Ormai una settimana fa abbiamo pubblicato un lungo articolo di inchiesta sul neoindipendentismo triestino. Non solo sull’organizzazione che afferma di rappresentarlo in toto, il Movimento Trieste Libera, ma sull’intrico di interessi, il groviglio di temi, il miscuglio di umori che il recente riaffiorare della tematica al tempo stesso rivela (a chi decide di analizzarla con serietà) e copre (a chi si accontenta della facciata).
L’idea di dedicare spazio a quel che sta succedendo a Trieste è stata di Wu Ming 1, che con quella città intrattiene da undici anni uno stretto rapporto. La sua compagna di vita è triestina (di Opicina/Opčine, per la precisione); insieme, e con la loro bimba, trascorrono a Trieste diversi mesi all’anno; WM1 ha studiato a fondo la storia della “Venezia Giulia” nel Novecento e ha dedicato alle vicende triestine tra 1918 e 1947 buona parte del suo ultimo libro, Point Lenana, scritto insieme a Roberto Santachiara.
Perché occuparsi del neoindipendentismo triestino?
Perché da tempo facciamo inchiesta sulle ambiguità e le aporie dei movimenti che si dicono “né di destra, né di sinistra”.
Perché quel che sta accadendo a Trieste riguarda tutti/e.
Perché di fronte a un movimento “né-né” con una base di massa che, come da manuale, nega ogni divisione interna alla società triestina (“siamo tutti triestini“, sfruttati e sfruttatori); che afferma di rappresentare TUTTA la cittadinanza e se uno non è d’accordo vuol dire che non è triestino ma un infiltrato in città al soldo di oscuri poteri; che vuole (o dice di volere) vedere riconosciuto il distacco dall’Italia di Trieste per trasformare quest’ultima in qualcosa che, più ne parlano, più somiglia a un paradiso fiscale per il capitalismo di rapina (una sorta di Singapore sull’Adriatico)…
…di fronte a tutto questo, secondo voi è saggio stare zitti?
No, non è saggio. E’ folle. Eppure i media nazionali non se ne stanno occupando. Silenzio assoluto. Come mai?
E come mai il quotidiano di Trieste, Il Piccolo, che in teoria “antipatizza” per le rivendicazioni di MTL, sembra aver deciso di non farsi troppe domande?
A questo proposito, oltre al link appena proposto, si veda questo tweet del vicedirettore del giornale:
@AlessandroMetz @albolivieri sacrosanto che ognuno scriva ciò che gli pare Noi continuamo con il nostro lavoro, giornalismo non romanzo ;-)
— Alberto Bollis (@abollis) October 17, 2013
Ecco, proprio a causa di questo atteggiamento abbiamo deciso di muoverci noi.
L’articolo era firmato da Tuco, storico giapster triestino – anzi, goriziano che vive a Trieste da vent’anni – che i nostri lettori conoscono bene.
Tuco, come molti commentatori su Giap e in giro per la rete, usa un nickname. In realtà, rispetto ad altri, ha qualche motivo in più per usarlo: in passato ha subito un’aggressione fascista, e dopo alcune discussioni on line qualcuno usò il suo nome e cognome cercando di procurargli problemi sul lavoro.
Tuco ha fatto inchiesta per diversi mesi. Lui per primo si è stupito di quanto materiale si trovasse in rete. Di fatto, tutto quel che ha trovato sta in rete. Bastava cercarlo.
L’articolo ha scatenato le ire di chi gestisce – li gestisce come gli pare? O prima di scrivere si consulta con il movimento? – i profili ufficiali di Trieste Libera sui social network. Sempre firmandosi col nome dell’intero movimento, costui (o costoro) partecipa a flame su forum e blog cittadini, ed è anche intervenuto su Giap. In quest’ultima circostanza, come quasi sempre, la sua replica è stata risentita ed evasiva. Tuco l’ha puntualmente smontata.
Nel frattempo, dalla discussione (seguitissima) in calce al post sono emersi sempre più elementi.
Su FB, questa persona che si firma “Movimento Trieste Libera” ha manifestato sempre più nervosismo, si è appigliata all’uso di un nickname da parte di Tuco, ha sostenuto che non poteva essere un triestino… Insomma, tutto il solito repertorio del nemico-che-è-sempre-esterno, unità retorica basilare della mentalità di destra. Il Popolo è Uno, non ha divisioni al suo interno, nella società non c’è conflitto endogeno, il conflitto è opera di mestatori da fuori, lobby senza radici etc.
A un certo punto, a Mister “Movimento Trieste Libera” è partita una scheggia, come diciamo dalle nostri parti. Già aveva mostrato di non avere proprio capito chi e cosa siamo, ma quel che ha scritto su FB (vedi screenshot in testa al post) è andato oltre e ha scatenato ilarità di massa quando l’abbiamo linkato su Twitter.
«I “compagni” del blog wu ming (parola che significa”anonimo”, bello, vero?) vorrebbero sottoporci ad un interrogatorio, che neanche nei peggiori uffici della questura degli anni di piombo …
Sono diretti da una parte dei servizi e sono – loro si – assai ben foraggiati dall’area pd, la loro spedizione squadrista ad un nostro banchetto (nella quale hanno avuto la peggio) di ieri, fa parte di questa strategia concertata, sono furenti perchè loro, ben che vada, solidarizzano con 20 persone, compresi parenti stretti, nessun triestino, va sottolineato … la loro frustrazione sfocia in teorie super complottiste.
Trieste libera, per loro, sarebbe un super concentrato di loschi finanzieri (non divise grigie) internazionali, chiaramente sfruttatori del “loro” proletariato triestino, la loro idiozia fa passare il “piccolo” per l’Herald Tribune […] »
Quindi noi
1) saremmo pagati dai servizi;
2) saremmo addirittura “ben foraggiati” dal PD (il partito che una volta definimmo “fossa di scolo di ogni vergogna” e a cui ogni tanto dedichiamo affettuosi articoli come questo);
3) avremmo compiuto, nella giornata di sabato, una “spedizione squadrista” contro un banchetto di MTL, si suppone a Trieste (?!);
Dell’aspetto direttamente calunnioso di queste affermazioni il MTL risponderà politicamente e su altri terreni. Qui facciamo altre considerazioni.
WM1 leggeva queste portentose idiozie da Parigi, dove si trovava per lavoro, e mormorava tra sé e sé: “Minchia, il post di Tuco gli ha fatto ma-lis-si-mo…” Altri, su Twitter, commentavano: “Si vede che avete colto nel segno”.
Non contento, l’uomo che si arroga il diritto di esprimersi in rete a nome dell’intero Movimento Trieste Libera ha citato un passaggio del nostro romanzo del 2002, probabilmente trovato facendo su google la ricerca “Wu Ming Territorio Libero di Trieste” e del quale aveva letto solo le primissime pagine. Pagine dove un personaggio da noi ridicolizzato esprimeva un pensiero “italianissimo”:
«Ma leggete qui sotto cosa ne pensavano in tempi non sospetti a proposito del Territorio Libero di Trieste, dal loro libro intitolato “54″, chiaramente anonimo, libro che spiega molte cose a proposito del loro odio nei confronti dei Triestini […]
“Le grandi potenze non volevano che i popoli della Venezia Giulia, d’Istria e di Dalmazia scegliessero liberamente il proprio destino, italiani tra gli italiani. Trieste era diventata un limbo, chiamato con sprezzo del ridicolo «Territorio libero». Né di qua né di là, né carne né pesce: la città e i territori a Nord assegnati al Governo militare alleato e denominati «zona A»; a Sud dei confini comunali, la «zona B», amministrata dalla Jugoslavia. L’umiliante imposizione era sancita dal cosiddetto «Trattato di pace» del ’47.
Ma la pace di chi?”»
A parte il non saper distinguere tra il pensiero di un personaggio e quello dell’autore;
a parte le cazzate sul romanzo “anonimo” (per trovare i nomi degli autori basta cercare “Wu Ming” e cliccare sul link che porta alla voce di Wikipedia, per dire);
a parte quanto appena detto, per sapere cosa si pensa dentro il collettivo Wu Ming della cosiddetta “italianità” di Trieste e della Venezia Giulia, sarebbe bastato leggere anche superficialmente una qualunque delle tante recensioni a Point Lenana immediatamente reperibili in rete.
Point Lenana, tra l’altro, è stato presentato a Trieste ben tre volte tra l’aprile e l’agosto 2013, sempre in occasioni partecipatissime, e l’ultima volta alla libreria In Der Tat, uno dei luoghi cittadini dove MTL lascia la sua pubblicistica.
Notare la differenza: mentre noi abbiamo lasciato a chi si firma “Movimento Trieste Libera” pieno diritto di parola qui su Giap, il tipo ha iniziato subito a bannare dalla sua pagina FB quelli che cercavano di spiegargli il giganteschio granchio preso coram populo.
Sono tante le risposte a cui lo sfuggente gruppo dirigente del Movimento Trieste Libera non accetta di rispondere. E allora quelle che vogliamo fare adesso non le facciamo alla nuova, piccola “casta” che vuole rappresentare il neoindipendentismo triestino, ma a tutte le persone che legittimamente e in buona fede ripongono nel riconoscimento del TLT le speranze in una “ripartenza” economica e sociale della città.
Triestine e triestini:
1) La misteriosa “voce ufficiale” che interviene in rete a nome di tutto il movimento rappresenta davvero tutto il movimento? Si consulta con qualcuno prima di scrivere certe cose? Tutti gli iscritti al MTL pensano che noi siamo pagati dai servizi e ci attribuiscono quanto ci attribuisce questa persona?
2) Eravate al corrente di quanto sta emergendo sui vorticosi giri di valzer di un nutrito gruppo di dirigenti di MTL, ex-dirigenti, ex-compagni di strada dei dirigenti, tra affaristi improbabili, società di brokeraggio che partecipano a gare d’appalto sette anni dopo essersi sciolte, piste russe e kazake, Credit Est, non meglio precisati imprenditori che sostengono la causa, neonazisti, separatisti veneti che hanno la loro sede alla stessa via e numero civico di MTL?
3) C’è in seno al movimento conoscenza dei precedenti politici e affaristici di certi personaggi, ad esempio di alcuni dirigenti dell’ONG con sede a Londra che è diretta espressione di MTL?
4) Siete tutti d’accordo sulla più volte dichiarata “neutralità” del vostro gruppo dirigente rispetto alle idee e pratiche razziste e antisemite di un personaggio a cui MTL si è affidato per la battaglia sul piano legale?
5) Più in generale, pensate davvero che i triestini siano “tutti uguali”, o avete preso in considerazione l’ipotesi che qualche triestinissimo furbone stia manipolando per favorire i propri interessi il vostro desiderio di vedere rinascere Trieste?
Per ultima cosa, pubblichiamo qui, dandogli il posto d’onore, un commento giunto ieri sera e rimasto in moderazione. E’ firmato “Kshatriya“, parola sanscrita che significa “guerriero”. L’uso cialtronesco del sanscrito nella cultura Tradiz/Occult/Nazistoide è una costante almeno dai tempi di Julius Evola, che è un po’ il “nonno” di molti figuri che ritroviamo nel calderone di questi giorni. Buona lettura, e buona fortuna.
***
«gli antagonisti dovrebbero rendersi conto che il loro internazional-classismo è solo un figlio del mondialismo finanziario che ci opprime.
anche noi di destra non capivamo che il nostro nazionalismo era figlio della tirannide massonica che ha diviso il popolo triestino.
i triestini sono stati per quasi un millennio un popolo libero, prima indifeso, e poi, dopo la dedizione agli asburgo, parte dell’impero sovranazionale europeo che è stato anche l’ultimo sacro romano impero, erede dell’impero romano d’occidente.
per l’impero sovranazionale, e il proprio popolo che ne faceva parte, hanno combattuto e sono caduti i tanti triestini che saranno commemorati il 3 novembre
http://www.triestelibera.org/
allora come ora, essere contro l’europa dei banchieri non significa essere contro l’europa, ma per un’altra europa, composta da comunità di popolo e unita dall’idea sovranazionale che è stata a fondamento dell’impero.
‘tu ridi delle patrie, ridi delle nazioni!
sei tu la sola patria e non hai confini
uomini d’altre terre han te come bandiera
a renderci nemici non sarà certo una frontiera!
impero!’
le comunità di popolo e l’impero sovranazionale non sono nè di destra nè di sinistra perchè destra e sinistra sono state fatte nascere dai nazionalismi massonici per dividere i popoli al loro interno, tradendo anche l’originaria idea della massoneria che era sovranazionale.
triestini che erano di destra, come me, se ne sono resi conto, come altri triestini che erano di sinistra.
i promotori di destra di trieste pro patria e gli antagonisti di sinistra triestini dovrebbero capire che, attaccando trieste libera, combattono il popolo triestino facendo il gioco del nazionalismo degli stati artificiali e del mondialismo finanziario, l’uno funzionale all’altro, i cui interessi sono rappresentati in italia e a trieste dal sistema unico pdl + pd-l.»
APPENDICE
A proposito del fatto che ci pagherebbe il PD (partito-guida del governo contro il quale tifiamo asteroide), su Internazionale c’è un nostro nuovo articolo contro le basse intese e la “politica delle emozioni”.
AGGIORNAMENTO 22/10/2013, h. 8:30 am
Col favore della notte, il post che strillava accuse deliranti nei nostri confronti è stato rimosso dalla pagina Facebook di Movimento Trieste Libera.
Vuol dire che chi l’aveva scritto non rappresentava le posizioni del movimento?
Nella giornata di ieri, in calce a quel post, molte persone avevano contestato la versione fornita da MTL (o meglio, da chi su FB si firma “Movimento Trieste Libera”) della presunta aggressione subita sabato. Aggressione che, secondo alcuni, non sarebbe mai avvenuta, o meglio: sarebbe avvenuta a parti invertite. Tutto cancellato all’improvviso.
Qui su Giap non ci interessa scendere nello specifico dell’episodio, sono cose che verranno chiarite a Trieste. A noi interessa un altro aspetto della questione. Nel commento che ha lasciato qui sotto, Paolo G. Parovel, storico e giornalista molto vicino al Movimento Trieste Libera, ha scritto:
«Sono stato il primo ad intervenire da esterno sulle pagine Fb di Trieste Libera osservando che una o più persone stavano utilizzando arbitrariamente l’accesso di amministrazione delle pagine per pubblicare a nome di “Trieste Libera” sfoghi e commenti personali non firmati dai contenuti inaccettabili, e dannosissimi perché in questo modo venivano scambiati per espressioni ufficiali del Movimento contrastandone la linea e screditandolo. Al punto da far pensare che fossero scritte apposta.»
Anche nella discussione che potete leggere in calce, è più volte intervenuto un personaggio che si firma “Trieste Libera” e sembra esprimersi a nome del movimento.
Chi è questa persona? Prima di esprimersi sottopone le sue dichiarazioni al vaglio degli organi – che immaginiamo democratici – dell’organizzazione di cittadine e cittadini il cui nome adotta come nickname?
Costui – perché è un maschio, non si sono ancora viste donne tra gli esponenti di spicco di MTL – è un portavoce ufficiale?
I portavoce dei movimenti politici di solito si identificano con nome e cognome. Sono cariche riconosciute.
Davvero MTL pensa di poter rappresentare «la stragrande maggioranza dei triestini» (come recita la bio sul profilo Twitter ufficiale) continuando a comunicare in modi così opachi, se non oscuri? Le richieste di trasparenza sono destinate ad aumentare, se ne rendono conto?
Finché non si chiariscono questi punti, per noi l’utenza “Trieste Libera” che interviene su Giap è priva di credibilità e delegittimata a rappresentare in questa o altre sedi le posizioni ufficiali e condivise degli iscritti al MTL.
NEL FRATTEMPO…
Poco dopo, hanno rimosso pure questo! :-) Consigliamo di fare lo screenshot di qualunque cosa scrivano.
AGGIORNAMENTO 24/10 h. 8:45 AM
Come vedrete leggendo la discussione, abbiamo più volte chiesto un chiarimento sulla rappresentatività di chi veniva qui a firmarsi col nome dell’intero movimento, oltreché una presa di distanza netta dalle calunnie, rimosse da Facebook ma non smentite pubblicamente.
Di fronte a tali richieste, l’individuo che si firma “Trieste Libera” ha continuato a svicolare e così, a un certo punto, abbiamo deciso di bannarlo. Non pubblicheremo più su Giap commenti di mister X che usano la sigla del movimento.
A quel punto, in coda di moderazione è apparso un commento firmato “MTL”, che conteneva questa similitudine fallace:
«Non siete interessati alla sostanza, al senso delle cose, bensi ai nomi e cognomi di chi scrive e determina le scelte per Trieste libera, è risibile e puerile la vostra versione secondo la quale “noi wuming possiamo nasconderci dietro a nomi cinesi, se lo fa Trieste libera, sono dei pazzi vigliacchi”, quando avremo la sensazione di non dover scusarci per essere “sfruttatori del popolo”, le cose, comunicativamente, tra noi, andranno assai meglio.»
Ehm, no, non ci siamo proprio.
Noi Wu Ming – come indicato sul nostro sito, su Wikipedia e in mille altri posti – siamo scrittori che adottano nomi d’arte e le cui identità anagrafiche sono note a lettori e addetti ai lavori, e in ogni caso reperibili a sforzo zero. Wu Ming 1 è all’anagrafe Roberto Bui; Wu Ming 2 è Giovanni Cattabriga; Wu Ming 3 è Luca Di Meo; Wu Ming 4 è Federico Guglielmi; Wu Ming 5 è Riccardo Pedrini. A richiesta, per prendere in giro i ciurlanti nel manico secondo i quali “ci nascondiamo”, forniamo su Twitter i nostri codici fiscali.
@riotta chi twitta in qsto preciso istante si chiama Bui Roberto, cod. fisc. BUIRRT70D30G184E, nato il 30/04/1970. Ora ti senti meglio? :-)
— Wu Ming Foundation (@Wu_Ming_Foundt) November 26, 2011
Quanto a Tuco, è un privato cittadino che ha tutto il diritto di usare uno pseudonimo, e ha i suoi buoni motivi per farlo.
Il Movimento Trieste Libera, invece, è un’organizzazione politica con uno statuto, un organigramma e cariche precise, un soggetto collettivo pubblico sceso nell’agone politico con pretese di rappresentanza dei cittadini in ambiti pubblici ben identificati, compreso quello giuridico / giudiziario.
Se non capite la differenza da soli, siete messi male e date l’idea di avere qualcosa/qualcuno da nascondere.
Chi si firma col nome del movimento, in teoria, esprime la posizione ufficiale del movimento stesso sugli argomenti che affronta, e a rigore dovrebbe qualificarsi come portavoce. Invece voi usate firma e account ufficiali per sfoghi personali e stronzate che poi siete costretti a rimuovere, e addirittura litigate in pubblico su chi diavolo le abbia scritte. Anche ieri, su Facebook, Roberto Giurastante chiedeva conto di questo:
Poco dopo, scomparivano svariati commenti a firma “Movimento Trieste Libera”.
Poiché non sciogliete questa ambiguità, e vista la mancata presa di distanze dalle calunnie nei nostri confronti, non sbloccheremo nessun commento con la firma ufficiale, estesa o in sigla che sia. Gombac e Parovel xe vignui qua con nome e cognome, cocolo, fa anche ti cussi’, e te vedera’ che comunicativamente le robe tra de noi le ‘ndera’ mejo.
INFINE… (AGGIUNTA 27/10, h. 14:30)
Si scopre che il presunto… “aggressore” era un ragazzo di 18 anni, che ha sporto denuncia per essere stato picchiato da brutti ceffi, in presenza di testimoni, dopo che aveva criticato MTL nei pressi del loro banchetto. Attendiamo l’esito delle indagini e l’eventuale pubblicazione di altre testimonianze. Intanto ricordiamo come aveva presentato l’episodio il 20 ottobre scorso uno dei profili FB di MTL:
Buona vita a tutte e tutti.
http://www.youtube.com/watch?v=YiB1A9c-KQA
[…] Il Movimento Trieste Libera cosa pensa di chi usa il suo nome in rete? | Giap says: 21/10/2013 at 11:58 am […]
avrei delle domande da porre a Movimento Trieste Libera in relazione all’agressione da loro ricevuta sabato: gira in rete un’altra versione dei fatti accaduti che riporto integralmente:
“un ragazzino di 16 anni una volta ricevuto da loro un volantino gli ha risposto “siete dei pagliacci a fare queste cose”, due loro buttafuori sui 35 anni, lo hanno aggredito e picchiato,forte, il ragazzo è tumefatto.
sono intervenuti altri ragazzi per dividerli, sono stati picchiati anche loro e gettati nella fontana, a uno di questi tenevano la testa sotto l’acqua”
sulle pagine di MTL vi è parziale conferma della cosa, come commentato qua https://www.facebook.com/photo.php?fbid=537454882989774&set=a.193623090706290.43753.159233437478589&type=1&theater¬if_t=like
proprio dall’account facebook Movimento Trieste Libera: “L’importante xè che i li ga smacadi in fontana”
visto quanto da me esposto a questo punto vi chiedo:
1) confermate questa versione?
2) se siete stati aggrediti perchè non sono state allertate le forze dell’ordine?
3) se avete respinto l’attacco era necessario gettare la gente in una fontana? con che diritto?
In effetti, diverse persone – anche sulla pagina FB di #Trieste Libera – sostengono che l’aggressione sia stata a parti invertite rispetto a come l’ha raccontata MTL:
Veramente la “versione alternativa” parte da ambienti di Trieste Pro Patria… vi lascio all’imbarazzo di condividere quindi il compiacimento per l’accaduto con l’estrema destra nazionalistica triestina (anche qui, volendo, ci sarebbe da ricamarci sugli intrecci che “stanno dietro”, eh… un dietrologo ci sguazzerebbe “come un pisello nel bacello” (cit.)
Scrivo “l’accaduto” ma, in realtà, si tratta di “versione dell’accaduto”. Il fatto che la polizia sia intervenuta, ed abbia proceduto all’identificazione dei provocatori, rende evidente da quale parte stiano le responsabilità.
Sul fatto che il piccolo pubblichi qualcosa (come auspica qualcuno nel thread che riporti, e che continua ben oltre) non ci conterei: il piccolo che titola “vile aggressione fasciocomunista ai danni degli inermi militanti MTL” non me lo vedo proprio, anzi, non me lo vedo proprio pubblicare alcunché che, per come la giri, farebbe solo il gioco di MTL.
E con questo, si smonta anche la tua irreale ipotesi che il piccolo non pubblichi nulla per collusione o appoggio a MTL.
Il piccolo gestisce male le notizie di MTL non per dolo, ma proprio perchè non è capace di fare giornalismo.
guarda non è che agitando il fatto che chi ha scritto questo cosa è di destra riesci a distogliere l’attenzione sai?
io vorrei capire qual è la realtà di sabato.
sul vostro post la faccenda è partita come “attacco squadrista” – e l’impressione è che si trattasse di un contigente organizzato di picchiatori – a 4 ragazzetti di 22 anni che gridano qualcosa.
Allora intanto non fare troppo l’ironico: come mai 4 ragazzetti che passando vi urlano qualcosa lo fate passare come attacco squadrista orchestrato dalle trame dei wu ming collusi col PD?
Già su questo mi pare fate la figura dei quaqquaraquà col vostro servizio d’ordine di palestrati tutti neri.
E poi: se già la faccenda si è ridotta così, siamo sicuri che i ragazzetti di 22 non fossero ragazzini di 16?
https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=594264503944101&id=295946387109249
Quello che si firma “Movimento Trieste Libera” dà questa versione dell’aggressione:
«Verso le 15.00 di sabato 19 si sono avvicinati quattro giovani sui 22/25 anni (ai quali se ne sono aggiunti altri due dopo), ben vestiti, dalla direzione “bar excelsior” hanno cominciato a gridare “Trieste libera merda” “evasori pagate le tasse”, “fascisti” con pronuncia “non triestina”, dopo qualche minuto sono stati allontanati da nostri attivisti, ed hanno rincarato la dose gridando “fascisti violenti” (siamo gandhiani si, ma non masochisti) … Sono stati loro, gli aggressori, poi a chiamare la polizia, e, tanto per non farsi mancare nulla, hanno apostrofato i poliziotti con l’immancabile “fascisti” oltre ad aver spintonato gli agenti li intervenuti; i poliziotti hanno identificato tutti, presenti al banchetto compresi, chiaramente la presenza del banchetto di Trieste libera era autorizzata.»
Quello che si firma “Racogliemo le firme per stacarse dall’Itaglia” invece scrive:
«un gruppo di esagitati (poco piú di una decina) xe arrivadi al banchetto de raccolta delle firme per la nomina del governator/informazion alla cittadinanza. Le fasi xe stade due:agression verbale, zigando prima robe tipo “tu mare putana” etc.. ma in maniera pesante. Al banchetto tutti zitti. La seconda fase semo passai a avvicinarse al grido de “fascisti” .tutto questo mentre uno del gruppo riprendeva colla telecamera.
Respinti dal servizio d’ordine, i ga ciamá la polizia….che ga schedá a lori(quei che xe rivai a insultar-attaccar)»
Alabardo, tu c’eri?
Erano quattro o dieci?
La prima volta quelli di MLT “tutti zitti” o hanno reagito?
C’era o non c’era la telecamera? Ce l’avevano loro o un passante che si è fermato?
Perché degli aggressori dovrebbero riprendere con la telecamera?
Perché degli aggressori dovrebbero chiamare la polizia?
Erano fascisti o comunisti? Non mi dire che erano “fasciocomunisti” perché è una minchiata.
E come mai è scomparso il dettaglio che li avete gettati nella fontana, cosa di cui all’inizio vi bullavate alla grande?
Ma soprattutto, in base a cosa avete sparso a quattro venti che quelli lì eravamo noi Wu Ming (!!!), poi, quando vi siete resi conto che era una minchiata grottesca, avete detto che eravamo i mandanti? (!!)
‘Sta storia fete, Ciccio. Fete forte forte. Emana un forte odore di quel metallo pesante che alcuni chiamano “panzanio”, altri “fandonio”. Poi magari la versione di MTL è vera, non dico di no, ma… quale delle due? O una terza? Ce n’è magari una quarta, in cui il mandante è Umberto Eco, o Carlo Lucarelli, o…?
Uno dice che avevano la pronuncia non triestina, l’altro che gridavano “Tu mare putana!”
Metève d’acordo, muli.
«Aggredito da simpatizzanti del TLT»
Uno studente del liceo Galilei di 18 anni ha sporto denuncia in questura: «Picchiati in Viale per aver criticato il Movimento»
http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2013/10/27/news/aggredito-da-simpatizzanti-del-tlt-1.7996762
Devo ammettere che, da non triestino, ci ho messo un po’ a capire di cosa si stava parlando: come al solito però, i nostri fantasiosi paladini del né-ismo sono riusciti a spiegarsi meglio di come avrebbe potuto fare qualsiasi inchiesta giornalistica.
È incredibile constatare come basti una piccola scintilla per mettere in moto il processo di disintegrazione degli edifici di cazzate che stanno dietro alla facciata di questi cosiddetti movimenti: si parte dalla difesa del popolo – anzi, della “ggente” – e in quattro e quattr’otto si parte verso le sterminate praterie del fantanazismo.
Grazie a Tuco per l’ottimo lavoro, dunque: in tempi come questi ce n’è davvero bisogno..
Un saluto
“si parte dalla difesa del popolo – anzi, della “ggente” – e in quattro e quattr’otto si parte verso le sterminate praterie del fantanazismo.”
Nella testa di chi è prevenuto, ovviamente.
Nella situazione reale di Trieste, avviene invece l’opposto: le nostre “cazzate” non sono state non solo confutate, ma nemmeno nominate, dall’articolo precedente.
Questo non a caso, fa parte di una strategia di accerchiamento ed isolamento molto prevedibile.
—
Un esempio, per smentire le nostre “cazzate” (che non riguardano il nostro movimento, ma tutti i triestini), dovreste rispondere a questo genere di quesiti:
Secondo voi l’Italia ha riacquisito la sovranità su Trieste, dopo verla indubbiamente persa nel 1947?
Se sì, come?
Se no, contribuirete al processo di messa in legalità?
—
Queste sono questioni urgenti, altro che fantanazismo.
Senti mi levi una curiosità?
Ma se un triestino si rompe una gamba e va all’ospedale, chi è che paga per ingessargliela, lo stato italiano o qualche entità extraterritoriale?
No perché vedi, se è vera la prima, allora le chiacchiere stanno a zero – come si dice dalle mie parti – se no vuol dire che c’hai ragione tu.
Ma poi contribuirete chi? NOI italiani? Guarda che pure a me l’Italia fa abbastanza schifo, ma non mi sembra questo un motivo sufficiente per mettere su un movimento con lo scopo di ripristinare lo Stato Pontificio.
E daje..
P.S. sulla questione del fantanazismo, guarda che non sono io che sto in fissa a darvi dei nazisti -sai che mi frega, fino a tre giorni fa nn sapevo nemmeno che esistevate – siete voi che c’avete i militanti che vi craccano l’account e che partono in quarta col Sacro Romano Impero.
Che ve devo dì? levateje le password!
Comunque non sono mai stato a Trieste ma sembra un posto davvero interessante, da quel che leggo: mi piacerebbe visitarla prima o poi – magari prima che chiudete le frontiere..
Saluti
Ma no, per noi le frontiere devono rimanere aperte il più possibile, almeno per le persone (pur essendo extra-UE, niente ci vieterebbe di aderire a Schengen); di muri attorno ne abbiamo avuti fin troppi per crearne di nuovi oggi.
“Ma se un triestino si rompe una gamba e va all’ospedale, chi è che paga per ingessargliela, lo stato italiano o qualche entità extraterritoriale?”
Mica è così semplice.
L’Italia riceve ogni anno da Trieste un bel po’ di soldi (grazie al porto e non solo), solo che secondo la legge in vigore lo fa del tutto illecitamente.
Una piccolissima parte viene reinvestita, mentre la larga maggioranza viene incamerata da una regione estera (FVG, che gestisce la sanità) o dallo stato estero rappresentato dal governo che ha l’amministrazione civile su Trieste (l’Italia).
In questo quadretto, noi abbiamo leggi in vigore che recitano per esempio (Allegato X, Art.5 al trattato di pace): “Il Territorio Libero non sarà tenuto a fornire alcun contributo per il Servizio del Debito Pubblico Italiano”.
http://www.triestelibera.org/%E2%97%BB-trattato-di-pace-con-litalia-altri-allegati/
Va da sé che ogni euro che è stato versato illecitamente sarà oggetto di cause locali ed internazionali, oltre che di proteste popolari sempre più partecipate.
È del tutto allucinante che uno stato possa agire nella più palese illegalità in questo modo; più passa il tempo, più queste nozioni (nascoste o “offuscate” dal solito divide et impera) si fanno strada fra i triestini.
In sostanza, va compreso però molto bene che NON è una scelta l’applicazione delle leggi internazionali in vigore, bensì un obbligo.
Obbligo morale, per i triestini, nel vederle una buona volta rispettate… obbligo legale, per le autorità, nel rispettarle. Altrimenti se ne prenderanno le responsabilità.
Qual è la posizione del Movimento Trieste Libera (il movimento che tu adesso stai rappresentando) sul post firmato “Movimento Trieste Libera” (il movimento che tu adesso stai rappresentando) che abbiamo riprodotto nello screenshot in testa a questa discussione? Perché qui hanno ragione i Marxisti del Nord Est, è un caso di schizofrenia.
O di paraculaggine.
@ Trieste Libera
“Mica è così semplice.
L’Italia riceve ogni anno da Trieste un bel po’ di soldi (grazie al porto e non solo), solo che secondo la legge in vigore lo fa del tutto illecitamente.”
Ok, però io non ti ho chiesto questo, ti ho chiesto: nel momento preciso in cui ti rompi una gamba a Trieste, chi è che paga per rimettertela a posto?
Tralasciando il fatto che la tua risposta – scusa, eh – mi ricorda tanto le sparate della Lega d’antan su Roma ladrona, gliela fate a rispondere alle domande senza rigirarvi ogni volta la frittatina?
Grazie.
“Le frontiere devono rimanere aperte il più possibile” me la segno: si concilia un po’ male con l’amico vostro che voleva dare fuoco alle caserme con gli immigrati dentro, non ti sembra?
Ah no, com’era? era nervoso perché gli avevano rigato la macchina… questa dalle parti mie è paraculaggine bella e buona – oppure è malafede, tipo Grillo che nn parla di immigrati in campagna elettorale per paura di perdere voti.
Niente di nuovo sotto al sole, insomma, il solito “pacco” per pescare consensi a destra e a sinistra.
Questo mio commento risponde a quanto scritto in relazione all’articolo precedente di Tuco, la cui discussione è stata rinviata a quest’integrazione.
Consentitemi però di rispondere per prima cosa al quesito di quest’integrazione: sono stato il primo ad intervenire da esterno sulle pagine Fb di Trieste Libera osservando che una o più persone stavano utilizzando arbitrariamente l’accesso di amministrazione delle pagine per pubblicare a nome di “Trieste Libera” sfoghi e commenti personali non firmati dai contenuti inaccettabili, e dannosissimi perché in questo modo venivano scambiati per espressioni ufficiali del Movimento contrastandone la linea e screditandolo. Al punto da far pensare che fossero scritte apposta.
Penso e spero perciò che i responsabili stiano provvedendo col rigore necessario. A livello di analisi rimane però evidente che non si tratta di posizioni ufficiali, ma di abusi personali non ancora rimediati. Non mi sembra perciò che meritino credito.
Per quanto riguarda le osservazioni e domande che mi sono state poste sul mio intervento precedente:
Rispondo a “Robydoc”: infatti, è esattamente quello che ho scritto io, se leggi meglio.
Rispondo a “Wu Ming”: ma certo che ho risposto nel merito, non ve ne siete accorti? Vi ho proposto di affrontare appunto il merito con ordine logico e corretta progressione d’analisi partendo dal documento-base formalizzato da MTL alle autorità italiane ed internazionali per poi esaminare ogni altro dato possibile, ma in gerarchia logica di rilevanza.
Aggiungo che se vi sono movimenti che non si inquadrano nella destra o nella sinistra non si tratta di complotti di chissà chi, ma del semplice fatto che rappresentano esigenze comuni della gente che prescindono dagli orientamenti politici: informazione veritiera, lavoro, assistenze sociali e sanitarie, diritti umani. E che non hanno perciò tutela né rappresentanza di fazione.
L’anomalìa apparente del Movimento Trieste Libera consiste infatti nel semplice fatto che invece di aver origine da un pensatoio ristretto che fa poi proseliti è un’esplosione di energìa popolare che deve organizzarsi in tesi chiare ed adeguate. I modelli d’analisi del primo tipo non sono perciò adeguati a spiegarlo, e deviano l’indagine su vecchie linee improprie lasciando immaginare connessioni in realtà inesistenti o prive di significato.
Rispondo a “Ginseng”: ti sbagli, l’Atto di reclamo e messo in mora è stato firmato ed inviato alle Nazioni Unite dal presidente di MTL. Non vi è dubbio che esprima dunque le posizioni ufficiali del Movimento, nel quale è ovvio che vi siano dibattiti tra opinioni diverse su qualsiasi argomento, e non mi risulta vi sia maggior “pantano”, ma maggiore democrazia, che nei partiti tradizionali.
Non è inoltre vero che il documento non riconosca la successione di Stato della Slovenia e della Croazia alla Jugoslavia. Rileva invece che non gli è succeduta nel mandato fiduciario internazionale al Governo (non dello Stato) jugoslavo per l’amministrazione civile provvisoria della “Zona B”, che avrebbe dovuto esser loro riassegnato, ma il vuoto che si era così creato è stato superato con i riconoscimenti internazionali del 1991-92 dei due Paesi nei confini attuali, mentre il Governo italiano non ha su Trieste altro titolo che il mandato provvisorio.
Rispondo a “Tuco”: sul documento ufficiale di reclamo e messa in mora, vedi sopra. A me sembra invece fuorviante che tu non ne abbia tenuto minimamente conto, e che adesso affermi che l’aspetto della legalità, cioè che sui diritti dei triestini MTL abbia ragione, sarebbe fuorviante e si dovrebbe invece analizzare “tutto il resto” perché si tratta di una scelta non solo tecnica, ma anche politica.
Dimentichi che la legalità è il fondamento costituzionale anche dei rapporti politici, e che tra giustizia ed ingiustizia vi sono differenze non solo etiche ma anche assolutamente pratiche.
Non è poi affatto vero che l’applicazione oggi del Trattato di pace continui a riservare la cittadinanza ai soli residenti al 10 giugno 1940, cioè a deceduti ed ottantenni, perché è ovvio che vada aggiornata ai residenti attuali, e la previsione (dello stesso trattato) di precedenza a questi nel lavoro lo riconferma.
Rispondo volentieri anche alle tue domande dirette:
1) Il Tuono, di cui ero direttore, non appoggiava affatto l’iniziativa di Marcus Donato. La appoggiava solo l’editore Daniele Pertot, col quale mi scontravo perché imponeva che ne pubblicassimo pubblicità, minacciando altrimenti di chiudere il giornale. Così come mi sono scontrato col Marcus, e non solo sulla Zona B ma sull’intera sua iniziativa perché era velleitaria ed inconsistente al punto da risultare soltanto dannosa, come hanno capito ben presto altre persone che vi si erano avvicinate. Non vi erano quindi motivi né di indagare, né di scriverne. Quello che ti sembra un cono d’ombra era solo un vuoto, che è rimasto tale e non mi risulta abbia connessione con la nascita Trieste Libera se non per avere stimolato discussioni successive ed autonome sulla questione.
Non ho idea se ed eventualmente quali rapporti vi siano tra MTL e Nigel Farage dell’UKIP conservatore britannico. Personalmente non me ne sono mai accorto.
Non ho idea dei motivi per cui l’avv. Longo sia stato sospeso dal suo Ordine, né per quale periodo, ma dubito che sia per cose che riguardino MTL. È solo uno dei legali che prestano opera professionale al Movimento, del quale notoriamente non condivide le idee politiche così come il Movimento non condivide affatto le sue. Ricamarci tanto attorno non ha senso.
Concludo e ribadisco: se volete che facciamo un’analisi professionale seria, io vi mando il documento base di MTL (che sulla Voce abbiamo anche pubblicato integralmente) ed incominciamo da lì per inserire in sequenza analitica corretta tutti i dati.
Alla luce anche della considerazione che quei diritti rivendicati da MTL sono anche il solo capitale che Trieste può mettere a frutto per avere lavoro e risorse sociali invece di continuare ad affondare nella disoccupazione e nella miseria sempre più nere.
Saluti cordiali e grazie per l’attenzione.
Paolo G. Parovel
direttore de La Voce di Trieste
Due osservazioni volanti da “profano”:
1. Trovo molto fuorviante sostenere che esistano “esigenze comuni della gente che prescindono dagli orientamenti politici: informazione veritiera, lavoro, assistenze sociali e sanitarie, diritti umani”. Il punto che veniva sollevato da Tuco non era l’esistenza di esigenze che dipendono dagli orientamenti politici, anche perché non avrebbe alcun senso: in che modo le mie opinioni possono influenzare i miei bisogni? i bisogni non sono opinioni! Semmai le mie opinioni politiche sono una rappresentazione della mia scala di priorità tra vari bisogni individuali e collettivi, di quali bisogni riconosco e di quali bisogni considero in testa alla lista.
Quel che dicevano Tuco e altri semmai (per esempio il sempre acuto Donaglia) è che il MTL è interclassista nel suo pretendere di rappresentare esigenze che trascendono *la posizione sociale*, ovvero la classe. Ed ecco che la lista che ha fatto Parovel cade a fagiolo: “informazione veritiera, lavoro, assistenze sociali e sanitarie, diritti umani”.
L’informazione veritiera, ammesso che l’espressione abbia senso, non è l’interesse di quel ceto sociale che oggi tiene le redini delle grandi concentrazioni mediatiche, altrimenti avremmo già informazione veritiera.
Gli industriali e gli altri ceti padronali non hanno nessun interesse a che ci sia lavoro per tutti, perché questo cancellerebbe l’esercito dei disoccupati, che è molto utile a tenere bassi i salari. E ad ogni modo possiamo ben dire che il lavoro non è un’esigenza di tutti ma soprattutto della classe che lavora, perché la classe che detiene il capitale ha altre priorità.
L’assistenza sociale e sanitaria non è un problema dei ricchi ma dei poveri.
I cosiddetti “diritti umani”, come si è visto a Lampedusa e altrove, sono un bene facilmente sacrificabile in nome di superiori interessi economici e geopolitici, da parte di chi ha quegli interessi, e cioè ancora una volta i padroni del Paese e del pianeta.
La questione dunque è: l’MTL sta con gli sfruttatori triestini o con gli sfruttati triestini? Le connessioni tra alcuni portatori di interessi forti e la direzione politica di Trieste Libera non sono materia per complottisti ma informazioni preziose che sollevano domande decisive per capire un movimento come questo, così come gli interessi del gruppo Casaleggio, dello stesso Beppe Grillo e degli “industriali a 5 stelle” (per non parlare delle interlocuzioni Casaleggio-padroni a Cernobbio) sollevano domande decisive per capire il destino del M5S.
2. Dire che il modo professionale e serio di procedere in un’inchiesta sull’MTL sia partire, dando massima importanza “gerarchica” tra le fonti, da ciò che il movimento stesso dice di sé, mi sembra vada contro qualunque logica giornalistica e storiografica. A meno che si ritenga che non sia mai esistito un gruppo politico i cui dirigenti mentano sui propri veri obiettivi o perlomeno “cucinino” un’autorappresentazione addomesticata e propagandistica.
Grazie dell’intervento, signor Parovel. Sugli altri punti le risponderanno i diretti interlocutori, io invece vorrei farLe notare una contraddizione riguardo a quel che dice sull’uso o abuso o… “dirottamento” del profilo ufficile di Movimento Trieste Libera. Lei scrive:
“[…] sfoghi e commenti personali non firmati dai contenuti inaccettabili, e dannosissimi perché in questo modo venivano scambiati per espressioni ufficiali del Movimento contrastandone la linea e screditandolo. Al punto da far pensare che fossero scritte apposta.
Penso e spero perciò che i responsabili stiano provvedendo col rigore necessario. A livello di analisi rimane però evidente che non si tratta di posizioni ufficiali, ma di abusi personali non ancora rimediati. Non mi sembra perciò che meritino credito.”
Scusi, ma se questi “abusi personali” – che non sono cominciati ieri, visto che da mesi un certo “Movimento Trieste Libera” interviene in modo aggressivo e sparandole grosse anche in altri consessi telematici – permangono “non ancora rimediati”, forse significa che non sono solo “personali”, ma condivisi come minimo dal gruppo dirigente, che altrimenti sarebbe intervenuto già da tempo. E se non proprio condivisi, comunque tollerati, non ritenuti inaccettabili. Se così fosse, a rigore, di “credito” ne “meriterebbero” eccome.
Rispondo brevemente sulla questione della cittadinanza, citando questa FAQ direttamente dal sito di MTL:
Come faccio a sapere se ho il diritto di cittadinanza al TLT?
Secondo il Trattato di Pace di Parigi del 1947 – Allegato VI i cittadini Italiani residenti entro i confini del TLT prima del 1940 e i loro figli/discendenti saranno i cittadini originari. Per tutti gli altri, secondo lo stesso Trattato l’assemblea costituente determinerà chi ne avrà diritto. Trieste Libera si augura che non sia fatto alcun “repulisti”: chi lavora qui onestamente dovrebbe avere la possibilità di restare. Per quanto riguarda il problema della doppia cittadinanza, verrà risolto in un secondo momento con accordi bilaterali fra stati, come da prassi.
Però scusi se insisto. Lei racconta che il suo editore (Daniele Pertot), al Tuono, le faceva pressione perchè pubblicasse le pubblicità del COPLT. Meanwhile, nel 2009 Donato postava su Forum Trieste questo commento, in cui esponeva le sue idee per porto vecchio (dichiaratamente una sorta di “helmtown”).
http://www.cayoeffe.it/forum-trieste/topic.asp?whichpage=-1&TOPIC_ID=4326&REPLY_ID=53908
E nel 2010 usciva questo documento-manifesto del COPLT in cui a pag. 10 e 11 vengono riprese praticamente tutte le idee di cui sopra, compresa la fontana dedicata ai 5 elementi (il quinto è lo spirito del TLT):
http://www.triestfreeport.org/wp-content/uploads/2010/09/manifesto_it.pdf
Un passo indietro: nel 2008 Donato era stato escluso dagli appalti in porto vecchio:
http://www.isomar.it/multimedia/News/RiformaPorti%2005112008.pdf
Stesso progetto.
A posteriori, non le sembra strano, tutto questo? Non le sembra strano che la sede della Helmproject sia una casella postale all’autoporto di Ferneti, e che la sede del COPLT sia la stessa casella postale?
E visto che una parte dei dirigenti di MTL viene da COPLT (perlomeno Ferluga), non le sembra naturale che i cittadini si facciano qualche domanda, e magari si aspettino anche qualche risposta: da COPLT, da MTL, da chiunque?
Parovel, con tutto il rispetto non può essere Lei a dire che quelle dell’Atto della messa in mora sono le posizioni ufficiali di MTL sulla zona B perchè:
1. Lei non solo non è un dirigente, ma neppure un iscritto a MTL, a quanto afferma Lei stesso.
2. Alla manifestazione del 15 settembre, dunque dopo la presentazione di quel documento e di fronte a migliaia di persone, MTL ha detto il contrario e cioè che il TLT deve arrivare al Mirna/Quieto.
3. La posizione favorevole al TLT con la zona B emerge anche in altri momenti successivi a quel documento, come il video postato da Tuco.
4. Numerosi sostenitori di MTL, per lo più provenienti dall’area ex missina e di centro-destra e discendenti di esuli istriani, interrogati sul tema, affermano di aver ricevuto assicurazioni dai dirigenti MTL che la zona B è pienamente parte del TLT da finalizzare.
Dunque, qual è la posizione ufficiale di MTL?
MTL ha degli organi – un direttivo e un’assemblea – e un sito internet ufficiale. Perchè questi organi del movimento non pubblicano sul sito la posizione ufficiale di MTL sulla zona B, mentre invece appaiono documenti, prese di posizione, video, che dicono cose opposte tra loro?
Insomma, MTL, vuole/può scrivere ufficialmente sul proprio sito se il TLT che vuoi finalizzare comprende o no la zona B?
“L’anomalìa apparente del Movimento Trieste Libera consiste infatti nel semplice fatto che invece di aver origine da un pensatoio ristretto che fa poi proseliti è un’esplosione di energìa popolare che deve organizzarsi in tesi chiare ed adeguate.”
Eh no, caro Paolo: nell’estate del 2011, Stefano Ferluga convocò un’assemblea “anomala” e, a questo punto storica, radunando sul Molo IV un gruppo di personaggi border line che, a suo modo di vedere, potevano essere cosi stupidi da credere in una Trieste libera. Caratteristica “border line” perdurante, per fortuna, in quel di Trieste libera, ed è questa incatalogabilità la fonte di tutte le coronarie che facciamo esplodere a chi vorrebbe etichettarci.
Dopo aver discusso tra noi, seduti sui gradoni in pietra, rimandammo il prossimo incontro a dopo ferragosto, e cosi fu.
Da parte mia, dopo aver sondato di persona l’orrore della politica triestina, avendo conosciuto di persona gli esponenti locali di tutti i partiti italiani, affermai che “per Trieste non poteva esserci futuro se non fondando un movimento indipendentista con Roberto Giurastante.”
Ci ritrovammo nel settembre successivo: io, Arlon Stok, Stefano Ferluga, Adriano Ciacchi, Roberto Giurastante e il desaparecido Gaetano Dato.
Buttammo giù uno statuto in tre giorni, in un corridoio di via Palestrina, perchè l’ufficetto di Roberto era troppo piccolo per contenerci.
L’ 11/11/11 io e Stefano Ferluga, sistemammo (che palle sto passato remoto) le ultime formalità burocratiche e il Movimento Trieste Libera era “pronto” … quindi sei (6) persone, altro che “esplosione di energia popolare” … sei persone che oltre ad essersi esposte economicamente per poter fondare MTL, per lunghi mesi si sono auto tassate per pagare bollette, affitto e stampe/fotocopie, quattro gatti in un gelido appartamento di via Udine, che per mesi, ai banchetti, hanno assistito alle grasse risate di chi passava loro accanto.
Gaetano Dato se ne andò quasi subito, e fu assai validamente rimpiazzato dall’insostituibile Vito Potenza.
Per quanto mi riguarda, allo scopo di anteporre l’unità tra i “pazzi” indipendentisti, tentai disperatamente di trovare un ruolo nel MTL anche per Marcus Donato (al quale va, adesso, tutta la mia solidarietà per il difficile periodo che ha recentemente vissuto), ma, temo, da parte sua abbia prevalso allora l’incorreggibile componente di egocentrismo.
Zdravo.
Gombac, cosa ne pensi delle esternazioni a firma “Movimento Trieste Libera” sul fatto che noi saremmo pagati dai servizi e mandanti di una presunta aggressione da voi subita sabato a un banchetto?
Adesso – reazione piuttosto tardiva – le hanno rimosse. Chi le aveva scritte?
Chi si firma “Movimento Trieste Libera” su FB è il portavoce ufficiale dell’organizzazione?
Lo chiedo perché hai risposto a Parovel su Marcus Donato ma non su quello che scrive all’inizio del suo commento.
Tutta la vostra comunicazione on line appare improntata a opacità, reticenza e anonimato. Non si sa chi scrive. Sul vostro sito non c’è un organigramma. L’altro giorno tu stesso ci hai informati di esserti dimesso dal direttivo di MTL il giorno stesso dell’uscita dell’inchiesta di Tuco, ma non ci hai detto perché e se c’è una relazione tra le due cose.
Poi il problema sarebbe il nickname di Tuco, o il significato in cinese del nome “Wu Ming”! Tuco è un privato cittadino, i nostri nomi sono conosciuti e reperibili in pochi secondi. Invece voi siete un movimento politico che pretende di rappresentare cittadine e cittadini. Ma non si capisce chi dice cosa, e se quel che viene detto e scritto (calunnie e sfoghi mattoidi compresi) è o no la posizione del movimento.
Poi vi accorgete di averla fatta fuori dal vaso e rimuovete in fretta e furia quel che avete scritto, ma facendo finta di niente, non dicendo perché né per opera di chi. E se ve lo chiedono, cercate di cambiare discorso.
Bene, ora è interessante mettere insieme quello che ha appena raccontato Gombac con quello che ha raccontato qua Franzot:
http://bora.la/2013/08/02/ripristinare-la-legalita-violata-da-un-paese-che-ha-occupato-militarmente-il-tlt/#comment-318332
—————-
966
giacomo franzot
29 settembre 2013, 21:56
962hobo29 settembre 2013, 19:07
@960 no so se nel 2008 el progeto de donato prevedeva za l’onu.
e anca a felix e gigi bazil venezian
xe sta proprio nel 2008 quando Marcus in tuta freta xe sta ciamà dala cosidita autorità portuale a partecipar ala gara de apalto per rinovar el PV.
xe ciaro che Marcus sa mejo i detagli ecc…
ma xe sta proprio in quel momento che se studiava lo status guiridico del PV che ghe xe sciopada un’arteria nel zervel e ghe xe ga iluminà tuta la facenda…el Porto Vecio no teritorio talian e no pol seguir le legi taliane l’autorità portuale taliana no ga nisuna autorità….
ga fato anca un discorso privato con bonicioli…Marcus ghe ga chiesto xe de finalizar el PLT-TLT per far funzionar sto porto…. e lù ga risposto” e cosa diranno gli altri…”
e la proposta di oltre 850 milioni di euro è stata cestinata per il bene di trieste.
ci sono stati anche degli episodi di violenza che continuano a tutt’ oggi verso la sua persona e altro… ma lui imperterrito ga inizià a informare di questo status giuridico “dimenticato” in giro per a rete…ed ‘e così che l’ho go conosù…in rete…
picia nota: vien spesso criticà per come ch’el scrivi…erori grammaticali….el xe de madre lingua tedesca, scole gnocche (e infati el se ricorda che ghe xe stada una lezion de storia de qualche ora che parlava de TLT e PLT e ERP…in germania! De noi mai…almeno mi no go mai savù dala scola…infatti go savù de eser citadin del TLT nel 2008-2009).
nel dicembre 2009 finalmente se vedemo per la prima volta e fondemo insieme ad altre persone il Comitato per il Porto Libero di Trieste con l’intento di richiamare l’ UNSC alle proprie responsabilità verso il territorio verso il porto verso il popolo e verso la legalità internazionale facendolo come organizzazione internazionale. ovvero comunichiamo dal marzo 2010 con l’UNSC/UNO ecc… come organizzazione intergoventativa.
Nel 2010 incontro in uk per chiarificazioni sullo status legale del PLT e del TLT e possibile attuazione dopo sessanta anni di oblio.
Le difficoltà si sono subito fatte vedere, amore e abandono de il tuono…siti internet feisbuk….Marcus ha redatto tutta la trattazione giuridica del PLT e TLT gi’a dal 2008-2010…. e già nel dicembre 2010 avevamo deciso di proporci tramite associazioni culturali secondo le leggi locali, taliane slovene e croate, e fondammo così l’associazione dei cittadini del territorio libero di trieste, CTLT. Io e marcus nel settembre del 2011 siamo stati a NY, e l’associazione CTLT ha organizzato la prima sagra del TLT con tanto di MOSTRA sul TLT, la prima penso in assoluto per festeggiare il 15 settembre (4 giorni de sagra a prosecco) Rientrati da NY ho avuto la fortuna di vedere cimeli storici mai visti prima ma nianca in foto… adiritura la jeep del’epoca!! Go parlà anca con i veci dela polizia civile triestina….
go sponsoriza personalmente parecchie migliaia de euri che ga dà comunque i sui frutti!
Dopo sto suceson, almeno per noi xe sta un suceson, l’ associazion dei cittadini del tlt dixemo che se ga trasformà in mtl faxendo diventar i soci del CTLT soci del MTL….Marcus jera un ninin incazà in quel momento…
Ghe xe sta degli atachi e difese….ma ala fine dela fiera conta che se devi finalizar el TLT e FAR FUNZIONA EL PORTO LIBERO DE TRIESTE.
Noi wardemo avanti e devi vinzer TRIESTE!
L’importante è capirsi, ci sarebbero altri dettagli – la scelta dell’inizio, del punto di partenza non è proprio come la descrive lei – ma almeno abbiamo fissato un punto: dai documenti hai una visione parziale. Più sotto vedo che WuMing1 sottolinea che a volte le interviste possono essere poco utili, ma appunto questi sono tutti dettagli. Se sono finite le critiche sul piano metodologico (compresa quella di essere “faziosi”: ma va? tutti seguaci del mito dell’avalutatività?) forse si può adesso discutere del merito.
A proposito di interclassismo, forse per voi che siete più addentro di me alla questione è un fatto risaputo, ma mi ha colpito scoprire che esiste una “organizzazione collaterale” di stampo esplicitamente padronale del Movimento Trieste Libera: Trieste Libera Impresa / Svobodno podjetje Trsta. Si tratterebbe della organizzazione degli imprenditori aderenti al MTL:
http://www.triestelibera.org/trieste-libera-impresa/
Il simbolo è giustamente un’alabarda in fondo blu, per evitare di irritare con qualche pixel rosso di troppo, sebbene “né di destra né di sinistra”, gli occhi di lorsignori capitalisti.
Altro che divise naziste: questa mi sembra la dimostrazione più chiara possibile di quali siano i riferimenti sociali prima ancora che politici di questo strano movimento.
SVEGLIA. Il nostro movimento rappresenta la società triestina, che peraltro include moltissimi piccoli imprenditori e artigiani – che in buona parte stanno fallendo, e che sono in condizioni molto vicine al “proletariato” di cui tanto vi occupate (a parole).
Smettetela con la fantascienza!
Volete scoprire cos’è “Trieste Libera Impresa”?
Andate a chiederlo ad una nostra assemblea, invece di cercare teorie ridicole dietro al colore di un logo (ma vi leggete, ogni tanto?), e vedete se si parla di grandi gruppi finanziari , oppure principalmente di artigiani e microimprese che alle condizioni italiane non riescono più a tirare avanti.
State vivendo in un mondo parallelo… tornate nella realtà, per favore, conviene a tutta Trieste.
Curioso: dico che il fatto che abbiate organizzato un gruppo specifico per imprenditori, con un nome che allude al liberismo, per me dimostra che il vostro riferimento sociale siano i ceti imprenditoriali (non ho specificato se piccola imprenditoria o grande, come non lo specificate voi né in questo commento né nel sito) e che il vostro riferimento politico sia liberista (cioè di destra). In questo commento ci metto pure una battuta sulla sostituzione del colore tradizionale della bandiera con l’alabarda.
Mi rispondi “SVEGLIA. Fantascienza!” ma non dici niente che contrasti con quanto ho detto, se non che molti di quegli imprenditori sono piccoli imprenditori (sarà poi vero? boh). Ti concentri sulla faccenda del logo, che era ovviamente una battuta (anche in quanto a savoir faire vedo che siete molto simili ai grillini), ma comunque neanche su quello sai darmi una spiegazione, fosse pure ironica. Non dici nulla sull’orientamento economico di MTL, che del resto mi sembra chiaro dall’insistenza ossessiva sulla creazione di un paradiso fiscale… proprio in un momento in cui tutti i paradisi fiscali d’Europa uno dopo l’altro stanno andando in crisi e sono scossi da movimenti popolari di massa: Islanda, Cipro, S. Marino (e in un certo senso pure la crisi politica vaticana ha la stessa matrice).
Comunque, domande secche: secondo voi esistono o non esistono “grandi gruppi finanziari” interessati al vostro piano di creazione del Porto Libero? e qual è la vostra posizione nei loro confronti? li considerate dei nemici? e per quanto riguarda l’esplosione di precariato nel porto state con i padroni delle ditte terminaliste o pensate che si debba darci un taglio? chi assume con contratti precari può far parte di Trieste Libera Impresa?
E poi, mi spiegate meglio questo post? http://www.triestelibera.org/2012/07/free-ports-conference-le-perle/ Perché letto così, a parte la nota in fondo, fa proprio sembrare che ci sia una certa comunanza di interessi tra voi e i vari Maneschi, Pacorini ecc. o perlomeno che stiate cercando di tirarli dalla vostra parte dimostrando che converrebbe anche a loro.
Anche questo post mi ha fatto riflettere: http://www.triestelibera.org/2012/12/progettiamo-il-porto-conclusioni/ A quanto pare avete invitato a parlare un “operatore di Borsa a Vienna e Londra” (microimprenditoria artigianale quasi proletariato o grande finanza internazionale?), Peter Regent, che ha illustrato come OCSE, WTO e FMI stiano dalla vostra parte! Sbaglio o sono le organizzazioni della grande finanza e della grande industria internazionale?
Sempre in quel post scrivete: “Inoltre, in tutto lo spazio disponibile all’interno del Porto Vecchio possono trovare spazio un’infinità di realtà collegate ai traffici marittimi, quali le assicurazioni, gli spedizionieri ed aziende di marketing”. Le assicurazioni? Sono proletari anche loro vero?
Giù la maschera furboni!
Noi siamo una città-porto.
Dovendo funzionare come Porto, e al meglio, siamo sia per un capitalismo sano – e di danni ne abbiamo subiti davvero troppi, anche dal punto di vista ambientale, per non riconoscere quelli che intendono danneggiare la comunità – che per i diritti di base di chi lavora, e intendiamo puntare ad uno stato sociale fra i migliori al mondo (cosa possibile grazie agli introiti tramite il Porto).
Quindi parliamo con tutti, e ci impegniamo a difendere i diritti di tutti.
NON è obbiettivo del nostro movimento difendere alcuna categoria ad esclusione di altre, però: possiamo capire che dal vostro punto di vista risulti impossibile, ma così stanno le cose.
Come già detto altrove, e questo è un consiglio davvero sincero: se qualcuno di voi è a favore della messa in legalità del Territorio e Porto Libero di Trieste, ma non sopporta la nostra neutralità, non dia contro a noi – il nostro ruolo non è questo: ma SI RIMBOCCHI LE MANICHE e fondi un movimento/gruppo/quant’altro che sia pro-TLT e qualsiasi altra idea stia a cuore a chi lo fonderà.
Per noi non potrebbe che essere un passo in avanti per la legalità, e per la discussione democratica a Trieste, se un giorno vi saranno 10, 20 movimenti pro-legalità.
Quindi, che i triestini pro-TLT che si sentono insoddisfatti di noi, indipendentemente dal motivo, si diano da fare di persona!
(inchieste-fantasy e commenti agli articoli non contano, ovviamente)
Se però si continua a portare avanti argomenti pretestuosi e in concerto con gli “italianissimi” (v. screenshot nell’articolo), qualcosa non quadra.
OK, con un po’ di reticenza stiamo avvicinandoci alla verità.
Siete un gruppo a favore di un “capitalismo sano” ma sostenete che questo favorirebbe anche i lavoratori perché se la tavola è ben imbandito le briciole cadono anche a chi non è invitato al banchetto (trickle-down economics). Questa posizione non è una posizione “neutrale”, è il modo in cui si autorappresentano le posizioni politiche di destra o se preferite di centro. Secondo chi ha queste idee, la lotta di classe non esiste o è sbagliata.
Potremmo poi discutere del fatto che definisci “capitalismo sano” il capitalismo meno sano esistente, cioè i paradisi fiscali, i porti offshore ecc., che in uno dei post del MLT che ho linkato sono descritti come “forzieri della liquidità internazionale” (chiediti di quale tipo di liquidità e se sia “sano” che questi capitali fuggano dai luoghi dove sono investiti e tassati per rifugiarsi in zone franche).
Vedo poi che svicoli dalla domanda su come giudicare assicurazioni, finanzieri internazionali, grandi gruppi economici che operano nel porto ecc. Ma anche questo silenzio mi sembra eloquente.
Riassumendo: siete un gruppo filocapitalista di centrodestra che punta a trasformare Trieste in un collettore di denaro sporco e in un porto che compete con altri porti sulla base della deregulation fiscale e del taglio dei costi. Buono a sapersi.
“Riassumendo: siete un gruppo filocapitalista di centrodestra che punta a trasformare Trieste in un collettore di denaro sporco e in un porto che compete con altri porti sulla base della deregulation fiscale e del taglio dei costi.”
No. Come triestini “siamo” un porto che vuole funzionare al meglio, ed è dotato di leggi uniche al mondo per poterlo fare, che oggi l’italia criminalmente si rifiuta di far applicare.
Per quanto riguarda tutti gli altri dettagli, noi diamo degli input, non siamo un movimento “di governo”.
—
Come già detto altrove, e questo è un consiglio davvero sincero: se qualcuno di voi è a favore della messa in legalità del Territorio e Porto Libero di Trieste, ma non sopporta la nostra neutralità, non dia contro a noi – il nostro ruolo non è questo: ma SI RIMBOCCHI LE MANICHE e fondi un movimento/gruppo/quant’altro che sia pro-TLT e qualsiasi altra idea stia a cuore a chi lo fonderà.
Per noi non potrebbe che essere un passo in avanti per la legalità, e per la discussione democratica a Trieste, se un giorno vi saranno 10, 20 movimenti del genere.
Quindi, che i triestini pro-TLT che si sentono insoddisfatti di noi, indipendentemente dal motivo, si diano da fare di persona!
(inchieste-fantasy e commenti agli articoli non contano, ovviamente)
—
Perché nessuno fra i commentatori lo fa?
Se vi piace l’idea del TLT, ma non vi va di avere a che fare con la finanza/etc., DATEVI DA FARE e proponete qualcosa a riguardo.
Ne discuteremo più che volentieri, e i triestini saranno sicuramente interessati alle questioni poste.
Ma non è né sarà questo il ruolo del movimento Trieste Libera.
C’è bisogno estremo di fare, a Trieste, non di parlare e basta, cercando di dimostrare assurdità contro l’unico movimento di cittadini che si sta dando da fare… perché così si rinforza uno status quo ben peggiore delle più nefaste vostre “previsioni” sul nostro movimento…
“Per quanto riguarda tutti gli altri dettagli, noi diamo degli input, non siamo un movimento ‘di governo’.”
Ne devo dedurre che non vi candiderete alle prossime elezioni amministrative?
“se qualcuno di voi è a favore della messa in legalità del Territorio e Porto Libero di Trieste”
Ma siete davvero così tonti da credere che esista una “legalità” astratta e neutra che va semplicemente applicata? Non ci credo. La legalità, concetto liquido e ambiguo già all’interno del territorio di uno Stato, diventa un terreno ancora più scivoloso se parliamo di “legalità concorrenti” in situazioni in cui è contesa o contestata l’autorità statuale. Quella che nell’ottica del TLT è legalità, nell’ottica dell’Italia e della Slovenia è illegale; il “diritto internazionale” non esiste, come si vede in ogni circostanza in cui si scontrano interessi contrapposti.
Ho visitato Cipro, che secondo la Repubblica di Cipro è un’isola sovrana metà della quale è occupata dalla Turchia e che secondo la Repubblica Turco-Cipriota è un’isola divisa in due repubbliche, ciascuna delle quali protetta da un altro Stato sovrano. Secondo i nazionalisti greco-ciprioti, Cipro è un pezzo di Grecia artificialmente separata dalla madrepatria e parzialmente occupata dai turchi. Secondo i socialisti greco-ciprioti, Cipro è un’entità che non ha niente a che vedere con la Grecia. Secondo l’Unione Europea, che esercita una qualche autorità su entrambe le parti, non si sa. Secondo l’ONU, boh. Intanto, là in mezzo c’è pure la Gran Bretagna, che ha delle basi militari su cui esercita la propria sovranità.
In tutto questo casino, molti al di qua e al di là della frontiera sono concordi nel dire che l’isola deve campare di favori fiscali, opacità bancaria, contrabbando, speculazione edilizia e gioco d’azzardo. E questo è in realtà il vero oggetto del contendere. I partiti si dividono più che sulle condizioni di vita dei propri cittadini su quale potenza straniera o magnate del Golfo debba comprarsi l’isola: i comunisti tifano per gli oligarchi russi e arabi, la destra per gli americani e gli inglesi.
Volete questo per Trieste e lo chiamate “legalità”?
“perché così si rinforza uno status quo ben peggiore delle più nefaste vostre ‘previsioni’ sul nostro movimento…”
La migliore difesa possibile dello status quo è proprio il consolidamento di un’opposizione del piffero.
Chi viene su Giap a commentare, chi è solito farlo, è attento e legge i commenti prima di rispondere a qualcuno. Altro che SVEGLIA. Questa discussione è seguita non solo da triestini ed è molto interessante, sarebbe anche più interessante se @triestelibera dismettesse questo tono infastidito e rispondesse alle domande che gli vengono poste.
Può fragare niente ma la sensazione che si ha leggendo le reazioni stizzite di @triestelibera è che si vuol ciurlare nel manico, di chiarezza e di voglia di farne se ne trova – con tutta la buona fede – proprio poca. Altro che “attacco incrociato pro patria – Wu Ming”…
Trieste Libera, dite che siete per i “diritti di base di chi lavora”, ma lo Statuto previsto dal trattato di pace per quel TLT che volete finalizzare, al contrario prevede una posizione di privilegio nelle assunzioni per i cittadini “originari” in linea di sangue – cittadini italiani residenti al 10.06.1940 e loro discendenti – e a seguire per i “nativi” – quelli nati nel TLT dopo quella data – e ancora dopo per i “residenti” che sono anche gli attuali cittadini che perderebbero la cittadinanza in quanto non nati nel TLT.
Non dite che per voi sono triestini tutti quelli nati a Trieste perchè queste sono solo chiacchiere buone per la propaganda, mentre le “carte” dello Statuto del TLT- e anche il vostro documento dell’Atto di messa in mora – dicono esattamente il contrario e cioè che si creerebbe un mercato del lavoro con una posizione di forza per alcuni e di debolezza per altri, i quali, per poter vivere, dovrebbero accettare condizioni di forte sfruttamento da parte delle imprese.
Trieste Libera, dite anche “intendiamo puntare a uno stato sociale tra i migliori al mondo (cosa possibile grazie agli introiti tramite il porto)” ma sono ancora chiacchiere al vento, promesse da marinaio di un paradiso prossimo venturo per tutti. Se non sono chiacchiere – a Trieste si dice “ciacole no fa fritole” – mostrateci i numeri del vostro piano previsionale di entrate/uscite del TLT, con la parte di uscite previste per lo stato sociale, così potremo discutere nel merito di questi numeri per vedere se sono credibili o no. Trieste Libera, potete/volete mostrare questo piano previsionale che porterà a questo paradisiaco “stato sociale tra i migliori al mondo”?
Se non ti fidi di quello che dichiariamo pubblicamente in ogni occasione da anni, perché mai dovresti fidarti di piani redatti da noi? Non ha senso.
E perché dovrebbe fidarsi di quello che dichiarate?
Dovrebbe fidarsi sulla fiducia?
Dovrebbe fidarsi perché siete belli?
Rassegnatevi, le vostre posizioni saranno sempre più sottoposte al pubblico scrutinio. Funziona così. E se qualcuno fa un’inchiesta su di voi, non potete lamentarvi – come fate da giorni – perché non si è basato solo su quello che dite voi.
Io aggiungo: perchè ci si dovrebbe fidare di chi si fida di Edoardo Longo?
E di chi un giorno scrive una cosa su fb e il giorno dopo la cancella?
Comunque qua qualcuno a nome di trieste libera spiega come dovrebbe funzionare l’economia del TLT e da dove dovrebbero provenire i soldi per il welfare:
http://bora.la/2013/09/08/15-settembre-uno-strano-scontro-a-trieste/#comment-315391
____
7
Movimento Trieste Libera
8 settembre 2013, 11:58
Non si tratta di “qualche” società off shore, bensi di un intero Sistema off shore non solo nei confronti dell’Italia, naturalmente, non avendo nulla a che fare con il debito pubblico italiano, Trieste ed il proprio Territorio (art. 5 all. X), ma anche l’ area Portuale – off shore nei confronti dello stesso Territorio Libero di Trieste; adesso, nel settembre del 2013, con un Porto ridotto ai minimi storici per movimentazioni (non fatevi ingannare da qualche container) il solo valore del corrispettivo delle accise sul greggio della SIOT verso il centro Europa (un terzo del fabbisogno di greggio della sola Germania), supera i quattro miliardi di euro all’anno, denari che devono, per Legge, rimanere a Trieste; con una cifra simile (senza contare tutto il resto, per l’off shore finanziario, nel 1994 c’erano qualcosa come 450 entità bancarie e finanziarie mondiali pronte a metter sede a Trieste), Trieste riprenderebbe ad essere da subito fonte d’attrazione per gli Investitori, oltre a poter, immediatamente garantire stipendi e welfare ai massimi livelli mondiali, altrochè i “rubinetti” degli spiccioli italiani, e poi … quale di quale “welfare” italiano godremmo adesso, visto che da Trieste scappano, per disperazione, più di 3000 persone all’anno?
MTL è diviso tra chi dice peste e corna della banche e del “mondialismo finanziario” e chi corteggia le “entità bancarie e finanziarie mondiali” :-D
Le sfuriate dei primi (che costoro ne siano consapevoli o meno) servono a coprire le manovre dei secondi.
Nulla di nuovo, intendiamoci. E’ tipico dei movimenti populisti “né di destra, né di sinistra” far convivere astratta retorica antifinanziaria (che spesso copre a malapena discorsi antisemiti) e concreta servitù al capitalismo finanziario. E’ sempre stato così.
Aggiungo che Trieste Libera indica Singapore come modello di riferimento. Singapore, dopo Hong-Kong, è il paese col maggior gap tra ricchi e poveri:
http://finance.yahoo.com/news/pf_article_107980.html
Singapore, vado a Singapore,
benedette care signore.
Singapore, vado a Singapore,
che mania di fare l’amore,
qui finisce che non riesco più nemmeno a dormire.
[…] Chi mi dice che son buone le pere,
dopo un anno di pere dirà.
Scusate, non ho saputo resistere! :-)
Io credo che Wu Ming debba farsi vedere velocemente. E da uno MOLTO bravo.
Se già nei commenti che ha inserito al primo post peccavo di autoreferenzialità, questo post è l’apoteosi dell’autoreferenzialità – con problemi di gigantismo dell’ego che sfociano nella teratologia.
Ad esempio il suo interlocutore – chiunque sia – “non poteva non sapere” quello che c’era scritto in un libro che lui ha scritto, che a Trieste ha presentato tre volte e che è in vendita in una libreria sicuramente frequentata dal suo interlocutore perchè lì c’è del materiale propagandistico di MTL…
Ma, dico, ti rendi conto di quanto siano ridicole queste affermazioni?
Fattene una ragione: quante migliaia di copie di quel libro sono state vendute? Benissimo, sottrai quel numero a 65 milioni, ed avrai il numero di persone che in Italia non l’hanno letto, che non ti conoscono, e che non sanno probabilmente neppure una beata fava di wu ming & C.
Sinceramente: io “fuga sul Kenya” (l’opera originale di Benuzzi a cui il pluricitato Point Lenana si ispira, o trae spunto) l’ho letto una cifra di anni fa e l’ho trovato un libro godibilissimo.
Può darsi che, trovando Point Lenana su una bancarella di reminders ad un paio di euro, avrebbe sollecitato la mia curiosità e l’avrei anche letto. Però mi è passata sinceramente qualsiasi voglia in merito, e se anche lo dovessi trovare tra i reminders, lo lascerò lì (si, con il passare dell’età sono diventato molto selettivo nelle mie letture: il tempo è un bene troppo prezioso per regalarlo alla lettura di un libro che non lo valga).
Comunque, tornando a noi: penso che, se avessi a disposizione qualche giorno, mi sarebbe facile collezionare dalla rete informazioni varie e più o meno attendibili e, estrapolandole dal loro contesto, costruire un bel dossier su wu ming /giap/sarcaz, e concluderlo con una serie impressionante di domande… potrerste mettervi anche a rispondere, ma non ci riuscireste mai, perchè sarebbero troppe… rispondete a 3 (su 40), ed io vi incalzo… “perchè non rispondi alla 17? Cosa hai da nascondere? Perchè ti concentri a rispondere alla 5, ed ignori la 21? Perchè?”
E ce ne sarebbe, eh… già ad analizzare la cronologia della vostra pagina di wikipedia, sapete quante domande (almeno apparentemente) inquietanti potrebbero saltar fuori? Per non parlare poi delle surreali discussioni degli editori di wikipedia a questo proposito…
Questo, limitandosi appunto a wikipedia; allarghiamoci al blog, ai social network, a internet time machine… la miniera è infinita. Basterebbe il tempo, ed io – sinceramente – non ce l’ho.
E già questo potrebbe scatenare la prima domanda, la più inquietante: questo vostro certosino lavoro di ricerca, di analisi, di schedatura e riordino delle informazioni ha richiesto una quantità abnorme di tempo. Tempo che difficilmente uno spende gratis.
Ed allora… chi è che vi paga? :D
(Che Alabardo non sappia che esistono persone chiamate “attivisti” o “militanti” che fanno della roba politica gratis per il semplice motivo che credono in certe idee e si impegnano per portarle avanti, e che pensi che qualsiasi iniziativa politica sia il frutto di qualche finanziatore occulto, mi fa capire molte cose non sui Wu Ming o su Tuco ma proprio su di lui e sul MTL…)
Quindi, confermi che il movente di tutta questa azione orchestrata dal Wu Ming ecc è politico, e che si tratta di un’organizzazione dotata di attivisti e militanti.
E poichè un’organizzazione richiede sempre soldi, ne consegue che qualcuno la finanzierà.
E poichè non viene detto chi la finanzia, significa che c’è un finanziatore occulto.
(sto scherzando, ovviamente: ma era per farti capire quanto lontano si possa arrivare con un atteggiamento del genere.
Lontano, ovviamente, per prima cosa dalla verità)
Guarda che è tutto spiegato, inclusi i “moventi politici”, la struttura e l’organigramma di questa minacciosa organizzazione segreta e chi finanzia cosa (cercare i post col tag “glasnost” http://www.wumingfoundation.com/giap/?tag=glasnost e leggere quel riquadro qua a destra con la monetina). Basta leggere. Che cosa non hai capito? Domanda e di sicuro ti sapremo aiutare.
De Gasperi e il maresciallo Tito ci pagano apposta per gestire un help desk per casi difficili come il tuo!
‘Ndemo Ciccio, legi mejo: xe stai i amici tui che dopra l’account ufficiale del MTL (o ghe ne abusa, a detta de Parovel) a tirar in ballo un nostro libro, a citarghene una parte alla cazzo de can, e a farghene qualcossa che no xe. Questo dopo una ricerchina in rete sommaria e proprio misera. Noi i nostri libri no li gavevimo nominai gnanche una volta in ‘sta discussion. Quindi gavemo risposto: se proprio ghe tignivi a zercar qualcossa su de noi su google, podevi impegnarve un poco de più e trovar el libro dove *per bon* spieghemo coss’che pensemo della presunta “italianità” de Trieste e sula storia dela zità nel Novecento.
Te son ti che te ga scrito (nel post):
“per sapere cosa si pensa dentro il collettivo Wu Ming della cosiddetta “italianità” di Trieste e della Venezia Giulia, sarebbe bastato leggere anche superficialmente una qualunque delle tante recensioni a Point Lenana immediatamente reperibili in rete.”
(dale recensioni che go letto, tra parentesi, no se capissi una banana… :D )
A parte questo: quel che volevo stigmatizzar, xe l’atteggiamento proprio autoreferenziale: “no xe come che te disi ti, perché lo go spiegà in un libro e ti te ga el torto de no averlo letto!”
Come considerazion, no sta in pie. Al massimo, te poderà dir “Ciccio, leggite ‘sto libro, che no go tempo de perder a ripeter robe che go za scritto, e dopo riparlemoghene”.
Cocolo, non c’era bisogno di leggere un nostro libro, gli “italianissimi” erano già liquidati nelle prime righe del post di Tuco (e nelle ultime), e se questo non bastava, anche un giro rapido rapido, ma proprio rapido, su questo blog poteva far capire subito quanto che semo patriottici. Quelle nagane dei tuoi amici ga preferido dare di matto, amen.
Se si vuole scrivere una cosa su qualcuno, chiunque sia, è buona norma informarsi un minimo sul suo conto prima di attribuirgli delle opinioni. Tuco ha fatto una ricerca sul MTL prima di scrivere del MTL. E’ auspicabile che si faccia la stessa cosa se si vuole scrivere delle posizioni di Wu Ming o di chiunque altro.
Se si attribuisce all’autore di un romanzo il parere espresso dal personaggio del romanzo stesso, senza altri raffronti, si sta giocando sporco oppure si è degli imbecilli.
Se si scrivono interventi come il tuo è per provare a mandare in vacca il thread, mentre qui si sta provando a intavolare una discussione e un dialogo. Vedi un po’ tu.
Quanto alle domande sul nostro conto, nessuno ti impedisce di farle. E se sarai così poco pigro da fare un ricerca tra il materiale disponibile (nel tempo libero, pagato da nessuno) magari potresti accorgerti che in vent’anni di carriera qualche risposta l’abbiamo anche data.
“Se si vuole scrivere una cosa su qualcuno, chiunque sia, è buona norma informarsi un minimo sul suo conto prima di attribuirgli delle opinioni.”
Curioso, questo varrebbe per tutti ma non per il nostro movimento, visti gli sviluppi fantasy del primo scritto.
Per rimediare ai quali sarebbe bastato contattarci PRIMA di scrivere idiozie o, perlomeno, ammettere di aver forse sbagliato qualcosina alle nostre prime risposte.
p.s: l’attacco incrociato pro patria-wu ming non sta funzionando, ripeto, l’attacco incrociato pro patria-wu ming non sta funzionando.
Le vostre “risposte” le xe zà stade smontade nel altro thread. No xe che se dise’ che xe floce vol dir che xe floce. Cussi’ xe boni tuti.
Ah si’, contène de sta roba che ga scrito Parovel, che no se sa ben chi che xe che dopra el nome “trieste libera” su fb, e presumibilmente anche qua.
Alabardo, è una questione di punti di vista. Per me ha molto più tempo da perdere uno che si mette a scrivere un commento di 40 righe tentando di attribuire ai propri amichetti il diritto di parlare impunemente di ciò che non conoscono, o di tirare come conclusione che interrogarsi e interrogare è inutile in quanto complicato e impegnativo. Io te lo dico in veneto, che tanto ci capiamo lo stesso: ghemo capìo che ‘a tera xe bassa e che te fè fadiga, ma mi te dirìa de tirarte su ‘e maneghe se no te fè proprio a figura del poro can.
alabà invece i tuoi percorsi logici sono cristallini. Cioè (hai visto?) il tizio li accusa wuming di avere cambiato opinione su un tema sulla base della cattiva interpretazione di un passaggio di un suo scritto, wuming gli risponde vedi che hai letto male bello, e arrivi tu ad accusare wuming di… autoreferenzialità perché ha invitato il tizio a informarsi prima di sparare minchiate. Bene. Poi li accusi di… fare ricerche. Benissimo. Poi dici eh vabbè anche io posso fare ricerche e fare tante domande. Ancora meglio. E quelli che si devono fare visitare sono i wuming. Ottimo. Salutami i mostri di vega.
Ehi, perché vi scaldate tanto? Non potrà mai funzionare.
http://www.lavoceditrieste.net/2013/10/12/troppo-italiani-per-essere-liberi/
“…le crescenti spinte protestatarie e indipendentiste appaiono, più che comprensibili, assolutamente sacrosante”. non è una affermazione di Franzot, nemmeno di Gombač, nemmeno di Longo, nemmeno di Donato, nemmeno (postuma) di Globočnik. Come mai è sfuggita ad un blogger così attento come Tuco? misteri della rete?
Sì, ma non è che tutto quello che dice Pahor è Vangelo, eh. Grande scrittore, ma è poco sano pendere dalle sue labbra su ogni questione. Io, ad esempio, gli ho anche sentito dire con le mie orecchie (e c’è la registrazione, era una conferenza pubblica all’auditorium di Roma) che gli omosessuali sono dei malati. Tu sei d’accordo? E’ vero solo perché l’ha detto lui? Pahor è un figlio della sua epoca, più in là di tanto non si può pretendere che vada. E voi non è che potrete nascondervi in modo permanente dietro al dito che “Pahor è d’accordo con noi”.
Al posto vostro davvero lascerei perdere questa cosa di Boris Pahor, perchè per una parte della comunità slovena, e non solo, rischia di essere la conferma di alcune questioni sollevate dal post di Tuco: ovvero che nel brodo di coltura del MTL ci sono anche i germi di un identitarismo razzista che deriva da conti mai fatti con il passato e soprattutto con il biennio ’43-’45.
Quando a Pirano venne eletto il sindaco di origine ghanese Peter Bossman, il commento indispettito di Pahor fu praticamente questo: “non esistono neri sloveni”! E se la prese addirittura coi piranesi che non avevano votato uno sloveno “vero”…
Dopodiché la rimediarono, tra l’altro grazie allo stesso Bossman , che vive a Pirano da trent’anni facendo il medico.
Pahor ha ormai superato i cent’anni, e se invecchiare non è una colpa di certo non è di per sé un valore; annoverarlo tra i sostenitori del MTL chiarisce ulteriormente cosa si nasconda nella “novità” politica del MTL e dietro al suo supposto multiculturalismo.
Chi è la persona che in questa discussione si firma col nome del Movimento Trieste Libera? E prima di esprimersi sottopone le sue dichiarazioni al vaglio degli organi – che immaginiamo democratici – dell’organizzazione di cittadine e cittadini il cui nome adotta come nickname? Paolo G. Parovel ha denunciato un utilizzo improprio, personalistico, se non addirittura provocatorio, degli account del movimento. Nell’ambito di quest’utilizzo rientrerebbero le calunnie di cui chiederemo conto nei modi più appropriati. Finché non si chiariscono questi punti, per noi quest’utenza è priva di credibilità e delegittimata a rappresentare in questa o altre sedi le posizioni ufficiali e democraticamente condivise degli iscritti al MTL, men che meno dell’opinione pubblica pro-TLT nel suo complesso.
Ce ne faremo una ragione.
In ogni caso è interessante come finalmente stiate comprendendo come il problema a Trieste non è il nostro movimento (o dei dettagli ideologici che con noi non c’entrano nulla), ma una situazione insostenibile e del tutto illegale su Trieste e Porto.
Che, qualunque siano le idee del singolo, va assolutamente risolta nel modo migliore per tutti. Che passa per la messa in legalità tramite applicazione immediata del Trattato di Pace del 1947.
Quel che abbiamo capito è che molti triestini scesi in piazza il 15 settembre cominceranno a farsi domande sul perché chi si arroga il diritto di rappresentarli (e di incanalarne le energie in direzione di un paradiso fiscale dove affluisca liquidità sporca da tutto il mondo) si ostina a svicolare su questioni che sarebbe urgente chiarire.
Già c’è gente che si fa domande su chi cazzo sei tu, che esterni tutto il giorno per conto loro senza consultare nessuno.
Benissimo, le domande in buona fede sono salutari ed è giusto farsele.
p.s: siamo in tanti ad “esternare” a nome di Trieste Libera, ognuno con le proprie peculiarità dialettiche.
Fatevene una ragione, siete davanti ad un movimento popolare eterogeneo, non ad un partito monolitico. Come forse ci avete considerato sin dal primo momento…
Non dirlo a noi, dillo a Parovel, è stato lui a dire che c’è un uso futiz e controproducente della firma “Trieste Libera” su FB.
A proposito dell’espressione “messa in legalità”e dei ripetuti appelli di MTL a collaborare alla messa in legalità ciascuno con le proprie posizioni, va detto in modo chiaro che si tratta di una trappola cognitiva. Infatti “mettere in legalità” significa attivare il dispositivo contenuto nel trattato di pace del ’47. Si tratta di un dispositivo rigido, a partire dall’individuazione di chi ha diritto di partecipare al processo costituente.
http://www.triestelibera.org/%E2%97%BB-trattato-di-pace-con-litalia-allegato-vi-statuto-permanente-del-territorio-libero-di-trieste/
Da questo dispositivo segue necessariamente tutto il resto, compreso il carattere di paradiso fiscale che assumerebbe il TLT.
E’ un prendere o lasciare, un o con noi o contro di noi. Scegliendo la via burocratica all’indipendenza, MTL ha operato una reductio ad unum dei futuri possibili.
Questa è una sua opinione, peraltro erronea e non condivisa da svariate migliaia di triestini di OGNI idea personale.
A Trieste oggi è primaria la differenza è fra:
– chi difende, da posizioni eterogenee, la disastrosa e inetta amministrazione italiana, che opera illegalmente, e
– chi intende mettere in legalità il tutto, ponendo le basi, da posizioni eterogenee, per un’amministrazione decisamente più funzionale.
Ovviamente è legittimo voler continuare ad essere “italianissimi” per paura del futuro: è stato così per decenni.
Basta che ci si renda conto di essere sempre meno.
Questa invece è l’opinione di chi in questo momento sta utilizzando l’account trieste libera, ed è smentita dal contenuto del trattato di pace del 1947.
Il trattato di pace dice che abbiamo “operato una reductio ad unum dei futuri possibili”???
Le leggi sono un fatto, non un’opinione. O si rispettano (e come cittadini si fanno rispettare, perché è giusto e perché conviene), o non si rispettano.
Successivamente a questo passo, i triestini potranno ragionare con calma sul proprio futuro, ed è un tipo di discussione molto positiva. Ma PRIMA bisogna proprio scegliere se si sta dalla parte della legalità, o dalla parte dello status quo illegale.
scusa, ma avvitarsi su sta legalità e su sto statuto speciale mi sembra una cosa con poco respiro. è ovvio che se sta cosa è rimasta com’è per decenni è perchè s’è creato sto status-quo per cui trieste è italia e basta, e nessuno ha interesse a modificare quella roba dello statuto. o meglio, chissenefrega. non vi sembrerebbe altrimenti un tantino anacronistica la presenza di un’altra città-stato? e che è, san marino, lussemburgo, principato di monaco. tutta roba in piedi da ben prima della 2′ guerra. non credo proprio, e parlo da ignorante in materia, ci sia in europa un caso analogo al vostro. un richiamo a una “legalità” postbellica di decenni e decenni fa. ma dai! se foste indipendenti, qualcuno vi avrebbe annesso dopo una decina di anni. non scherziamo.
La rimozione da FB del post che ci attribuiva (tra le altre cose) una presunta aggressione a un vostro banchetto significa che chi l’aveva scritto non rappresentava la posizione di MTL?
Posso sapere chi sta scrivendo qui su Giap a nome del movimento? E’ un portavoce ufficiale? I portavoce dei movimenti politici di solito si identificano con nome e cognome. Sono cariche riconosciute.
Davvero pensate di rappresentare “la stragrande maggioranza dei triestini” continuando a comunicare in modi così opachi, se non oscuri? Le richieste di trasparenza sono destinate ad aumentare, ve ne rendete conto?
Chi vuole trasparenza viene ad una nostra assemblea, banchetto, o in sede, e domanda di persona, guardando negli occhi l’interlocutore.
Abbiamo sempre risposto o rimandato a chi sapesse rispondere.
Per il momento, gli unici che si stanno stracciando i capelli per una “mancata trasparenza” sono quattro gatti, di cui la maggior parte non è nemmeno di o a Trieste (e quindi impossibilitati a venirci a parlare, lo capiamo.).
Ai quali però in genere non potrebbe fregare meno del TLT: a loro interessa solo dare contro ad un movimento che fra gli altri include un bel po’ di persone vicine alle loro stesse idee, e questo non lo riescono proprio a digerire o comprendere.
E di certo non lo continueranno a comprendere, se si fideranno di chi associa divise naziste e Globočnik vari a Trieste Libera o (peggio) ad uno stato neutrale come il Territorio Libero di Trieste…
E, forse, anche di questo dovreste farvene una ragione.
—
A tutti gli altri, che sono di o a Trieste, e a cui il Territorio Libero in sé interessa, ma per qualunque motivo non piace il nostro movimento, va detto: DATEVI DA FARE, invece di dare contro a chi si da’ da fare oggi.
Fondate un vostro movimento/gruppo/quant’altro Pro-TLT e Pro-quant’altro vi stia a cuore.
Non potrebbe che essere uno sviluppo positivo per la vita democratica di Trieste.
Ma smettetela di blaterare a vuoto sul nulla cosmico, per favore, dalle nostre parti c’è bisogno estremo di praticità…
“Chi vuole trasparenza viene ad una nostra assemblea, banchetto, o in sede, e domanda di persona, guardando negli occhi l’interlocutore.”
Allora fate solo i banchetti, ed evitate di usare Internet.
Se usate Internet, dovete rassegnarvi al fatto che il vostro uso abbia delle conseguenze.
Se usate Internet, dovete aspettarvi che qualcuno la usi a sua volta per farvi domande.
Da Trieste, e anche da fuori Trieste.
Perché Internet si vede anche a ovest dell’Isonzo, se non ve ne siete accorti.
A meno che nei vostri fumosi progetti sul futuro non ci sia anche un’internet chiusa, solo triestina.
Eccomi, nata e cresciuta a Trieste da genitori nati e cresciuti a Trieste, vanto perfino un bisnonno nato e cresciuto a Trieste, sono quasi DOC.
Volevo rispondere alla voce ufficiale di Triestelibera dicendo semplicemente che no, io non verrò alle vostre assemblee o ai vostri banchetti ma pretendo di continuare a leggere questi dibattiti in rete e aspetto risposte precise a domande altrettanto precise.
Vi siete arrogati il diritto di parlare a nome della stragrande maggioranza dei Triestini (ci sono dati ufficiali? E’ stata fatta una qualche consultazione?) su argomenti non da poco, ora avete la responsabilità di rendere conto alla cittadinanza tutta, compresi i vostri iscritti.
Mi aggiungo al coro delle voci che chiedono trasparenza, proprio qui in rete dove tutti possono leggere tutto e soprattutto dove scripta manent.
PS: il post sull’aggressione e quello sulla teoria del complotto qui sopra sono stati rimossi dalla vostra pagina Facebook? Non ho capito cosa è successo sabato.
A Trieste c’è un numero incredibilmente alto di dipendenti pubblici (e pensionati). Mi sembra strano credere che molti di essi siano convinti che la “gestione italiana” sia così disastrosa…
Trieste Libera può avere più anime, più sfacettature, ma qui stiamo rasentando la schizofrenia. Ce ne passa tra una serie di attacchi idioti come quelli scritti ieri e ciò che si legge oggi.
Senza contare che l’autore dell’articolo è Tuco e non il collettivo Wu Ming.
Passando oltre, riteniamo importanti i contributi di Vanetti e di Donaglia. E da qui deve partire il nostro agire di militanti di sinistra, una sinistra che è ancora in grado di riconoscere il conflitto di classe e di alimentarlo, di favorire le divisioni di classe all’interno della società, sia essa triestina, friulana o carnica. Pare evidente infatti che le soluzioni proposte da Trieste Libera si inscrivano perfettamente in un quadro di sviluppo sotto il segno del capitalismo più becero e rampante, un capitalismo seducente ed ammaliante, abbacinante per quante illusioni di profitto e benessere possa esso produrre. Il richiamo attagliato nel titolo dell’articolo ai paradisi fiscali non lascia dubbi sul progetto messo in piedi.
Trieste Libera, per essa i suoi esponenti o militanti, si chiede qual è lo scopo di questa discussione. Per noi il compito dei comunisti, dei marxisti, degli internazionalisti, dei militanti di sinistra deve essere quello di contrastare un movimento di questo genere. A maggior ragione se è un movimento in ascesa e che opera incursioni importanti anche in settori sociali a noi cari.
Altre valutazioni in ordine sparso:
1. si noti il refrain, stanco e trito, sulla legalità, alla stessa stregua del M5S;
2. il TLT si richiama al Diritto Internazionale, materia questa che non ha il carattere della certezza, il Diritto Internazionale si basa semplicemente sull’elelmento primigenio e barbaro della forza; nel Trattato di Parigi, per esempio, sono scritte tante cose, belle e brutte, se uno va a leggersele e verifica quante di quelle prescrizioni imposte all’Italia sono state rispettate conterà al massimo fino ad uno o due;
3. Italia, Slovenia o Croazia o TLT: non importa chi esercita la sovranità, per noi importa quali interessi di classe queste istituzioni statuali difendono.
Ma solo a me leggendo “marxisti del nord est” vengono in mente i nazisti dell’Illinois?
http://youtu.be/-sPsxrKdyl4
Si vede che, di fronte a estranei che trovi inquietanti, come rassicurazione ti viene da pensare ai parenti tuoi.
Ultima battuta. Trieste Libera ha azzardato un paragone con altri movimenti indipendentisti in Europa, paragone che non sta nè in cielo nè in terra. Irlanda del Nord o Paesi Baschi nulla hanno a che fare, anche per la chiara connotazione classista di quelle lotte, con le ambizioni da capitalismo perfetto di Trieste Libera.
Ragazzi del Wuming, Tuco, Taco, Giap e compagnia cantante: devo ringraziarvi, sinceramente! Perchè a me, ormai più vicono ai 60 che non ai 50, avete regalato una boccata di gioventù.
Era dalle confusissime assemble del liceo, monopolizzate da compagni che avevano letto (o fatto finta di leggerlo: indifferente) Marx senza capirlo, che non sentivo discorsi così confusi, così ritriti, così pieni di luoghi comuni e di interlocuzioni proprie di una certa sinistra nata in quegli anni e che davo per morta.
Evidentemente vi hanno tutelato (chi è stato? Il WWF?) e vi hanno portato in qualche oasi protetta.
Siete quasi perfetti: dovete solo aggiungere un po’ di “cioè” a caso nei vostri discorsi, ed avrete raggiunto la perfezione.
Buona vita a tutti!
(il mio account potete anche cancellarlo, non ho tempo da perdere)
@Alabardo
Scusa se mi intrometto, ma dal momento che a me pare che voi l’oasi protetta ve la volete costruire da soli bé, il tuo commento fa un po’ sorridere.. ciao ciao
ahahah alabà sei già arrivato al ‘parlate difficile’ ahahah!! La tipica chiusa di chi non riesce a seguire un ragionamento e dice che la colpa è di chi parla. Alè!
Va bene, ti cancelliamo. Ad ogni modo, non potrete fare così ogni volta che qualcuno vi incantona sugli aspetti concreti.
Constatiamo anche che avete rimosso da FB il thread pazzoide con il “gombloddoh” e, nei commenti, la versione futiz dell’aggressione. Bah.
La mia sfera di cristallo non mentiva.
“Prevedo la risposta: ‘Sei ideologico! Sei anni Settanta! Datti da fare invece di criticare!’.”
https://twitter.com/maurovanetti/status/392328025909383168
Vabbè Mauro, te lo dico con simpatia, però se chiedi a uno “Sei con i padroni o con il proletariato?” che sei un po’ anni Settanta te lo dico anch’io, era una previsione piuttosto facile :)
@unit
Perché? La distinzione tra padroni e lavoratori non è stata certo scoperta negli anni Settanta, né è particolarmente difficile da capire negli anni Dieci del secolo successivo.
@Mauro
boh, a me sia la domanda che la terminologia usata fanno molto anni ’70, in particolare l’equivalenza suggerita “impresa = padrone”. Però era una battuta basata su un’impressione, non ne discuterei seriamente qui perchè immagino che la scure dell’OT cadrebbe su di noi.
@unit
Domandiamoci perché questo luogo comune (gente che dice “capitalismo” = gente fuori moda, anche se sono diciottenni di New York a Occupy Wall Street) sia così pervasivo e a chi faccia comodo che lo sia…
Comunque, il compagno Folagra è un personaggio meravigliosamente buffo ma che non mi sembra affatto rappresentare, nel messaggio di quel film, uno fuori dalla realtà. Anzi.
PS: Ma lo sai di che anno è il film col compagno Folagra? Del 1975. Quindi evidentemente non si voleva dare al personaggio un aspetto caricaturalmente “anni Settanta”, perché *erano negli anni Settanta*! Le “cose da anni Settanta” erano strane o fuori luogo o oggetto di pregiudizi anche negli anni Settanta. Chissà come ci resterebbero i colleghi di Fantozzi a sapere che quarant’anni dopo il linguaggio degli anni Settanta per antonomasia sarebbe stato non il loro ma quello di Folagra.
In “Fantozzi” il personaggio negativo è Fantozzi.
L’incontro con Folagra, unica persona seria e combattiva tra i dipendenti dell’azienda (dipinti tutti invariabilmente come leccaculi, conformisti, opportunisti, grigi, insulsi), è l’unico vero Evento nella vita dell’impiegatuccio abituato a subire.
Per la prima volta in vita sua Fantozzi si mette a studiare, a pensare alla propria condizione, e capisce di essere stato sempre preso per il culo.
Solo che spreca questo momento di consapevolezza compiendo un’azione individuale, idiota e controproducente (“avventurismo piccolo borghese”, si diceva nel gergo d’una volta), che lo riprecipita subito nella condizione subalterna di prima, anzi, persino più in basso.
Al di là di questo, Mauro, poco tempo fa tu avevi linkato su Twitter un sondaggio fatto in Gran Bretagna, dove la maggioranza degli intervistati rispondeva di sentirsi appartenente alla working class, e il titolo dell’articolo usava proprio la parola “proletarians”… Lo ripeschi? Giusto per completezza. Si parla dell’UK del 2012-13, non degli anni Settanta. Solo qui da noi sembra ancora “moderno” non parlare della divisione della società in classi.
Varrebbe la pena ricordare che negli anni in cui scrisse a puntate Fantozzi (che prima di essere un film fu una serie di racconti pubblicati su un settimanale), Paolo Villaggio si diceva (e probabilmente era) vicino alla sinistra extraparlamentare. Nella quarta del libro Fantozzi l’autore si definiva, con un’iperbole che però è rivelatrice, “a sinistra del Partito Comunista Cinese”.
Oggi, dopo la massiccia depoliticizzazione della cultura, la serializzazione del personaggio Fantozzi (troppi film troppo a lungo) e la frammentazione dei primi due film in gag isolate da vedere su YouTube, non si coglie più quanto di sinistra e addirittura marxista fosse la satira che il film veicolava.
Da parte mia, chiuso OT.
@WM1
Il link è questo: http://www.theguardian.com/commentisfree/2013/jan/13/britons-working-class-fear-tory-voters (a sua volta cita la pag. 12 di questo report: http://www.britishfuture.org/wp-content/uploads/2013/01/State-of-the-Nation-2013.pdf ).
In realtà come si vede la questione è problematica anche in Gran Bretagna (la risposta cambia parecchio negli anni e a seconda di come viene posta la domanda), ma c’è sempre uno zoccolo duro che non ha dubbi.
Siccome siamo OT non dico nient’altro se non che vi consiglio di leggere qualcosa a proposito di un affascinante fenomeno politico-editoriale britannico degli ultimi anni: il giovane Owen Jones e il suo libro “Chavs [Burini]: The Demonization of the Working Class”. Buona guggolata.
PS: http://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Villaggio#Attivit.C3.A0_politica con grande delusione finale. :-)
Certo che solo qui si leggono dialoghi nei commenti così ricchi. Comunque, sperando di non sporcare un interessante articolo con un inutile OT (cancellate pure senza remore nel caso), a me non è tanto la divisione in classi che risuona obsoleta, quanto la divisione in due classi così nette. La situazione è un po’ più complessa, ci sono le startup, gli artigiani, le public company, le aziende d’innovazione, le multinazionali e le aziende pubbliche etc. e ogni azienda ha un rapporto proprietà/dipendenti del tutto particolare e diverso. Non è più come una volta quando c’era il padrone e gli operai e tutto girava attorno agli interessi di uno o degli altri e l’interesse di un padrone era l’interesse di tutti i padroni. Ovviamente ci sono ancora sfruttati e sfruttatori, ma non solo questi, e quando parli di proletario mi viene in mente un operaio degli anni ’70 quando le cose erano (raccontate) più schematiche. Così, giusto per spiegare la mia associazione mentale senza pretese particolari.
Ok, Unit, però le classi non sono mai state soltanto due. Non erano soltanto due nemmeno nell’Ottocento. Anche Marx ed Engels descrivevano una società capitalistica sfaccettata e molteplice. E nel marxismo ogni classe ha una sua composizione interna, ha più componenti, è attraversata da contraddizioni, si muove. E qui mi fermo.
Patetico. Non c’è altra definizione per un intervento di questo tenore. L’ex sessantottino che si accredita come uno scafato, con i peli sullo stomaco e che assume un atteggiamento superiore e paternalistico alla luce dell’età(?). Qui non funziona. Non hai a che fare con sedicenni. “Una certa sinistra nata in quegli anni”? Ecco l’autoreferenzialità assoluta. Tutto deve incastrarsi nelle tue esperienze, sta qui tutto il tuo limite. Ma in ultima analisi quello scrivi ha il sapore amaro della pateticità.
@Alabardo
Perché in tutti i tuoi interventi insisti con lo storpiare i nomi dei tuoi interlocutori? Prima giap/sarcaz poi Tuco/Taco. Guarda che in questo atteggiamento non si riconosce nessuna ironia. Il tentativo di sminuire il valore delle argomentazioni dei giapsters sbeffeggiandone i nomi è una pratica che già altre volte abbiamo visto e che conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, la matrice di destra della vostra cultura e del vostro progetto. La definizione né-né che date del MTL è posticcia, è propaganda che inchieste come quella di Tuco finiscono sempre per smascherare.
Caro Alabardo Spaziale
lasciatelo dire da vecio a vecio: mi hai fatto girare le Lame Rotanti più di quanto dovuto (abbiamo entrambi l’età per capire i riferimenti).
Guarda, io non sono un “Wuming” e non sono Taco, a rigore non so nemmeno se e quanto sono “compagno” e di Marx non ho letto abbastanza. Soprattutto non sono di Trieste dal 1940 (e questo è molto grave, lo so). Comunque puoi chiamarmi “Sarcaz” se ti fa sentire bene.
Il fatto è che qui c’è una discussione, gente che porta argomenti, altra gente che cerca di replicare con altri argomenti (potrebbero sforzarsi un po’ di più, ma comunque). Magari c’è anche qualcunaltro che come me legge tutto cercando di capirci qualcosa, e pensa che non siano solo cazzi di Trieste, magari sospettando che non esistano Piccole Patrie che non siano fregature come qualsiasi altra Patria.
Tu invece sei venuto qui sopra per parlare di un testo che contiene argomenti, come tali soggetti a discussione, e invece di discuterli sei stato capace solo di sfottere, e quando ti hanno messo all’angolo hai sfoderato l’arma totale “Andate tutti a cagare, io con voi non gioco più”.
Non sei riuscito a dimostrare di aver capito qualcosa delle bandiere che sventoli, non sei riuscito a entrare in argomento negli argomenti che proclami, hai fatto la figura di uno che ha studiato a memoria quattro frasi e le starnazza per stare nel gruppo come in una curva di stadio, e per tutti quelli che non la pensano uguale hai solo cucchiaiate di merda a prescindere.
È francamente penoso vedere gente dell’età che dichiari ridursi in questo modo. Perché chiunque è libero di comprarsi le alabarde che vuole nei negozi di giocattoli o di caccia e pesca, e per come la penso io è anche libero di voler vincere a tutti i costi senza spiegare un cazzo, di fottersene degli argomenti e pensare che una fucilata è più convincente di mille pagine e centomila discorsi. Chiunque è libero di rotolarsi nella propria tronfia ignoranza come un ippopotamo nel fango. Chiunque è libero di rinunciare alla propria natura umana o di ridurla a un confronto tra bestie, e di questa libertà si sono sempre giovati tutti i tipi di fascismo. Nessuno può negarti queste libertà, però se non mi facessi pena mi faresti paura, perché gira e rigira il tuo modo di argomentare, prima o poi, si ridurrà all’unico linguaggio che tu e quelli come te sono in grado di usare: la suddetta fucilata. E purtroppo penso e temo che questo riconoscimento della tua potenza gratifichi la tua autostima, felicità e appagamento. Alla nostra età, lo sappiamo, tutto fa brodo.
Buona vita anche a te. (?)
p.s. come vedi, non è poi né così difficile né così originale sfottere, insultare e tirare la popò a cinquantanni suonati. Solo che io adesso mi pulisco le mani e mi riprendo, tu continua pure a giocare a Goldrake con la cacca.
nuova esternazione di Trieste Libera
Movimento Trieste Libera | Svobodni Trst | Slobodni Trst | Free Triest
Siamo in guerra, non siamo tenuti a rendere conto di niente a nessuno, se non ai nostri iscritti tramite le modalità che decidiamo di volta in volta, non siamo in campagna elettorale, quindi possiamo permetterci il lusso di non sparare balle e non promettere nulla, il nostro scopo consiste nel riattivare le leggi dormienti per Trieste, nel frattempo chiunque può fondare il Ku Klux Klan del TLT cosi come il Partito di Unità Proletaria del TLT. Per gli esercizi di democrazia e trasparenza c’è il blog di Grillo (che giustamente non caga mai nessuno), anzichè sparare cazzate qui, oppure rivolgerci domande alle quali non avrete mai risposta, trovatevi un modo più salutare (per voi) di sprecare le vostre tristi esistenze.
42 minutes ago · Like
https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=595126970524521&id=295946387109249
L’hanno già rimosso?! :-D
Ad ogni modo, abbiamo messo lo screenshot come aggiunta finale, nel post qui sopra.
Ad ogni modo:
– visto che Trieste Libera non chiarisce chi parla su Giap e qui;
– visto che l’individuo che qui su Giap si firma “Trieste Libera” si è rifiutato di dire chi è e a quale titolo scrive firmandosi col nome del movimento;
– visto che Trieste Libera non chiarisce se quello che scrivono questi personaggi corrisponde alla linea decisa da MTL su questo o quell’argomento (non c’è mai una presa di distanze ma quando scoppia una controversia cancellano da FB i loro stessi post);
– visto che su FB è apparsa, a firma “Movimento Trieste Libera”, quest’ultima dichiarazione sul fatto che “non devono rendere conto a nessuno” e non risponderanno più a domande;
visto tutto ciò, ci chiediamo che senso abbia consentire all’individuo che qui su Giap si firma “Trieste Libera” di lasciare commenti che non aggiungono nulla, che non rispondono alle domande, che si limitano a ripetere che il movimento è “eterogeneo” (è un eufemismo, a noi sembra più raffazzonato). Commenti che contengono minchiate come «товарищ “wu patria”, a noi!» (cit. dall’ultimo, che è in coda di moderazione e che non sbloccheremo).
Visto che su FB qualcuno ha scritto che il Movimento Trieste Libera entra in una sorta di “sciopero” e non spiegherà niente a chi non è iscritto, e anche qui qualcuno (la stessa persona o no?) ha scritto che su Internet non daranno spiegazioni, prendiamo queste persone in parola. Sciopero sia. Non scriverete più neanche qui, cari misteriosi personaggi, almeno finché non avrete chiarito pubblicamente i punti sui quali siete stati sollecitati da più persone, “foreste” e triestine. O qualcuno li avrà chiariti per voi.
“nel frattempo chiunque può fondare il Ku Klux Klan del TLT cosi come il Partito di Unità Proletaria del TLT”.
E poi non volete fare delle *libere* elezioni?
Non so voi, la mia memoria nel leggere la frase che riporto sopra è andata a quella gigantesca sceneggiata che furono le *elezioni padane*. Sono passati quindici anni, comunque l’idea era la stessa: tu fai il comunista, tu fai il cattolico, tu il fascio, il liberaldemocratico e via andando. Siccome siamo “né-né” conteniamo tutto. Una grande operazione di mimetismo, in spregio al senso del ridicolo, ma soprattutto una gran carnevalata…
Check list:
* invece di criticare “RIMBOCCATEVI LE MANICHE” — c’è.
* chi vuole trasparenza venga ai meetup–ops volevo dire “ad una nostra assemblea, banchetto, o in sede” — c’è.
* vi paga il PD — c’è.
Manca qualcosa?
SVEGLIA!
triestelibera 21/10/2013 at 5:22 pm
SVEGLIA. Il nostro movimento rappresenta la società triestina, che peraltro include moltissimi piccoli imprenditori e artigiani……
Non c’è da sorprendersi che scrivano “SVEGLIA!!1!,!” ignari della caricatura di “Siamo la Gente”.
In fondo, molti di loro sono gli stessi che fino a pochissimo tempo fa dicevano: “E ALLORA LE FOIBE???”, e per un po’ hanno continuato a dirlo anche dopo la caricatura di Vicky di Casa Pau. Poi hanno cambiato tormentone, anche se ogni tanto, quando cercano il peggior insulto possibile, gli scappa un “Titino!”, e quando nominano Claudia Cernigoi la chiamano “sacerdotessa del titoismo”.
Le avevo notate anch’io queste analogie. Secondo me il fatto che certa retorica sia così diffusa in diversi pseudo-movimenti è davvero un segno dei tempi e di una calamità sociale in cui l’Italia si trova da quasi un decennio ormai.
Per i contenuti, i toni, la sintassi e in aggiunta la storpiatura dei nomi, Alabardo sembra un emiliofede “domacjo”, chissà se forse anche gli assomiglia fisicamente. (per i non residenti, significa autentico, prodotto in casa) Preso atto che lui di tempo da perdere con noi non ne ha più, nel frattempo ho diffuso il contenuto del blog a tanti amici, Triestini, che, pensate un po’, al solo nominare il movimento TLT, mi hanno risposto -scusami, sto lavorando, in questo momento non posso ridere- credendo che si trattasse di uno scherzo, a cominciare dai Wu Ming manovrati dai servizi, in area Pd, per passare ai Vu Ming assalitori di gazebo, per finire alla guerra, buona occasione per mettere fine alle tristi nostre esistenze.
Triestini, incredibilmente Triestini. Come si spiega tutto questo, ovvero che non la pensino come il Free Triest??
Tutti mi han chiesto però come mai siano stati tolte in FB le perle qui riportate, ecco, appunto, perchè le hanno tolte?
“per passare ai Wu Ming assalitori di gazebo”
Una precisazione: Wu Ming assalitori di gazebo e, nel contempo, conferenzieri a Parigi. Neanche Padre Pio riusciva a essere così ubiquo. Complimenti, siete arrivati a una capacità di compressione del tempo davvero invidiabile…
sì,manca il ‘siamo in guerra’
http://www.ibs.it/code/9788861901773/casaleggio-gianroberto-grillo-beppe/siamo-in-guerra-per.html
Gridavo “gay e ebrei orgoglio antifascista” prima di voi, cari compagni. Non ho letto Pahor per anni e me ne vergogno, per i contenuti che non condividevo della sua intervista a Kocbek. Ho sempre pensato che il futuro dell’Europa sia multietnico e multirazziale.
Però nel mio post ho solo fatto una citazione, senza nominarne l’autore e non ho assolutamente detto di essere un membro del Movimento Trieste Libera. Naturalmente avete capito subito di che stavo parlando di Boris Pahor. Ora se permettete, dopo aver letto un centinaio di domande da voi legittimamente poste, molto umilmente, ne faccio alcune io. Come mai Tuco, pur andando a spulciare la consistenza dei non affari di Helmproject e la sua contabilità (sic), la gravità dell’intolleranza di Gombač, l’influenza della personalità di Globočnik sulla costruzione del mito nostalgico asburgico dell’m.t.l. (gasp!), non ha citato fra i possibili sostenitori di un movimento, sulla cui natura si può essere d’accordo o meno, la presa di posizione del più grande scrittore vivente di Trst? Tradotto in 9 lingue. Uno che ha rifiutato la Civica benemerenza dal sindaco perché orfana della pregiudiziale antifascista? Uno a cui i fascisti hanno subito voluto toglierla (la benemerenza), appena concessa e stavolta scritta così come la voleva lui, proprio perché ha definito appunto «le crescenti spinte protestatarie e indipendentiste ……, più che comprensibili, assolutamente sacrosante»? Dimenticanza? Non rispondete sputtanando Pahor, rispondete perché non l’avete citato. Non fatemi domande, a cui peraltro io ho risposto. Un consiglio: casomai tutti i difetti che ora trovate in lui, se ne eravate a conoscenza, potevate usarli come un’aggravante. Potevate scrivere: “a sostegno del Movimento Trieste Libera si riscontra (oltre a quella di un ventimila triestini) la presa di posizione di uno scrittore sloveno, vecchio, rincoglionito, razzista e omofobo”. Com’è difficile essere obiettivi, quando si parte da un presupposto di intolleranza. Smrt fašizmu, svoboda narodu!
P.S.: Olivieri, bellissimo il tuo ricordo di Micol.
A parte che io per sapere che la frase era sua l’ho dovuta cercare virgolettata su Google, e solo dopo ti ho risposto…
A parte questo, il “nodo sloveno”, compreso il sostegno di Pahor al neoindipendentismo triestino (che poi si riduce a qualche accenno, subito iper-amplificato e strombazzatissimo da MTL), verrà approfondito nella seconda inchiesta che pubblicheremo su Giap, a firma di un altro autore, già in calendario per novembre.
Proprio sapendo questo, ho chiesto io a Tuco di non sparare tutti i colpi e non fare troppe digressioni, per mantenere il quadro il più comprensibile possibile.
Tanto abbiamo tempo.
Questo è solo l’inizio.
La presa di posizione di una parte della comunità slovena è evidente a tutti. Quasi la totalità dei paesi carsici hanno le loro belle bandierette bilingui del TLT esposte su rami degli alberi, rami troppo alti per essere tolte, chissà perchè..
Pahor o non Pahor (ti assicuro che all’interno della comunità slovena l’uomo non è proprio così ben considerato) questa scelta nello schierarsi apertamente non stupisce più di tanto, da parte di membri della Slovenka Skupnost in testa, avendo trovato un valido supporto, loro da sempre impegnati a spiegare e giustificare lo scarso feeling con l’Italia. Certo fa sorridere vedere sfilare assieme queste persone a personaggi della destra triestina più becera e nazionalista. Sorridere o piangere, a seconda.
In attesa di Tuco e degli altri, (non immaginavano che merda andavano pestando, altro che servizi) questo è solo l’inizio.
“indagare (…) l’influenza della personalità di Globočnik sulla costruzione del mito nostalgico asburgico dell’m.t.l.”
Io veramente mi domando se questa gente capisce quello che legge. Mi sa di no, perchè altrimenti non scriverebbe simili stronzate. Il problema della costruzione del mito dell’Austria è che si basa sulla *rimozione*. Ad esempio sulla *rimozione* di quel che accadde a Trieste tra il ’43 e il ’45, sotto il governo del gauleiter austriaco Rainer. Solo questa *rimozione* può spiegare l’agnosticismo nei confronti delle idee *militanti* di Edoardo Longo, che recensendo il volume Adriatisches Kuestenland 1943/45
(zona d’operazioni Litorale adriatico) di Marco Pirina e Annamaria D’Antonio (Ed. Centro Studi “Silentes Loquimur”, Pordenone ’92) per il sito rossobruno “Aurora”, scrive:
____
“Nel 1943/45 il Litorale Adriatico (l’area all’incirca compresa tra Venezia e Fiume) ha conosciuto una delle più accese fasi di lotta antimondialista. In quegli anni, crollato il regime fascista a causa degli innumerevoli compromessi con le forze reazionarie e per colpa del colpo di grazia infertogli dalla reazione borghese laico-massonica, nella cruciale area geopolitica veneto-giuliana, (centro di incontro-scontro fra Occidente ed Oriente d’Europa – crogiuolo di etnie e storie fra loro non assimilabili) si verifica un assoluto vuoto di potere politico, proprio mentre la lotta per l’Ordine Nuovo Europeo si faceva più serrata.
Nasce così il progetto nazionalsocialista di creare una area politica autonoma, una sorta di zona franca a spiccato carattere etnico, conforme ad indole, natura e storia di queste popolazioni di comune lontana matrice celtica.
Nacque così l’effimera stagione di uno Stato che voleva rinverdire i fasti della Mitteleuropa coniugandoli al socialismo rivoluzionario antiborghese elaborato dal nazionalsocialismo.
Progetto questo improponibile nei foschi bagliori dell’ultima, fase del conflitto mondiale. Progetto, comunque, che i detentori del potere della restaurazione democratica postbellico hanno tenuto nascosto per quarant’anni. Perché? Le pagine di questo documentatissimo libro, nella loro ricca, inedita, esplosiva documentazione, svelano retroscena e misteri del progetto hitleriano dell’Adriatische Kuestenland.
Perché in questa periferica area d’Europa si svolsero così accaniti scontri ideologici, razziali militari?
Forse è ancora presto per cogliere tutte le valenze di questo convulso periodo storico, ma, certo, questo libro, costituito in gran parte da documenti inediti mai resi noti al pubblico e gelosamente custoditi negli archivi di Stato (scoperti con tenacia ammirevole da parte degli Autori, anche a costo di gravi rischi personali), può dar spunti di riflessione ad un ricercatore attento.
Allora si potrà intuire la grandiosità -tragica e disperata nel contempo- del progetto della Nuova Europa a base etnica che il più eroico e sfortunato nazionalsocialismo volle progettare nelle fosche e corrusche pagine conclusive della propria tragica epopea.”
——
Non metto il link per non insozzare giap. In compenso linko questo articolo di Marco Coslovich, per chi fosse interessato a approfondire l’argomento Adriatisches Kustenland: http://www.atistoria.ch/atis/Sottositi_atistoria/Coslovich_Conferenza/page2/files/Litorale_Adriatico.pdf
Lo stesso Edoardo Longo del quale, qui, parlavano come di un eroe e un martire del libero pensiero. Non sembra precisamente “agnosticismo” il loro atteggiamento verso di lui:
http://www.wumingfoundation.com/mtl_ripeticonmevivalongo.jpg
Le “informazioni precise”, poi, non seguirono.
In tutta onestà, compagno wu ming1, potevo accettare la tua risposta se era fatta al mio primo post, ora ha solo il sapore di un tardivo free climbing. In realtà, la mia convinzione che il pensiero o l’opinione di Tuco sul movimento indipendentista sia preconfezionato e condito di preconcetti, l’ho avuta da subito, solamente leggendo il suo pezzo. Ed è questo che contesto, non le sue legittime idee. Mi chiedo infatti, come si possa dar conto di un corteo, in tutti i sensi assolutamente rivoluzionario per Trieste, condividendone o meno le motivazioni, senza sentire il comizio finale? Forse perché si è convinti che gli oratori non hanno niente da dire? Tuco, nel suo secondo post, ha detto di non averlo seguito perché era al telefono. Con chi? Con te? A parte che poteva sentirlo in rete (è ancora in tempo..) e poteva darne comunque conto con maggior precisione. Come si può infatti parlare di un corteo, (perché il filo conduttore di Tuco è basato sulla contrapposizione fra i due cortei quello italo-fascista di pro patria e quello neofascista separatista dell’m.t.l.) , senza sentire cosa viene detto al suo culmine? Solo se non si ha bisogno di sentire le ragioni degli altri, perché sono per forza fascisti, nazisti o quant’altro.
A proposito, invece di farci conoscere le deliranti idee di Longo sull’Adriatisches Kuenstenland, invece di chiedersi se i triestini che ancora oggi vogliono l’Austria hanno rimosso o meno Globočnik & Co., o se l’ha fatto solo Gombač, Tuco, di cui io non ho mai detto che scrive stronzate, potrebbe rispondere alla mia originaria domanda. “Come mai …….non ha citato fra i possibili sostenitori di un movimento, sulla cui natura si può essere d’accordo o meno, la presa di posizione del più grande scrittore vivente di Trst?”
Sul “tardivo free climbing” hai ovviamente il diritto di pensarla come ti pare. Dai primi giorni di agosto si è deciso che su Giap sarebbero apparsi due post di inchiesta su MTL, e così sarà. Il resto è una tua lagna scarsa di senso, e parecchio tautologica.
Il pensiero di Tuco sul neoindipendentismo triestino è “preconfezionato”? E che dovrebbe significare? Che è basato sulle sue convinzioni, sul suo percorso politico e culturale, sulla sua conoscenza e interpretazione della storia triestina? Ma va’?! Bella scoperta, non c’è che dire. Volevi un testo che partisse da una tabula rasa?
Onestà intellettuale non è fingersi “neutrali”, ma dichiarare subito in modo limpido l’angolatura dalla quale si guarda il mondo e ci si esprime. Anzi, faceva notare Antonio Caronia che questo dichiararsi subito “parziali” (nel senso di “faziosi”, cioè che si prende parte, si prende fazione) è in fondo ciò che distingue l’approccio di sinistra da quello di destra (es. “Noi rappresentiamo TUTTI i triestini” è una frase di destra).
Questo appigliarsi al fatto che Tuco non ha sentito l’imperdibile comizio di Giurastante – non lo ha sentito, precisiamo, dopo ore passate a seguire il corteo e, soprattutto, dopo settimane passate a leggersi tutte le esternazioni dei dirigenti MTL, interviste, video, discussioni e quant’altro – fa il paio con la storiella che, per fare l’inchiesta, avrebbe dovuto intervistare Giurastante, o Parovel, o Gombac, o Arlon Brando.
Spiegami cos’ha detto Giurastante il 15 settembre di tanto diverso da quello che ha detto il giorno dopo, e il giorno dopo ancora, e che lui e gli altri ripetono meccanicamente nelle interviste e nelle discussioni. Ne abbiamo avuto una bella prova anche qui, dell’ossessionante ripetitività del loro repertorio.
E spiegami che senso ha dire che Tuco doveva “intervistare gli esponenti del MTL” quando:
1) ogni volta che a costoro si fanno domande “fuori dal seminato”, li si vede scivolare via come anguille insaponate;
2) questi stanno in rete tutto il giorno, tra Facebook e Bora.la, a esternare, esternare, esternare. La mole di scritti che Tuco ha raccolto equivale a una iper-intervista collettiva. Ha usato le loro stesse parole, e continua a usarle, ed è proprio questo a stare sulle palle, infatti si lamentano che sia “andato a ripescare vecchi commenti” o addirittura che abbia “fatto dossieraggio”, povere stelle… Ma il problema è che Tuco non li ha intervistati, LOL :-DDDD
Dopodiché, continua pure a ingigantire ai massimi, come fanno gli amici tuoi (non sei iscritto, ma sono chiaramente amici tuoi) qualche frasetta del “più grande scrittore vivente di Trst”. A lui – e ai modi in cui lo strumentalizzano e tirano per la giacchetta – dedicheremo una disamina in seguito.
Come ha spiegato WM1, di Pahor parlerà l’autore del prossimo pezzo che uscirà su Giap. Ma a parte questo, c’è un altro motivo per cui ho deciso di non parlarne, ed è esattamente quello che hai indicato tu sopra: perchè mi sarebbe stato fin troppo facile utilizzare le esternazioni di Pahor sui gay e su Bossmann per ritorcere quell’endorsement contro MTL. Ma non mi andava di farlo, non mi andava di strumentalizzare Pahor come ha fatto MTL.
Per la verità non ho mai parlato di Giurastante, il suo era solo uno degli interventi, peraltro poco indovinato; quel che mi interessava ribadire è che le idee di Tuco su qualunque argomento sono parziali, a prescindere, o faziose come detto da wuming1. ho appreso anche che per voi questo è un valore. sono venuto a sapere che sono un amico del MTL, evidentemente non essendo abbastanza contro di loro. comunque ringrazio per la definitiva risposta su Pahor.
Beh, se non sei amico di quelli che agitano come una sorta di salvacondotto il nome di Pahor ogni tre per due (e dicono che chiunque li critichi è pagato dai servizi segreti) mi fa solo piacere.
Certo che prendere parte, apertamente e onestamente, è un valore. La società è divisa, attraversata dal conflitto, e fingersi “neutrali” è solo un modo di prendere parte dissimulato e disonesto.
Io – ma non sono il primo a dirlo – sono per rivalutare la parola “fazioso”, ripulendola da connotazioni negative, perché il problema non è essere “faziosi”, ma fingere di non esserlo. Fingersi super partes o extra partes.
Vanetti ha il dono della sintesi:
“Riassumendo: siete un gruppo filocapitalista di centrodestra che punta a trasformare Trieste in un collettore di denaro sporco e in un porto che compete con altri porti sulla base della deregulation fiscale e del taglio dei costi. Buono a sapersi.”
Non si poteva spiegare meglio.
Sul merito mi permetto un’ulteriore riflessione, scusate il doppio invio. Senza pensare ad una posizione terza (ci mancherebbe) e dichiarando che la posizione di Tuco e dei giapster mi trova in perfetta sintonia, vorrei comprendere una cosa. Il giudizio sul movimento Trieste libera è dato? Visto che siamo nel terreno dell’analisi dei né né ha senso l’idea di “tifare rivolta” all’interno di un movimento che pare abbia anche elementi proletari al proprio interno?
Dalla lettura – probabilmente superficiale – di tutto quanto mi pare emerga abbastanza quanto meno una certa inconsapevolezza da parte di chi si firma “movimento” o “Trieste libera” o cose così, di entrare nel famigerato frame di destra. O un tentativo di non dirselo magari. L’unica affermazione che si è riusciti a strappare è quella del “capitalismo che funziona” e questo tutto sommato potrebbe anche ricondurli in un alveo di sinistra moderata (una specie di contrappasso: che siano piddini?) seppure così moderata da sembrare destra. Non mi è parso che ci siano tentativi di assimilazione di culture, mentre è abbastanza chiaro l’uso strumentale che sono costretti a fare del discorso sulle minoranze. Il renderli inconsapevoli (forse) non li rende meno pericolosi. Però in questo caso rimarrebbe la speranza che una volta costretti ad esplorare le implicazioni di quel discorso di destra possano non dico ravvedersi ma quanto meno rimetterlo in discussione. E così l’idea – santo cielo quanta ingenua – che nei porti franchi le cose vadano bene (in effetti al tempo di google questo è imperdonabile). Non so, mi dispiace un po’ come è stato trattato radoveden – che secondo me sbaglia e di grosso – anche se capisco che possano anche saltare i nervi a sentirsi additare come mandanti di episodi squadristici. Però è una cazzata talmente balorda…
L’impressione che ho avuto io da tutta questa discussione è che si tratti con ogni probabilità di un’allegra combriccola di furboni, seguaci del più becero cerchiobottismo tipo M5S, il cui unico interesse sembra risiedere nel pescare consensi sia a destra che a sinistra con l’evidente scopo di fare affari.
L’amara verità è che il né-ismo paga, regà, Peppecrillo docet.. dunque, SVEGLIA, fate girare e comprate DVD!1!!
Robydoc, scusami, con tutto il rispetto, la tua descrizione del quadro è capovolta, a testa in giù.
I personaggi intervenuti qui sono i dirigenti (Gombac, molto probabilmente Stok) e i mestatori (Alabardo). Altro che inconsapevoli, costoro sono consapevolissimi! Muovono soldi, intrattengono rapporti con settori della politica e dell’economia, fondano ONG, reclutano avvocati neonazisti, organizzano servizi d’ordine professionali…
E’ intervenuto anche Parovel, la cui attività è diversa. Lui è il tecnicizzatore di miti mitteleuropei. Anch’egli consapevolissimo, comunque.
Nella testa dei dirigenti MTL non c’è proprio nessuna “idea ingenua” sui porti franchi. I paradisi fiscali nella loro esistenza reale sono esattamente quello che si auspicano – o dicono di auspicarsi – per Trieste!
Secondo me, anche loro sanno benissimo che il TLT non si farà, non sono fessi. I rapporti di forza internazionali non si cambiano con la carta bollata. Però un qualche margine di manovra devono averlo individuato. L’obiettivo realmente perseguito è per forza un qualche obiettivo “intermedio”, qualcosa che ovviamente riguarda l’area del porto, qualcosa a cui mira uno spezzone di capitalismo triestino, qualcosa che in maniera più o meno diretta ha a che fare anche con gasdotti e oleodotti.
Passando dal piano brutamente materiale a quello dell’ideologia, la matrice di destra è presente in ogni singolo elemento della narrazione di MTL-e-dintorni, un bric-à-brac dove di volta in volta prevale la nostalgia per l’Austria Felix oppure un liberismo “singaporiano”, o ancora un mix di identitarismo micronazionalista e tradizionalismo evoliano (hai letto il commento di Kshatriya qui sopra?). Insomma, non è vero che gli si sia strappato di bocca solo che “il capitalismo funziona”. Sono totalmente e intenzionalmente privi di argini a destra, nessuna pregiudiziale antinazista. Hai visto come esaltavano il loro avvocato (che appoggia l’indipendentismo triestino perché ci vede la riproposizione di un progetto nazionalsocialista sull’area), prima che su di lui si accendesse qualche lume e passassero alla linea (comunque inaccettabile) dell’agnosticismo sulle sue idee?
Gli “inconsapevoli” però ci sono. Inconsapevoli non nel senso di sprovveduti, ma nel senso di ignari. Ignari – almeno fino a qualche giorno fa – di tutti questi risvolti sono buona parte dei cinquemila triestini scesi in piazza il 15 settembre. Infatti è principalmente a loro che ci stiamo rivolgendo, in maniera più che esplicita, con le domande del post qui sopra.
Mah più che di ideologia io parlerei di “armamentario ideologico”.
Gli svarioni nazisteggianti sono un classico di simili operazioni commerciali – vedi la Lega che voleva cacciare i terroni o Grillo che se la prende con gli immigrati.
Il dato veramente preoccupante è che simili argomenti de panza fanno sempre più presa sull’opinione pubblica un po’ in tutta Europa – e su questo noi italiani (triestini compresi, evidentemente) possiamo tranquillamente considerarci all’avanguardia.
Belle cose…
Volevo precisare a robydoc, che non mi pareva di essere stato trattato male. Mi sembra che delle risposte mi siano state date. Del “nodo sloveno” si parlerà in un nuovo articolo, perché così si è deciso in anticipo. Per ora si è voluto precisare solo dei dettagli e a ” Tuco”…. si è solo chiesto… ” di non sparare tutti i colpi e non fare troppe digressioni”. Per ora lui ha solo detto una piccolezza, un po’ en passant, ovvero che in uno stato dove lo sloveno fosse una delle due lingue ufficiali, gli sloveni verrebbero assimilati, evidentemente più velocemente di come sono stati assimilati come minoranza con le splendide leggi italiane di tutela in materia. Lui è preveggente. Poi ho saputo che Tuco era troppo stanco, dopo ore passate in corteo, per poter seguire il comizio finale. Lui però aveva detto che era al telefono. In realtà credo che così avrebbe potuto sentire la frase più importante di tutte dette quel giorno, quella che rivendicando il T.L.T. fino alla Mirna, ha fatto emergere le mal sopite contraddizioni fra chi ha una visione esclusivamente legalitaria della questione T.L.T., riguardante la zona A e chi si identifica col movimento principalmente perché rivendica le terre “cedute”. Questione che, se mai diverrà attuale, probabilmente farà implodere l’M.T.L.. Infine, nonostante glielo chiedessero in molti, mi ha anche risposto su Pahor. Ho avuto questo privilegio ed ho così anche il merito di aver smontato la propaganda strumentale “sui due Pahor”. Non la useranno più e forse Tuco poteva dirlo prima, ma evidentemente gli mancava il mio suggerimento. Dulcis in fundo ho saputo di fingere di non essere fazioso. Wu mink1 mi considera un idiota, ma me ne frego! Lenin, Stalin, Mao-Tse-Tung !
@ Radoveden
Wuming1 considera idiota un sacco di gente secondo me – il problema è che ogni tanto ci prende :)
Buonanotte
Eh, però vedi che quando parti per la tangente dimostri che non hai letto! :-D
La contraddizione su chi vuole solo la zona A e chi anche la zona B è più volte emersa nella discussione, con dovizia di dettagli e di link, soprattutto grazie a Ginseng che è partito proprio da una cosa scritta da Tuco:
«Ma se provate a chiedere ai dirigenti come intende muoversi il movimento riguardo alla zona B, quella attualmente sotto sovranità (o amministrazione, a seconda dei punti di vista) croata e slovena: vi troverete nel porto delle nebbie.»
Piuttosto che scrivere un articolo di centocinquantamila battute, abbiamo preferito “socializzare” parti dell’inchiesta, offrendo spunti che potesse approfondire la comunità dei giapster e dei triestini critici verso MTL.
Non ho mai detto che Tuco era stanco ma che aveva seguito il corteo per ore. In quel momento era al telefono e si è perso la fondamentale frase che “rivelava” una contraddizione su Zona A e Zona B che – per fare un esempio – su bora.la si discuteva da settimane.
In realtà a noi avrebbe fatto gioco che usassero ancora per un po’ la propaganda sui “due Pahor”, gonfiandola ancora un poco, così l’avremmo smontata nel secondo post nella data concordata, cioè alla vigilia della visita di Putin a Trieste. Hai avuto fretta, i primi chiarimenti non ti bastavano, hai continuato, e in parte hai ridotto la sorpresa e l’impatto.
Che vuoi farci, non sei Lenin…
Beh, più che la tua replica, wu ming1, mi ha convinto quella di radoveden, col suo umorismo da 4 soldi e le sue storpiature degne di Scalfari. E con il ribadire la sua idea, sballata, che siccome non segui il comizio allora la tua analisi è carente (come faranno commentatori, analisti, passanti a giudicare il PD o il PDL senza essersi andati a vedere l’ultimo comizio di Civati o Alfano – lasciamo perdere Renzi o Berlusconi – evidentemente per radoveden è un mistero). Evidentemente si tocca un nervo scoperto, a mia parziale scusante il fatto che fino a due settimane fa sapevo a malapena che Trieste avesse un porto. Che poi questi “sovranismi” – in rete ne girano di altrettanti assurdi, e tutti impregnati di nè nè – alla fine un po’ fanno ridere: quelli che vogliono l’Italia sovrana, quelli che vogliono il Friuli, i siciliani che ce l’hanno con il risorgimento, i triestini che vogliono il porto e tra un po’ ci saranno i romani che vogliono il municipio 15. E tutti con questa eterna frase del cavolo “che hanno fatto loro (gli italiani, gli europei, i veneti, gli occidentali…) per noi?”. Voi, Wu Ming, sembrate preoccupati, io un po’ meno a dire il vero. Se c’è un metodo in questa idiozia sembra quello dei dirigenti. Ma anche qui mi convince l’idea che dietro questi assurdi discorsi ideologici si nasconde spesso una rozza (rozza?) speculazione a base di spartizioni su gasdotti o ancora peggio di tentativi di posizionamento politico. Peccato. Ma anche no.
Radoveden, aggiungo che, stando più attento, ti saresti accorto che per Tuco e noialtri (lo abbiamo detto più volte) i dirigenti di MTL sanno bene che il TLT come lo chiedono loro non si farà.
Anche se la carta bollata valesse più dei rapporti di forza, non esistono trattati che parlino solo della Zona A, ma del TLT nel suo complesso. A proposito, sulla Zona B la Slovenia ha detto la sua appena adesso.
Noi stiamo facendo inchiesta su quali potrebbero essere gli obiettivi reali, “intermedi”, e chi sta cercando di perseguirli appoggiando MTL. Qual è il blocco socioeconomico che si sta muovendo. Naturalmente, in gioco c’è la scelta di un modello di rilancio per il porto contrapposto a un modello concorrente. Forse ci sono prebende dall’Italia in forma di fiscalità agevolata, e decisioni strategiche sulle royalties di gas e petrolio.
Se vuoi aiutarci anche tu, invece di fare il saputello e riuscirci pure male…
Stile Globočnik…stile Tito…come volete sono sempre estremismi.Un giorno sono neri,un giorno sono rossi,oggi voto Lega(molti da ambo le parti erano iscritti o hanno votato leghista).Ecco perche’ non ci sara’ mai un punto d’ incontro tra culture.Tutti vogliono comandare,ma nessuno vuole essre comandato.Guardate la gara tra il porto di Koper e Trieste.Perche’ non vanno d’accordo?Perche’ i poteri forti ci rimetterebbero sul lato economico perdendo potere e soldi.Sono quelle persone che non hanno mai preso posizione politicamente.Sempre pronti a cambiare idea,sopratutto quando ci sono interessi in ballo.Mlt e’ nato per questo motivo, gente arci stufa di tutto questo magna magna che non ha prodotto nulla.Giusta la causa,ma affidata alle persone sbagliate.
Ecco, a me interessa questo: perché in città, ma soprattutto sul Carso, parte di quelli che vorrebbero il TLT cominciano a dire che i dirigenti di MTL sono le persone sbagliate per ottenerlo? Mi puoi dare qualche ragguaglio su questa cosa che si comincia a sentire?
@ Radoveden Ora molti sloveni sul Carso come a Trieste sono disposti ad unirsi ad un movimento come Mlt,che ragruppa,fasci pentiti e rossi sbiaditi (stile Globočnik),italiani e sloveni stufi dell’italia che ha promesso tanto,ma dato poco.(in termini economici e culturali).Tutte queste persone una 20 di anni fa erano su due apposti fronti.Uno gridava s’ciavo e l’altro talian de merda.Ora questi 2 fronti si sono fusi assieme dando vita al Mlt,che per ora funziona,anche se gli obiettivi sono diversi.Uno vuole il porto e l’altro vuole l’indipendenza dallo stato.Situazione strana,italiani e sloveni che vanno d’accordo spensare. Per quello che riguarda Pahor hai fatto bene a menzionarlo.Ha commbattuto nazifascimo e il comunismo con la penna e’ ha fatto sempre centro.Smrt fašizmu, svoboda narodu se strinjam, Stalin, Mao-Tse-Tunge company potevi lasciarli fuori.
Ti ringrazio perché non avresti potuto dirla meglio, con tanto di parentesi-lapsus “(stile Globočnik)”. L’equivalenza nazifascisti e comunisti, “Smrt fašizmu” detto dopo aver appoggiato un’alleanza con fasci “pentiti” (pentiti forse sul patriottismo italiano, ma sul resto non è chiaro)… Perfetto.
Nel suo primo articolo (ed a questo ho sempre fatto riferimento) Tuco il 15 corrente mese ( ho seguito il consiglio di Wu Ming 1 ed ho provato a rileggerlo) scrive appunto solo : ” se provate a chiedere ai dirigenti come intende muoversi il movimento riguardo alla zona B, quella attualmente sotto sovranità (o amministrazione, a
seconda dei punti di vita) croata e slovena: vi troverete nel porto delle nebbie”.
Il primo intervento al comizio in piazza della Borsa ha rivendicato (con foga) per il T.L.T. un territorio dal Timavo al Quieto. Nessun altro l’ha contraddetto in quella sede. Se ci sono nebbie, per quel che mi riguarda, si diradano. Il già labile aspetto relativo al ripristino della legalità perde quota.
Il comizio comunque andava seguito, forse facendo tardi a cena, magari per sentire l’urlo catartico e un po’ trasgressivo da quelle parti, ripetuto un paio di volte da molti degli ottomila italofoni presenti : Svobodni Trst. Po slovensko dragi kraševec, po slovensko; in attesa evidentemente di prossima assimilazione sotto il T.L.T. .
Infine devo dire che mi sono ricreduto sulla questione della rimozione dopo aver letto il 1° intervento di karsolin su Globočnik, anche se ora bisognerebbe vedere se
karsolin è filoaustriaco, se ha rimosso o se ignorava (chi fosse). Propenderei per l’ultima.
Ringrazio questa volta in maniera definitiva per il tanto spazio concessomi, soprattutto Wu Ming 1, che continua a sollecitarmi pur denigrandomi ad ogni suo intervento e cui peraltro mai desidererei turbare la quiete delle sue cementate certezze. Se l’ho offeso da qualche parte chiedo venia, l’ho fatto inconsapevolmente: effettivamente non sono Lenin, neanche Ždanov, sono solo radoveden. Se invece il suo è solo un giudizio di valore parziale della mia pochezza, ne devo, naturalmembro, prendere atto.
KomuSve KomuNišta, tovariši!
Boh. Hai fatto, seppure in modo obliquo, una domanda su Pahor. Ti è stato risposto sia da me sia da Tuco sia da Olivieri, da parte mia con tanto di anteprima sul prossimo post. Hai insistito, e insistito, e insistito, stavolta attaccandoti a questa cosa del comizio, e anche su quella ti ho risposto. Allora hai tirato fuori ‘sta cosa di Zona A e Zona B, e ti ho detto: leggi i commenti di Ginseng. In particolare, aggiungo adesso, il doppio scambio tra lui e Parovel. Non comprendo bene cos’altro vuoi da noialtri. Anche perché non capisco come la pensi: hai precisato di non simpatizzare per MTL, ma ogni cosa che dici, gli epiteti che usi (“rivoluzionario”, “catartico”), il valore enorme che dai al fatto che ci sono degli sloveni, fa pensare a un cuore che palpita di passione.
Comunque, a differenza di quel che credi, io prima non lo pensavo, te l’assicuro, non lo pensavo. Ma dopo gli ultimi due commenti, Stalin, Ždanov, le “cementate certezze”, il commiato che si protrae (il classico atteggiamento di quello che dice: “EHi! Sto per sbattere la porta! Avete capito, sto per sbattere la porta! Me ne vado! Vado! Sto per fare blam!”), mi viene la tentazione di pensarlo, che sei un mentecatto.
Cercherò di non cedere alla tentazione.
Se vuoi partecipare all’inchiesta, bene.
Altrimenti, come diceva l’amico Arlon, “ce ne faremo una ragione”.
Non sono filoaustriaco e conosco molto bene la storia.Globočnik e’ la vergogna di un intero popolo, quello sloveno.Ho sbagliato paragone e chiedo scusa.Rispondo a Wu Ming1.La gente e’ molto divisa su questo argomento.Quasi impossibile rispondere.Una cosa e’ certa sono disposti a rischiare.
Dragi radoveden!
Tudi Illy je javno rekel “hvala lijepa”, ko je bil prvič izvoljen. In? Kaj naj s tem?
Bi se morali zdaj klanjati tem, ker so dvakrat zavpili “zvobodni Terst”, kakor bi se morali takrat njemu? Ni mi jasno, zakaj naj bi to bilo katarzično, predvsem pa ne razumem, za koga je katarzično. Zate, mognoče? Zame že ni.
Zora, che tu ci creda o no, uno dei miei grandi crucci da una decina d’anni è non capire lo sloveno e non avere il tempo di studiarlo. Finché rimarrò in questo stato d’ignoranza, per commenti come il tuo dovrò ridurmi a usare il traduttore di Google. Ma come me ce ne sono tantissimi, direi la stragrandissima maggioranza di chi legge Giap. Per favore, potresti tradurre? Grazie.
Come te, che sei di Bologna, ce ne sono tantissimi anche a Trieste, la stragrandissima maggioranza proprio come su Giap, a dimostrazione del fatto che il tanto sbandierato bilinguismo di Mtl è puramente cosmetico.
Ecco la traduzione:
Caro radoveden (curioso),
anche Illy aveva detto “hvala lijepa” quando è stato eletto per la prima volta. E con ciò? Che ce ne facciamo?
Ora dovremmo inchinarci a questi perché hanno gridato due volte “zvobodni Terst”, come all’epoca avremmo dovuto inchinarci a Illy? Non mi è chiaro per quale motivo tutto questo dovrebbe essere catartico e soprattutto per chi dovrebbe esserlo. Lo e’ per te, forse? Per me no di sicuro.
(N.d.T. ;) Hvala lijepa è croato, non sloveno, e zvobodni Terst riproduce la probabile storpiatura della pronuncia di svobodni Trst da parte degli italofoni triestini).
Ehi, pian con i atribuzion, mi a stag a Bulogna mo a son ad Frara! Anzi, dla zona dal Delta dal Po.
Capisso, se te saria sta triestin, fussi come gaverte dà del furlan. Che casoto che go combinà, ciò: darghe del lanfur a un che te ospita a casa sua. Sgarbo imperdonabile!Škužajte.
Un importante aggiornamento al post:
http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=14479#aggiornamento24ottobre @TriesteLibera #Trieste
Un altro esempio di come usa la rete il Movimento #Trieste Libera, o chi per esso. Storia di un sondaggio on line.
Il Primorski Dnevnik, quotidiano di Trieste in lingua slovena, ha proposto ai lettori della sua edizione on line un sondaggio d’opinione su MTL. Qui. Questi sono “sondaggi” per modo di dire, gli stessi giornali che li propongono specificano sempre che non hanno valore scientifico.
Poche ore dopo, su FB uno degli esponenti più loquaci di MTL esprimeva soddisfazione per la preponderanza della prima risposta, quella favorevole al movimento in quanto “unica soluzione per il rilancio dell’economia”. Ergo: la maggioranza della comunità slovena sta con noi!
Solo che poco prima c’era stata una… chiamata alle armi :-D
A quanto sembra, la prima risposta è stata cliccata pure da un imprecisato numero di “sloveni” farlocchi. “Sloveni” che non sanno nemmeno lo sloveno. “Sloveni” che la domanda non erano nemmeno in grado di leggerla. In gergo, si dice “cammellare un sondaggio”. Al Primorski se ne sono accorti? Qualcuno glielo farà certo notare :-)
Difficile non accorgersene. Il Primorski dnevnik ha chiuso il sondaggio lunedì, cioè dopo una settimana (più o meno come tutti gli altri sondaggi) e lo ha commentato nella versione stampata. Il titolo del commento, tradotto, è “La farsa è diventata di colpo l’unica soluzione”. Il commento fa più o meno così:
“Sabato il sito del Primorski dnevnik ha registrato un incremento di utenti, il merito va soprattutto al movimento Trieste Libera. Nel fine settimana, infatti, si è verificato un (in certa misura atteso) ribaltone nel sondaggio sulla ricostituzione del TLT. Una settimana fa abbiamo chiesto ai lettori cosa ne pensano: dal lunedì al sabato si è mantenuta nettamente in testa la risposta “è una farsa” col 50%. Al provvisorio secondo posto si era insediata la risposta “è l’unica soluzione per Trieste” con un importante 30%, il restante 20% era andato alle risposte “è un’utopia” e “un pericoloso gioco con gli interessi della Slovenia”. Poi il MTL, con un appello su Facebook, ha spronato i suoi aderenti a votare come un sol uomo (con tanto di istruzioni, per evitare equivoci). Così il sabato pomeriggio è caduta una valanga di voti elettronici di diversi utenti, alcune centinaia. In poche ore il risultato si è completamente capovolto e la risposta numero 1 è prevalsa con distacco (71% contro 21%). La farsa è diventata l’unica soluzione per Trieste.”
Distinti saluti,
Aljoša Fonda
giornalista del Primorski dnevnik
Grazie mille di questo aggiornamento sulla questione! E ci fa piacere che dal Primorski stia/stiate leggendo quel che stiamo scrivendo e segnalando qui su Giap. Speriamo che gli spunti siano utili.
comunque secondo me è vero che c’è gente che molto ingenuamente nel movimento ci crede davvero. domenica dopo aver commentato il post del MTL (i compagni wu ming ecc ecc…) sono stata contattata da uno che si definisce un iscritto al movimento che è (come molti altri) di sinistra anche se il movimento, a detta sua stessa, non lo è. ha cominciato a sciorinare cifre e dati su quanto trieste sia produttiva e prospera ma che tutta questa ricchezza finisce nelle mani di un establishment inetto, ladro e corrotto e che è con quest’ultimo che ce l’hanno e infatti il movimento si propone di informare i cittadini e di chiedere una sovranità che in parte il TLT ha già.
Mah, secondo me il livello generale è molto basso. La mia impressione è che lo zoccolo duro sia costituito da persone di mezza età, dipendenti ente porto e anche piccoli artigiani e piccoli commercianti galvanizzati dall’idea di non pagare “in perfetta legalità” IVA, IRAP e altre imposte… i sessantenni sono la generazione più corposa a Trieste ed è lì che MTL va a pescare a man bassa. Il livello culturale è peraltro terra-terra, persino il direttivo mi pare molto dilettantesco se non apertamente cialtronesco. Forse ci sarà qualcuno che fino al ’91 avrà votato PCI ma per un fatto identitario più che per una reale coscienza politica, non so, qui a TS tutto diventa identitario… in qualunque caso secondo me non ha senso spendere energie tifando rivolta, il movimento è in fin dei conti un movimento xenofobo e ultraprovinciale… anch’io credevo nella possibilità di poter dialogare con una parte presuntamente più progressista ma dal post di Tuco – e dalle reazioni di MTL – in poi credo che se c’era qualche simpatizzante di tale orientamento a quest’ora starà già nutrendo diversi dubbi su questo movimento.
Si, il livello generale è molto basso, di pari passo con la sensibilità e il buon senso. Per dire, questa sera hanno pensato di commemorare la recente scomparsa di un giovane di appena 26 anni, che si è tolto la vita in modo truce e violento. E fin qui, ok.
Dicono fosse un loro simpatizzante, altri mi dicono che ultimamente non si rendesse conto di nulla, ma questo non è importante.
A parte altre stupidaggini riportate nella comunicazione dell’avvenimento (” il sistema è rimasto sordo alle sue richieste” ) , dove invece in realtà il male oscuro è stato semplicemente più forte delle persone che lo seguivano e dei genitori che lo hanno sempre aiutato e mai abbandonato, hanno avuto un’idea geniale.
Il giovane si è gettato da un ponte, un attimo dopo essersi cosparso di benzina e dato fuoco (dalla cronaca locale de Il Piccolo).
Come lo ricordano? Con una fiaccolata…..
Eventualmente, a Trebiciano sembra ci sia anche un ponte, sopra la superstrada, non si sa mai….
Spero, Alessandro, che tu abbia trovato lassù la pace che qui non avevi. Ciao.
La commemorazione per Alessandro Rota è stata voluta dai suoi genitori e concordata nella modalità, da nostri esponenti suoi vicini di casa assieme a persone vicine alla famiglia di Alessandro.
Il ricordo di Alessandro si è svolto nel totale silenzio, senza la presenza di nessun simbolo politico di nessun tipo, c’erano 120 persone.
Un amico di Alessandro ha letto alcuni suoi brevi scritti.
Gli accostamenti postati da AlessandroTs credo non necessitino alcun commento.
Non conosciamo questa vicenda, e ci fa piacere che sia stata una serata rispettosa e improntata alla dignità del ricordo.
Ci fa anche piacere, Gombac, che tu stia continuando a leggere questa discussione. Allora ti segnaliamo – forse, visto l’alto numero di commenti, ti è sfuggito – che in un commento sopra ti abbiamo fatto una domanda, la riproponiamo qui:
—
Gombac, cosa ne pensi delle esternazioni a firma “Movimento Trieste Libera” sul fatto che noi saremmo pagati dai servizi e mandanti di una presunta aggressione da voi subita sabato a un banchetto?
—
P.S. A distanza di una settimana e un giorno, di questa presunta aggressione non si riesce ad avere una ricostruzione condivisa da parte di MTL. In città si parla, anche da parte di testimoni oculari, di un adolescente malmenato da esponenti o simpatizzanti di MTL e gettato in una fontana. Si parla di una denuncia da parte di questo ragazzo. Se faceste chiarezza, sarebbe bello…
Chiudo questo triste capitolo, per giunta anche o.t.
Non siete proprio soliti però rapportarvi con la verità dei fatti, dal volantino di commemorazione, con i vostri loghi, alla presenza delle forze dell’ordine (!!!) dall’invito rivolto ai vostri “soci” alla comparsa dei vostri simboli durante la breve cerimonia. Raccontatela giusta.
Per il resto, il ricordo è stato un bel gesto.
«Aggredito da simpatizzanti del TLT»
Uno studente del liceo Galilei di 18 anni ha sporto denuncia in questura: «Picchiati in Viale per aver criticato il Movimento»
http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2013/10/27/news/aggredito-da-simpatizzanti-del-tlt-1.7996762
Segnalo un mio nuovo contributo sulla vicenda neoindipendentista a Trieste su CarsicaBlog http://bit.ly/1g5yyKV
Nel post riprendo la questione dell’appartenenza all’estrema destra razzista e antisemita dell’avvocato Edoardo Longo a partire dalle minacce e dagli insulti che ha recentemente rivolto al quotidiano della comunità slovena di Trieste Primorski Dnevnik.
Come al solito, gli “abili” comunicatori del Movimento #Trieste Libera cercano di rimuovere le tracce da FB, cancellando post e commenti controversi (leggi: autosputtananti) dopo che vengono segnalati e criticati. E’ successo con i post di e su Edoardo Longo analizzati da Olivieri nel suo articolo linkato sopra. Solo che ci sono gli screenshot. Rinnoviamo l’esortazione: fate sempre lo screenshot di tutto quello che scrivono; potrebbe scomparire da un momento all’altro.
Ciao, segnalo questo articolo di oggi pubblicato su Bora.la :
http://bora.la/2013/10/27/mtl-ce-movimento-nel-movimento/
E la notizia sulla sentenza del Tar appena diffusa dal Piccolo:
http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2013/10/28/news/il-tar-il-tlt-non-esiste-e-non-e-mai-esistito-1.8008291
Ma vi rendete conto che è un dibattito sul sesso degli angeli ? Un contorsionismo di allusioni…Si parte dall’ ideologia per analizzare la realtà…
Ho visto un movimento di massa: il corteo del 15 settembre aveva la stessa composizione sociale di quelli dell’ 8 ottobre 1966 in difesa del lavoro nei cantieri navali (una quasi insurrezione guidata dagli operai con fortissima partecipazione indipendentista che poi ha provocato una forte crescita indipendentista alle elezioni- tenere presente che il PCI di Vidali era totalmente indipendentista e si chiamava PC del TLT-); nessuna attivazione di ceti medi o ceti conservatori; italiani e sloveni uniti, bilinguismo in piazza ;…energia sociale, vitalità e desiderio di cambiamento : nessun richiamo mortifero a cultura della morte, teschi e altri tratti tipici del fascismo/nazismo e neanche a culture d’ordine o conservatrici. Volete etichettare e regalare il “neoindipententismo” alla destra? Per sfizio da ghetto intellettuale? Mi spiace molto, mi pare cretino…vendo libri per mestiere da 40 anni e ammiro i Wu Ming romanzieri ma mi pare che qui si vada fuori strada… e poi sullo sgradevole episodio al gazebo: se qualche studentino fosse andato a dare del “fascista” a quelli del servizio d’ ordine della CGIL- portuali o del PCI dove pensate sarebbe finito?? Prima di parlare sulla base dei sacri testi bisognerebbe sporcarsi le mani facendo una seria inchiesta e fare un analisi seria sul campo del fenomeno sociale…
Invece di ripetere la solita solfa (l’abbiamo già sentita tal quale da Gombac e Parovel), perchè non ci aiuta a chiarire alcuni punti?
1) Cosa è successo nell’autunno del 2011, quando Ferluga del COPLT si incontrò con Giurastante e altri, e decise di fondare MTL? Perchè da allora Donato è praticamente scomparso?
2) Perchè MTL ha deciso di farsi rappresentare proprio da Longo?
3) Che rapporti ci sono tra MTL e Nigel Farage?
Però, Deganutti, mi viene il sospetto che lei non abbia nemmeno letto il post “Traumstadt”, perchè se lo avesse letto avrebbe evitato di ripetere i soliti luoghi comuni sui “ghetti intellettuali”, degni di un editoriale di Vittorio Feltri, e di fantasticare sulla non-attivazione dei ceti medi e conservatori e sulla gran novità del bilinguismo. Il punto di partenza del mio post è proprio la descrizione del corteo, una mobilitazione di massa interclassista ed eterogenea, in cui gli striscioni erano bilingui. E’ da lì che è partita la ricerca sulla genesi del movimento, ricerca che ha portato fatalmente a incrociare cordate di imprenditori (Helmproject….), personaggi con interessi nel ramo petroli (Franzot…), altri personaggi attivi nel credito e nella finanza (Regent, Taupal…)… La lettura del “programma” del movimento (modello Singapore, off shore finanziario, royalties sugli idrocarburi…) ci fa intravvedere un progetto neoliberista ben lontano dalle rivendicazioni dei movimenti dei lavoratori che anche Trieste ha ben conosciuto. Quanto al bilinguismo e al suo uso strumentale, le consiglio di leggere il post di Andrea Olivieri su Edoardo Longo: http://bit.ly/1g5yyKV . E quanto alla natura conservatrice, ma io direi pure reazionaria, di una parte del movimento, direi che essa emerge in modo macroscopico sotto forma di austronostalgia, di mito tecnicizzato dell’Impero.
Ci sarebbero molte cose da dire, sotto il profilo storico, a partire dal commento di Deganutti.
Ma vista l’autorevolezza di uno dei migliori librai triestini e la difesa appassionata che fa del MTL, io sarei davvero interessato a conoscere le sue opinioni sugli interrogativi che pone puntualmente Tuco nella sua replica.
Mi limito solo, visto che definisce “totalmente indipendentista” il PCTLT, a ricordare che quest’ultimo nacque all’indomani del Trattato di pace di Parigi, proseguendo l’esperienza del precedente PCRG. Il Partito Comunista della Regione Giulia era nato già durante la guerra come soluzione di “compromesso” tra i due partiti comunisti di Jugoslavia e d’Italia – PCJ e PCdI. Il PCRG prima e il PCTLT poi, risolvevano il problema di ottemperare a quanto stabilito dalla Terza Internazionale, ovvero che sullo stesso territorio non potevano in alcun modo esistere due partiti comunisti differenti.
In altre parole mi pare davvero un triplo salto mortale interpretare questa creatura ibrida come un soggetto politico indipendentista. Avendo letto le memorie di Vidali poi…
Per una genesi più precisa dell’indipendentismo a Trieste, anche in relazione al movimento comunista su quel territorio negli anni chiave che determinano la quasi-nascita del TLT, mi tocca autocitarmi un’altra volta e segnalare questo mio post precedente http://bit.ly/17uJKv1
Rapidamente: Dal volume “DALLA LIBERAZIONE AGLI ANNI ’80, TRIESTE COME PROBLEMA NAZIONALE”collana Studi e ricerche della Sezione Formazione e Scuole di partito del PCI, 1983. Prefazione di Giorgio Napolitano. Dalla prefazione di Napolitano, a pag. 6 ” Stelio Spadaro si sofferma in particolare sull’ indipendentismo “come fenomeno politico”, portando elementi di fatto e argomenti utili specie per cogliere la distinzione e l’ aspra dialettica tra le posizioni del movimento indipendentista e quello che può ben chiamarsi il “NOSTRO INDIPENDENTISMO”, quale si espresse nell’ adesione del Partito Comunista, tra il 1947 e 1954, alla formula di indipendenza sancita dala Trattato di Pace, nel suo impegno per la costituzione del TLT”… ” Ma risulta ben chiara oggi la complessità dello scontro, nel rimbalzare delle accuse reciproche, quella da noi rivolta al Fronte dell’ Indipendenza di essere “falsi indipendentisti” e quella indirizzata a noi, di ” insincerità” rispetto alla costituzione del TLT”… ” Spadaro insiste A RAGIONE sulla necessità di non confondere indipendentismo da un lato e municipalismo, autonomismo, triestinismo dall’ altro”. Così l’ attuale Presidente della Repubblica Italiana.
Orbene per chi ha vissuto il periodo è ben chiaro che il fenomeno autonomista Lista per Trieste si è consolidato come espressione di ceti medi attivizzati e pertanto facilmente egemonizzato dalla destra nazionalista. Il così da voi definito “neoindipendentismo” ha tutt’ altra composizione sociale, con una rilevante presenza proletaria, e bastava guardare il corteo del 15 per percepirlo e risente proprio delle radici popolari cui sopra si allude.( Semmai si può dire che risente di una carenza di “ceti medi”). Che poi assuma anche forme e aspetti spuri che possono far storcere il naso a qualcuno è nell’ ordine delle cose, non si possono mettere le mutande ai movimenti reali, e si sà che il popolo suda, puzza e non è radical-chic. Movimenti sociali come questo si manifestano intorno alle circostanze nascenti che trovano nella realtà, se la “sinistra” si balocca in altro non pianga se da catalizzatore lo fanno altri non graditi. Se è un “movimento reale che abbatte lo stato di cose presenti” troverà le sue forme organizzative migliori. Vederlo come prodotto di un complotto di ambienti loschi mi sembra frutto di una mentalità minoritaria ed elitaria. Per quel che riguarda le inchieste io non intendo quelle fatte a tavolino o con ricerche su internet, ma quella di massa andando a parlare con le persone reali. Fatevi una fila di 3 ore alle Entrate e avrete un primo campionario di pareri non intellettuali. Oppure andare presso i posti di lavoro, o tra chi lo sta perdendo o lo ha perso ( al Centro per l’ Impiego ad es.). Quanto all’ inchiesta i TUCO, ribadendo che a fronte di un movimento sociale mi interessano poco le origini remote dei singoli personaggi, e rilevando dei tratti “complottisti” un po’ paranoici, oltre a una interessante documentazione, non comprendo il motivo di citare Tonfa, cosa aggiunge e cosa toglie all’ inchiesta se e stato brevemente, negli anni 70 vicino all’ Autonomia e prima, meno brevemente , in Lotta Continua e poi ha lavorato nel Mau-Thai? Cosa si insinua? Perchè lo si indica? Infine io mi sono sempre ben guardato di andare ad un banchetto o gazebo di avversari politici veri o presunti ad insultare, specie a dare del fascista a qualcuno del servizio d’ ordine del PCI che può legittimamente incazzarsi. E’ diffusa in rete, non solo sul sito del MTL, la seguente lettera del ragazzo che avrebbe subito l’ aggressione:
http://www.triestelibera.org/wp-content/uploads/2013/10/alessandro_dose_fermate_il_tlt.pdf
Se non è un falso, ma i contenuti risultano essere ripresi dal Piccolo, è roba da Centro d’ Igiene Mentale, meraviglia che un rappresentante degli studenti possa scrivere così… e allora quelli del MTL devono stare più attenti a distinguere provocazioni vere da stupidaggini.
Deganutti, da 24 ore un branco di adulti sta sbranando su fb un diciottenne tirando in ballo la psichiatria come nelle peggiori dittature, basandosi su una lettera confusa e ingenua. Mi domando se costoro da adolescenti fossero dei genii infallibili. Da un libraio Einaudi ci si aspetterebbe ben altra attenzione nell’esprimersi.
Caro Tuco, a 18 anni uno è o dovrebbe essere adulto.
Soprattutto se, come il Piccolo indica, è un rappresentante degli studenti anche piuttosto in vista, pare, con ruoli in organismi istituzionali. Non è da citare la psichiatria ma almeno la conoscenza della grammatica e della consecuzio temporum trattandosi, a quanto pare, di un liceale.
Per ciò che riguarda la Psichiatria ti assicuro che avendo frequentato, anche molto, Basaglia e l’ Ospedale Psichiatrico di Trieste ai tempi dell’ apertura la sensibilità non mi manca. Cosi come una certa conoscenza della storia della sinistra Triestina avendo conosciuto sia Vidali che , sul lato libertario, Umberto Tommasini, ed essendo nato nel TLT ( prima del ’54). Quanto all’ Einaudi fai un errore: non è un marchio di garanzia per due motivi: 1) è dal 1993 proprietà della Mondadori di Berlusconi ( anche se vi pubblicano i Wu Ming con soddisfazione) 2) la mia è una libreria indipendente che con l’ editore non c’ entra niente se non per il fatto che Giulio Einaudi mi ha fatto l’ onore di inaugurarla per amicizia.
Un branco di adulti che linciano un diciottenne su fb è ok? Un movimento che la settimana scorsa denuncia un’aggressione squadristica organizzata dai WuMing in combutta coi servizi segreti e col PD (ROFL), poi cancella tutto, e infine indica in un ragazzino confuso il capro espiatorio della rabbia dei suoi iscritti, è ok? Un intellettuale che scrive “consecuzio temporum” è ok?
Visto che non le manca la sensibilità, come testimonia il cursus honorum testé sciorinato, posso chiederLe cosa ne pensa e come si vive la più volte professata “neutralità” di MTL nei confronti delle idee e delle conseguenti prassi di Edoardo Longo? Cosa ci fa, signor Deganutti, in un movimento che si fa rappresentare in sede giuridica da uno che ogni giorno denuncia il “complotto giudaico-massonico”? E se non si deve tirare in ballo la psichiatria, come mai da due giorni non fate altro? Date del matto e del soggetto da internare a un diciottenne, poi ve lo si fa notare e il problema diventa la “consecuzio”? E se, come dice, ci stima, può dirci cosa ne pensa delle calunnie su di noi scritte su FB dal misterioso personaggio che si firma “Movimento Trieste Libera”? Personaggio del quale lo stesso presidente Giurastante ha detto di non sapere chi sia? Grazie delle eventuali risposte, purché siano davvero tali, e non i consueti svicolamenti e benaltrismi. Anche Giulio Einaudi li detestava. Per non dire di Basaglia. Per non dire di Vidali.
caro Wu ming,
io rispondo per quello che dico io, non per quello che dicono gli altri…., che peraltro non conosco nemmeno. E quello che dico lo trovate negli interventi sopra, a titolo personale, con nome e cognome, attività ecc.
Aggiungo che per quel che riguarda le accuse rivoltevi di aver ordito una provocazione al gazebo ritengo si tratti di una fesseria, che non credo siate pagati dai servizi e dal PD.
Per l’ episodio al gazebo ci sarà immagino un processo che accerterà l’ attendibilità della denuncia.
Per il resto non ne so nulla se non che chi parla di complotto “giudaico massonico” mi fa ridere e chi mi conosce sa bene perchè ( non vorrei allungare il curriculum…)
Colgo l’ occasione per chiederle PERCHE’ PUBBLICATE I LIBRI CON L’ EINAUDI DI PROPRIETA’ DI BERLUSCONI DAL 1993?
Ci sono tanti altri editori indipendenti, anche se più piccoli e con meno risorse economiche!
A Tuco: Non sono mai stato un intellettuale solo un venditore di libri per necessità… ho fatto anche il facchino in porto e il camionista, già sposato. Ah la “consecutio”…
A te sembra OK indicare pubblicamente uno come potenziale responsabile di violenze solo perchè ha un soprannome pittoresco?
“A te sembra OK indicare pubblicamente uno come potenziale responsabile di violenze solo perchè ha un soprannome pittoresco?”
Questa non l’ho capita. Ma forse si riferisce a questo?
https://twitter.com/CianoServola/status/393437502268522496
Ancora ‘sta storia qui dell’Einaudi? Se pubblicassero i loro libri con Feltrinelli i soliti puntalcazzisti direbbero: “perché pubblicate i vostri libri con Feltrinelli che pubblica quelli di Moccia?”
Secondo Lei la domanda su Longo l’ho fatta non sapendo che Lei è massone? Andiamo, su…
Prendo comunque atto della mancata risposta.
Ecco, la differenza tra noi e i dirigenti di MTL è che noi rispondiamo. Ecco la risposta alla sua domanda benaltrista sull’Einaudi:
http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=1176
Acc. non vi si può nasconder niente… sapete anche che sono circonciso?
Wu ming, ti ostini a non capire che parlo a titolo personale e che giurastante e il suo avvocato non li conosco nemmeno. L’ avvocato è un tecnico che si occupa di diritto. In genere ci si fa difendere da un avvocato competente e con esperienza precedente nel ramo, non chiedendoli quali siano le sue idee politiche. Se mi segnali un fatto di opportunità politica penso NON sia opportuno per un movimento politico avere un avvocato troppo esposto politicamente in un versante o l’ altro della politica italiana, proprio per evitare queste discussioni. Ci sono altri avvocati con competenza ed esperienza in queste questioni che siano neutrali e diponibili a seguire questo percorso? Non lo so. Ne conosci qualcuno? Se ci sono andrebbero segnalati. E’ un po’ come confondere lo scrittore con l’ editore per questo ti ho provocato su Einaudi, sarebbe come se io censurassi i libri nella mia libreria sulla base delle mie idee personali…
invece ci vuole tolleranza e rispetto per la libertà altrui.
Non esistono “tecnici” in politica. Comunque le consiglio di leggere questo:
http://carsica.wordpress.com/2013/10/28/lavvocato-guerriero-e-quellinutile-giornale-sloveno/
Non è del suo pistolino che ci interessa, ma Le spiego perché so che è massone: una settimana fa un anonimo ci ha mandato una lunga disamina alquanto cospirazionista su chi muoverebbe i fili di MTL a Trieste. Non abbiamo usato quel materiale perché era molto borderline, si parlava di occultismo, satanismo, messe nere, castello di Bora Nera e amenità del genere, con nomi e cognomi. Abbiamo pensato che il tizio fosse un depistatore, o un pazzoide, o entrambe le cose. Ebbene, una delle sue “fisse” riguardava Lei, Paolo Deganutti, individuato da costui come uno dei personaggi-chiave della vicenda, in quanto cerniera tra neoindipendentismo e massoneria cittadina, o meglio, tra la dirigenza MTL (e dintorni) e quella parte della borghesia e del mondo imprenditoriale triestino che usa la massoneria come “comitato d’affari”. Tutto qui. L’unica cosa fondata era che Lei è notoriamente appartenente alla massoneria, il resto era un guazzabuglio. Pochi giorni dopo Lei interviene su Giap, e noi diciamo: “Toh! Guarda chi c’è”, ma questo non significa che sposiamo le tesi dell’anonimo aspirante Gola Profonda. Anche perché un personaggio così importante e così “cerniera” mica interverrebbe su Giap come ha appena fatto Lei, un po’ all’arrembaggio e “cuore in mano”… Evidentemente il tizio era davvero un borderline.
A Wuming1 delle 4,46 pm…
Mammamia! Allora siamo proprio in Italia: quell’ “Anonimo” ha scritto tutti i più vieti pregiudizi antimassonici di stampo cattolico integralista: Messe nere, occultismo, comitati d’ affari, complotto dei Savi di Sion, … Spero che le tesi dell’ avv. Longo sul complotto giudaico-massonico non facciano presa anche su di voi!
In ogni caso sono stato smascherato dall’ Anonimo: il misterioso Governatore Scomparso del TLT sono io e sto tramando con la borghesia retriva e finanziaria per suscitare un movimento di stupidi popolani illusi per riprendermi il potere e instaurare uno Stato Imperialista delle Multinazionali a Trieste!
…..Vedete, cari amici, è noto anche a voi che sono massone perchè non ne ho mai fatto mistero e perchè sono usciti degli articoli anche sul Piccolo riguardo la massoneria inglese, trasparente e regolare, che citavano anche il sottoscritto. Non faccio parte di massonerie Triestine e/o italiane. Mi piacerebbe molto avere tutto quel potere occulto citato dal vostro Anonimo anche per galleggiare meglio con la mia attività in questa crisi devastante ma non conto purtroppo nulla.
Esiste al momento anche nel MTL un forte pregiudizio antimassonico generico e ancora incapace di distinguere. Ciò non mi impedisce di considerare ( da sempre anche nei tempi di LC ) favorevolmente l’ ipotesi del TLT anche a fronte dello sfascio dello stato italiano che rischia di travolgerci tutti e in particolare le classi popolari. E di tentare di intervenire quando vedo proporre tesi aberranti che dipingono il movimento per il TLT come espressione di ambienti pseudo-nazi o occulti ambienti finanziari. Queste tesi nella mente di qualche giovane confuso possono generare atteggiamenti incongrui con la realtà con comportamenti negativi.
Piedi per terra e sguardo dritto alla realtà, altrimenti anche le menti migliori tendono a delirare. Ciao
P.S. la cosa più divertente è che siete passati dal tu al lei per finire alla L maiuscola di Lei. Quanto rispetto immeritato…vabbè che sono più vecchio e rincoglionito ma non calcate la mano!
Senta Deganutti, no la staghi rigirar la frtaja. E’ lei che simpatizza per un movimento che fa la sua battaglia politica nelle aule giudiziarie, facendosi rappresentare da un avvocato evoliano con la fissa del complotto giudaico-massonico.
Bon.
Dtto questo, ripeto: non le viene un po’ di curiosità se salta fuori che il tizio che ha dato inizio a tutta questa storia era a capo di un cordata di imprenditori per gli appalti in Porto Vecchio? E se salta fuori che la sede della Helmproject è una casella postale a Ferneti, e che la sede del Comitato Porto Libero di Trieste (COPLT) è la stessa casella postale? Deve trattarsi di una casella postale molto capiente. E non le sembra strano l’ostinazione nel ribadire che tra COPLT e MTL non c’è alcun legame, quando invece mettendo insieme quel che dice Franzot con quel che dice Gombac salta fuori che il legame esiste?
Insomma, non le viene la curiosità di capire quali pezzi di capitalismo (triestino e non) stanno scommettendo sull’esito di questa vicenda? Perchè vede, ci sono migliaia di persone che sono scese in piazza con certe aspettative, ci sono decine di persone con problemi economici che si sono esposte e hanno fatto ricorso contro Equitalia, sollevando il difetto di giurisdizione dello stato italiano sul TLT. E se dovessero perdere? Qualcuno ci ha pensato?
Deganutti, lo ha capito che per noi quel dossier era depistaggio? Eppure l’ho scritto chiaro e tondo. Ma come diceva Tuco, è lei a stare in un movimento “agnostico” verso la paranoia antisemita, il negazionismo olocaustico etc. Lei dica pure che stare pappa e ciccia con gente in odore di neonazismo è come stare nel catalogo Einaudi. È una fesseria che le fa poco onore e non le servirà a niente.
Tutta questa storia non è nata da un tizio e dalle sue caselle postali ma da una situazione sociale, economica, politica, storica e culturale che si è manifestata (su radici vecchie) coagulandosi alla prima occasione presentatasi ( fossero le iniziative di questo tizio o di altri). Lasciando tutti voi (e molti altri tra cui forse alcuni iniziatori) di stucco. Ma volete capire che la storia non la fanno gli individui singoli o le avanguardie elitarie che possono essere solo catalizzatori? Sarebbe, facendo le debite proporzioni e grossissime differenze, come dire che la rivoluzione Russa è scoppiata perchè un individuo ( tale Lenin) è stato trasportato su un vagone blindato fino in Russia, con adeguata dotazione finanziaria, a cura dei servizi tedeschi interessati a destabilizzarla per vincere la guerra. O che la rivoluzione culturale in Cina è dovuta ad una ballerina di night ( tale Ciang Cing) che ha sedotto un vecchio rincoglionito (tale Mao). Ma insomma un movimento vero e aggregante lo avete mai visto o scambiate i Centri Sociali o le risicate manifestazioni giovanili per un movimento di massa ? Può essere che quello che dite sulle origini sia tutto vero ma la storia è piena di apprendisti stregoni che si trovano poi travolti da movimenti sociali che non controllano più.
Vale la pena di contrapporsi in questa maniera a un movimento a composizione popolare in crescita ?Assistendo poi ad episodi come quelli di ragazzi in buona fede che ingiuriano pesantemente, convinti di emulare eroicamente i partigiani, persone che raccolgono firme coi nervi tesi in una zona “calda” della città??? Piuttosto, visto che avete le idee chiare e corrette, contendetene voi la leadership, proponete voi gli obiettivi giusti e mobilitanti. Certo che Grillo e altri operano nel vuoto politico della sinistra ma si tratta di movimenti d’ opinione di natura elettorale. Questa è un’ altra cosa!
E poi, guardate incoerenze si trovano dappertutto e in tutti, anche in chi guadagna meglio nelle aziende del Nemico e ci resta. Chi è senza peccato…
Beh, vi ho manifestato la mia opinione: adesso devo fare pacchetti per i clienti.
riciao
Deganutti, mi sembra che anche qui Lei sia venuto a fare pacchetti, a cercare di impacchettare la discussione ripetendo gli stessi due o tre assunti anche dopo che gli interlocutori li hanno facilmente smontati e dimostrati fallaci.
Nulla di nuovo, del resto.
Il tentativo di dire che noi saremmo tout court contro la gente scesa in piazza il 15 settembre lo avevano già fatto altri. Basta leggere il post qui sopra, che in teoria staremmo commentando, per trovare, chiara e netta, la distinzione tra quella gente e certi “trapoler” che vorrebbero incalarne le energie.
L’insinuazione che quel che è avvenuto in Viale XX Settembre (episodio sul quale avete più volte cambiato versione in modo vorticoso) sia dovuto a una nostra istigazione l’avevano già fatta altri, in modo anche più divertente.
Il discorso “Voi non state a Trieste” era stato fatto da MTL all’inizio, poi quando è stato chiaro a tutti che era un’idiozia, hanno smesso. Lei lo ha riproposto ieri, ed è stato gioco facile dimostrarLe che si sbagliava.
Etc. etc.
Scusi, secondo Lei cosa stiamo facendo da settimane, se non auspicarci che, se ci sono “apprendisti stregoni”, costoro vengano travolti?
Bah. Comunque, buona giornata di lavoro.
La composizione di classe di un movimento non è garanzia di un bel niente. Milioni di lavoratori appoggiarono il Partito Fascista, e in tempi più recenti hanno votato o militato nella Lega Nord. E’ del tutto evidente che nel vuoto politico prodottosi nell’Italia dei tecnocrati, si apre lo spazio per catalizzare la rabbia delle persone. Grillo ha aperto un’autostrada, e ha fatto scuola (perfino nella retorica accusatoria: “intellettuali”, “radical-chic”, ecc…).
Questo però non ci autorizza a dismettere l’intelligenza. Bisogna capire in quale direzione viene indirizzata quella rabbia e frustrazione.
Non c’è alcuna dietrologia o teoria del complotto, men che meno ve n’è traccia nel pezzo di Tuco.
E’ legittimo domandarsi come mai un movimento politico XY scelga come proprio rappresentante legale (non come portinaio della propria sede) un antisemita, nostalgico del Terzo Reich.
E’ legittimo chiedersi quali interessi economici possano incanalarsi dietro un progetto di porto off-shore nell’Adriatico.
E’ legittimo chiedersi come mai il medesimo movimento XY scelga certi personaggi per il proprio servizio d’ordine (e lo è tanto più quando poi si verificano episodi come quello denunciato, con ragazzini malmenati e buttati in una fontana).
E’ legittimo chiedersi come mai la reazione a un articolo che solleva perplessità e dubbi sul movimento XY sia quella di pubblicare sulle pagine FB del movimento stesso calunnie nei confronti dell’autore e di chi ha ospitato sul suo blog il detto articolo.
Certo, se poi a uno basta il puzzo di sudore proletario per sentirsi a proprio agio, e non vuole sentirsi dire nient’altro, buon per lui. Ma va da sé che costui risulterà agli occhi altrui uno sciocco, ancorché fiero di esserlo e di sbandierarlo.
WU MING 4, E’ ovvio che la composizione di classe di un movimento non garantisce degli esiti però dovrebbe far drizzare le orecchie a chi si dice di sinistra. Il fatto che interi settori proletari abbiano votato Lega o Pdl ( Mirafiori è stata esemplare) dimostra solo che la sedicente sinistra non ne interpretava le istanze e i bisogni. Non che i proletari siano dei fessi che aspettano il primo gruppo di loschi finanzieri dilettanti per farsi manovrare. Se non si vuole che sia la destra tradizionalista alla Evola ( vedi Alba Dorata in Grecia) o oscuri gruppi finanziari a egemonizzare movimenti di massa basta cercare di capirli e fornire indicazioni concrete migliori, sed si hanno. Anche il buon Cacciari si è sgolato inutilmente per tentare di far capire alla sinistra che perdeva i ceti produttivi del nord non capendone e indirizzandone le istanze. Se vuoi puoi continuare a sdegnarti per il voto popolare alla Lega e per la stupidità dei portuali di Trieste che seguno il MTL…Chi è causa del suo mal pianga se stesso non dia la colpa al popolo bue. Si continui pure in questa gloriosa tradizione di bollare di social-fascismo tutti i movimenti che non rientrano nei propri schemi mentali. Lo ha fatto anche Stalin… Ricordo che nei primi anni ’90 il progetto di off-shore finanziario a Trieste, utilizzando le prerogative del Porto Franco, era stato messo a punto e portato avanti da Giorgio Rossetti europarlamentare del PCI e non da Julius Evola. E si parlava solo di finanza non anche di insediamenti produttivi come attualmente. E sull’ indipendentismo ho citato il Napolitano del 1983: non si tratta di temi estranei alla sinistra. Guardate che la situazione è seria, la gestione tecnocratica alla crisi sta picchiando ferocemente i ceti popolari, non so se vi rendete conto che quando si creano movimenti spontanei vuol dire che le cose stanno precipitando velocemente. Non potete stare li a bollare un movimento di massa, a lanciare anatemi e a inveire contro il destino che porta le masse a seguire i dirigenti sbagliati… mentre voi si che avete le soluzioni giuste e politicamente corrette … chi è lo scemo?
Noi stiamo e ci stiamo facendo domande su numerose cose che non ci tornano riguardo a profili, interessi, trascorsi, legami e comportamenti di un ristretto network di personaggi autonominatisi dirigenti del neoindipendentismo triestino. Se parla di “demonizzazione di un movimento di massa” o non coglie il punto, o finge di non coglierlo.
Ok, fate pure. Meglio sarebbe venire a Trieste e fare una full immersion cercando di capire cosa succede nella realtà.
Se Lei prima di scrivere avesse letto, avrebbe evitato questa (l’invito a venire a Trieste, ma scusi, Lei non fa il libraio?) e tutte le altre gaffes.
Scusa sai, non intendevo presentazioni di libri oppure andare a Opicina, intendevo in posti più ruspanti a fare inchiesta…
Per la cronaca: io vivo a Trieste/Trst da venti anni. C’è scritto anche nel post qua sopra.
Ma così, non le viene un po’ di curiosità se salta fuori che il tizio che ha dato inizio a tutta questa storia era a capo di un cordata di imprenditori per gli appalti in Porto Vecchio? E se salta fuori che la sede della Helmproject è una casella postale a Ferneti, e che la sede del Comitato Porto Libero di Trieste (COPLT) è la stessa casella postale? Deve trattarsi di una casella postale molto capiente. E non le sembra strano l’ostinazione nel ribadire che tra COPLT e MTL non c’è alcun legame, quando invece mettendo insieme quel che dice Franzot con quel che dice Gombac salta fuori che il legame esiste?
Lei continua a sbagliare mira, scusi, non glielo faccio notare per accanimento, ma per ecologia della discussione. Lei qualche commento fa parlava del fare la fila all’ufficio postale, poi ha parlato di “full immersion”, ha scritto “Venite a Trieste” etc. Io Le faccio notare che i suoi interlocutori in questa discussione, a parte WM4 e l’hegelianamente impeccabile Vanetti, la realtà triestina se la vivono eccome. Tuco vive a Trieste da vent’anni, Olivieri è triestino, nato e cresciuto a Trieste e ha pure lavorato al porto; io vivo tra Bologna e Trieste, di file all’ufficio postale ne ho fatte tante, sono stato ospitato in caseggiati dell’Ater, ho amici che fanno tutti i lavori e vivono in tutti i rioni, a San Giacomo, a Servola, a Campanelle… Le assicuro che il neoindipendentismo triestino è nel mio radar dalla festa del TLT del 2011, e ho un amico (tra l’altro è un Suo collega) che nel movimento ci sta dentro, anche se ultimamente è molto critico con la dirigenza MTL. Quindi, per favore, finiamola con l’argomento “Venite a toccare con mano”. Proprio dal toccare con mano nasce il bisogno di approfondire alcuni aspetti che il semplice… empirismo non aiuta a comprendere.
Insomma, non le viene la curiosità di capire quali pezzi di capitalismo (triestino e non) stanno scommettendo sull’esito di questa vicenda? Perchè vede, ci sono migliaia di persone che sono scese in piazza con certe aspettative, ci sono decine di persone con problemi economici che si sono esposte e hanno fatto ricorso contro Equitalia, sollevando il difetto di giurisdizione dello stato italiano sul TLT. E se dovessero perdere? Qualcuno ci ha pensato?
Sa che c’è, Deganutti? C’è che non tutti sono così ingenui da non accorgersi di quel che fanno gli altri nove diti, mentre il decimo indica la luna.
Un intellettuale che scrive “diti” invece di “dita” è OK?
consecuzio, consecuzio… :-)
P.s. Una volta indicare una persona come potenziale responsabile di reati aveva un brutto nome…
http://www.treccani.it/enciclopedia/diti-o-dita_%28La_grammatica_italiana%29/#
Chi ha indicato Tonfa come potenziale responsabile di atti violenti? E’ stato Tonfa himself, come si può vedere dallo screenshot nel tweet che ho linkato.
Mi sa che ha scritto “i diti” proprio perché Lei aveva scritto “consecuzio”, ad ogni modo piantiamola, non cerchiamo di rendere centrali le notazioni fatte en passant, stiamo “sul pezzo”.
No no, ho scritto “diti” perchè ogni dito va preso e considerato singolarmente. Uno indica la luna, un altro digita forsennatamente su fb, un altro ancora cerca di nascondere il legame tra MTL e COPLT….
Ho scritto “sciocco”, non “scemo”. C’è differenza.
Non si capisce contro quale fantasma di intellettuale di sinistra si stia tirando di boxe. E’ evidente che nonostante gli iniziali attestati di stima, la conoscenza è assai scarsa.
L’Italia si sfascerà e c’è chi legittimamente progetta di costruire una zattera per i suoi paraggi, con annessi Piccoli e Grandi Timonieri o nocchierucoli. Il destino non c’entra nulla, si tratta di scelte politiche. Quando non abbiamo accolto a braccia aperte l’arrivo del carrozzone di Grillo, ci sono state dette le stesse medesime cose. Ce le hanno dette alcuni “compagni”, per altro, che vedevano la grande potenzialità espressa dal movimento di massa che cambia lo stato di cose presente. Invece noi ritenevamo – e crediamo che la storia ci abbia dato ragione – che il movimento di Grillo sia servito precisamente a impedire che quel movimento potesse manifestarsi davvero (http://www.carmillaonline.com/2013/10/14/il-clan-dei-casaleggi/). L’alternativa, per i nénéisti, è sempre Alba Dorata. Lo ha detto anche Grillo, stesso disco rotto: o noi o i nazisti! O il country o il western. Sembrate così sicuri che le tanto citate “masse” vogliano sentire solo quella musica lì… Chissà.
Deganutti dice cose così giuste da essere banali a proposito dell’importanza per la sinistra di tenere i legami con la sua classe di riferimento per non farseli scippare dalle destre. E con questa critica molto generica ma corretta siamo tutti d’accordo.
Mi colpisce però che al momento di andare sul costruttivo, mostrando chi siano quelli di sinistra che loro sì, diversamente dal Partito dei Wu Ming, ci hanno visto giusto e hanno capito i veri interessi delle masse, saltino fuori questi tre nomi:
– Massimo Cacciari;
– Giorgio Napolitano;
– Giorgio Rossetti.
I primi due sono ben noti, uno è un esponente storico del PDS e oggi del PD, sempre schierato a favore del progressivo slittamento a destra del partito (“istanze dei ceti produttivi del Nord” è un eufemismo fin troppo limpido per chi vive al Settentrione); l’altro, da sempre ultradestro dentro il PCI, ha la ventura di essere l’attuale bispresidente della repubblica, nume tutelare delle larghe intese, lord protettore dell’austerity.
Chi è Giorgio Rossetti? un burocrate del PCI, oggi del PD, animatore di un Centro Dialoghi Europei che fa propaganda a favore dell’Unione Europea e che credo possa essere ben rappresentato da questa foto che lo ritrae: http://lionsclubtriestesangiusto.files.wordpress.com/2012/03/p1020747.jpg
Ma non sono proprio posizioni come queste, cioè essenzialmente filopadronali, che hanno gettato i proletari nelle braccia dei vari populismi, leghismi, fascismi, nénéismi ecc.? La povera gente si butta a destra perché la sinistra non è come Giorgio Napolitano… o proprio perché la “sinistra” è come Giorgio Napolitano?
Grande è la confusione sotto il cielo.
Mauro, hai dimenticato l’ineffabile Spadaro, uno dei protagonisti della ridefinizione in chiave nazional patriottica dell’ ex-pci triestino. Diciamo pure che se oggi il rifiuto della costruzione mitologica di Trieste italianissima è finito in mano ai reazionari austro-nostalgici, una grossa parte di responsabilità è proprio di Spadaro & co.. Diciamo anche che purtroppo Point Lenana è arrivato troppo tardi….
http://www.youtube.com/watch?v=S2fLz6dKsc0
Sì, io non so un tubo di Trieste. Ci sono stato qualche volta per qualche giorno, e basta. Osservo e mi faccio qualche domanda. Spero sia permesso.
Ora per esempio osservo quel video là sopra e scopro che:
1. Il TAR ha stabilito che il TLT non esiste. “Sentenza politica” dice Giurastante; grazie al cazzo, dico io. Ma questo non significa che l’impostazione “legalitaria” di tutto il discorso dell’MTL è un castello di sabbia?
2. Giurastante parla di questa famosa “aggressione”, che inizialmente era stata descritta come frutto di una cospirazione tra Wu Ming e SISMI. Nel video, forse il mio udito mi inganna, ma sento chiaramente Giurastante affermare che si è trattato di uno “scontro” innescato da una o più persone che hanno criticato il Movimento Trieste Libera in un modo “verbalmente violento”. Se anche l’italiano di Trieste è simile all’italiano di Pavia (a parte l’enigmatica espressione “volentieri”), questo vorrebbe dire che qualcuno ha solo parlato, e qualcun altro invece ha reagito con le vie di fatto. E qualcun altro ancora aveva detto un sacco di fregnacce finché non è saltata fuori la verità.
“Il Piccolo”, principale quotidiano di #Trieste, riprende alcune delle cose emerse nei giorni scorsi qui su Giap e su bora.la
http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2013/11/02/news/trieste-libera-perde-il-primo-presidente-1.8033905
Questo “Alessandro Gotti di #Trieste” rinviato a giudizio in Friuli per tentata estorsione è un omonimo coetaneo concittadino oppure è lo stesso indicato da più parti come capo del servizio d’ordine di MTL?
Semplice curiosità. Anche alla luce di un certo nervosismo emerso nei giorni scorsi, si veda screenshot qui sotto…
Domande sul Movimento #Trieste Libera, #Gazprom, il South Stream etc.
http://bora.la/2013/11/05/mi-scusi-il-movimento-continuo-a-far-peccato/
A proposito, ve l’avevamo detto che il 26 novembre a Trieste arriva Putin?
http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2013/10/30/news/putin-a-trieste-il-26-novembre-vertice-sulla-sicurezza-1.8020285
VANDA OSIRIS LIKES THIS
“Non mi abbasserò mai a replicare”…
che in realtà va letto come “non ci provo nemmeno a replicare,” perché Edoardo Longo ha sparso tanta di quella merda in giro per il web che, se anche tentasse di affermare di non essere un razzista antisemita e negazionista (magari usando la comoda etichetta di “revisionista”), non avrebbe la benché minima credibilità. Altro che minacciare querele…
Resta il fatto che MTL continua a fare finta di nulla, avere un avvocato simile è un incidente della storia, puri rapporti professionali. Ne prendiamo atto.
E poi il fatto, non so se più triste o inquietante, che i “Likes” a post come questo vengono da persone che come avatar non espongono croci celtiche o uncinate, ma alabarde su sfondo rosso. Superficiale inconsapevolezza o silenziosa complicità?
L’avvocato Longo ha rimosso il proprio post da Facebook.
In evidente difficoltà, finiti i diversivi e gli specchi da arrampicare, il Movimento #Trieste Libera annuncia il silenzio stampa totale.
SILENZIO STAMPA
Trieste, 5 novembre 2013 – A seguito della violenta campagna denigratoria avviata contro Trieste Libera di organi di informazione locali ed in particolare del quotidiano Il Piccolo, comunichiamo che da oggi il nostro movimento non rilascerà più alcuna dichiarazione alla stampa.
Nessun rappresentante di Trieste Libera è quindi autorizzato a partecipare a dibattiti pubblici organizzati dai media responsabili di tali vergognose campagne di istigazione alla repressione dei diritti fondamentali dei cittadini di Trieste e del Territorio Libero.
Sino a nuove disposizioni tutte le informazioni sulle attività di Trieste Libera saranno quindi disponibili solo sui canali ufficiali del movimento che sono il sito internet, il giornale Trieste Libera news, il canale video su youtube ed altri che a breve si renderanno disponibili.
http://www.triestelibera.org/2013/11/silenzio-stampa/
Da notare che nominano solo “Il Piccolo”, perché vogliono far pensare di essere attaccati “dall’alto”, mentre le ricostruzioni e domande che li hanno messi sempre più in difficoltà sono partite in rete e dal basso; nell’ordine: da bora.la, da Carsica, da Carmilla e da Giap. Non menzionano nemmeno il “Primorski Dnevnik”, che pure non ha risparmiato critiche dure a MTL. Forse i nemici vanno descritti sempre e solo come “talian”? O forse è ancora troppo vicina la figuraccia del tentativo di “cammellaggio” – questo sì molto talian – di un sondaggio on line del Primorski?
Ah tolgono pure l’autorizzazione a parlare con la stampa. Direi che abbiamo completato le analogie con il MoVimento…
Vanno anche più in là del M5S, dove l’autorizzazione a parlare è… rarefatta ma comunque esiste (perché 1 vale 1 ma c’è chi vale 1 più degli altri!). Qui MTL dice che a suo nome non può più parlare nessuno. Niente dichiarazioni da parte di chicchessia, solo editti, videomessaggi e note sul Facebook ufficiale. Silenzio stampa completo. Roba che si era vista per le squadre di calcio, mai per un movimento politico.
There is no racial bigotry here. I do not look down on niggers, kikes, wops or greasers. Here you are all equally worthless.
Intanto dicono di aver chiesto un risarcimento danni a “Il Piccolo” per la “violenta campagna” etc. etc.
http://www.triestelibera.org/2013/11/richiesta-di-risarcimento-danni-al-quotidiano-il-piccolo/
Su #Trieste Libera e la strana figura di Marcus Donato:
Giocattoli per bambini cresciuti ed indipendenti, anzi indipendentisti
http://bora.la/2013/11/09/giocattoli-per-bambini-cresciuti-ed-indipendenti-anzi-indipendentisti/
Intanto a Trieste c’è pure qualcuno che ha un’altra idea di territorio libero: http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2013/11/09/news/trieste-il-gruppo-zlt-occupa-la-caserma-di-via-rossetti-1.8082088
Qui il comunicato completo: http://www.globalproject.info/it/in_movimento/trieste-nuova-occupazione-nasce-zlt-zona-libera-di-trieste/15683
Benissimo, può far solo piacere sapere che Cittadini di Trieste organizzati si siano ripresi uno spazio cosi vasto e solare, un ex caserma restituita alla sovranità popolare, unità abitative per chi, nonostante ce ne siano almeno 10.000 vuote, a Trieste, si ritrova drammaticamente sfrattato o, peggio ancora, senza tetto; gli amministratori del Territorio Libero di Trieste, credo, sarebbero stati felici di devolvere quegli edifici, il piazzale e le zone verdi ai Triestini, visto che si tratta di beni demaniali tuttora intestati proprio al Territorio Libero di Trieste ed illegalmente fatti propri dall’amministrazione italiana. Complimenti agli ideatori ed ai realizzatori dell’iniziativa.
Gombac, già che passa di nuovo da queste parti… invece di leccare le terga a chi ha messo in atto delle pratiche che sono l’esatta antitesi delle vostre, potrebbe gentilmente rispondere alle seguenti domande?
1) Rodolfo Taupal della Triest NGO è quello della Credit Est?
2) Che rapporti ci sono tra MTL e Nigel Farage dell’ UKIP?
3) Perché Edoardo Longo è stato sospeso dall’ordine degli avvocati nel marzo 2013?
4) Nel settembre del 2011 è stato Ferluga a contattare Giurastante, o viceversa?
5) Chi faceva parte della cordata Helmproject nel 2008?
6) Parovel ha detto che l’editore del Tuono, Daniele Pertot, gli imponeva di pubblicare le inserzioni di Marcus Donato. Perché? Perché era importante per Pertot pubblicare quelle inserzioni?
Mi scusi, Gombac:
in fondo al comunicato dell’occupazione della caserma di via Rossetti c’è scritto:
“Una Zona Liberata e non solo libera, perché la libertà è una dinamica collettiva, una costruzione continua e quotidiana, l’espansione e il contagio virale di desideri e pratiche, visioni e prospettive.
Si fa e non si aspetta.
Non è uno status, un regalo o un riconoscimento da parte di qualcun altro”
Ora, io conosco del suo movimento quello che leggo, qui su giap e su vostri documenti pubblici.
Mi sembra che invece voi apprezziate in pieno il concetto di “libero” anziché di “liberato” (forse anche perché il concetto di “liberazione” richiama inevitabilmente ai partigiani e all’antifascismo.. ? o esagero?).
Mi sembra che stiate ad aspettare una certificazione da parte di qualcuno, l’ONU ad esempio.
E cosa cambia con questa “certificazione”, cosa cambia una volta che aveste il timbro sulla fronte, se nel frattempo non c’è una costruzione comune di senso del mondo?
Voi pensate che la libertà sia uno status scritto su un pezzo di carta.
Quei ragazzi pensano che la libertà sia una pratica, anche di conflitto, e di costruzione collettiva di senso del mondo.
La sua frase “gli amministratori del Territorio Libero di Trieste, credo, sarebbero stati felici di devolvere quegli edifici” è proprio quello che ci si aseptta da un qualsiasi politicante di quelli che voi dite di avversare.
Non c’è nessun senso dei beni comuni ma solo la benevolenza di un potere.
Non sono gli amministratori che devolvono, caro Gombac. Sono i cittadini che prendono per restituire a tutti.
Ehehe, atteggiamento azzeccatissimo fin dal principio per ottenere risposte il suo, tuco … poi non venite a dire che “ci sottraiamo al confronto democratico”, please, buon proseguimento a tutti.
Gombac, ma non eravate in silenzio stampa assoluto? A parte questo, fin dall’inizio Lei è venuto qui a diffondere il Verbo, cioè la solita tiritera sempre uguale. Non ha risposto alle domande che Le sono state fatte (all’inizio) gentilmente, ha sempre svicolato, ogni tanto si è ripresentato ignorando quel che gli interlocutori Le avevano scritto, sempre e solo per trasmettere la Linea. Lo ha appena fatto, vede? Evidentemente la compulsione a intervenire è più forte di qualunque silenzio stampa. Ora, cosa pretende da chi sta discutendo qui? Che si dimentichino di come si è comportato? Che fingano di vederLa qui per la prima volta?
Quanto all’evidente tentativo di strumentalizzazione politica dell’occupazione della caserma di via Rossetti, buon pro vi faccia, ma attenzione: non sempre quando si “mette il cappello” su qualcosa si ottiene il risultato sperato.
ahahahaha, da principo… ‘demo avanti, dei. alora? se pol gaver ste risposte? xe 20 giorni che ‘ste domande le xe li’, sospese per aria….