Anche quest’anno l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani organizza un convegno accademico. Dopo quello del 2015 all’Università di Trento, questa volta la sede sarà Verona, il 20 e 21 maggio. Se l’anno scorso ci si era occupati degli scritti minori di J.R.R. Tolkien, questa volta il raggio si amplia e il legame tra letteratura e storia si fa stringente. Il titolo del convegno infatti è: La Generazione Perduta: miti che nascono dalla Grande Guerra. J.R.R. Tolkien, C.S. Lewis e l’esperienza degli autori inglesi nel primo conflitto mondiale.
Il tema non è scelto soltanto in coincidenza con il centenario della Prima Guerra Mondiale, ma anche perché nel corso degli ultimi quindici anni gli studiosi di Tolkien & soci hanno riscoperto l’importanza che l’esperienza bellica ebbe sulla loro produzione narrativa e in certi casi sulla decisione stessa di diventare narratori. A prescindere da quando le più importanti opere di autori come Tolkien e Lewis siano state pubblicate, si è ormai propensi a considerarli war novelists nati nei pantani della Somme. In questo senso, almeno per quanto riguarda Tolkien, lo studio fondamentale rimane quello del 2003 dell’inglese John Garth, pubblicato in Italia da Marietti: Tolkien e la Grande Guerra (2007).
Anche in questa occasione il compito di aprire le danze tenendo il primo intervento toccherà a Wu Ming 4 (Sala Convegni Unicredit, via Garibaldi 2, Verona, ore 14:30), che proprio del tema in questione si è occupato in Stella del Mattino (Einaudi, 2008). Il suo intervento si intitola «L’Ombra del Guerriero. Guerra e antimilitarismo nella Terra di Mezzo» e verterà sulla problematicità dell’esperienza bellica e sulle sue implicazioni etiche e sociali nel mondo inventato da JRRT.
A seguire, durante la giornata di venerdì e poi sabato, ci saranno interventi di ricercatori e docenti, nonché soci dell’AIST. Tra questi segnaliamo quello di Michele Peroni, «From War Poets to Historical Novelists: prospettive sulla letteratura inglese della Grande Guerra»; quello di Roberto Arduini, «Dalla Somme a Gondolin: l’evidenza della guerra nelle opere di Tolkien (1916-1918)»; e quello del prof. Fulvio Ferrari, «Il medioevo mobilitato: propaganda e temi medievali nella Prima guerra mondiale». Il gran finale spetterà alla decana degli studi tolkieniani, la studiosa americana Verlyn Flieger: «Faërie and War: How Experience Changes Art»). Verrà anche mostrato il bel documentario del 2014 Tolkien’s Great War della Elliander Pictures.
Sul sito dell’AIST c’è il programma completo del convegno.
[…] Da segnalare il ritorno in Italia del decano degli studi tolkieniani, Tom Shippey, che affronterà niente meno che il rapporto tra Tolkien e il suo ispiratore letterario William Morris. Last but not least, in chiusura del convegno verrà presentato il volume degli atti del convegno di Verona del maggio 2016 su Tolkien e la Prima guerra mondiale. […]