Notizie di questo tipo non siamo soliti riceverne, perché non partecipiamo a premi letterari. Come andò al Premio Strega del 1999 è sufficientemente noto. Competizione, gare, giurie, “eliminazioni”, gamification… Tutto questo non fa per noi, e si sa pure che evitiamo cerimonie e comparsate mediatiche. Dunque, premi et similia è raro che ne riceviamo.
Ma può capitare di ricevere premi senza “vincerli”, cioè senza dover competere né mettersi in mostra. Sono «premi» nel senso di riconoscimenti per il lavoro fatto, non nel senso di trofei.
Per farla corta: ci è stato assegnato un premio, lo Stellfox Award, conferito ogni anno da un prestigioso ateneo statunitense, il Dickinson College.
Negli anni scorsi hanno ricevuto lo Stellfox Award colleghe e colleghi quali Mario Vargas Llosa, Ian McEwan e Margaret Atwood.
Solo un altro autore italiano lo ha ricevuto prima di noi: Roberto Saviano, nel 2019.
Nella comunicazione che ci è giunta si legge che il collettivo Wu Ming – e con esso l’intera Wu Ming Foundation, destinataria ufficiale del premio – è stato scelto
«per la pratica di scrittura collettiva che promuove l’impegno sociale e la resistenza alle visioni dominanti. Di particolare importanza per il premio sono i vostri esperimenti di costruzione di miti narrativi nonché i modi in cui vi siete misurati con le conspiracy theories, sia nella pratica letteraria che a livello teorico.»
Da parte nostra, un transatlantico ringraziamento.
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Come spiegato nell’ultimo aggiornamento complessivo, in questa fase Giap funziona “col motore al minimo”. Soprattutto, mancano le energie per gestire lo spazio commenti. Ecco perché sotto i nuovi post mettiamo il “lucchetto”. Ce ne scusiamo, purtroppo va così.