[Su Doppiozero, un’intervista a cura di Marco Liberatore.]
Quando nacque, Giap era semplicemente la newsletter di “quelli di Q”. Era il 2000 e il loro “bollettino” militante arrivava direttamente nella casella email. Era come se un pezzo del “movimento dei movimenti” ti entrasse in casa. Il momento era di quelli piuttosto frizzanti e la voce di Wu Ming serviva come strumento per fare il punto su un po’ di questioni. Per molti era facile riconoscersi in quelle parole e in quel linguaggio, perché era lo stesso che si sentiva per strada, tra amici o nei centri sociali. Si poteva essere d’accordo o meno, ma quelle letture offrivano sempre un momento di riflessione e di analisi.
Dopo i primi tre anni di newsletter, che incorniciano il battesimo del fuoco di questo nuovo secolo, esce la prima antologia di Giap. Nel frattempo la loro attività di narratori prosegue con un ritmo serratissimo, pubblicano romanzi collettivi e individuali, sperimentano il copyleft e il download gratuito e danno vita a una serie di interessanti ragionamenti sul romanzo e sulla narrazione in Italia, il “New Italian Epic”. Nel 2010 Giap smette la veste della newsletter e si trasforma in un blog partecipatissimo. Il 12 febbraio 2013 pubblicano per la prima volta un e-book che raccoglie gli scritti degli ultimi tre anni: Giap. L’archivio e la strada, edito da Simplicissimus.
Il testo è un vero concentrato di passioni, interessi e riflessioni, che testimonia l’attività febbrile del collettivo. Tra i tanti pensatori che vengono richiamati in queste pagine figurano: Jenkins, Lakoff, Wittgenstein, Pasolini, Lacan, Marx, Deleuze, Guattari, Foucault. Anche gli argomenti toccati sono molto vari pur se legati tra loro da uno sguardo che non rinuncia mai alla propria partigianeria: occupy, il transmediale, la cultura partecipativa, l’utopia, il tempo liberato, gli zapatisti, la mitopoietica.
Da una parte dunque questo e-book è un esperimento, è il modo migliore per testare l’editoria digitale e le sue possibilità. Dall’altra è una raccolta che fa il punto su una serie di questioni e le rilancia […] —> Prosegue qui.