Poco più di un mese fa abbiamo accompagnato in Val di Susa una troupe della BBC. Di Radio 4, per la precisione. Lucy e Mark stavano preparando una puntata della trasmissione Europe’s Troublemakers, che va alla scoperta di «controversial characters from different corners of the continent». Abbiamo mostrato loro i luoghi della lotta No Tav, a partire dal cantiere del «cunicolo geognostico» in Val Clarea. Ecco, in un breve flash, cos’è accaduto:
@SpintaDalBass @Wu_Ming_Foundt thanks for showing me your campaign against high speed train under Alps – police were not too happy to see us
— Lucy Ash (@bbclucyash) January 10, 2014
E questo è il resoconto scritto la sera stessa dal comitato No Tav Spinta dal Bass:
Oggi siamo saliti in Clarea con due giornalisti della BBC, Mark Savage e Lucy Ash, e uno dei componenti del collettivo di scrittori Wu Ming. Come ogni volta il pugno nello stomaco che arriva dopo aver girato l’ultima curva prima del cantiere ci ha tolto l’aria dai polmoni. Non ci stancheremo di denunciare questa devastazione e continueremo a far di tutto per fermarla.
Arrivati all’altezza della baita un drappello di cacciatori (i reparti speciali dei carabinieri) compare dietro di noi. Forse perplessi per via dei microfoni e dalle attrezzature non si avvicinano subito. Ci lasciano il tempo di arrivare in uno dei nostri terreni e dopo pochi minuti ci circondano. La solita trafila: «Documenti», «Questa è una zona vietata», «Voi non potreste stare qui». I nostri ospiti anglosassoni paiono stupiti, ma il bello deve ancora arrivare. Mark scatta qualche foto con il suo telefono; al cantiere, ai no tav lì presenti, alle montagne intorno. Una cosa normale, quotidiana; ma non in Clarea. Subito viene avvicinato dalla dirigente di polizia che gli intima di non fotografare e gli ordina di cancellare gli scatti fatti al cantiere. Mark è stupito, non è normale impedire a un giornalista di fotografare. Fa notare alla poliziotta che quel cantiere è finanziato con fondi europei e che è quanto meno un diritto, se non un dovere, di chi fa informazione testimoniare come vengano spesi i soldi dei cittadini. Niente da fare, il cantiere non può essere immortalato.
Vivendo in Valle ci siamo abituati ai posti di blocco, al filo spinato, alle zone rosse e alle identificazioni. Ma non è normale, e per chi non sta qui questa situazione appare stupefacente.
Torniamo indietro, non prima di aver fatto un giro a Venaus e al presidio di Vaie che hanno bruciato ma che già è rinato.
Mark ci saluta con una domanda: «Come finirà questa storia?». Noi gli rispondiamo: «il punto non è come finirà, ma quando».
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La sera prima, 9 gennaio, Lucy e Mark erano venuti alla «Notte degli Scrittori» al Teatro Carignano di Torino, dove Wu Ming 1 aveva letto in anteprima un brano de L’Armata dei Sonnambuli. Dopo il reading, mentre intervistavano spettatori a casaccio, si sono imbattuti nel collega Mariano Tomatis. [Doppiamente collega: anche lui è scrittore, anche noi siamo maghi.]
Abbiamo trascorso molte ore insieme ai due giornalisti. Loro sono stati molto bravi a sintetizzarle in un quarto d’ora di trasmissione, e noi siamo contenti che in quel quarto d’ora si senta la voce di Gabriella Tittonel, forza motrice dei Cattolici per la vita della Valle. Insomma, bando alle ciance: buon ascolto!