Ecco il nostro nuovo articolo per il sito di Internazionale. Riguarda ancora il referendum bolognese del 26 maggio, che sta decisamente valicando i confini cittadini (la situazione in città è grottesca, leggere per credere, se non vivessimo qui riusciremmo persino a trovarla divertente). Ricordiamo a tutt* che Bologna va tenuta d’occhio, questa città ha anticipato molte tendenze e scelte politiche che poi hanno avuto esiti devastanti a livello nazionale.
A proposito degli scontri che si stanno svolgendo in città, in settimana abbiamo anche due nuovi appuntamenti bolognesi:
Giovedì 11 aprile alle 20:30 parteciperemo a un dibattito sulla cultura e il mercato organizzato dal circolo de “Il Manifesto”. Ci saranno l’assessore alla cultura, il pro-rettore, alcuni docenti dell’Alma Mater e il collettivo Bartleby. Qui tutti i dettagli.
Domenica 14 aprile vi invitiamo a occupare Mordor. #OccupyMordor è il titolo dell’iniziativa. Descriveremo dal vivo, decifreremo e racconteremo il poderoso, inestimabile murale realizzato da Blu sulla parete dell’XM24. Parete che presto il Comune abbatterà insieme a tutto lo spazio autogestito, perché lì devono farci una rotatoria che porterà a un nuovo complesso immobiliare per ricchi. Il PD appare ossessionato dall’immagine di rotatorie che smistano il traffico a destra. Per l’orario della lectio – non magistralis ma certamente ricca di strali – restate sintonizzat*.
Nonostante non sia Bolognese, seguo attentamente, e con molta paura, le sorti di questo Referendum. Quando però il banco si impegna, è difficile vincere.
Volevo darvi un consiglio: nella colonna dei link consigliati perché non mettere anche la pagina dell’Internazionale che raccoglie i vostri articoli? ;)
Makes sense. Grazie, lo faremo!
scusate, a margine, ma era davvero on line quella bellissima immagine sul sito del pd? quando?
son andato adesso a vede e ce n’è una “no al governissimo” molto più sobria
L’hanno messa on line qualche giorno fa, poi si sono presi talmente tante prese per il culo che l’hanno tolta e hanno finto di non averla mai realizzata. Ma ormai era agli annali:
http://www.huffingtonpost.it/2013/04/03/lunica-via-di-uscita-per-_n_3005397.html
Certo che il PD ce ne mette del suo per dar sostegno alla tesi dei 5 Stelle secondo cui “sono tutti uguali”.
Ormai, più che tifare rivolta, spero che Matteo “Renzie” Renzarelli riesca a spaccare del tutto il partito, in modo da riconsegnare alla sinistra quella parte ex-PCI, ex-PDS che è ostaggio degli ex-democristiani (o di chi nel frattempo lo è diventato).
Hai proprio ragione, la nutrita componente ex DC è quella che ha operato allo scopo di scrollarsi di dosso tutto ciò che potesse contenere un benchè minimo richiamo ideologico e ha supportato la velenosa propaganda berlusconiana volta a demonizzare il concetto stesso di ideologia.
Questo modus agendi ha avuto come obiettivo la associazione immediata del termine “conunista” a logiche staliniste o, comunque, a idee politiche obsolete e superate dai tempi.
Niente, invece, è più attuale di quelle tanto criminalizzate ideologie che si esplicitavano in pratiche finalizzate a perseguire l’obiettivo dell’uguaglianza, primo fra tutti nei diritti, e l’istruzione libera è uno dei diritti fondamentali all’interno di una società moderna. Per quanto riguarda il M5S, solo ricostruendo la sinistra a partire di questo tipo di pratiche sarà possibile contrastarlo. Ben venga, dunque, il movimento referendario bolognese, e ben venga la discussione sul tema anche al di fuori dei confini locali.
Guardate che i dirigenti ex-PDS non è che siano meglio, anzi, sovente sono peggio degli altri, perché devono sempre essere più realisti del re, più beghini delle beghine, più filocapitalisti dei padroni… Questo perché devono ogni giorno mostrare di essersi “aggiornati”, di avere rinnegato le remotissime origini comuniste, di considerare démodé il movimento operaio etc. In ogni frangente sentono di dover dare più prove di “affidabilità” (cioè di compatibilità capitalistica e accettazione dell’ideologia dominante) di quante il sistema ne abbia mai chieste a chiunque altro. E così, molto spesso, finiscono per fare peggio di chiunque altro. E’ così a Bologna, dove il fenomeno si registra da decenni con la *massima* intensità, ed è così a livello nazionale.
Nulla da obiettare, tranne che se un partito lo si lascia in balìa del nemico questi fa man bassa e lo porta dove vuole.
Ovvio che una volta in mano a revisionisti e clero non poteva fare che la fine che ha fatto… però mi chiedo perché non si è voluti entrare in MASSA e costringere il partito a virare nella direzione che ci è più congeniale?
Sono sempre dell’idea che le cose si cambiano da dentro… fuori si beccano sonore mazzate!
Oggi noi possiamo constatare di stare alla finestra a certificare che un partito ormai inquinato tira a destra, ma non facciamo nulla per riprenderci questa “folla” sbandata che chiede sinistra con disperazione, al punto che la vede perfino nei luoghi sbagliati.
Credo però sia tardi :(
Un saluto…
Molta gente ci è entrata con l’idea di influenzarlo e ci sta tuttora dentro, si tratta anche di persone generosissime, che ogni tanto cantano vittoria su questo o quell’aspetto secondario o addirittura procedurale, ma intanto non mi sembra che la tendenza di fondo sia cambiata.
Al di là di belle (oddìo, “belle” lo sono di rado…) dichiarazioni e discontinuità di facciata, la tendenza egemone nella dirigenza mi sembra sempre la stessa da anni: assecondare l’andazzo liberista in nome della realpolitik, atteggiandosi anche a fini strateghi, “siamo noi quelli che conoscono la politica, non interferite, lasciate fare”.
Ora, io non dico che dentro il PD “sono tutti uguali”, perché non è vero, ma sono sicuro di una cosa: il progetto del PD è fallato dal principio, e per quel che mi riguarda da molto prima del principio. E’ un partito che, per timore di spaccarsi, non prende posizioni comprensibili su nessuno dei temi cruciali. Non ha una visione del mondo, non ha un’analisi della società, non pensa di rappresentare alcun preciso blocco sociale, è una marmellata tutta grumi che cola giù su un piano inclinato.
Il problema, però, è *a monte* di quel piano inclinato: non è che sotto questo aspetto PDS e DS fossero meglio, e a sua volta il loro non-essere-meglio risale a scelte che il PCI aveva compiuto molti anni prima. Una delle quali fu, negli anni Settanta, dichiarare guerra senza quartiere a tutto quel che si muoveva alla sua sinistra, e nel mentre espellere tutti quelli che erano percepiti come dissidenti.
Ma nemmeno questa è la cima del monte, perché le scelte degli anni Settanta derivavano da impostazioni precedenti, ad esempio alcuni “vizi di forma” e tratti antropologici deleteri hanno radici nello stalinismo. Di quest’ultimo, i capetti ex-PCI hanno tenuto solo le procedure, le strategie d’isolamento dell’avversario, la paranoia, togliendo tutto ciò dal contesto di una battaglia politica concreta, il cui oggetto del contendere era comunque il rapporto coi lavoratori.
Non dissento affatto Wu Ming… infatti distinguevo tra revisionisti, tra i quali annovero anche i miglioristi (che ancora oggi spingono a destra) con la componente clericale e noi, che ancora ci brucia non solo il ’77 ma anche gli anni ’60, questo per quanto mi riguarda per ragioni anagrafiche.
Però il voto l’abbiamo “snobbato” insieme alla partecipazione, e oggi passiamo quasi da “invidiosi” per certi successi elettorali di compagini di nuovo conio ma che sembra rappresentino istanze a noi care… ma credo si sia già dibatttuto fino allo sfinimento su questo.
Tutto qui… che si fa, si aspetta?
Si combatte. Come nel caso di questo referendum.
Wu Ming, appunto.
Gli uomini politici sono uomini, pertanto possono far bene e far male. La fortuna è che non sono eterni nè in-sostituibili. Le ideologie, no, perchè prospettano una visione integrale (non integralista) della realtà, che viene ritenuta giusta da chi vi aderisce, e opera, nei limiti della forza di cui può disporre, perchè essa si realizzi.
La scelta più sbagliata della sinistra italiana (e non mi riferisco agli ex DC), a mio giudizio, è stata ed è proprio quella di rimuovere il concetto stesso di ideologia per adeguarsi ai nuovi colleghi di partito e ad una società sempre più liberista. (Il neoliberismo, infatti, non fa propaganda della propria ideologia, almeno non nella sua interezza , del resto come potrebbe, facendola, ottenere una maggioranza?)
Detto questo, qualora dovessimo convenire sul fatto che l’attivismo, senza un coordinamento, è destinato a raggiungere al massimo piccoli risultati, e che l’esigenza vera è quella di ricostruire una sinistra che sia in grado di coinvolgere e farsi coinvolgere dai movimenti di lotta popolare, a mio parere si dovrebbe partire dal recupero e dalla rivendicazione forte della sua identità ideologica.
ariAPPUNTO direi ;)
sfondi una porta aperta sul fronte ideologico… ma non c’è stato bene neanche così però, dobbiamo ammetterlo perché il panterismo anni ’80 e il portoalegrismo hanno sviato le indagini. In fin dei conti il movimentismo, se pur con sacrosante ragioni, ne è uscito sempre con la schiena piegata perché frammentato e non supportato da una “visione integrale”… ironia della sorte l’unico che come tale è nato e poi s’è fatto partito ora può incidere su scelte politiche.
E dobbiamo anche riconoscerne la furbizia comunicativa, almeno verso chi c’è cascato (anche se scoperchiata la pentola che nascondeva i suoi supporters) , nasceva per demolire definitivamente le ideologie… quali non si sa a questo punto.
Io ci vedo (e constatato) molto anticomunismo, o perlomeno ciò che lo identifica.
Da buon stalinista ( :D ) la vedo così… mo’ non impiccarmi però eh? Un po’ d’ortodossia non guasta mai, FUNZIONA SEMPRE (pro o contro aggiungo)… come diceva il buon Guzzanti in uno sketch memorabile.
Ok, però, per favore, ri-spostiamo il focus su scuola pubblica, referendum, “sussidiarietà” etc.
ok ok, infatti sono qui per chiderti se c’è un link al quale è possibile trovare il testo della proposta referendaria. :-)
Il testo del referendum è solo il quesito riportato all’inizio dell’articolo su “Internazionale”. Per tutto il resto (materiali, volantini, analisi etc.), segui il link che c’è poche righe dopo, ti porta al sito del Comitato Art. 33. Lì trovi tutto quel che ti serve.
a proposito di scuole confessionali: la mia bimba da settembre andrà (se non saremo esclusi, dati i pochi posti disponibili) alla materna pubblica. Non mi sono già trovato a dover scegliere se farle frequentare l’ora di religione?!?! Non me l’aspettavo così presto, mi ha un po’ turbato.
Il “Corriere della sera”, edizione on line delle pagine bolognesi, riporta la nostra presa di posizione. Titolo: “Referendum, Wu Ming contro Merola: fa il doppio gioco”
http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/politica/2013/9-aprile-2013/referendum-wu-ming-contro-merola-fa-doppio-gioco-212567784811.shtml
Però il titolo non è correttissimo: “doppio gioco” è quello di chi mostra di stare con Tizio ma in realtà opera a favore di Caio. Merola non fa nemmeno finta, fa apertamente campagna per la risposta B pur avendo il ruolo istituzionale di garante imparziale.
E’ un peccato che il tema non debba trovare spazio nelle pagine, magari anche televisive, dell’informazione nazionale. Non essendo bolognese, ho appreso dell’esistenza della questione e dei suoi attuali sviluppi solo da questo sito. La questione è di vitale importanza per l’Italia intera e apre enormi possibilità di dibattito sul tema della scuola pubblica.
L’unico medium nazionale che concede spazio (e anche abbondante) a questa battaglia è finora “Internazionale”. Bisogna che tutti si impegnino perché l’argomento venga dibattuto in tutta Italia, e gli occhi convergano su quel che sta succedendo qui. E’ un banco di prova importante, perché questo è uno dei più influenti laboratori delle politiche nazionali.
Lo so bene, nella scuola pubblica ci lavoro. Nel mio piccolo darò la massima pubblicità alla cosa. Tenete duro :-)
PS come interpreti, alla luce di quanto si sta dibattendo a Bologna, le dimissioni di Favia e il suo ingresso nel gruppo misto?
E’ possibile che possano nascere delle opportunità anche a livello mediatico?
http://www.giornalettismo.com/archives/868483/nel-movimento-5-stelle-una-parte-e-marcia/
Mah, la vicenda Favia con il referendum sui finanziamenti alle scuole private non ha la minima attinenza. Riguarda le contraddizioni interne del M5S (bolognese e non solo), è un altro argomento, e su Giap ne abbiamo già parlato ad nauseam :-)
Oggi il sindaco di Bologna inizia il suo tour propagandistico nei quartieri, accompagnato dai nostri “buoni” auspici:
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2013/04/10/news/referendum_in_campo_il_fronte_del_b_stasera_al_via_il_tour_di_merola-56310974/
Grazie per gli aggiornamenti.
A livello nazionale la cosa ha pochissimo riverbero.
Del resto non ci si stupisce più dell’omertà mediatica, immaginatevi cosa accadrebbe “guardando all’orizzonte” se le proteste fossero *glocalizzate* e le Terre dell’Ombra, in ogni realtà locale, fossero occupate!
Anche l’attore Ivano Marescotti sul conflitto di interessi del sindaco Merola:
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2013/04/10/news/referendum_l_ira_di_marescotti_merola_non_il_mio_sindaco-56359627/
Un’altra idea di scuola, aperta alla partecipazione:
http://comune-info.net/2013/04/una-gestione-condivisa-della-scuola/