Umberto Bizzoccoli fu il più giovane dei morti correggesi uccisi dai fascisti tra il 1920 e lo scoppio della Seconda guerra mondiale. Aveva diciott’anni quando fu stroncato dalla tubercolosi, contratta in seguito a una terribile bastonatura. Vi offriamo la sua storia in una versione per voce e fisarmonica, pubblicandola il giorno dopo la festa della Liberazione, perché l’antifascismo riprende le gesta di ieri, combatte oggi e mira al domani.
La musica del brano è composta da Antonio Macaretti, di Ensemble Concordanze, che la esegue da solo, accompagnato dalla voce di Wu Ming 2. Il mixaggio è di Mattia Cipolli. Il testo, sempre di Wu Ming 2, è preso da Veglione rosso. L’illustrazione qui sopra, in apertura, è di Carlotta Artioli.
Come sempre, riportiamo anche la scheda biografica preparata in occasione della mostra di Casa del Popolo Spartaco: «1920/2020. In ricordo dei primi martiri antifascisti correggesi».
Umberto Bizzoccoli nasce a Correggio il 19 settembre 1903.
Fin da giovane si aggrega al circolo socialista di Correggio di cui è attivo dirigente e organizzatore con Agostino Zaccarelli. Sarà poi il primo segretario comunista dopo la scissione del 1921.
Per sfuggire alle attenzioni dei fascisti, nel maggio 1921 si arruola in Marina nella città ligure di La Spezia. Mentre si trova in libera uscita viene violentemente bastonato su mandato dei fascisti di Correggio.
I colpi gli provocano gravi danni ai polmoni e poco tempo dopo contrae la tubercolosi. Il 29 gennaio, scrive ai genitori le sue “naturali ed ultime volontà”: «Io professo onestamente una dottrina di amore e fratellanza che esclude le corporazioni religiose di ogni genere. Io obbedisco alla verità che credo di aver veduta».
Muore a Correggio, il 22 febbraio 1922 a soli diciotto anni.
I funerali si trasformano in una grande manifestazione antifascista, con il feretro scortato dai giovani comunisti capeggiati dal segretario della FGCI reggiana Camillo Montanari.
Buon Ascolto.
«Veglione rosso» – 4. Umberto Bizzoccoli
Veglione rosso – 4. Umberto Bizzoccoli
Come sempre, anche su Internet Archive, su Apple Podcasts e, tramite il nostro feed, potenzialmente su qualunque piattorma o applicazione per podcast.