Dedichiamo il secondo post del 2023 alla segnalazione breve di due appuntamenti importanti (almeno per noi).
✦ Il 2 gennaio si sono aperte le iscrizioni per partecipare al laboratorio di scrittura collettiva meticcia che Wu Ming 2 gestisce ormai da dieci anni in collaborazione con l’Università di Bologna e l’associazione Eks&Tra.
In sintesi, si tratta di dieci incontri, gratuiti, a Bologna, nei lunedì pomeriggio tra febbraio e maggio, durante i quali una quarantina di persone forma una decina di gruppi per poi scrivere un racconto a più mani, a partire da un tema e da uno spunto comune. Per partecipare non serve essere iscritti all’Università, ma bisogna inviare un breve curriculum, perché le richieste sono sempre molte e purtroppo non possiamo accontentarle tutte.
Qui trovate il modulo per manifestare il proprio interesse e spedire i documenti necessari (entro il 29 gennaio), oltre al calendario degli incontri (si inizia il 14 febbraio) e all’indirizzo dell’aula.
Qui potete leggere un’intervista per Tracce Migranti dove Wu Ming 2 illustra nel dettaglio la storia, il metodo e le finalità del laboratorio.
Qui si possono leggere e scaricare i testi prodotti nelle nove edizioni passate.
Quest’anno il tema generale della migrazione, dell’incontro con l’altro e della mescolanza viene declinato nel titolo «Come vivere insieme?», citazione di un magnifico seminario di Roland Barthes, tenuto nel 1977 al Collège de France. Proprio alcune delle parole chiave della convivenza sviscerate dal celebre semiologo serviranno come stimoli per l’invenzione narrativa e la formazione dei gruppi.
✦ Il 28 dicembre, al Teatro Nazionale «Gustavo Modena» di Genova è iniziato il tour invernale de L’Uomo Calamita, lo spettacolo di circo, letteratura, musica e magia che portiamo in giro ormai da tre anni, con Giacomo Costantini del circo El Grito, Fabrizio “Cirro” Baioni alla batteria e Wu Ming 2 come narratore in scena (anzi, in pista). Questo spezzone stagionale della tournée sarà piuttosto limitato, per via del concomitante, strabordante Flap 23 di Ufo 78.
Il 7 e 8 gennaio, alle 18, saremo di nuovo a Roma, dove si tenne la prima, nell’ormai lontano dicembre 2019. Questa volta il palco sarà quello della Sala Petrassi all’Auditorium Parco della Musica. Ci sono ancora pochi biglietti per sabato e qualcosa in più per domenica, ma vanno via in fretta.
Qui trovate tutte le informazioni utili sulle due date e sugli altri spettacoli del circo El Grito in programma oggi e domani.
Ho visto l’uomo calamita e faccio fatica a trovare la parola giusta per esprimere il piacere misto a tenerezza che ha accompagnato i 50 minuti di spettacolo. Non sono certo un esperto e quindi risparmio interpretazioni e, dio non voglia, recensioni, ma un paio di cose credo valga la pena esprimerle. Quando l’uomo calamita cerca il punto d’equilibrio sulla sedia WM2 fa dei passi verso il centro della scena per avvicinarsi, come se volesse essere pronto nel caso succedesse qualcosa di pericoloso. Non so se se sia previsto ma in questo avvicinarsi mi pare di leggere tutto quello che a me è sempre piaciuto, fino ad una condivisione forse pure eccessiva, della “politica” espressa non solo nei romanzi ma in tutte le forme di comunicazione – posizioni politiche e blog compresi quindi – ad opera dei tre padroni di casa. Il tentativo del meraviglioso ma senza spacconeria, sapendo che ci si prova ma chissà come finisce e nel caso dobbiamo essere lì sotto, anche senza sapere bene cosa mai potremmo fare, ma qualcosa ci verrà in mente, intanto siamo lì. Sono rimasto a lungo su quell’immagine col rischio di perdermi il resto, distratto da quella specie di incanto chissà appunto se casuale.
Alla fine mia figlia, che ha dieci anni e lo ha visto poco lontano da me, ha detto “non mi è piaciuto”, le ho chiesto come mai ed è a causa del finale, che non svelo. Ora ne parla da 30 ore perché vuole suonare con i piedi e smascherare WM2 che “sicuramente ha detto qualcosa alla ragazza, o forse segnato i contenitori, e quella sedia poi, e la musica sì, almeno quella, ma come poteva essere vero il ferro da stiro? E comunque è durato troppo poco. Ma tu se vengono i fascisti che fai? “