Oggi a #Bologna. La reunion del quartetto di #Q, una nuova scoperta d’archivio, una mostra che è anche on line… e solidarietà a #XM24!

Oggi, la reunion.

Oggi alla Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna, alle h.17, si terrà il convegno Vent’anni di Q: sul rapporto tra ricerca storica e narrativa. Ci saremo noi in formazione completa –quella originale, ossia i quattro autori di Q, Luca/Wu Ming 3 compreso – e, soprattutto, ci saranno due dei più importanti storici europei degli ultimi cinquant’anni (almeno): Adriano Prosperi e Carlo Ginzburg.

Abbiamo già scritto molte volte di come le ricerche di Prosperi e Ginzburg, individuali e congiunte, siano state fondamentali per immaginare e scrivere fabula e intreccio di Q. Ebbene, pare che dopo tanti anni abbiamo «restituito il favore», chiudendo un cerchio: anche grazie al ventennale di Q si è da poco fatta una scoperta archivistica importante, della quale oggi si renderà conto. Ed è così che, nella storia di questo romanzo e del suo ventennale, si incontrano nel modo più virtuoso e fecondo possibile le due dimensioni che da sempre cerchiamo di tenere insieme: l’archivio e la strada.

Milano, 17 novembre 2011. Corteo studentesco contro il governo Monti, insediatosi il giorno prima. Che avrebbe fatto macelleria sociale si sapeva fin da subito: era il suo mandato, messo nero su bianco da Draghi e Trichet fin dall’agosto precedente. I movimenti non attesero certo la fine della «luna di miele», che purtroppo, però, durò a lungo (quasi sei mesi).
Nella foto, celerini manganellano la Divina Commedia, rimasta isolata dagli altri libri durante le cariche. Gli altri titoli del «Book Bloc» visibili nell’immagine sono Q, 1984 di George Orwell e Vogliamo tutto di Nanni Balestrini.

Il convegno inaugura la mostra Come un incendio d’estate secca e ventosa. Vent’anni di Q, un libro rivoluzionario tra storia della stampa e Riforma, a cura di Marcello Fini e Michele Righini. Durerà fino a novembre, ci saranno anche visite guidate, e per chi non potrà visitarla fisicamente (ma anche per chi potrà, anzi: come stimolo a farlo) c’è una ricchissima versione on line. Buona visione.

XM24

We Love Xm24.

Poiché la Biblioteca dell’Archiginnasio è un’istituzione comunale e queste iniziative recano il logo del Comune di Bologna, cogliamo l’occasione per esprimere, ancora una volta, la nostra solidarietà a XM24, il cui sgombero l’amministrazione Merola continua a minacciare. La minaccia si fa sempre più concreta, e noi aiuteremo a difendere quell’esperienza come possiamo e, soprattutto, come dobbiamo. Quello che devo fare.
Ci vediamo alla manifestazione del 29 giugno.

Scarica questo articolo in formato ebook (ePub o Kindle)Scarica questo articolo in formato ebook (ePub o Kindle)

5 commenti su “Oggi a #Bologna. La reunion del quartetto di #Q, una nuova scoperta d’archivio, una mostra che è anche on line… e solidarietà a #XM24!

  1. Evento irripetibile. È stato come rivedere amici mai conosciuti in una dimensione temporale parallela dove era permesso a noi, pubblico, di camminare tra i giganti. L’ennesima testimonianza – in carne, ossa e sangue vivo – di quello che Wu Ming ha saputo creare in questi anni.
    Grazie ancora!
    Omnia sunt communia

  2. Se il protagonista di “Q” marciava contro l’Impero, attraverso di esso, alla Reunion dei 20 anni, dall’uscita del romanzo, i protagonisti hanno passeggiato attraverso la memoria di quegli anni, partendo dall’ispirazione dei proff. Ginzburg e Prosperi.
    I due storici si sono cimentati nel racconto delle origini del loro lavoro con grande competenza e raffinata narrazione, senza tralasciare qualche spunto umoristico uscito dalla loro intelligente dialettica.

    In sala l’aria era calda ma partecipata. Commenti continui sottovoce, e colpi di gomito, alludevano a quello che stava dietro al romanzo dei Wu Ming: una lettura parallela della realtà di quel tempo che in alcuni punti ha profetizzato ciò che sarebbe accaduto di lì a poco nel nuovo secolo.

    Letture di passi del romanzo si intervallavano alle riflessioni degli autori e degli storici con un ping-pong di scambi tra amici, studiosi, complici.

    Le domande della platea sono state sul pezzo, come si dice a Bologna, sullo scritto e sul presente.
    WuMing sempre disponibili al confronto e a mettersi “tra il pubblico.”

    Menzione d’onore ai curatori della mostra, bella, ricca, una documentazione storica veramente degna della sede in cui si trova.
    Bliasimo il pannello con la mappa del viaggio e delle copertine delle traduzioni di “Q” negli altri paesi.

    Last but not least: intervento pieno di entusiastico appello alla lotta, per la minaccia di sgombero del XM24, con la lettura dell’inizio del primo capitolo di “Q”, in mezzo alla battaglia. Dove siamo abituati a stare. Dove staremo ancora.

  3. Quella canzone lì del cielo in una stanza e delle pareti che non ci sono più preconizzava (anche) il pomeriggio all’Archiginnasio per i vent’anni dalla pubblicazione di «Q».
    Un archivio o una biblioteca senza le pareti non è un paradosso o un’immagine poetica: è il modo più efficace per abitarli, usarli, tenerli vivi. I bibliotecari dell’Archiginnasio ci hanno raccontato che la mostra inaugurata ieri e che è visitabile fino all’inizio di novembre non è dedicata a «Q», non è dedicata al periodo storico che sfonda e fa da sfondo al romanzo, ma è una mostra su come il romanzo racconta quegli eventi storici. Non è meraviglioso e insieme semplice? La letteratura che racconta eventi storici. Un romanzo intramato di testi. Una storia tessuta di storie.
    Vi ricordate l’inizio del prologo di «Q»? «Fuori dall’Europa, 1555 [anche il titolo, anche il titolo]. Sulla pagina è scritto: Nell’affresco sono una delle figure di sfondo. La grafia meticolosa, senza sbavature, minuta». Ecco, immaginatelo letto in una sala gremita. Immaginate una voce che ce lo porge nello stesso modo meticoloso e minuto di quella grafia, immaginate i nomi di «coloro che hanno percorso i tortuosi sentieri», tenete «tutto stretto […] il fluire degli eventi», risalite «a un probabile inizio».

    [Pensavo di scrivere qualcosa di posato, ma mi tornano i lucciconi di ieri]

    Ecco, ecco, il cielo in una stanza, quello che devo fare.
    Dopo è arrivata la narrazione delle vicende di «Q»: le vicende dentro e fuori il romanzo, gli anni di ossessione, il corpo a corpo tra letteratura e storia, il narratore che si slancia in avanti quando la fonte tace e lo storico si ferma (mi viene in mente «il fitto della storia» di cui parlava Fenoglio). E poi la storia e la letteratura che non sono semplici discipline ma luogo di attraversamenti della storia stessa; poi il ruolo del caso nella ricerca, l’importanza di sapersi sempre orientare tra narrazioni storiche e finzionali; poi il passato come alterità da conoscere e raccontare: allora come possiamo fare senza farlo diventare noi?
    Come possiamo fare ricerca se non stiamo vicini alle fonti? Come, se non inneschiamo polarità, se non ci lasciamo mettere in discussione? Come, se non ci abbandoniamo alla sorpresa per poi ridestarci e restituire tutto questo: incantamento e ordine, critica del testo e immaginazione? Come possiamo fare e leggere letteratura se non abbiamo la medesima disponibilità, il desiderio di stare con il corpo dentro le cose?
    Peccato che Prosperi sia dovuto scappare per non perdere il treno: avrei voluto dirgli che la letteratura spinge in avanti l’immaginario, apre strade, è un aratro, o pietre lanciate che diventano donne e uomini di resistenza.

    [Sono solo i miei primi appunti. Grazie a Carlo Ginzburg, Adriano Prosperi, Wu Ming 1, 2, 3, 4, Anna Manfron, Marcello Fini e Michele Righini]

  4. […] mostra – davvero magnifico – ci permetterà di riviverlo ancora a lungo. Come ha scritto Danae nella sua bellissima riflessione, questo archivio non ha più pareti. […]