Chi ha letto i racconti collettivi No Picnic on Rocciamelone e Alpinismo Molotov sul Triglav (Contro nazionalismi e alpinismi hipster, dal mondo di Julius Kugy) sa già cosa si intende per «Alpinismo Molotov».
L’idea è nata quando Point Lenana ha stimolato ripetuti incontri fra lettori/lettrici di Giap che amano andare in montagna ma detestano certi modi di andarci.
Una “banda di disparati” sparsi per il Nord Italia si è ritrovata in Val Susa ed è salita sulla montagna-simbolo della lotta No Tav. In quell’occasione è nata, quasi per accidente, l’espressione «Alpinismo Molotov».
Poco tempo dopo, una banda solo in parte coincidente con la prima si è ritrovata a Trieste, è andata in Slovenia e ha affrontato i saliscendi che portano alla groppa e alla testa di «Babbo Triglav», come lo chiamava Kugy.
Poi si sono aggiunte altre persone, si è discusso fitto fitto, ci sono state altre sortite… e si è deciso di aprire un blog, per analizzare e organizzare, riflettere e scarpinare. Come dicono gli zapatisti: «Camminare domandando».
Ebbene, da oggi quel blog è on line. Il primo post è una semplice, essenziale presentazione. Seguirà il manifesto dell’Alpinismo Molotov e poi, con calma, un sacco di roba. Un sacco da montagna, ovviamente. Buona lettura, buone escursioni.
In Italia, come tante altre cose purtroppo, non soffriamo soltanto il problema della Val Susa. Nel Centro-Italia abbiamo un disastro ecologico epocale, che continua inesorabile la sua azione distruttiva da secoli: lo scempio delle Alpi Apuane.
L’intera catena, splendida a mio avviso, di queste davvero uniche alpi marittime è devastata dall’uomo per lo sfruttamento delle cave di marmo. Esiste un gruppo facebook del gruppo Salviamo le Apuane in cui si denuncia quotidianamente questo crimine.
In pochi ne parlano e ancora meno se ne parla nel mondo che ruota intorno alla montagna, ma la zona montana delle apuane e veramente massacrata. Basti pensare che alcune cime già non esistono più, sgretolate e fatte esplodere dalla dinamite per l’estrazione di marmo.
Quella di Salviamo le Apuane è una lotta in solitudine, non hanno echi di risonanza davvero forti e le loro continue denunce finiscono spesso rilegate a qualche articoletto di giornale. Ogni tanto hanno la fortuna di ricevere qualche bel servizio, Report ad esempio ne ha parlato, ma è un caso che – rispetto alla Val Susa – passa totalmente inosservato.
Vi scrivo questo perché Alpinismo Molotov è una bellissima iniziativa e mi piacerebbe che si cogliesse l’occasione per parlare e dare risalto a questa lotta di resistenza in montagna, che non riceve purtroppo il doveroso sostegno.
Abbiamo riportato questo commento in calce al post “Allacciamo gli scarponi, si parte!” su Alpinismo Molotov, perché è un appello che merita di avere eco e certi che questo farà piacere a @Sexy_Naruto. Come abbiamo scritto introducendo il suo commento, “il nostro blog si occuperà anche di raccontare i tanti scempi che l’azione umana compie sull’ambiente montano. E non dimenticherà le Apuane”. Tempo al tempo :-)
http://www.alpinismomolotov.org/wordpress/?p=128#comment-8
Con l’occasione ringraziamo Giap per la “spinta” e per averci ospitato da quando – come abbiamo scritto nella nostra presentazione – ci si trovava in questa piazza “a discutere e a raccontarsi di libri, montagne, scalatori-scrittori e scrittori-scalatori”. L’alpinismo molotov è nato qui e si è fatto le gambe sui sentieri…
Il manifesto dell’#AlpinismoMolotov è qui: http://www.alpinismomolotov.org/wordpress/?p=138
E’ un pentalogo, inquadra il campo di forze in cui riconosciamo che degli esseri umani stanno facendo dell’alpinismo molotov.