All’inizio di quest’anno – l’11 e 12 gennaio 2014 – nella sede centrale del Wu Ming Lab, a Bologna, si è tenuta una riunione di pericolosi estremisti, provenienti dalla Val Susa e dal Salento, dalla Riviera del Brenta e da Livorno, da Roma e dal Monte Amiata. Un gruppo di quasi trenta persone che da quel momento ha cominciato a tenersi in contatto con una mailing list carbonara, organizzando per di più altri tre raduni di facinorosi – a Livorno, Dolo (VE) e Avigliana (TO).
Coordinati dall’associazione Re:Common e animati da Wu Ming 2, i sovversivi dei comitati Spinta dal Bass, Presidio Europa – No Tav, Opzione Zero, No Rigassificatore Offshore, Monte Libero e ReAzione – No Tap hanno intrapreso un percorso di analisi e scrittura, per raccontare cosa accomuna le loro diverse battaglie, al di là delle differenze tra paesaggi, Grandi Opere e strategie.
Dopo otto mesi, il risultato di tanto lavoro è un abbecedario di resistenza, che raccoglie, in 26 categorie, più di cento aneddoti, racconti brevi, prose e poesie, prodotti con tre diversi metodi di scrittura collettiva. Da questa messe di parole e narrazioni – presto disponibile in formato digitale – sono stati distillati un libretto e un reading, entrambi dal titolo GODIImenti (dove GODII sta per Grandi Opere Dannose Inutili e Imposte). Il libretto, autoprodotto e fresco di stampa, sarà presto disponibile nei banchetti itineranti dei 6 comitati, di Re:Common e di Wu Ming, mentre il reading – con la voce di Wu Ming 2 e le chitarre di Egle Sommacal – andrà in scena per la prima volta sabato 13 settembre, a Melendugno (LE), in Piazza Mons. Durante, a partire dalle 21.30.
Per noi si tratta di un ulteriore, importante risultato del Wu Ming Lab, che in questo modo va oltre la proposta di laboratori a tema, e diventa uno strumento al servizio di associazioni, comitati, gruppi che sentano il bisogno di comprendere e raccontare la storia che li tiene insieme.
Interessantissimo, non vedo l’ora di leggerlo.
Ho una domanda.
Sono stati inseriti anche gli insuccessi? Anzi, la mia domanda è un’altra: sono stati inseriti anche i successi ma in contesti sbagliati?
Mi riferisco a lotte giuste in linea di principio, giuste ed intelligenti nelle modalità non violente e che hanno portato al successo, ma sbagliate nel contesto.
Mi riferisco ad esempio al bellissimo murale di Blu sul XM24.
Giusta la rivendicazione, giusti i metodi utilizzati, geniale l’idea di rendere un muro un’opera d’arte, giusto il modo di mettere un’amministrazione con le spalle al muro davanti alle proprie incapacità. Sbagliato però il contesto: adesso c’è il muro, c’è l’xm24, c’è il murales e c’è una piccola rotonda ad una corsia che funge da imbuto ad una strada a 4 corsie.
Morale, i perdenti di questa battaglia sono le decine di migliaia di cittadini bolognesi costretti alla coda, imbucati nella rotondina striminzita che non si è fatta più grande per non abbattere l’opera d’arte di Blu.
O mi sbaglio?
Non saprei…
Forse spendendo due parole sul fatto che il megaprogetto del quale la megarotonda era parte oggi langue sul lastrico di un vicolo cieco, solita cattedrale nel solito deserto, per via di una storiaccia di fallimenti e previsioni sbagliate (cosa che l’XM24 aveva abbondantemente previsto e detto)…
Forse soffermandosi a ragionare sul fatto che era quella ristrutturazione, e non la lotta, a essere “nel contesto sbagliato”, e quindi la colpa del traffico congestionato non è di chi ha difeso uno spazio sociale ma di chi vuole sempre più cemento antisociale…
Forse ricordandosi che in Bolognina il traffico è un problema annoso da ben prima della rotonda, e può darsi, dico può darsi, che in tempi recenti sia dovuto ai lavori per la nuova stazione AV e alla chiusura di via Carracci più che al murale di Blu…
Forse provando a capire che in quella lotta non si stava difendendo l’opera d’arte ma era l’opera d’arte che stava difendendo il quartiere, salvaguardando la piena agibilità di orti, officine gratuite, un mercato delle verdure, nonché un’importante e longeva esperienza di socialità…
Ecco, forse prendendo in considerazione anche tutti questi elementi e non solo il minuto in più trascorso nel traffico, risulterebbe più chiaro cosa si è perso e cosa si è vinto, e chi sono sconfitti e vincitori e perché.
Innanzitutto, grazie per la risposta.
Hai ragione, asserire che il traffico della bolognina sia congestionato per colpa della rotondina al xm24 è una cazzata. Non volevo dire questo.
Concordo che molta dell’opera di costruzione e cementificazione lì attorno sia delirante e penso che certo l’xm24 non potesse fermare da solo un’opera così imponente e che abbia svolto fin troppo bene la funzione di sassolino nell’ingranaggio.
La mia opinione però riamane che il risultato vittorioso di mantenere in piedi l’xm24 abbia avuto, tra le sue conseguenze, anche il fatto di andare contro le necessità di tante altre persone: davvero sono tante, e saranno sempre di più quando saranno abitate le case in costruzione e aperta quella 4 corsie attualmente in costruzione, le persone che useranno quella rotonda per andare dalla zona santaviola-barca-casalecchio alla zona mazzini. E la coda non sarà di un minuto…unica consolazione, avranno tempo per rimirare il bel murale di Blu :-)
La colpa, sono d’accordo con te, non è della lotta, ma dell’amministrazione che non ha saputo farsi carico delle necessità di tutti i cittadini.
Il mio è un personale spunto di riflessione dopo aver letto dell’abbecedario pubblicizzato e un’occasione per chiedere se, quando si impostano lotte così difficili contro il potere e le amministrazioni, si riesce a tenere conto anche di necessità di altre realtà, come, in questo caso che conosco, le persone che comunque dovranno utilizzare le infrastrutture che l’amministrazione sta per costruire.
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