Ieri, 21 luglio, è stata la giornata di un Libraio in Valigia, iniziativa nella quale i librai italiani hanno consigliato letture da portarsi in vacanza. L’abbiamo detto un sacco di volte, ma ripetere le cose giova sempre: in un paese nel quale l’analfabetisimo di andata e ritorno è una piaga endemica e i bookstore di catena sono ormai sempre più simili agli autogrill, i librai indipendenti sono un bene prezioso. Sono equiparabili a partigiani della cultura che resistono contro ogni avversità dei tempi. Persone che ancora lavorano con i libri per mestiere, convinte che la loro sia una professione basata sulle relazioni, sulla lettura, sull’approfondimento, sul consiglio e quindi sulla fiducia. Grazie a gente così, che mette in rete il proprio sapere e la propria passione, è possibile ad esempio che anche operazioni editoriali minori, ai limiti dell’invisibilità, riescano a trovare lettori, o che libri mai inquadrati o filati dai mass media si facciano strada parallelamente al mainstream delle classifiche.
E’ il caso, ad esempio, de Il Piccolo Regno, che pur pubblicato da un grosso editore ha totalizzato la bellezza di un solo passaggio sulla stampa (una stroncatura su Il Mattino di Napoli), un solo passaggio radiofonico nazionale (Fahrenheit su RadioRai3) e appena tre presentazioni riuscite (a fronte di due bucate… dal pubblico). In compenso ha raccolto svariate recensioni di lettori in giro per la rete, molto articolate e anche lusinghiere, che abbiamo segnalato qui su Giap.
Ecco, a queste si è aggiunta ieri, nell’ambito di Libraio in Valigia 2016, la bella recensione di Nicoletta Maldini, della libreria Trame di Bologna, una piccolissima e attivissima libreria in una strada stretta del centro città, sempre presente nelle iniziative bolognesi legate ai libri. La si può ascoltare qui:
http://livestreamingitalia.tv/video/libraio-in-valigia/nicoletta-maldini-della-libreria-le-trame-di-bologna-libraio-valigia/
E un poco partigiani ci sentiamo anche noi bibliotecari, pur con sempre meno strumenti finanziari, in prima linea a combattere questa quotidiana guerra contro l’analfabetismo di andata e ritorno. Per farlo in maniera indipendente dalle pubbliche risorse, in Trentino, 50 biblioteche (una di lingua italiana in Sudtirolo) si sono riunite attorno a Sceglilibro, Premio dei giovani lettori arrivato alla terza edizione. Finanziato attraverso una operazione sempre più diffusa di fundraising il Premio vede coinvolti quest’anno circa 3.300 ragazze e ragazzi di 5^ elementare e 1^ media che leggeranno 5 libri selezionati da un comitato scientifico formato da noi bibliotecari e voterannno, a primavera 2017, sul sito sceglilibro.it il libro preferito. Sono stati presi in considerazione e letti circa 160 libri pubblicati negli ultimi due anni, alla prima edizione e rigorosamente di autori italiani. E nella cinquina finalista della terza edizione è entrato Il Piccolo Regno. Ci siamo divisi anche noi, come vediamo nelle recensioni e su questo blog, sul tema: ma il Piccolo Regno è un romanzo per piccoli? Alcuni di noi pensano che non lo sia, altri, come il sottoscritto, la pensano diversamente. A me piace ribaltare il concetto e pensare che sia anche un libro per adulti e che ogni piccolo lettore potrà decidere, come suggerisce Wu Ming 4 e come suggeriremo anche noi, di saltare l’introduzione per la Gente Alta e passare direttamente al testo. Poi, come sempre accade, ciascun lettore in base alle proprie capacità e sensibilità, porterà con sé emozioni e suggestioni diverse. A noi Gente Alta del gruppo di lettura il libro è piaciuto e per questo lo abbiamo selezionato pur con tutti i dubbi sui destinatari della lettura. Aspettando che, attraverso i commenti che appariranno sul sito a partire dal prossimo autunno, siano proprio loro, i 3300 lettori appartenenti al popolo della Gente Bassa a dire se Il Piccolo Regno è anche un romanzo per piccoli.