Il mondo di QAnon: come entrarci, perché uscirne. Su Internazionale, la prima puntata di una nuova inchiesta

Questi, ad esempio, dicono che Trump deve invadere la Germania e instaurare il Reich. Non è una battuta né un’iperbole: è quello che dicono. I tuoi amici e le tue amiche, o genitori o parenti, che stanno scivolando nella “buca del coniglio” di QAnon si ritrovano costoro come compagni di strada, anzi, fratelli di culto. La Germania è solo qualche metro avanti a noi. Nel febbraio scorso, a Hanau, un tizio ha ucciso dieci persone, compresa la propria madre, poi si è suicidato. Nel suo ultimo video su YouTube denunciava l’esistenza di basi sotterranee dove si adora il diavolo e si tengono schiavi bambini per succhiarne il sangue. Queste basi sono ovunque! Negli USA formano un continuum che va dalla California a New York! Anche in Italia abbiamo gente che ci crede. A questo e a molto altro. Due anni fa vi avevamo avvisati. 🙄

Da oggi sull’edizione online della rivista Internazionale trovate la prima puntata di una nuova messa a punto di Wu Ming 1 su QAnon, cospirazionismi, pandemia e social media. Citiamo dall’introduzione:

«Con ogni probabilità partito come una burla, QAnon sta giocando un ruolo importante nella campagna elettorale americana, sta mettendo in difficoltà gli amministratori delle grandi piattaforme social ed è a tutti gli effetti una rete – o una setta, a cult, come sempre più spesso è definito – globale.

Del tema mi sono occupato più volte. In particolare, nell’ottobre 2018 ho scritto un’inchiesta in due puntate dove segnalavo le strane risonanze tra QAnon, le controinchieste sugli “abusi rituali satanici” condotte dal Luther Blissett Project negli anni Novanta e il romanzo Q, uscito in Italia nel 1999 e pubblicato negli Stati Uniti cinque anni dopo.

Nel 2019 il fenomeno è sembrato calare di intensità. In realtà ha continuato a estendersi e a ramificarsi. Poi sono arrivati il nuovo coronavirus e i lockdown. La situazione si è evoluta e aggravata, ed è necessario rifare il punto.

Nella prima puntata di questa nuova inchiesta racconterò che cos’è, cosa dice e come si diffonde QAnon oggi, spiegando anche perché ritengo che «teoria del complotto» sia un’espressione inadeguata.

Nella seconda puntata chiarirò alcuni punti su complotti, destra e sinistra, poi esplorerò quelle che ho chiamato le “cinque dimensioni di QAnon”. A quel punto racconterò di come pandemia, infodemia e isolamento fisico abbiano creato il contesto perfetto per la nuova fase di QAnon e la sua crescita tumultuosa. Da lì passerò a un compendio sulla situazione in Italia e in altri paesi europei.

Soprattutto, tratterò la questione che ritengo più importante: il nocciolo di verità che sta dentro ogni fantasticheria di complotto. Quali sono le verità che QAnon distorce e perverte?»

Aprireremo i commenti qui su Giap dopo la seconda puntata, che uscirà la prossima settimana.

L’inchiesta è una “tappa d’avvicinamento” al libro che da tempo Wu Ming 1 sta scrivendo e che uscirà a dicembre per Alegre: La Q di Qomplotto. Sottotitolo provvisorio: QAnon, Qoronavirus e dintorni: perché le fantasticherie di complotto difendono il sistema e come evitarle.

→ Buona lettura.

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3 commenti su “Il mondo di QAnon: come entrarci, perché uscirne. Su Internazionale, la prima puntata di una nuova inchiesta

  1. […] Quando la storia attraversata è traumatica e carica di angoscia, può capitare, sia ai singoli che a intere collettività, di aver voglia di pensare ad altro e “guardare avanti”, nel tentativo ambiguo di alleviare il carico emotivo senza fare i conti con le responsabilità. Luca Casarotti ha descritto questo processo, per un tutt’altro momento storico, nel suo discorso per il 25 aprile 2018. Dal punto di vista psicologico si capisce bene il perché di questa strategia, che però, alla lunga, è fallimentare e collusiva. E infatti ora, in mezzo alla seconda ondata autunnale, ci ritroviamo con una società profondamente trasformata, con le piazze presidiate da Forza Nuova, con regolamenti più assurdi di quelli primaverili, con una sinistra più polverizzata e residuale che mai, con il malessere psichico alle stelle e con una miriade di schegge tossiche infilzate nell’immaginario – a partire da quelle emesse dalla «bomba a frammentazione psichica» detta QAnon. […]

  2. […] Quando la storia attraversata è traumatica e carica di angoscia, può capitare, sia ai singoli che a intere collettività, di aver voglia di pensare ad altro e “guardare avanti”, nel tentativo ambiguo di alleviare il carico emotivo senza fare i conti con le responsabilità. Luca Casarotti ha descritto questo processo, per un tutt’altro momento storico, nel suo discorso per il 25 aprile 2018. Dal punto di vista psicologico si capisce bene il perché di questa strategia, che però, alla lunga, è fallimentare e collusiva. E infatti ora, in mezzo alla seconda ondata autunnale, ci ritroviamo con una società profondamente trasformata, con le piazze presidiate da Forza Nuova, con regolamenti più assurdi di quelli primaverili, con una sinistra più polverizzata e residuale che mai, con il malessere psichico alle stelle e con una miriade di schegge tossiche infilzate nell’immaginario – a partire da quelle emesse dalla «bomba a frammentazione psichica» detta QAnon. […]

  3. […] Cuando la historia vivida es traumática y llena de angustia, puede suceder, tanto a individuos como a comunidades enteras, que queramos pensar en otra cosa y “mirar hacia adelante”, en un intento ambiguo de aliviar la carga emocional sin tener que lidiar con responsabilidades. Luca Casarotti describió este proceso, para un momento histórico completamente diferente, en su discurso para el 25 de abril de 20181Fiesta nacional italiana que conmemora la victoria sobre el fascismo.. Desde un punto de vista psicológico, está claro el porqué de esta estrategia que, sin embargo, a la larga, es fallida y cómplice. Y de hecho ahora, en plena segunda oleada de otoño, nos encontramos con una sociedad profundamente transformada, con las plazas dominadas por Forza Nuova2Extrema derecha fascista italiana, con regulaciones más absurdas que las primaverales, con una izquierda más pulverizada y residual que nunca, con un malestar psíquico por las nubes, y con una miríada de astillas tóxicas clavadas en el imaginario colectivo, empezando por las emitidas por la “bomba de fragmentación psíquica” llamada QAnon. […]