Il New Yorker si occupa di scrittura d’ensemble, dedicando un profilo light e scanzonato a noi e ai collettivi di autrici Alice Campion (Australia) e Helena S. Paige (Sudafrica).
Rimbalzando fra i metodi di lavoro di tre band diversissime e sparse in tre continenti, l’autrice Ceridwen Dovey getta sul tema uno sguardo, per quanto sommario, inusuale e non privo di interesse.
Per chi ci segue da tempo, le parti che ci riguardano compongono una sorta di bignamino, ma sono animate da alcuni guizzi – Dovey dice che scriviamo «come farebbe Dan Brown in acido» – e dalla scelta dei virgolettati giusti. Lo ha fatto notare Mariano Tomatis, al quale l’articolo a un certo punto allude.
L’articolo si intitola «Can You Write A Novel As A Group?», e → si trova qui. Buona lettura.
[…] Dovey fa un giro per tre continenti cercando tre collettivi che lo sono esplicitamente. Wu Ming dice di non essere stato contattato o tantomeno intervistato ma aggiunge anche che […]
Con riferimento a quanto si legge sul blog di Anobii nel post linkato qui sopra, chiariamo un punto: noi non abbiamo mai affermato di non essere stati intervistati. Tutti e tre i collettivi sono stati intervistati. Come è consuetudine del New Yorker, ci ha anche ricontattati al telefono una fact checker, che ci ha riletto i virgolettati – sui quali, infatti, non abbiamo nulla da ridire – e le informazioni che ci riguardavano direttamente, che sono in buona sostanza corrette.