Tre progetti Fuorirotta. Da conoscere e sostenere.

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Nell’autunno di due anni fa, Matteo Calore, Simone Falso e Andrea Segre hanno viaggiato per tre settimane attraverso il Kazakistan occidentale, lungo le sponde del Mar Caspio, per indagare uno sviluppo economico basato sulle risorse del sottosuolo, legato a doppio filo con l’ENI e per certi versi simile al boom industriale degli anni Sessanta italiani.

Da quell’esplorazione sono nati un film, I sogni del Lago Salatoun travelogue on line e l’idea di promuovere altri percorsi fuorirotta, “in direzioni insolite, con mezzi non omologati, attraverso terre e storie non scontate”, per “sottolineare la centralità del viaggio come esperienza di conoscenza dell’altro, come contaminazione dei punti di vista e come apertura dei propri confini.”

Attraverso un primo bando, il progetto Fuorirotta 2015 ha selezionato e sostenuto 17 viaggi, per gruppi di 5 persone al massimo, di età compresa tra 18 e 30 anni.

Nel 2016, 10 progetti riceveranno un contributo economico diretto, mentre altri 12 hanno ottenuto una menzione speciale e la possibilità di lanciare un crowdfunding attraverso la piattaforma di Fuorirotta. Tra questi “menzionati” ce ne sono ben tre che incrociano attività e interessi della Wu Ming Foundation e che pertanto ci teniamo a segnalarvi.

Il primo si chiama A pesca di storie. Palermo – Tunisi e lo propone il collettivo Quattroluppoli. Giuseppe, Zakariya, Adriano e Orlando si sono incontrati al Wu Ming Lab di scrittura collettiva meticcia Un passo dopo, organizzato con l’Associazione Eks&Tra e l’Università di Bologna. Insieme hanno scritto il racconto Un passo primaispirato all’esperienza del birrificio Alta Quota di Cittareale (RT). Ora vorrebbero seguire, da Palermo a Tunisi, la rotta di quattro parole “che hanno resistito a qualsiasi affondamento etnocentrico”: tre voci italiane di origine araba (scibeca, dogana e magazzino) e una araba di origine italiana (السردين , al-sarden)

Tra le tante trame che legano e oppongono il mondo occidentale e quello arabo, ce n’è una invisibile che passa sulla bocca di tutti. Ogni giorno, nei porti cittadini, assieme a provvigioni e merci, arrivano e partono uomini: e più a lungo di merci e provvigioni, sopravvivono e si sedimentano, tra mille camuffamenti, le loro parole, dimostrando una forza di adattamento pari soltanto alla leggendaria promiscuità degli uomini di mare.

Il secondo progetto è Ragnatele. Un viaggio a piedi tra i paesi abbandonati dell’Appenninoa cura della redazione di Boschilla. Il suono del tuo passo, trasmissione di sentierismi e cammini molotov, che trasmette sul web da Radio Al Suolo. Boschilla ha seguito, ripreso e commentato le varie evoluzioni del Sentiero Luminoso di Wu Ming 2, e la loro viandanza nasce da presupposti e riflessioni molto simili sul diritto al paesaggio e la passoscopia. Il loro viaggio a piedi attraverserà l’Appennino, da Nord a Sud, seguendo il filo conduttore dei borghi abbandonati.

Ragnatele vuole essere una rete di racconti che restituisca una “geografia dell’abbandono”, una sorta di storia minore raccontata attraverso le nostre riprese video e una mappatura “alternativa”: una piccola guida cartacea fatta di testimonianze, mappe, immagini dei territori, e vecchie foto dei borghi prima dell’abbandono.

Il terzo percorso, infine, s’intitola Spaesarsi. Un viaggio a Bassa Velocità tra Torino e Lione. I cinque viandanti si prefiggono di unire a forza di passi le due estremità della nuova ferrovia AV che da 25 anni s’è impantanata in Val Susa. Il progetto di Giacomo Pozzi & Co. riecheggia così la quadrilogia dei sentieri di Wu Ming 2 – a passo d’uomo, lungo e dintorno i binari del TAV – e il libro Lo spirito continua. Venticinque anni di lotte No Tav in Val Susa che Wu Ming 1 sta completando proprio in queste settimane.

La nostra proposta è dunque quella di decondizionare lo sguardo, spaesarci rispetto alle narrative dominanti, attraverso un viaggio a bassa velocità lungo i 300 km compresi tra la città di Torino e la città di Lione. Nello specifico, proponiamo un viaggio a piedi che, attraverso sentieri boschivi, periferie semiurbane e binari in costruzione ci porti a ricostruire – e quindi restituire – una percezione altra della grande opera più discussa d’Italia.

Visti i tanti punti di contatto tra questi tre progetti e le nostre storie, vi invitiamo a visitare le loro pagine web e ad aiutare i viaggiatori con suggerimenti, consigli, indicazioni – e se vi sembra il caso, anche qualche scellino.

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One commento su “Tre progetti Fuorirotta. Da conoscere e sostenere.

  1. Ho visto “I sogni del lago salato” e mi è piaciuto moltissimo, non solo per l’importante tema e le affinità fra oggi lì e ieri qui, ma anche per la fotografia, la musica e la creattività narrativa. Segre ha fatto dozzine di film che andrebbero visti tutti.