Come promesso, ecco una manciata di estratti dal concerto di Wu Ming Contingent in quel di Correggio, domenica 22 settembre, a sostegno delle attività di Casa Spartaco.
Le prime due tracce sono un buon esempio del repertorio della band: i testi prendono spunto dalla rubrica WuMingWood, pubblicata su GQ Italia tra il 2009 e il 2012 e firmata dall’intero collettivo.
In particolare, il brano Dio Vulcano! fa riferimento al primo articolo che pubblicammo in quella sede (Il dio maldestro), mentre Italia Mistero Kosmiko rielabora un pezzo intitolato UFO e Rivoluzione. Li trovate entrambi in questa selezione formato PDF.
Il terzo pezzo, invece, è una doppia cover: la musica ripropone il classico standard gospel You gotta move, mentre il testo è tratto dagli atti del processo per l’omicidio di Federico Aldrovandi e dal libro di Filippo Vendemmiati, E’ stato morto un ragazzo, Corvino Meda Editore 2010.
Dio Vulcano! – 3’48”
Dio Vulcano! – 3’48”
Italia Mistero Kosmiko – 3’59”
Italia Mistero Kosmiko – 3’59”
You Gotta Move (Per Aldro) – 5’27”
You Gotta Move (Per Aldro) – 5’27”
Mi sono fiondato ad ascoltare appena acceso il computer, un paio di impressioni a caldo.
Track 1: decisamente punk, e decisamente bolognese: il modo di cantarla (ma vale solo per questa) mi ricorda addirittura Freak Antoni, al netto del fatto che questa è tutto meno che demenziale.
Track 2: l’impatto live mi ricorda quello della Mano Negra (In The Hell Of Patchinko) e scusate se è poco, tenendo conto che siete solo in quattro contro il mucchio selvaggio che erano loro.
Track 3: è esattamente il genere di cosa che mi sono permesso (anche se non è detto che sia giusto farlo) di aspettarmi e sperare. Per varie ragioni alcune delle quali ho molto chiare, altre verranno.
Per il modo platealmente eterodosso di suonare la chitarra blues.
Per aver usato il blues come base del “declamato” e magari in futuro, chissà, di qualcosa più vicina al rap, cosa che secondo me potrebbe costituire un genere a se stante e a quanto ne so non è un terreno attualmente molto battuto.
E poi sarà banale dirlo: per l’intensità rabbiosa, claustrofobica e quasi parossistica che esce benissimo perfino in formato ultra lo fi. Da pelle d’oca, non oso immaginare essere lì.
In generale: le prime due sono efficaci, in un certo senso anche “brillanti”, ma la tre è un’altra galassia da ogni punto di vista, forse proprio perché è la meno “quadrata”, la meno rock. Ho l’impressione che sia quella la direzione del mare aperto.
(e magari anche la mamma di WM2 sarebbe d’accordo: passi cantare, ma il punk… ;-)
Quando venite a Torino?
Con il Contingent proprio non lo so, mentre il 9/10 – come già sai – facciamo Razza Partigiana/Basta uno sparo all’Hiroshima.
Grazie per l’analisi puntuale: credo che le prime 2 tracce siano più vicine al sound complessivo del gruppo, ma esperimenti come la terza – che a Correggio era del tutto improvvisata – ne vogliamo fare ancora. Staremo a vedere.
Una piccola precisazione: il blues è un genere perfetto per quel genere di esecuzioni. Durante la Grande Depressione veniva usato per l’appunto per fornire la base musicale a “declamazioni di controinformazione”: lotte sociali, scioperi, e via dicendo. L’ha fatto Woody Guthrie, tanto per dire un nome grosso; ed è da qui che è partito Bob Dylan.
Io spero che ne facciate ancora di pezzi così. Mi si stava stringendo la stomaco, avevo l’impressione di essere lì: non solo lì a Correggio, ma, anche e soprattutto, lì vicino mentre massacravano Aldovrandi. Se fate un pezzo simile su piazza Alimonda, non credo che riuscirò a trattenere le lacrime.
Complimenti, ma c’è qualcosa che non sapete fare? ;-)
Volevo solo scrivere: “Ah: e voto *Ufo e rivoluzione*!”, ma a quanto pare è troppo breve. Così va un po’ meglio, filtro anti-spam?
(È proprio vero che qui vige il Terrore rosso, eh! :-)
“Bologna Disco Punk”… è stata la prima sensazione a caldo dopo l’esibizione al T.P.O. a Maggio…Quindi “mi piacete tantissimo”, come nei migliori aulici e tecnicissmi commenti di X Factor…
La prossima, invece s’intitola
PETER KOLOSIMO
Avrete visto i suoi libri sulle bancarelle dei libri usati, era
un visionario che scrisse
libri sulle origini extraterrestri dell’umanità
Beh, pochi sanno
che Peter Kolosimo
era un COMUNISTA
Peter Kolosimo
archeologo spaziale
morì il 24 marzo 1984
ma a noi piace pensare che abbia soltanto
lasciato il pianeta
Kolosimo è un patafisico
non un cialtronauta
sfonda l’esoterismo
dei piccolo-borghesi
deride chi sostiene
che il nazismo cadde
per colpa della svastica girata al contrario
“Noi siamo assai lontani
da tali concetti
ed attribuiamo a ben altre ragioni
la caduta dell’impero
dei criminali tedeschi”
Poteva ben dirlo lui che era stato partigiano in Boemia
Terra senza tempo
Astronavi sulla preistoria
Odissea stellare
Italia mistero cosmico
Non è terrestre
Beat tecnologico
comunista duro e impuro
parlava di antiche civiltà extraterrestri
Leninista visionario
marxista intergalattico
collegava il passato remoto e l’utopia
per liberare il mondo
Beat tecnologico
fu anche un guerriero
dislocato ai confini
dell’immaginario
per difendere l’alleanza
tra la fantasia
e il conflitto che muove la realtà
Nel ’69
Non è terrestre
vinse il premio Bancarella
Nel giro di pochi anni
lo avrebbero vinto
andreotti, sgarbi, pansa, bruno vespa
Compagno Kolosimo
ci manchi tanto
torna dal pianeta
su cui ti trovi ora e
scatena contro l’Italia
un uragano di raggi cosmici
Mitologia d’altri mondi
ciclopi in America
veicoli spaziali graffiti nella roccia
Ulisse vagabondo nel tempo
atomiche e laser prima del diluvio
Sul titolo, “Peter Kolosimo”, abbiamo qualche dubbio. La chiamiamo così per convenzione, ma ci piacciono di più “Italia Mistero Kosmiko” oppure “UFO e Rivoluzione”
Nella seconda strofa dice “smonta l’esoterismo” non “sfonda”.
E in entrambi le occorrenze il verso “Beat tecnologico” è in realtà un “Peter Kolosimo” ;-)
Mi sa che devo migliorare la dizione…
OK, scusami per gli svarioni che, in un punto, sfiorano l’allucinazione auditiva… Devo essermi lasciato contagiare dalla forza visionaria del brano :-)
Figurati! Grazie a te per la trascrizione.
“marxista intergalattico”: in due parole, l’Internazionalismo ai massimi livelli!
Una definizione quasi commovente; è bellissima.
Riguardo al titolo, a parer mio *Ufo e Rivoluzione* sarebbe davvero calzante.
Sono in sintonia con quanto scritto sopra da @VecioBaeordo, giocando a dover indicare la preferita la mia scelta cadrebbe sulla track 3 You Gotta Move (per Aldro) proprio perché è quella più spiazzante e che lascia maggiormente aperta – nell’evoluzione della WM Contingent – l’ottica della futura produzione.
Sul titolo della track 2 e la scelta fra i due titoli nominati da @Wu Ming 2, alternativi a Peter Kolosimo, dico solo che la scelta è dura, entrambi belli…
Una domanda – forse mi è scappato – ma la formazione musicale da chi è composta?
Con questo progetto mi pare chiaro – se già non lo fosse a sufficienza – che il cuore della Wu Ming Foundation è di default oltre l’ostacolo, sempre muovendosi tra luoghi in cui non ti aspetteresti di trovarlo a battere il tempo. È una buona attitudine, roba da farsi tutt* contagiare ;)
La line-up del Wu Ming Contingent è:
WM2 – voce
WM5 – chitarre
Yu Guerra – basso
Cesare Ferioli – batteria
Gli articoli usciti a suo tempo su GQ furono scritti, a turno, da tutti i WM. A trarne i testi da declamare è stato WM2.
E per chi volesse approfondire,
questo è Yu Guerra:
http://www.yuguerra.com/bio.html
e questo è Cesare Ferioli aka Big Mojo:
http://www.spazionet.it/bigmojo/
È anche la prima volta che il nome Wu Ming si allarga e non sta a indicare il collettivo di scrittori o uno dei suoi membri.
Mentre fino ad oggi Wu Ming Foundation e collettivo Wu Ming sono stati più o meno indistinguibili, d’ora in avanti la Foundation avrà svariate articolazioni: il collettivo di scrittori Wu Ming, il collettivo musicale WM Contingent, il Wu Ming Lab (che ha fatto capolino su Twitter e presto si farà conoscere anche qui su Giap) e altre associazioni a delinquere di stampo immaginario che si faranno conoscere nei prossimi mesi. Per noi è una svolta epocale, un vero e proprio cambio di fase, per quanto “naturale” e coerente con il percorso iniziato 13 anni fa: raccontare storie con ogni mezzo necessario.
Ricordiamo che stasera, 12 ottobre, Wu Ming Contingent si esibisce a Milano, Cox 18, con la partecipazione straordinaria di Marco Philopat. Il tutto a partire dalle ore 23.
In bocca al lupo per il progetto, che purtroppo non mi è possibile apprezzare in pieno dato che la parte musicale è assolutamente aliena da tutto ciò che le mie orecchie riescono a coniugare con la minima sensazione di diletto. Così vi ascolto a stereogramma, se ciò si può dire dell’ascoltare: tentando di cogliere unicamente le parole al di là della musica.
Anche questo è un tipo di lettura. Un po’ faticoso, va detto, ma non siete sempre facili, si sa.