A pochi giorni di distanza dalle azioni di Yekatit-12, la Federazione delle Resistenze è tornata ad agire. In diverse città d’Italia – Bologna, Carpi, Milano, Padova, Palermo e Reggio Emilia – sono apparsi cartelli fucsia in memoria di Violet Gibson, la donna anglo-irlandese che il 7 aprile 1926 sparò a Benito Mussolini, riuscendo solo a ferirlo di striscio, purtroppo.
Nei mesi precedenti, con la prima ondata di «leggi fascistissime», il governo fascista aveva avviato la propria trasformazione in dittatura. Violet cercò di scuotere le italiane e gli italiani, ravvivando la nobile tradizione del tirannicidio, e per questo pagò un prezzo altissimo. Nella sua Irlanda oggi è riscoperta e celebrata, in Italia fin qui era dimenticata, considerata nulla più che «una matta», ma le cose stanno cambiando.
In un Paese che resta patriarcale fino al midollo, un Paese sempiternamente governato con un mix di paternalismo autoritario e cialtronaggine dolosa, un Paese sempre pronto a consegnarsi con grande ignavia al presunto Uomo Forte di turno, dedicare l’8 marzo a Violet Gibson è sovversivo.
Ancor più sovversivo è farlo riappropriandosi delle strade, facendo dialogare la memoria di Violet con il genius loci di un quartiere, accendendo fiamme di gioia e rivoluzione in spazi urbani che oggi troppi vorrebbero spenti e ripiegati su se stessi.
Fiamme fucsia che nel rione Cirenaica di Bologna non hanno ricordato solo Violet, ma anche le partigiane etiopi Kebedech Seyoum e Lekelash Bayan, la militante femminista, anticolonialista e internazionalista Sylvia Pankhurst, la partigiana croata-bolognese Vinka Kitarović, le partigiane bolognesi Tolmina Guazzaloca e Adalgisa Gallarani. A ricordare che molte vie del rione sono dedicate a resistenti, ma al momento sono tutti uomini. RIC l’ha chiamata «Operazione Banshee». È consistita nella reintitolazione-lampo delle poche vie del rione che non hanno nomi di partigiani.
Fiamme fucsia che a Padova, grazie al collettivo Decolonize Your Eyes, hanno ricordato le resistenti etiopi, Marielle Franco (femminista e attivista per i diritti della comunità LGBTQ+ uccisa a Rio de Janeiro nel 2018), Berta Cáceres (attivista ambientalista e per i diritti delle comunità indigene uccisa in Honduras nel 2016), la partigiana bolognese Irma Bandiera, la partigiana e attivista pacifista Lidia Menapace e la partigiana padovana Eleonora Lista.
A Reggio Emilia, per opera degli Arbegnuoc Urbani, la via intitolata al colonnello fascista Mario Calderini – bombardatore chimico della popolazione etiope, eliminato dalla resistenza nel 1936 e subito “medagliato d’oro” dal regime – è stata reintitolata a Destà, la ragazzina eritrea che Indro Montanelli si vantava di aver comprato e “sposato”.
A Milano, nel quartiere Gratosoglio, RAM, Milano Sud Antifascista, Collettivo Zam e GTA (Gratosoglio Autogestita) hanno intitolato una piazza senza nome a Violet Gibson e un largo a Laura Conti, partigiana, medico, ambientalista e deputata comunista.
[Nel frattempo, sempre a Milano, Non Una di Meno reintitolava vie a tutto spiano, ci ha fatto molto piacere vedere che via Mogadiscio è diventata via Isabella Marincola.]
A Palermo la Rete Anticoloniale Siciliana ha ricordato Violet Gibson nella piazza senza nome tra via Alloro e vicolo della Neve.
Carpi Antifascista ha disseminato di cartelli la città.
Sul blog di Resistenze in Cirenaica, → il comunicato e le gallerie fotografiche di tutte le azioni.
La Federazione delle Resistenze è una rete di collettivi e gruppi di lavoro presenti in diverse città d’Italia. Il fine è intervenire in modalità “guerrigliera” su memorie e segni del colonialismo e del fascismo nello spazio urbano. L’esperienza-pilota è quella bolognese di Resistenze in Cirenaica, avviata già nel 2015; l’evento apripista è stato Viva Menilicchi! (Palermo, 20 ottobre 2018); la prima campagna coordinata a livello nazionale è stata quella per Yekatit-12.
Della Federazione fanno parte: Arbegnuoc Urbani (Reggio Emilia); Carpi Antifascista; Decolonize Your Eyes (Padova); Rete Anticoloniale Siciliana (Re.An.Si.); RAM (Restauro Arte Memoria, Milano) e Resistenze in Cirenaica (Bologna).
Per chiunque conosca la geografia del capoluogo lombardo, la reintitolazione notturna di alcune vie centrali ( penso solo a piazza Cadorna o via della Spiga) è un gesto di grandissimo coraggio che lascia pensare che la memoria di donne senza paura come Violet Gibson, Sylvia Pankhurst, Kebedech Seyoum, Lekelash Bayan, Vinka Kitarovic, Tolmina Guazzaloca e Adalgisa Gallerani sia ancora in grado di emanare potenti vibrazioni, scosse sismiche capaci di smuovere la terra sotto i piedi dei potenti. Si è di nuovo chiamat* ad agire clandestinamente per affermare di essere liber*? Certo non siamo sotto la feroce oppressione di un regime ma il regime patriarcale non se n’è mai andato, fino ad oggi. Ed è il più spietato dei regimi autoritari, su cui si fonda ogni sorta di prevaricazione. Grazie a tutt* per questa significativa azione di guerriglia odontomastica. Io voglio ricordare una combattente che fu, a modo suo, partigiana fra le più coraggiose mai vissute: Rachel Corrie. Fu investita da un bulldozer israeliano a Rafah. Mentre lottava per difendere i diritti del popolo palestinese. Il sedici marzo ricorre l’ anniversario della sua morte. E vorrei anche ricordare Angela Romanin,volto storico ed attivista della casa delle donne, morta di infarto solo un mese fa. ” Ciao Angela”, recita questo lo striscione appeso per te, nella tua strada.
In Italia 100.000 morti per SARS-CoV-2 in 1 anno di pandemia. Italia modello da esportare nel mondo. Ossimoro di uno Stato in mano a delinquenti.
Fatta la doverosa premessa, visto il triste traguardo, scrivo per solidarizzare con le proteste di questi giorni. Ci sono molti spiriti che scendono in piazza contro la DAD. Lo spirito di FFF non si è mai sopito. Quello femminista lotta duro in ogni quartiere da Bologna all’Algeria. Contadini indiani marciano a milioni contro l’esproprio delle loro terre da parte delle multinazionali. Se un qualche cambiamento potrà arrivare, sicuramente partirà dal basso. Oggi e sempre tifiamo rivolta!
Breve messaggio per comunicarvi che il Comitato per le Commemorazioni della città di Dublino ha approvato all’unanimità l’affissione di una targa per ricordare Miss Gibson, al civico 12 di Merrion Square, ai tempi dei fatti abitazione familiare dove Violet trascorse l’infanzia. La mozione del consigliere comunale Mannix Flynn dichiarava:
« L’impegno antfascista di Violet Gibson dovrebbe essere portato all’attenzione del pubblico e alla sua figura bisognerebbe accordare il giusto posto nella storia delle donne Irlandesi e nella ricca storiografia della nazione e del popolo Irlandese». Ha poi aggiunto: «Credo che [Violet] sia stata una delle prigioniere politiche che ha passato più tempo in detenzione e di anni ne sono passati molti anche per riuscire a riportare alla ribalta la sua storia».
Per gli anglofoni quì un documentario audio (con splendidi accenti irlandesi):
https://www.rte.ie/radio1/doconone/2014/0612/647669-documentary-irishwoman-shot-mussolini-violet-gibson/
Aggiungo per concludere che dalla storia è stata anche tratta una “docu-fiction”, passata sulle TV locali e, ci si augura, probabilmente presto disponibile in streaming su una qualche piattaforma.