regionale siedono a fianco del PD, mentre a livello nazionale gli si oppongono.
Comunque la finisco qui, spero che Sabato la manifestazione abbia effetto catartico su di me :-D
L’umore è decisamente buono, parlando in paese il refrain è “sabato saremo un botto di gente”. L’appuntamento è stato preparato con cura: nell’ultimo mese in ogni paese della Valle, e non solo, si sono svolte partecipate assemblee, le scritte cubitali sulle montagne sono state tirate a lucido, i nostri manifesti tappezzano ogni bacheca, gli amministratori sono combattivi. E poi il clima politico nazionale ha la sua influenza, sia nei militanti che nella pancia del movimento. Lo si vedeva già nelle assemblee a cui partecipavano volti conosciuti, ma anche persone nuove o alcuni che non ti saresti aspettato di vedere li. Negli ultimi 5 anni abbiamo fatto i conti con un parlamento in cui l’unico “dubbioso” era…Fabio Granata. Abbiamo tenuto botta: militarizzazione e arresti in nome della democrazia, hanno guadagnato dei centimetri, ma se li sono sudati e la terra l’abbiamo difesa con i denti. Beh, vedere i parlamentari di sel e 5s, insieme ad alcuni compagni, varcare quelle reti, che abbiamo odiato e tagliato, strapperà un sorriso anche a chi non crede nella rappresentanza. E leggere le dichiarazioni affannate e sulla difensiva di chi ha portato avanti il progetto “in nome della decisione democraticamente presa”, fa sicuramente piacere; il maalox a ‘sto giro serve a loro.
Dopodomani sarà una bellissima giornata, quei cortei in cui trovi gli amici, gli anziani, famiglie con i bimbi (per i piccoli ci sarà una sorpresa!) e le tantissime persone che da fuori valle ci hanno dato un aiuto essenziale. I comitati prepareranno migliaia di panini e i musici delle varie bande formeranno una banda no tav. Sarà una manifestazione popolare, nel senso profondo del termine, come già ne abbiamo fatte molte in questi anni.
Però ci ripetiamo che la grande manifestazione, i parlamentari, va tutto bene, ma è con la lotta che vinceremo, e cerchiamo di far seguire a questo i fatti. In queste settimane potevi vedere in alcune mattine, prima dell’alba, in date sconosciute alle guardie, un gruppetto di no tav che impediva l’ingresso a chi era diretto al cantiere, obbligandolo ad allungare il giro di 30 km, prendere l’autostrada e pagare il pedaggio. Piccoli gesti, granelli, continui, come la goccia sulla roccia, come Pasquale Bruno sulle caviglie degli avversari! Così ce la faremo, e poi vuoi mettere, è molto più divertente di una delega!
@ f.s.
Calma con le metafore, “Pasquale Bruno sulle caviglie degli avversari” non la metterei sullo stesso piano della goccia che scava la roccia: una militanza stile-Pasquale Bruno è roba che presa alla lettera potrebbe far rientrare in magistratura Violante perché Caselli non è abbastanza :-P
Pensa che la prima metafora calcistica a cui avevo pensato era come Giacomo Ferri con Maradona. E in quel caso altro che Violante/Caselli, sarebbe dovuto intervenire Nicolas Eymerich! Però paragonare Maradona con Ltf avrebbe potuto infastidire qualche futbologo partenopeo. :-)
Omnia tempus habent, et momentum suum cuique negotio sub caelo, è scritto nel “Qoèlet”: Tempus dilectionis et tempus odii, tempus belli et tempus pacis, tempus Scireae et tempus Goikoetxeae. Con rispetto per il grande e generoso cuore del fùtbologo partenopeo :-)
Non essendo in valle ma nella sua periferia (Torino) non ho molto il polso di come sia il polso della situazione nel cuore del movimento, ieri sera c’è stata una trasmissione radio (radioblackout, ma anche altre radio l’hanno ritrasmesso) di un dibattito a molte voci, che secondo me aveva spunti interessanti, mi sto informando se esiste un podcast, se lo trovo ve lo linko. Ascoltandolo ho avuto l’impressione che qualcuno, dopo le elezioni, sentail risultato molto a portata di mano, mentre altri, pur sapendo che avere una rappresentanza in parlamento è innegabilmente meglio che non averla, pensano che la partita sia ancora tutta da giocare. Come dicevo non vivo in valle, quindi non saprei pesare le due parti, direi che nella trasimissione di ieri la seconda era maggioranza ma non so quanto sia significativo
Quel che posso dire è che dall’altra parte ci sono giganteschi segnali di nervosismo, vedasi come esempio questi due articoli apparsi oggi, uno su Repubblica
http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/03/21/news/raid_vandalico_contro_societ_della_tav-55027254/
e uno su LaStampa
http://www.lastampa.it/2013/03/21/italia/politica/anche-centri-sociali-e-anarchici-in-vista-al-cantiere-del-tav-3Sb4JqphYElVHj0X64c9CO/pagina.html
i toni allarmistici sono quelli delle grandi occasioni. Anche i sindacati di polizia hanno alzato i toni, sia sull’ispezione dei parlamentari al cantiere che sulla loro presenza alla marcia, addirittura una senatrice PD (la Puppato) parteciperà alle iniziative notav, dallo stesso partito Esposito (sitav) è aggressivo come sempre, ma stavolta non c’è nemmeno mezza voce che gli dia ragione, anzi alcuni dei suoi gli chiedono di quietarsi.
Insomma, dall’altra parte della barricata io vedo paura, non so se sia giustificata o derivi dall’abitudine a credere che la vita esista solo nelle stanze del potere, in cui ora c’è anche qualcuno non dei loro, però sono preoccupati. Il che un po’ dovrebbe preoccupare anche noi, o almeno tenerci molto allerta.
Io non voglio peccare di eccessivo ottimismo, però se è vero che i neoparlamentari grillini chiederanno la visura dei progetti, be’ penso che già questo creerà non pochi problemi e rallentamenti alle scavatrici. Perché quello secondo me è il vaso di Pandora e prima o poi l’UE avvierà un’inchiesta… Insomma il nervosismo della controparte è più che giustificato. Ciò non toglie che proprio questo è il momento di tenere botta, sangue freddo e determinazione.
@robgast69
Le tue ultime parole le sto pensando da qualche giorno: tutti troppo tranquilli. Il fatto che Luca Abbà e Lele Rizzo siano stati invitati ad accompagnare la delegazione parlamentare, indipendentemente dai significati possibili o sperati della cosa da ambo le parti, secondo me alza il livello del confronto. Spero vivamente di sbagliarmi, ma meglio non dimenticarsi certi simpatici scherzetti come la trappola di Porta Nuova del febbraio 2012. In campana.
Il pericolo non lo vedo relativamente alla manifestazione, se siamo quanti si spera non c’è problema, e anche a Torino l’agguato del febbraio scorso probabilmente è stato più che altro un’azione personale del capo della polfer locale, tale Spartaco Mortola.
Io pensavo più a macchinazioni e trappole giudiziarie, mi sembra che da un po’ di tempo la loro strategia sia improntata più su quelle che non sulle botte.
Qui il podcast dell'”assemblea” su blackout di cui parlavi:
http://radioblackout.org/2013/03/i-podcast-di-la-valle-in-radio/
I podcast della trasmissione di cui dicevo sopra
http://radioblackout.org/2013/03/i-podcast-di-la-valle-in-radio/
Non ho avuto il tempo di controllare se era tutto, ieri è durato più di un’ora e mezza
@robgast69 Non credo che l’anno scorso fosse un’azione personale di Mortola. Mi ricordo che la manifestazione era stata splendida ed enormemente partecipata, forse c’era più gente che il 3 luglio, e tutto era andato bene. Penso che quell’agguato alla stazione sia stato predisposto per poter rovinare quella giornata, per non farla finire così com’era finita. Io c’ero in stazione, la polizia era davvero tanta, e colpì duro. Non credo che si siano mossi in quel modo solo perché a Mortola giravano.
È vero che agiscono per trappole giudiziarie, ma mi riesce difficile che riescano ad attuarle alla marcia Susa-Bussoleno. Può darsi che ci proveranno con la delegazione che andrà al cantiere, ma ciò riguarderà i parlamentari e i pochi che li accompagneranno. Per tutti gli altri che marceranno lontano dal cantiere (l’anno scorso eravamo decine e decine di migliaia) che cosa s’inventeranno?
Una considerazione più generale: credo che i grillini siano davvero contro il TAV, ma la loro *funzione* (ben più importante delle intenzioni), quella per cui sono stati pompati mediaticamente e portati al potere, è di destra e strumentale al sistema. Il TAV è la più grossa contraddizione non solo del MoVimento ma dell’intera “operazione 5 stelle”, intendendo con essa il MoVimento più l’insieme di agenti che *finora* hanno operato per il suo successo. Il gruppo di potere dietro al TAV è molto potente e non mi faccio facili illusioni su una sua ipotetica desistenza solo per non rovinare l’operazione grillesca.
I nodi potrebbero venire al pettine già nella giornata di sabato o da quelle successive, e il sistema farà di tutto per riuscire nell’impresa di buttare il bambino e tenersi l’acqua sporca. Sarà bene che il bambino sia ben sveglio.
Non ho detto che sia stata un’improvvisazione, sicuramente era pianificata, ma credo fosse farina del suo sacco. Mortola era eccessivo persino per i suoi, tanto che dopo averlo messo per un po’ vicequestore di Torino lo hanno parcheggiato alla polfer. Comunque non credo che sabato sia ancora tempo di nodi al pettine, sabato è una di quelle manifestazioni in cui conta il numero.
Riguardo il m5s e NoTav vorrei far rilevare che da giorni la Tav-NoTav non è neanche nominata sull’organo ufficiale del m5s, né dal post quotidiano di Grillo né da alcun commentatore, almeno fino a pochi minuti fa.
Scrivo organo ufficiale perché ormai è pacifico che da lì si è costretti a passare per avere notizie riguardo il m5s, al punto che anche TV e giornali lo indicano (e consigliano) come unico ed esclusivo tazebao del partito (a parte interviste e comizi su media esteri).
Per domani quindi è in preparazione, suppongo, una mobilitazione formalmente POLITICA, senza manifestanti m5s, nel senso che si proporrà la SOLITA post cronaca del giorno dopo dove si spaccerà la partecipazione grillina sotto nessuna bandiera, e il codazzo di TV e giornali che saranno impegnati a santificare i buoni propositi di Grillo e Co.
Se Grillo chiede Copasir e controllo Rai una ragione dovrà pur esserci.
[…] Ma, come ci informa Infoaut, oggi a Bologna c’è anche un altro evento importante, quello dei migranti contro la Bossi-Fini che impedisce, nei fatti, l’acceso al permesso di soggiorno. Questo è il comunicato della […]
Cari Wu Ming o chi per lui, avrei una questione interessante da porre.
Premetto che vi leggo da tempo con passione ed ho deciso solo ora di iscrivermi nella convizione di arricchirmi.
Vorrei sapere come risolvete la contraddizione per la quale sedervi dalla parte degli immigrati e difenderli nelle loro battaglie sia in un certo senso una presa di posizione assimilabile alla borghesia capitalista più elitaria ed influente.
Leggendo un libro sul liberismo ho appreso che le teorie liberiste più spinte arrivano addirittura a sostenere la piena circolazione degli individui, ovvero l’abbattimento di ogni frontiera.
In questo modo si realizzerà la massima libertà possibile per quanto riguarda la contrattazione tra datore di lavoro ed impresa.
Questo concetto, seppur con le dovute proporzioni, mi ha ricordato lo slogan – nessun uomo è illegale -. Come fate a far convergere una battaglia contro la globalizzazione delle merci senza escludendo salvo per quanto riguarda la globalizzazione delle persone?
Sirio
La questione è decisamente mal posta, e resterà tale se si rimuove il fatto che il razzismo non è semplicemente una “aberrazione” alimentata dall’ignoranza e/o dalla cattiva volontà, un residuo di atavici pregiudizi etc.
Il razzismo è un principio regolatore della divisione del lavoro sui mercati nazionali e nel mercato mondiale.
Il capitalismo reale – non quello utopistico dei miti liberisti, con le loro fanfaluche sul mercato che si autoregola armonosiamente etc. – ha un costante bisogno di modulare il razzismo:
– se c’è troppo poco razzismo, diventa difficile tenere basso il costo del lavoro grazie alla concorrenza nazionale e planetaria tra lavoratori (questa è la sostanza delle “delocalizzazioni”), e diventa difficile assegnare i lavori peggiori – o considerati “meno degni” – a chi sta “più in basso” nell’implicita gerarchia razziale/culturale.
– se invece ce n’è troppo, il mercato del lavoro si irrigidisce, i migranti che servirebbero alle imprese se ne vanno oppure si ribellano alle discriminazioni e poi all’eccessivo sfruttamento etc.
Concretamente: le leggi “clandestogene” e perciò criminogene (es. la Turco-Napolitano, in seguito inasprita dalla Bossi-Fini) sono necessarie ai padroni, perché costringono i lavoratori migranti a vivere nella perenne ricattabilità, e con le loro restrizioni favoriscono il lavoro nero senza tutele e garanzie. Lavoro sottopagato e supersfruttato.
Tutto questo è ben noto ai movimenti dei migranti, lo sanno fin troppo bene. Infatti non lottano per una semplice, astratta, liberale/liberista “libertà di circolazione”. La loro è una lotta contro la discriminazione che favorisce lo sfruttamento, e contro leggi che li costringono a star sotto una foresta di spade di Damocle.
La parola d’ordine “Nessun essere umano è illegale” contesta alla radice l’idea che esistano “clandestini” e lo pseudo-reato di “clandestinità”. Il concetto di “clandestinità” serve agli sfruttatori ed è oggi un cardine del capitalismo. Parlo del capitalismo reale, non di quello delle mitologie liberiste o anarcocapitaliste. Queste ultime forniscono al capitale la sua ideologia e le sue retoriche, sono come il capitale se la racconta (= ideologia) e ce la racconta (= propaganda), ed è un racconto idealtipico, nel quale la spuria realtà è rimossa.
Infatti, se chiedi a un liberista una spiegazione economica sensata del persistere del razzismo, non sarà mai in grado di fornirtela.
Ciao Sirio,
ti rispondo dal basso della mia ignoranza.
Sedersi dalla parte degli immigrati, significa chiedere maggiore umanità nei loro confronti.
Sabato ho partecipato alla manifestazione di Bologna, perchè ritengo che in Italia questa gente, almeno la maggior parte, sia sfruttata.
Contratti di lavoro scandalosi, paghe ridicole, ricatti lavorativi per avere i permessi di soggiorno, scarsa collaborazione da parte degli uffici per lo sbroglio delle nostre incasinatissime pratiche burocratiche, che siano uffici scolastici, questura, uffici del personale.
Nessuno ha manifestato per l’abolizione dei confini (anche se io un pensierino ce lo farei…), abbiamo manifestato per la dignità umana, contro la legge Bossi – Fini, contro le cooperative vere o fasulle, contro il razzismo, contro i Cie.
Chiediamo che un neonato nato in Italia non abbia diritti inversamente proporzionali al colore della sua pelle.
Dopo aver letto la risposta di W.M. sentirei di rispondere a me stessa :
“Da quando l’ignoranza è diventata un punto di vista?”
Sonia, abbiamo detto le stesse cose in modo diverso. La tua risposta, per quel che mi riguarda, era perfetta :-)
@Sirio
Questa argomentazione, molto utilizzata dall’estrema destra per dire che internazionalisti e “mondialisti” vanno a braccetto, non ha fondamento nella realtà, come ha già fatto notare WM1.
Non c’è nessun governo o forza politica capitalista al mondo che cerchi veramente di realizzare la libera circolazione delle persone o l’abolizione delle frontiere e degli Stati nazionali. La stessa Unione Europea non ha affatto le caratteristiche di un nuovo superStato sovranazionale: come si sta vedendo in questa crisi, le borghesie nazionali mantengono i loro interessi ristretti e si fanno la guerra l’una con l’altra, nonostante l’articolato meccanismo di cessioni parziali di sovranità messo in campo a livello continentale. Dal crollo dell’URSS a oggi non si sono viste cadere barriere nazionali, con l’eccezione di quella che tagliava artificialmente in due la Germania: credo anzi che il numero complessivo di Stati nazionali esistenti al mondo sia cresciuto di una ventina di unità.
Per quanto riguarda la circolazione dei cittadini dei Paesi più poveri dell’UE come rumeni e bulgari, esiste una direttiva dell’UE, recepita in Italia già nel 2007, che stabilisce una condizione particolare che potremmo definire degli “intracomunitari”. Secondo questa direttiva, la 2004/38/CE http://europa.eu/legislation_summaries/internal_market/living_and_working_in_the_internal_market/l33152_it.htm, un cittadino comunitario troppo povero può essere rimandato nel suo Paese d’origine per evitare di rappresentare “un onere eccessivo per il sistema di assistenza sociale dello Stato membro ospitante”.
La realtà è che la “libera circolazione” che piace ai liberisti è proprio quella che vediamo realizzata adesso: emigrare è possibile, ma a condizione di accettare di essere trattati come bestie nel Paese ospite. In questo modo viene creata una sottoclasse di lavoratori stranieri più sfruttati che vengono messi in concorrenza coi lavoratori autoctoni. Si tratta, mutatis mutandis, dello stesso trattamento riservato alle lavoratrici di genere femminile. Come in quel caso sarebbe reazionario e comunque inefficace proporre il ritorno al focolare, così in questo sarebbe una distopia fascistoide pensare di poter rimpatriare/deportare milioni di proletari stranieri.
La soluzione che taglia la testa al torto è coniugare libertà e uguaglianza.
Quelli che si esaltano per il (presunto) “caos” generato dal #M5S, come piccoli D’Annunzio in cerca della loro Fiume, dimenticano qualcosina e – soprattutto – qualcuno…
http://www.connessioniprecarie.org/2013/03/28/silenzi-apartheid-democratico-e-futuro-delle-lotte/