La notizia è arrivata ieri sera e subito è partito un vortice di telefonate, con l’Italia e con altri paesi dove Valerio aveva lettrici e lettori, salde relazioni professionali e amicali, orecchie sempre pronte ad ascoltarlo.
A Valerio ci accomunavano molti gusti e ancor più disgusti, e abbiamo condiviso con lui segmenti importanti del nostro percorso. Soprattutto negli anni Zero furono molte le iniziative comuni, e molti gli attacchi ricevuti di conseguenza.
Un esempio: nel 2010, per le sue e nostre posizioni sul caso Battisti, l’assessore alla cultura della Regione Veneto cercò di far rimuovere da tutte le biblioteche pubbliche i libri suoi, nostri e di altre autrici e autori.
Negli ultimi anni, per un affastellarsi di concause, ci siamo incontrati molto di rado. Ma sapevamo che c’era, e le traiettorie hanno continuato a correre parallele, ogni tanto incrociandosi.
Ora ci vengono in mente tante cose, troppe per riuscire a organizzare un discorso, che rimandiamo a quando la botta sarà meno calda.
In ogni caso, stamane Wu Ming 1 è stato raggiunto da Radio Città Fujiko, e qualcosa ha detto. Ha parlato dell’estraneità di Valerio all’orrendo jet-set letterario, del suo non essere innamorato del potere (a differenza di troppe colleghe e colleghi), del suo stile di scrittura, del fatto che nei primi necrologi il suo essere scrittore politico viene banalizzato, ridotto al suo candidarsi con X o dare indicazioni di voto per Y.
Valerio non ha avuto remore a criticare l’adesione di troppa sinistra alla narrazione dominante sull’emergenza pandemica, e ha fatto in tempo a esprimersi contro l’attuale clima guerrafondaio. Due cose che era doveroso ricordare, perché non si perdessero nella tempesta di necrotweet.
L’intervento, insieme a quelli di Alberto Prunetti, Nico Maccentelli e Riccardo Rinaldi, → si può ascoltare in questo speciale sul sito della radio.
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AGGIORNAMENTO 23/04/2022. Questa mattina WM1 ha partecipato a un ricordo collettivo di Valerio Evangelisti nell’ambito dell’evento di strada «Oltre il ponte – festa partigiana», tuttora in svolgimento alla Bolognina, all’incrocio tra via Ferrarese e via Algardi.
WM1 ha parlato dell’uso del fantastico e del soprannaturale nei libri di Valerio (in particolare nella «Trilogia del Metallo»: Metallo urlante, Black Flag e Antracite). La visione, il sogno e l’evocazione di spiriti erano al tempo stesso componenti imprescindibili della poetica evangelistiana, strumenti d’indagine della realtà e, last but not least, espressione di una critica dello scientismo tecnocratico. Lo stesso scientismo che ha fatto strame dell’intelligenza nel biennio 2020–2021, quelli della gestione pandemica che anche Valerio ha pubblicamente avversato.
A seguire, la lettura di un racconto del 2003 con protagonista il pistolero e stregone Pantera, sacerdote del Palo Mayombe: Città di metallo e luci.
La qualità della registrazione non è eccelsa, è stato usato un telefonino, ma dovrebbe capirsi tutto. Dura poco più di un quarto d’ora. Buon ascolto.
Valerio Evangelisti, scienza e scientismo, il soprannaturale, Città di metallo e luci
Valerio Evangelisti, scienza e scientismo, il soprannaturale, Città di metallo e luci
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Come spiegato nell’ultimo aggiornamento complessivo, in questa fase Giap funziona “col motore al minimo”. Soprattutto, mancano le energie per gestire lo spazio commenti. Ecco perché sotto i nuovi post mettiamo il “lucchetto”. Ce ne scusiamo, purtroppo va così.