«Agostino Zaccarelli». Secondo racconto in musica estratto da Veglione rosso.

Correggio, 31 dicembre 2022. Gabriele Tesauri legge il racconto dedicato ad Agostino Zaccarelli, davanti all’edificio dove venne ucciso, insieme a Mario Gasparini.

Chitarra, fisarmonica e voce sono le tre protagoniste sonore del secondo melologo che abbiamo ricavato da Veglione rosso. Manca il violencello – e soltanto alla fine, col dodicesimo racconto, spiegheremo il motivo di quest’alternanza tra i tre strumenti. Per ora ci limitiamo a dire che c’è una logica, parallela – o meglio: isomorfa – rispetto a quella che si nasconde nei testi. A voi scoprirle!

Intanto, mentre Stefano Pilia, Mattia Cipolli e Antonio Macaretti lavorano sulle versioni musicali dei racconti, Carlotta Artioli sta realizzando un’illustrazione per ciascuno dei dodici protagonisti. Quella che ritrae Mario Gasparini la vedete sul cavalletto, nella fotografia qui sopra, e da oggi anche nel post con il brano che lo riguarda.

Quella per Agostino Zaccarelli la inseriamo invece qui di seguito, accanto alla scheda biografica preparata in occasione della mostra di Casa del Popolo Spartaco «1920/2020. In ricordo dei primi martiri antifascisti correggesi».

Agostino nasce nel 1899 da una famiglia di vecchie tradizioni socialiste. Già nel 1914 partecipa alle riunioni antimilitariste che i socialisti organizzavano in tutto il comune. Inizia quindi da giovanissimo a essere militante e tutti gli attribuiscono grandi capacità oratorie, con le quali riesce a entusiasmare giovani e anziani. Diventa dirigente del Circolo giovanile socialista di Correggio e, in campo provinciale, amico e spalla del segretario Camillo Montanari. Successivamente, l’esperienza militare gli dà modo di conoscere molti altri dirigenti del movimento giovanile che cominciavano a elaborare un pensiero più propriamente comunista, ispirandosi alla corrente gramsciana de L’Ordine Nuovo. Al congresso giovanile del luglio 1920, il suo discorso riceve le pubbliche lodi degli onorevoli Prampolini, Storchi e Zibordi. È poi tratto in arresto per aver partecipato, ancora soldato, a un convegno del giornale «L’Avanguardia».

Viene ucciso all’ingresso del cortile della Casa del popolo di Correggio, come il suo compagno Mario Gasparini, l’ultimo giorno dell’anno 1920.

Buon ascolto.

Wu Ming 2 (testo e voce) + Stefano Pilia (chitarra) + Ensemble Concordanze (Antonio Macaretti, fisarmonica; musica di Mattia Cipolli)
«Veglione rosso» – 2. Agostino Zaccarelli
«Veglione rosso» – 2. Agostino Zaccarelli

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One commento su “«Agostino Zaccarelli». Secondo racconto in musica estratto da Veglione rosso.

  1. Ad ascoltare questo racconto non posso non pensare all’episodio di qualche giorno fa del liceo Michelangiolo. Anche lì c’erano i fascisti venuti da fuori, e anche lì si erano messi a fare volantinaggio e anche lì è partita l’aggressione.
    Sembra che il qui del racconto sia in ogni luogo, ieri era la casa di Agostino, oggi una scuola. E potrebbe essere affiancato da “ora”, perché è in ogni tempo. Un secolo non sembra essere passato per costoro, che continuano ad usare la violenza per coprire la totale mancanza di contenuti che non siano, appunto, il sopruso, la sopraffazione, l’arroganza. Nonché la vigliaccheria dei tanti contro pochi spacciata per cameratismo. E anche il clima sembra essere lo stesso di cento anni fa. Non per esagerare, ma certe reazioni “istituzionali”, e mi riferisco alla presa di posizione del ministro dell’istruzione contro la lettera della preside di quel liceo, rischiano di essere (in realtà lo sono) volentieri interpretate per legittimazione e consenso dai picchiatori di ritorno. Fate pure, perché siete coperti. Non solo, siamo anche pronti ad adottare “misure” contro chi tenta qualche protesta o, peggio, resistenza. Perché è ridicolo pensare che oggi ci sia un pericolo fascista.
    E invece il racconto potrebbe essere ambientato nel 2023, invece che al 31 dicembre 1920. Magari non salterà fuori una pistola, ma qualche bastone non tarderà ad arrivare, perché questo paese è cambiato (pensiamo a tutta la retorica della prima donna presidente), ma solo per tornare indietro di 100 anni.

    Sul parallelismo nella logica di testi e musica è ovviamente troppo presto per individuarlo; non vedo ancora una logica interna nei testi (se non, ovviamente, il filo conduttore), figurarsi fra questi e le musiche. Intanto registro che questo racconto è narrato in seconda persona (scelta, a mio parere molto felice). Chissà.