di Wu Ming
Ostaggi in Assurdistan, ovvero: il lasciapassare e noi / Prima puntata
di Wu Ming
INDICE DELLA PRIMA PUNTATA
0. Introduzione.
1. Il lasciapassare quel che dice non lo fa (e quel che ti fa non lo dice)
■ Come strumento di profilassi il lasciapassare è una presa in giro
■ La gente si stava vaccinando anche senza lasciapassare
■ L’invenzione delle emergenze «medici no vax» e «insegnanti no vax»
■ «No Vax», nemici pubblici e nuclei di verità
2. Il lasciapassare ti convince che la colpa è tua (o meglio: del tuo prossimo)
3. Il lasciapassare non estende l’area del possibile, anzi, la restringe
4. Controllo padronale, invasione della privacy, discriminazione
5. «Tanto verrà applicato all’italiana» e altre belle obiezioni (e benaltrismi)
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Nascita della foibologia. Come una fantasia di complotto antipartigiana è divenuta verità di Stato
In questi giorni gli attacchi delle destre a Tomaso Montanari – che ha tutta la nostra solidarietà – hanno riportato in auge (per una volta fuori stagione, cioè lontani dal 10 febbraio ) la querelle sulle foibe. In rete molte persone hanno linkato le inchieste e ricerche apparse su Giap nel corso degli anni, soprattutto a opera del gruppo di lavoro Nicoletta Bourbaki.
A lungo siamo stati davvero in pochi a contrastare – sfidando l’assurda accusa di «negazionismo»* – la narrazione “foibologica”. Narrazione risalente alla propaganda dell’occupante nazista in Istria, poi ripresa e rifinita negli atelier del neofascismo postbellico e divenuta storia di Stato a metà degli anni Zero del XXI secolo, con l’istituzione del Giorno del Ricordo.
«In viro veritas?» Scarica i capitoli de La Q di Qomplotto dedicati a pandemia, vaccini e complotti
Abbiamo deciso di rendere disponibili in pdf quattro capitoli di La Q di Qomplotto. È una sorta di “miniserie” nel flusso del libro di Wu Ming 1, intitolata «In viro veritas?»* e dedicata alla pandemia di Covid-19, alla critica di com’è stata gestita l’emergenza pandemica e alle fantasie di complotto su Sars-Cov-2 e vaccini.
In linea con l’approccio sviluppato nell’intero libro, tali fantasie di complotto non ci si limita a “smontarle”, ma si cerca di riconoscerne ed evidenziarne – sotto i velami e i panneggi di narrazioni diversive – i nuclei di verità.
Si tratta di una sessantina di pagine. Funzionano come vademecum e sintesi proiettata in avanti del lavoro fatto su Giap dall’inizio della pandemia.
È vero che alcuni ragionamenti, alcuni nodi concettuali sono comprensibili al meglio solo avendo letto i capitoli precedenti, ma pensiamo siano comprensibili in linea di massima anche senza quel prerequisito. E in ogni caso si tratta di pochi passaggi.
Per noi è uno strumento rivolto a tutte e tutti: a chi ha seguito il nostro lavoro e a chi non lo ha seguito e vuole farsene un’idea scavalcando a pie’ pari dicerie e “riassuntini” capziosi. Prosegui la lettura ›
A che punto è la notte? Appunti per un compendio dell’emergenza pandemica in Italia (agosto 2021)
di Roberto Salerno *
Dopo diciassette mesi in cui si sono rincorsi provvedimenti surreali e terrori a singhiozzo è diventato complicato capire di cosa si stia discutendo quando ci si imbarca in dibattiti e considerazioni sulla pandemia provocata dal SARS-CoV-2. Del resto, in questo periodo non esiste un solo aspetto della nostra vita che non sia stato messo sotto stress dalla pandemia, e dipanare il groviglio sempre più spesso appare impresa improba.
Quello che segue è un tentativo – sintetico ma ci si augura non superficiale – di rendere più chiari gli argomenti di discussione, che ovviamente restano inesorabilmente intrecciati. L’elenco non vuole essere esaustivo ma piuttosto offrire un punto di partenza dal quale provare ad affrontare i vari temi inerenti alla pandemia. Laddove possibile si sono richiamate le evidenze a favore delle affermazioni, ma naturalmente l’elenco sconta il punto di vista altamente critico nei confronti degli interventi messi in atto dalle classi dirigenti. Prosegui la lettura ›
Kit di pronto soccorso antifascista contro il nuovo lasciapassare. Un segnale importante che vale la pena amplificare
«Il 9 agosto presso il circolo anarchico Berneri di Bologna si è tenuta un’assemblea autoconvocata di antifasciste contro il greenpass. All’assemblea erano presenti persone di varie realtà antifasciste di Bologna e dintorni. L’assemblea è durata tre ore, durante le quali si è ragionato su un documento da far circolare, che permetta di scindere i discorsi sul vaccino da quelli sul green pass, ponendo al centro il fatto che il pass è un dispositivo di controllo e digitalizzazione che riguarderà le vite e i diritti di tutti, vaccinati e non vaccinati. Con tutte vorremmo continuare a confrontarci. Una mobilitazione contro questo dispositivo è urgente e fondamentale.»
Quest’assemblea e il documento che ha prodotto – diffuso come infografica, vedi sopra – sono un segnale importante. Segnale che attendevamo da tempo: per udirlo, qui su Giap, abbiamo tenuto collettivamente in allenamento le orecchie. E, come mostriamo sotto, non è l’unico. Forse davvero si sta muovendo qualcosa. Prosegui la lettura ›
L’arte di governare nel torbido. Due ipotesi su Green Pass e (assenza di) obbligo vaccinale
di Wolf Bukowski *
Se «non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire: non ti vaccini, ti ammali, contagi, qualcuno muore», dice Mario Draghi. Dunque per lui chi non si vaccina non è semplicemente un untore, ma un assassino.
Ora, secondo ogni logica, se il capo dell’esecutivo ha notizia che ci siano degli assassini in giro, deve ordinare ai birri di metterli in ceppi. Fuori dalla metafora odiosa a cui il primo ministro ci costringe, è chiaro che a un tale livello di allarme – che i governanti vi credano o meno non è dirimente – dovrebbe conseguire un obbligo vaccinale generalizzato, con esenzioni esclusivamente di ordine medico. Le note che seguono sono per spiegarmi perché ciò non avvenga.
Vorrei però in premessa fosse chiaro, anche a chi ha il vizio di leggere in fretta o di travisare a favor di social, che non sto auspicando l’obbligo vaccinale. Prosegui la lettura ›