Tra i dodici protagonisti di Veglione rosso, Ernesto Monselici è quello di cui abbiamo più scarse notizie.
Sappiamo che fu assassinato nell’aprile 1924, quindi nel clima delle elezioni politiche che si tennero la prima domenica del mese, quelle contestate da Giacomo Matteotti con il celebre discorso alla Camera del 30 maggio, poiché «nessun elettore italiano si è trovato libero di decidere con la sua volontà».
A parte questo, risulta difficile rintracciare un movente specifico per spiegare l’accanimento dei fascisti conto Monselici: benché fosse un mutilato di guerra, lo aggredirono almeno due volte a bastonate, e l’ultima, in quell’aprile, gli costò la vita.
Il racconto che abbiamo musicato riflette proprio su questa costante: i futili motivi della violenza fascista, la casualità nel colpire una vittima per la sua, anche solo presunta, appartenenza politica.
Finora sei brani, degli otto che abbiamo pubblicato, sono stati prodotti a partire dalle registrazioni dei singoli strumenti e della voce, miscelate insieme. Uno (“Antonio Pellicciari”) è il live del concerto di presentazione a Correggio. Questo invece è un live da camera, registrato in presa diretta, a tracce separate, in una sede (inufficiale) della Wu Ming Foundation. Al violoncello: Mattia Cipolli, che ha scritto anche la musica. Testo e voce sono di Wu Ming 2.
Riportiamo qui sotto la scheda biografica di Ernesto Monselici, preparata in occasione della mostra di Casa del Popolo Spartaco: «1920/2020. In ricordo dei primi martiri antifascisti correggesi».
Ernesto Monselici era di idee socialiste, alle quali credeva senza fare mistero di condividere la linea del PSI. Solo nel 1924 aderì al Partito Comunista d’Italia. Mutilato di guerra, trascorreva parte del suo tempo a discutere con i compagni alla cooperativa di consumo di Budrio, frazione di Correggio. Quando nel giugno del 1922 le squadracce devastarono e incendiarono l’edificio, Ernesto fu violentemente bastonato. Caduto a terra, venne soccorso dai compagni e portato in casa di conoscenti.
Nell’aprile 1924, mentre transitava per la pubblica via nel suo paese, venne fermato da sei giovani fascisti e nuovamente percosso con colpi di bastone al capo e alle spalle, assieme al compagno Alderigio Veroni.
In seguito alle percosse ricevute venne ricoverato all’ospedale di Modena con la diagnosi «forte uricemia». Lì si spense nel luglio dello stesso anno.
Buon ascolto.
Mattia Cipolli & Wu Ming 2
«Veglione rosso» – 8. Ernesto Monselici
«Veglione rosso» – 8. Ernesto Monselici
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