La resistenza «italiana»: multietnica, creola, internazionalista e migrante

Clicca per vedere il video della conferenza di Wu Ming 1.

La Resistenza «italiana» non è un’epopea solo nazionale e nemmeno solo bianca.

Nella nostra guerra di liberazione combatterono partigiani di oltre cinquanta nazionalità e da ogni continente. La Resistenza al fascismo italiano cominciò nelle colonie d’oltremare e vi presero parte anche italiani. La Resistenza italiana si ispirò a quella jugoslava e in «Venezia Giulia» cominciò ben prima dell’8 Settembre. Partigiani italiani combatterono in Jugoslavia, Albania, Grecia, Francia, Belgio…

Cosa ci ha impedito, per tutti questi anni, di vedere la Resistenza «italiana» come una guerra internazionalista, anticoloniale e senza confini? Come una guerra meticcia?

Con la conferenza tenuta al Memoriale della Shoah di Milano il 6 maggio 2019, Wu Ming 1 ha cercato di dare risposte a questa domanda, elencando le ragioni politiche e – soprattutto – i «blocchi» culturali che hanno reso invisibile la «quarta dimensione» della nostra guerra partigiana.

Dopodiché, in una sintesi di anni di ricerca letteraria e intervento culturale, WM1 racconta di come il collettivo Wu Ming, la Wu Ming Foundation, il «collettivo di collettivi» Resistenze in Cirenaica e il progetto Viva Menilicchi! abbiano lavorato sui suddetti «blocchi», tramite libri, performances, installazioni, trekking urbani e azioni di «guerriglia odonomastica» nelle città d’Italia.

Il Memoriale della Shoah di Milano è un’area museale dedicata al ricordo delle deportazioni nei campi di sterminio nazisti. È ubicato sotto il binario 21 della Stazione Centrale, dove centinaia di ebrei, antifascisti e deportati politici attendevano di essere caricati sui treni per la Germania. La conferenza si è tenuta alle 21, sopra le teste dei presenti ogni tanto partiva un treno, e un rombo sinistro – ben udibile nella registrazione – riempiva l’ambiente.

Buona visione e buon ascolto.

N.B. La presentazione è navigabile a piacimento qui.

Un approfondimento sui «Partigiani migranti» in Italia, con elencazione delle nazionalità e fonti, si può leggere qui.

I «Quaderni di Cirene» sono ordinabili qui.

Il Prontuario di guerriglia odonomastica si trova qui.

Una trattazione storica e teorica della guerriglia odonomastica si può leggere qui.

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7 commenti su “La resistenza «italiana»: multietnica, creola, internazionalista e migrante

  1. […] avuto la fortuna di essere presente alla conferenza di Wu Ming 1 il 6 maggio 2019 al Memoriale della Shoah. Il luogo suggestivo è stato lo sfondo ideale per una […]

  2. […] giugno ROMA Antifascismo e Resistenza: una storia creola, meticcia, anticoloniale Wu Ming 1 spiega il lavoro letterario e geografico di Wu Ming e Resistenze in Cirenaica. h.17:30, […]

  3. […] ha fatto notare WM1 in una recente conferenza, il fantasma che infesta l’edificio-Italia è una donna etiope, e Zoya – «alba», […]

  4. […] sviluppato le ricerche e le riflessioni sui partigiani migranti nella R4sistenza «italiana» e sul carattere “creolo” e anticoloniale della nostra guerra di […]

  5. […] novembre CORREGGIO (RE) La resistenza «italiana»: multietnica, creola, internazionalista e migrante Conferenza multimediale di Wu Ming 1. h.17, Casa […]

  6. […] rouge. Nessuna Resistenza europea fu angustamente «nazionale», tutte – compresa quella italiana – furono creole, internazionaliste e […]

  7. […] gli mostrò una famosa cicatrice… Abbiamo parlato di loro a Bologna, Piacenza, Forlì, Roma, Milano; alla seconda festa di Alpinismo Molotov e ovunque ci fosse bisogno di ribadire che la Resistenza […]