Chiedi dov’è sepolto Gaetano Bresci. Sull’ex-ergastolo di Santo Stefano e il suo stato di abbandono

Cimitero dell’ex-ergastolo di Santo Stefano, la (presunta) tomba di Gaetano Bresci. Foto di Wu Ming 1, clicca per ingrandire. Altre foto di WM1 sono nella gallery che accompagna il reportage di Pier Vittorio Buffa su L’Espresso.

di Wu Ming 1

Il 29 settembre 2019, insieme ad alcuni amici e colleghi, decido di avventurarmi in quel che resta del cimitero dei detenuti sull’isolotto di Santo Stefano.

Alzando lo sguardo, l’isola di Ventotene brilla azzurra e verde nel sole; con quel posto, dopo La macchina del vento, sento di avere un rapporto sempre più stretto.

Abbassando lo sguardo, lo stato di abbandono del camposanto strizza il cuore come un tubetto. La vegetazione sta inghiottendo tutto. Molte tombe sono già invisibili.

C’è anche la tomba del compagno Gaetano Bresci. Il suo nome campeggia su una croce appoggiata al suolo di sbieco, in bilico.

Fu l’enologo e scrittore anarchico Luigi Veronelli, durante una sua visita sull’isolotto nel 1973, a dirsi ragionevolmente certo che in quella tomba, all’epoca anonima, giacesse Bresci. Fu più che altro un’intuizione. In ogni caso, le spoglie di Bresci sono qui, tra queste pietre spaccate, sotto questo groviglio di piante.

Lo stato del cimitero riflette quello dell’intero complesso ex-carcerario, che da anni patisce un’incuria favorita dall’immobilità burocratica. È un patrimonio storico inestimabile, un luogo della memoria dove si aggirano fantasmi di giacobini e carbonari, di sovversivi e antifascisti, di guardie borboniche e camicie nere, di Settembrini e Pertini, di Bresci e Terracini, di direttori aguzzini e direttori riformatori…

…E si sta rapidamente deteriorando. L’ex-ergastolo è ancora in piedi per miracolo, e se non si fa nulla, tra poco – nonostante l’impegno di molti – lo perderemo.

Da quell’incursione è nato un reportage, scritto per L’Espresso dal collega Pier Vittorio Buffa, autore del libro Non volevo morire così. Santo Stefano e Ventotene, storie di ergastolo e di confino (Nutrimenti, 2017). Si intitola «Salviamo il carcere di Santo Stefano» ed è illustrato anche con mie fotografie. Sono un pessimo fotografo, ma queste si sono scattate da sole.

Buona lettura.

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5 commenti su “Chiedi dov’è sepolto Gaetano Bresci. Sull’ex-ergastolo di Santo Stefano e il suo stato di abbandono

  1. Sono nato il 10 novembre 1969, 100 anni esatti dopo GB, con il quale non condivido solo la data di nascita.
    Ho scoperto che la professoressa di storia di mio figlio ha volutamente saltato le pagine in cui si raccontava del macellaio Beccaris e del gesto di Bresci, sintomo di un disagio istituzionale che per fortuna resiste nel tempo.
    Hasta siempre

  2. Per conoscere la storia dell’ex-ergastolo di Santo Stefano, consigliamo il bellissimo libro Santo Stefano. Biografia di una prigione, a cura di Anthony Santilli, edito dal Centro di ricerca e documentazione sul confino politico e la detenzione – Isole di Ventotene e Santo Stefano.
    Qui Anthony presenta il libro a Radio Onda Rossa.

  3. A titolo informativo:

    CARCERI. GARANTE LAZIO: SIA OPERATIVO PROGETTO RECUPERO SANTO STEFANO
    “C’E’ ACCORDO CON MIBAC, VALORE CULTURALE E MEMORIA SOFFERENZE UMANE”

    (DIRE) Roma, 17 ott. – “Come Garante delle persone private della
    liberta’ della Regione Lazio mi considero anche custode della
    memoria delle persone che sono state detenute nelle carceri della
    regione. Gia’ avevo chiesto al capo di Gabinetto del presidente
    Nicola Zingaretti di fare tutto quanto nelle possibilita’ della
    Regione per il recupero di un luogo di inestimabile valore
    architettonico e culturale. Spero ora che, con il ritorno di
    Dario Franceschini al ministero dei Beni culturali, possa
    finalmente diventare operativo il progetto di recupero del
    carcere di Santo Stefano, gia’ finanziato dal Governo di Matteo
    Renzi, augurandomi che ne possa essere valorizzata la funzione di
    memoria delle sofferenze umane che vi furono consumate”. Lo
    scrive in nota il Garante dei detenuti della Regione Lazio,
    Stefano Anastasia.
    (Red/ Dire)
    11:59 17-10-19

    NNNN

    • Certo stonano alquanto l’aspettativa “salvifica” nel ritorno di Franceschini e il sottotesto che si coglie in giro «adesso che non ci stanno più i fasci al governo…», quando dei tre anni e mezzo di inconcludenza e “melina” burocratica seguiti allo stanziamento dei fondi, due e mezzo circa li coprono i governi Renzi e Gentiloni, dei quali Franceschini era ministro della cultura (per tutto il suddetto periodo fino al giugno 2018). È non solo comprensibile ma necessario che da più parti ci si rivolga al ministro competente, e lo si incalzi, ma possibilmente senza coprirlo di miele, su…

  4. poche righe col mio imperfetto italiano per dire che al di là dell’omaggio a questo compagno avete fatto anche opera utile per noi ricercatori. Infatti tutto cio che avevo letto a proposito di una -eventuale- tomba sua era cosi contradittorio (talvolta anche era scritto che fosse stato sepolto nel mare) che con dovuta cautela avevo scelto di non parlare di… “niente”, in un articlo riassuntivo che gli ho dedicato in francese…
    Che Bresci non sia dimenticato !

    https://www.academia.edu/37690422/Gaetano_Bresci_sens_dessus_dessous_et_ceux_qui_se…_disaient_anarchistes