Circa sei mesi fa Roberto Gastaldo, giapster torinese e attivista No Tav, scriveva sul suo blog:
«Vicino a casa mia c’è un edificio che è stato negli anni prima la scuola elementare Casati, poi il centro sociale Gabrio, e che da circa un anno è vuoto, dopo che il centro sociale si è trasferito per permettere al comune di bonificare gli edifici dall’amianto che contengono.
Nonostante la gravità della problematica il comune procede con i tempi lentissimi che gli sono propri, tanto che noi che abitiamo in zona iniziamo a preoccuparci perchè la vernice protettiva con cui gli occupanti coprivano le parti in amianto per evitare rischi alla salute, propria e degli abitanti della zona, è un rimedio efficace ma di breve durata, la verniciatura va ripetuto ogni paio d’anni, e dall’ultima mano ormai ne sono appunto quasi passati due.»
Una settimana fa, l’aggiornamento:
«In sei mesi nessun intervento è stato eseguito sullo stabile che nel frattempo, lasciato a se stesso, sta ovviamente continuando a deteriorarsi. Una cosa però è cambiata, l’avviso ritratto [nella foto sopra, N.d.R.] è stato spostato e posizionato sulla palazzina che si vede sullo sfondo della stessa, divenendo ovviamente meno visibile per i passanti. Credo che con questo si possa dire che per il comune di Torino la ripetizione del mantra Albanesiano “va bene, va tutto bene” ha una priorità superiore alla necessità di informare la popolazione.
Ad informare dobbiamo quindi pensarci noi, per questo l’associazione “Amici di via Revello” ha organizzato per domenica 20 settembre una giornata di sensibilizzazione sull’argomento della bonifica, sia dell’ex Gabrio che della ex Diatto. All’interno di questa giornata uno spazio sarà dedicato alla lettura di racconti da “Tifiamo Scaramouche“. Saranno presenti, oltre al sottoscritto, @abesibe, @davidegastaldo, @gioco1010, @maurovanetti, @Moby_Sick e SylvieFreddie, e forse anche altri autori. Perchè la maschera non smette di agire con l’ultimo racconto della raccolta.
Oltre alle letture ci saranno proiezioni, laboratorio grafico per bambini e aperitivo condiviso, il tutto davanti allo stabile in questione, in via Revello, tra via Frejus e via Chianocco, a partire dalle 17.»
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Cogliamo l’occasione di questo reading collettivo per:
1. rendere disponibile la raccolta Tifiamo Scaramouche anche nei formati ePub e Mobi (per Kindle). Grazie a Marco Meacci. Riepilogando:
Tifiamo Scaramouche 1. XVII secolo, «Terra canta» —> Pdf – ePub – Mobi
Tifiamo Scaramouche 2. XVIII secolo, «Carne brucia» —> Pdf – ePub – Mobi
Tifiamo Scaramouche 3. XIX secolo, «Rivolta viene» —> Pdf – ePub – Mobi
Tifiamo Scaramouche 4. XX secolo, «Notte fugge» —> Pdf – ePub – Mobi
2. Annunciare – giacché parliamo di Scaramouche – che in un prossimo post torneremo a fare il punto sulle derivazioni transmediali de L’Armata dei Sonnambuli, che in questi giorni torna in libreria nella collana economica “Numeri primi”. Per anticiparne solo un paio: lo Scaramouche del nostro romanzo ha dato il nome a una libreria di Taranto e a una via d’arrampicata sulle Dolomiti.
3. Infine, parlando di amianto non possiamo non ricordare Amianto. Una storia operaia di Alberto Prunetti. Chi ha partecipato allo scorso Festival di Letteraria, svoltosi al Communia di Roma nel giugno 2015, ha assistito a un intenso recital tratto dal libro, scritto ed eseguito da Felice Montervino (voce narrante e canto) e Alessandro Muroni (pianoforte e canto). Da oggi, di questo racconto in musica è disponibile un trailer, ve lo proponiamo qui sotto. Chi ha amato il libro del Prunetti amerà anche questo reading, che è proletario fino al midollo, incazzato, commovente, e merita di girare per l’Italia.
Grazie all’associazione ‘Amici di via Revello’, che ha organizzato la giornata di Torino, abbiamo gli audio delle nostre letture. Li trovate qui
http://narrare.altervista.org/blog/?p=657