In val Padana si respira la peggiore aria dell’Europa occidentale. In tutte le mappe dell’inquinamento nel continente, questa zona è nera pece in un mare di giallino e arancione pallido. Ci sono lunghi periodi dell’anno in cui la regione in cui viviamo, l’Emilia-Romagna, è una gigantesca camera a gas. Nel discorso pubblico – quello degli amministratori e dei media – si dice che è «perché non piove».
Nei primi due mesi del 2024 non si poteva respirare. Sindaci e tecnici Arpae dicevano di non fare attività all’aria aperta. In quelle settimane ci tornava in mente un passaggio del recente video istituzionale La terra dei motori:
«È la ricerca del divertimento a farci vedere un traguardo in fondo ad ogni rettilineo, a trasformare ogni curva in un circuito da percorrere a tutto gas.»
Il video è stato più volte citato come esempio di horror involontario nel recente convegno «La crisi del modello neoliberista, tra disastri ambientali e criticità economico-sociali: il caso dell’Emilia-Romagna», organizzato a Bologna da RECA, Rete per l’emergenza climatica e ambientale in Emilia–Romagna.
La terra dei motori è un video istituzionale, perché rientra nel progetto «Via Emilia» di APT, cioè della Regione Emilia-Romagna. APT è una società costituita dalla Regione e si occupa di programmazione e promozione turistica in sinergia con le Camere di commercio.
Lo spot celebra senza ritegno la Motor Valley regionale, il culto dell’automobile che reclama sempre nuovo asfalto, il mito virile della “sgasata” che impregna di sé il nostro territorio. Il testo è di un giornalista che scrive sul Carlino e cura un blog dedicato a Formula 1, autodromi ecc. La voce è di un notissimo attore felsineo.
I movimenti che si occupano di ambiente, territorio, qualità dell’aria hanno però trovato le immagini irrealistiche, anzi, truffaldine. Quel truffaldino tipico delle pubblicità di auto, in cui il mezzo è associato alla libertà dell’individuo che va dove vuole lungo strade tutte a sua disposizione. Nella realtà, la maggior parte del tempo trascorso in automobile si passa fermi nel traffico, in prigionia.
Per questo l’intelligenza collettiva ha deciso di realizzare una versione del video con immagini più attinenti alla realtà quotidiana emiliano-romagnola.
Tumor Valley prende il nome dalla mobilitazione contro l’ampliamento dell’autodromo di Modena. Sta girando nei canali Telegram dedicati alle lotte, è su varie piattaforme tra cui Vimeo e Daily Motion, ed è da lì che lo prendiamo e incorporiamo qui. Buona visione.