Per la #Libertàdidimora. Non certo da “maestri”, ma sicuramente “cattivi”

Libertà di dimora

Ben contenti di essere additati dal Carlino come parte del “soccorso rosso” contro il divieto di dimora per gli attivisti del collettivo Hobo.

Due paginate di sdegno al giorno e il repertorio è il solito: “cattivi maestri”, “firmano per i violenti” ecc.

Ora: se il Carlino ci attacca vuol dire che, per quanta confusione regni a Bologna, c’è ancora una logica. Perché noi su quel giornale continuiamo a pensarla come il partigiano Ettore Bergamini in 54.

Sulle tattiche di Hobo o di chicchessia il dibattito è aperto e utile, ma dentro i movimenti, non certo sulle pagine di quel giornale né coi poteri costituiti cittadini. E se l’alternativa è tra difendere Hobo da una misura vessatoria e riuscire simpatici al Carlino, beh, non c’è storia.

Ascolta l’intervista rilasciata oggi da Wu Ming 4 a Radio Città Fujiko, Bologna.

Sulla campagna per la libertà di dimora, appello e materiali qui.

Dimenticavamo: un grandissimo Stefano Bonaga!

N.B. Il bestemmione lo ha tirato Bifo :-D

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4 commenti su “Per la #Libertàdidimora. Non certo da “maestri”, ma sicuramente “cattivi”

  1. Segnalo in proposito questo articolo pubblicato su Effimera: http://effimera.org/jaccuse-lettera-collettiva-scritta-per-tutti-e-per-nessuno-di-effimera/
    Oltre alla sacrosanta condanna sul piano politico ed etico dell’apparato repressivo dello stato, non mi pare secondario in questo caso sottolineare l’evidente irregolarità formale del provvedimento, chiesto e ottenuto da un magistrato inquirente, Antonio Gustapane, che è anche docente a contratto della SPISA, ossia l’istituzione che ha presentato la denunzia (lo si può vedere ad esempio qui: http://www.spisa.unibo.it/la-scuola/docenti-1/personale-docente-esterno-alluniversita-di-bologna): un’evidente incompatibilità che mina alla radice la validità del provvedimento e che costituisce un’ulteriore riprova, se ce ne fosse bisogno, che quando si tratta di reprimere il dissenso lo stato non si cura neppure di rispettare le sue stesse regole.

  2. Mi appoggio a questa notizia, che ha creato un po’ di scompenso anche su twitter per fare una considerazione: su twitter gli italiani non capiscono l’italiano…

    Tanti sono gli esempi, soprattutto per quel che riguarda i wuming, che l’italiano lo conoscono bene e se uno si sforza un attimo e dedica 3 secondi della propria attenzione a quello che c’è scritto (considerando anche la brevità dei messaggi) dovrebbe ben capire…

    L’ultimo esempio evidente, anche se non c’entra molto con il post, nasce da un retweet con commento:

    tweet dei wuming: “Lucidissimo. Al livello di Adinolfi, più o meno”
    E il tweet linkato è di Alberto Bagnai che dice : “se ci fate caso, la sinistra dell’austerità è anche quella dell’eutanasia. Un “diritto civile” fra i tanti #mortebenecomune #pareggiodechè”

    Ora la polemica scatta subito in direzione diversa rispetto a quanto espresso dal tweet.
    Senza capire, si presume che wuming siano a favore dell’euro.
    Senza capire, parte una difesa di Bagnai e il suo diritto di avvicinarsi alla Lega.
    Senza capire, si da del fascista (senza sapere nemmeno il significato del termine fascista) ai wuming perché danno del razzista alla Lega e casaclown.

    E nessuno che riprenda il tema dell’eutanasia.
    Nessuno ha capito il chiaro riferimento all’arcicattolico Adinolfi, difensore della famiglia “naturale” (lo metto tra virgolette perché sono ancora alla ricerca di animali che si giurano eterno amore davanti ad un rappresentante della loro divinità…a meno che gli animali non siano più l’esempio da portare quando si parla di natura-vs-contronatura…)
    Da che pulpito un professore esperto in economia associa l’eutanasia (#mortebenecomune è un hastag orribile e delirante) alle politiche economiche?
    Questa a mio parere era la domanda del tweet.
    E la risposta è stata che Bagnai ha bloccato i wuming e una valanga di persone ha cominciato a delirare.

    Altro problema che si evidenzia, oltre all’analfabetismo di ritorno, è la pochissima capacità di confronto e l’altissimo livello di suscettibilità: ogni parere contrario è un’offesa, se va bene, o una calunnia da querelare…ma non c’è più nessuno che sappia sostenere un conflitto verbale?

    • In quasi sei anni di uso di Twitter, di branchi di ottenebrati aggressivi in balìa dei propri riflessi condizionati ne ho visti tanti, ma una tale sintesi di conformismo, puerilità, fretta di saltare alla prima conclusione confortevole, culto della scorciatoia, voglia di nemici facili e istinto di azzannare davvero non l’avevo ancora vista. I seguaci acritici del noeurismo scuola Bagnai battono tutti.
      Chiuso OT, direi.

      • P.S. Li salva in parte il senso dell’umorismo. Va riconosciuta la pervicacia nel coltivare, in un mondo che incoraggia ogni gioco al ribasso, un gusto dell’arguzia imprevedibile, fresca, originale.