Da oggi Difendere la Terra di Mezzo è in libreria. E’ facile che non lo si trovi impilato in colonnine & piramidi all’ingresso dei bookstore… Quindi è meglio tenere presente che il libro è acquistabile direttamente anche dal sito dell’editore Odoya (a prezzo scontato).
Qui si può ascoltare un’intervista a Wu Ming 4 su Radio Città del Capo (divisa in due file audio).
Ecco il calendario delle presentazioni nel 2013:
28 novembre: Bologna, Libreria Feltrinelli, Piazza di Porta Ravegnana 1, h. 18:00
6 dicembre: Roma, Festival “Più Libri Più Liberi”, Eur Palacongressi, sala turchese, h. 15:00
7 dicembre: Roma, “Tolkien Day”, Vigamus (Videogames Museum), via Sabotino 4, h. 16:00
12 dicembre: Pisa, Circolo Agorà, via Bovio 48/50, h. 17:45. In collaborazione con Radio Roarr. A seguire: cena di finanziamento per Radio Roarr.
19 dicembre: Niscemi (CL), Sede del Comitato No Muos, via XX Settembre 36, h. 19:00 (a seguire cena sociale).
20 dicembre: Catania, C.S.A. Officina Rebelde, via Coppola 6, h. 19:30
Ecco un pezzo di Officina Rebelde sul minitour siciliano di Wu Ming 4.
Per il 2014 ci sono già due date fissate, piuttosto distanti tra loro:
24 gennaio: Teramo, Laboratorio Politico Gagarin Sessantuno, via Mario Capuani 61, h. 21:00
15 giugno: Ara, frazione di Grignasco (NO), Casa delle Grotte di Ara, h. 14:00 (a seguire altri eventi a tema).
Addendum 30/11/2013:
Qui il pezzo di Alberto Sebastiani su La Repubblica del 27/11/2013.
Qui la recensione di Roberto Arduini su L’Unità del 30/11/2013.
Salve
siamo una ”giovane” (aperta da poco) libreria di Roma e saremmo molto interessati ad ospitare la presentazione del vostro ultimo libro.
Nel caso foste interessati vi lasciamo i nostri recapiti
info@libreria-samarcanda.com tel 0650931318
[…] di facile intrattenimento. Aspetto i vostri commenti. Nel frattempo, vi riporto un brano di Difendere la terra di mezzo di Wu Ming 4, dove viene riportato un passo di un testo di Tolkien che dovrebbe fare chiarezza su […]
Forse non è il luogo più giusto per chiederlo ma almeno un minimo di attinenza c’è. Farete per caso un articolo riguardo il secondo film sullo Hobbit? Grazie.
Presente seppur con ritardo (maledetto lavoro e altrettanto maledetto traffico) a Officina Rebelde ieri sera 20 Dicembre.
Nonostante fossi arrivato alle 20:30 temendo di trovare tutto concluso, il buon WM4 ha dato prova di doti da maratoneta tirando la presentazione fino alle 22 inoltrate.
Sulla parte che ho perso non mi posso pronunciare, sull’abbondante ora e mezzo che ho potuto seguire devo dire che la sessione di domande e risposte è stata veramente interessante. Sono stati eviscerati i soliti fraintendimenti che portano a collocare la scrittura di Tolkien in un frame di destra, ma anche aspetti meno trattati, come un’inedita (almeno per quanto riguarda le mie letture) analisi sulla figura dell’orco: interessante e illuminante l’idea che gli orchi siano innanzitutto vittime ab origine ed ulteriormente vittime nel loro ruolo di “schiavi” privati della possibilità di autodeterminarsi, se non quando fuori dallo sguardo dell’Occhio. Mi ha molto colpito l’idea che non è esclusa nel testo la possibilità di una “redenzione” dell’orco una volta liberato dal controllo del male (idea che però si sposa perfettamente con l’idea espressa da Tolkien a mezzo Gandalf sul fatto che il ruolo che ognuno ha nel mondo non è possibile predirlo e non si possa dare un giudizio definitivo su nessuno). Altrettanto brillante l’osservazione (a seguito di domanda che implicava il concetto di orco come pura animalità senza i tratti dell’umano) che il fatto che gli orchi abbiano prodotto un linguaggio (la lingua nera) sia in sé dimostrazione di dinamiche sociali evolutesi nella storia e quindi che – anche se non ve ne è narrazione da parte di Tolkien – anche per loro è sottesa una complessità relazionale e di ruolo che sfugge alle facili catalogazioni.
Infine ringrazio WM4, oltre che per le succitate doti da maratoneta che ci hanno permesso di godere di una corposa presentazione, per avere rispsoto alla curiosità che altrimenti mi sarei trascinato fin dentro la tomba: se ci sono tracce nei carteggi di Tolkien sull’avere potuto in qualche modo tratto spunto da un punto di vista dello “stile della narrazione”, dell’uso dei registri e nella parabola narrativa (ma non necessariamente sui contenuti del messaggio) tra la Bibbia e il racconti sulla Terra di Mezzo.
Il dubbio l’ho sempre cullato a causa dell’espediente della “genesi” narrata nel Silmarillion con modalità simili a quanto avviene nel secondo capitolo della Genesi (che ha una forma liturgica e probabilmente veniva tramandata in modo cantato più che recitato), alla presenza di un equivalente dell’Esodo, dei Libri dei Re, etc. Quindi la mia ipotesi era una similitudine “tecnica” e non contenutistica tra il Pentateuco e il Silmarillion e tra il Nuovo Testamento e il Signore degli Anelli. WM4 ha dato una risposta illuminante su questi miei dubbi, dando anche spunti per approfondimenti successivi (eh sì, mi tocca studiare l’esistenzialismo francese…). Attendo però approfondimenti per la prima parte della risposta, quella sulla similitudine con il Pentateuco! :)
Il libro è già sul mio comodino. :)
Grazie ancora, WM4, e buon divertimento a quanti godranno delle prossime tappe della presentazione.
PS: l’Etna, però, non ha dato spettacolo; sarà per la prossima volta.
Anche se in ritardo, sono riuscito a farmi suggerire un paio di spunti bibliografici sulla questione Genesi e Silmarillion:
– Richard Purtill, “J.R.R.Tolkien: Myth, Morality and Religion” (1984);
– B.J. Birzer, “J.R.R.Tolkien’s Sanctifying Myth: Understanding Middle-Earth” (2002).
Io però non li ho letti, quindi non mi sbilancio sull’argomento. Però la “soffiata” viene da fonte accreditata :-)
Ogni volta che apro Il Signore degli Anelli per rileggerlo mi ritrovo a sussurrare ciò che dice Sam nell’ultima riga del libro, “Sono tornato” dato che tra le pagine del capolavoro di Tolkien mi sento a mio agio,. A casa, appunto. Ho finito da poche ore di leggere Difendere la Terra di Mezzo e in un certo senso mi sono sentito a casa anche tra quelle pagine. Ci sarà da far decantare molte cose dopo la lettura di un testo denso come quello ma ciò che mi viene in mente a caldo è che Wu Ming 4 ha scritto qualcosa che si avvicina molto a una guida della Terra di Mezzo. Non una guida in senso stretto e geografico ma un utile vademecum per orientarsi meglio nella letteratura del professore di Oxford. Il libro si legge bene e non ci sono toni cattedratici (come twitta giustamente Alberto Prunetti, “molto scorrevole e tagliente come Glamdring, la spada di Gandalf “) e la differenza si nota quando si arriva al saggio di T.A. Shippey, utile ma dalla lettura, a confronto, un po’ ostica. La parte relativa alle appropriazioni da destra (in Italia) e da ambienti cattolici era doverosa ma forse la parte più interessante, a mio avviso, è il capitolo 7 “Un dialogo nel Riddermark” e soprattutto le pagine da 187 a 191 annichiliscono diversi manuali di letteratura. A leggere la parte conclusiva di questo capitolo e il Post scriptum ho provato anche una certa commozione, molto simile a quella che avviene alla fine di un viaggio o quando ci si ricorda di tale viaggio. Come quello de Il Signore degli Anelli, appunto.
Sarebbe interessante leggere qualcosa di Wu Ming 4 sull’universo degli Eterni di Neil Gaiman o sugli eteronimi di Fernando Pessoa. Chissà, magari nella Biblioteca di Babele o in quella appunto del Palazzo di Morfeo questi volumi già ci sono.
Sul manifesto di oggi c’è una recensione di Alberto Prunetti su “Difendere la terra di mezzo”.
Questo il link
http://ilmanifesto.it/lhobbit-libertario-di-wu-ming-4/
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