Nei giorni scorsi, i media nazionali hanno dato spazio a una dichiarazione del ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti sul modo in cui, a suo parere, andrebbe insegnata la storia.
Il passato non va ridotto a un elenco di battaglie, questa in sintesi la posizione del ministro, ma vanno raccontati anche gli eventi politico-istituzionali più importanti: vanno anche raccontate le curiosità biografiche dei grandi personaggi storici, così da renderceli più familiari, più umani. Insistere sulla dimensione bellica della storia, sempre secondo Fioramonti, avrebbe l’effetto di… alimentare il conflitto nella società.
Il gruppo di lavoro Nicoletta Bourbaki* ha preso spunto dalle dichiarazioni di Fioramonti, per riprendere il filo della riflessione sul metodo storico che aveva trovato una prima sintesi nella guida Questo chi lo dice? E perché?, ad oggi uno dei suoi testi più letti e scaricati.
La riflessione suscitata dalle parole del ministro riguarda due aspetti fondamentali del metodo storico, ossia la differenza tra fatti del passato e fatti storici, e il principio per cui compito dello storico è individuare i processi, gli insiemi di cause che hanno determinato – o almeno contribuito a determinare – il verificarsi di un fatto storico. A essere criticata è anche l’idea, spesso ribadita nel discorso istituzionale, che a generare il conflitto siano sempre fattori esterni alla società: stavolta è toccato all’insegnamento della storia essere additato come un generatore di conflitto.
La disamina di Nicoletta Bourbaki s’intitola I fatti, le cause e l’ulcera di Napoleone. A proposito di una recente presa di posizione del ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti, e → la trovate su Medium. Buona lettura.
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* Nicoletta Bourbaki è un gruppo di lavoro sul revisionismo storiografico in rete, sulle false notizie a tema storico e sulla riabilitazione dei fascismi in tutte le sue varianti e manifestazioni. Il gruppo si è formato nel 2012 in seguito a una discussione su questo stesso blog e ha al suo attivo molte inchieste e diverse pubblicazioni. Lo pseudonimo collettivo «Nicoletta Bourbaki» è un détournement transfemminista di «Nicolas Bourbaki», maschilissimo gruppo di matematici francesi attivo dagli anni Trenta agli anni Ottanta del XX secolo.