Archives for 

Notizie

«Cantalamappa». Tutte le storie in un unico volume, da oggi in libreria

Cantalamappa Omnibus

L’ultima volta che abbiamo incontrato Guido e Adele… Ma sì, alla veglia! La veglia degli ufofili sul monte Quarzerone, tra le pagine di Ufo 78. Un cameo in perfetto stile Cantalamappa. E certamente faranno nuove apparizioni. Incrociarli è un destino.

Per chi invece non li conosce ancora, o li ha intravisti solo nel nostro ultimo romanzo collettivo, diciamo che Guido e Adele Cantalamappa sono i personaggi principali di una trentina di racconti che abbiamo scritto a metà degli anni Dieci per lettori e lettrici in tenera età, e per il loro genitori, parenti, fratelli e sorelle più grandi. Racconti di viaggio, dove i luoghi si rivelano per quel che sono: non semplici punti sulla superficie della Terra, e nemmeno spazi che contengono vite, ma nodi dove s’intrecciano storie, tempi, leggende, curiosità e desideri.

Le imprese di Guido e Adele finora erano separate in due libri, Cantalamappa (2015) e Il ritorno dei Cantalamappa (2016). Ora le abbiamo raccolte in un unico volume. S’intitola Cantalamappa. Tutte le storie (ElectaJunior). Prosegui la lettura ›

Autunno 2024 | Calendario generale degli appuntamenti di Wu Ming

Sabine Réthoré, «Mediterraneo senza frontiere», 2011, dettaglio.

Giovedì 31 ottobre
FERRARA
Gli uomini pesce – prima nazionale
Wu Ming 1 in dialogo con lo scrittore Marco Belli
Letture di Marco Manfredi
h.21, Sala macchine
Consorzio Factory Grisù
via Mario Poledrelli 21.

Venerdì 1 novembre
LUCCA
Presentazione dello Hobbit, nuova traduzione
h.12:30, Sala Ingellis
Lucca Comics.
Wu Ming 4 in dialogo con Stefano Giorgianni.
Letture di Riccardo Ricobello.
Informazioni qui. Biglietti qui.

Sabato 2 novembre
CORINALDO (AN)
L’Uomo Calamita
h. 21, Teatro Goldoni
Nell’ambito della Festa dei Folli.
Prenotazione biglietti al 3386230078‬
Ritiro in teatro dalle h.20.

Venerdì 8 novembre
REGGIO EMILIA
Gli Uomini pesce
h.19 aperitivo
h.20 presentazione
Circolo Arci Villaggio Stranieri
via don Luigi Sturzo 1
con l’Edicola Volante Sciame di Casa Bettola
e il Comitato Salviamo il Bosco Ospizio.
Letture di Marco Manfredi. Prosegui la lettura ›

«Gli uomini pesce»: primo speciale dedicato al romanzo, mentre i fiumi esondano e le città si allagano

«Fracasso, orror, disgrazie, un finimondo
case e campi inondà che l’è un spavento,
tuto perso e quel diavolo contento
l’inferno seguita e no’ bada al mondo.
Cossa gh’importa d’ingiotir ‘na cuna
cossa gh’importa de ciapar a drita
o pur da l’altra come vôl la luna?
Quel ch’era drito, ‘desso l’è roverso,
combàtare col Po l’è tempo perso.»

Così il grande poeta polesano Gino Piva (1873-1946).

Nei giorni scorsi il Po è tornato a spaventare. I notiziari lanciavano collegamenti da Pontelagoscuro, dove incombeva il passaggio della piena. Il Comune di Ferrara aveva disposto l’evacuazione di un pugno di case e imprese situate nelle golene (eh, già, in Italia si costruisce nelle golene dei fiumi).

Durante un intero servizio un’inviata ha detto «Pontelagosturo», con la t, e al posto di «golene» diceva «lagune». Prosegui la lettura ›

Confessioni di un traduttore dello Hobbit – di Wu Ming 4

Lo Hobbit nuova traduzione

Premessa

Esce oggi in libreria Lo Hobbit, in un’edizione illustrata con gli stessi disegni di Tolkien. Dal punto di vista estetico forse la più bella edizione dello Hobbit mai realizzata. E con una nuova traduzione.

Non avrei mai pensato che potesse essere la mia. Nonostante negli ultimi anni io abbia discusso a iosa della traduzione del Signore degli Anelli realizzata da Ottavio Fatica e di quella “storica” di Vittoria Alliata, e nonostante studi i testi tolkieniani da oltre quindici anni, non mi sarei aspettato che mi venisse fatta un’offerta del genere. Quando è capitato, la prima cosa che ho pensato è che non avevo alcun titolo per farlo. Troppa poca esperienza di traduzione, troppo senso di inadeguatezza, troppa ansia da prestazione verso un autore amato.

Era un pensiero più che legittimo.

Se ho accettato di ritradurre Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien è essenzialmente per due motivi, egualmente importanti. Prosegui la lettura ›

Una legge del ventennio, un giro di vite. Perché nei romanzi non possiamo più citare altre opere. Un contributo di Loredana Lipperini

La polizia del diritto di citazione

[WM: Pubblichiamo questo contributo della collega e amica Loredana Lipperini, scritto appositamente per Giap, perché abbiamo esperienza diretta, e frustrante, di quanto descrive.
Da alcuni anni a questa parte, periodicamente, ci ritroviamo in simili circostanze. Qualche esempio: in Ufo 78 viene citata en passant una casa editrice dal nome evocativo, Sugli alberi le foglie. Nell’Italia parallela del romanzo, rispecchia la realmente esistente Sensibili alle foglie. Sulle prime, dalla casa editrice ci è stato segnalato: essendo un verso di Giuseppe Ungaretti, potremmo dover pagare i diritti. E così per tante altre citazioni o simil-citazioni presenti nel libro. Abbiamo dovuto spiegarle e difenderle una a una.
Altro esempio: negli Uomini pesce dovevano esserci in esergo anche alcuni versi di Mary Oliver (1935-2019), alle cui poesie uno dei personaggi del romanzo dedica un progetto musicale. Si è deciso di soprassedere, per via di una situazione non chiara riguardante i diritti. Per la cronaca, i versi erano: «Questa pelle che indossi / così accuratamente, in cui / ti accomodi / così felicemente / sull’erba estiva, come / farò a riconoscerla?» (da Primitivo americano, Einaudi, 2023, a cura di Paola Loreto). Secondo noi, la diffusione dell’opera di Oliver ne avrebbe tratto solo giovamento.
Nell’esergo di Proletkult non potemmo mettere due versi della canzone Starman di David Bowie. Li sostituimmo con una citazione da Luciano di Samosata, che traducemmo direttamente noi dal greco.
Sotto l’attuale regime di restrizioni, Q non avremmo potuto scriverlo, tante sono le citazioni e i détournements che contiene. L’ultimissima frase del romanzo, per dirne una, viene da Rumore bianco di Don DeLillo. E potremmo parlare degli omaggi al teologo Sergio Quinzio (1927-1996).
Aggiungiamo che da alcuni anni, in fondo a ogni romanzo pubblicato da case editrici del gruppo Mondadori è obbligatoria una «Nota al testo» in cui vengono esplicitate e attribuite, con tanto di indicazione di copyright, tutte le citazioni. Quella nota è a cura dell’editore, ma spesso ciò non è indicato, e così viene attribuita all’autore o autrice, ed erroneamente ritenuta parte della sua poetica. Nel caso di Ufo 78 ciò ha generato malintesi sia in Italia sia all’estero.
Terminata la premessa, lasciamo la parola a Loredana.]

di Loredana Lipperini

Bisognerebbe scrivere a Nick Hornby, e dirgli che oggi non potrebbe più scrivere Alta Fedeltà, uno dei suoi romanzi più amati proprio perché fatto, anche, di citazioni musicali. Prosegui la lettura ›

Ci siamo. «Gli uomini pesce» in libreria. Qualche parola in più e le presentazioni del 2024

Immagine tratta da Gli uomini pesce, pagina 190

Immagine tratta da Gli uomini pesce. «La sera prima mi era balenata in testa un’idea. Più che un’idea, una scena. Un insieme di immagini. Una geografia.»

Eccoci.

Gli uomini pesce è già in tutte le librerie e martedì 15 ottobre apparirà sugli scaffali. Dove ancora non ci sarà basterà ordinarlo, e chi vive in territori senza librerie lo trova on line: su Bookdealer (con questa scelta si premia comunque una libreria indipendente), IBS, LaFeltrinelli, Mondadori Store, Unilibro, Hoepli e ogni altro sito ove s’acquistano libri. Compreso il sito della spadroneggiante gigamultinazionale USA del ridacchiante megadirettore galattico con poltrone in pelle di magazziniere.

Tra le varie cose, Gli uomini pesce è un romanzo su un territorio cyborg, il basso ferrarese, esito di immani bonifiche, ingegnerizzato, dipendente da tecnologie che lavorano costantemente per tenerlo emerso. Impresa che, col clima che muta rapido e drastico, sarà sempre più difficile. Prosegui la lettura ›

Se ne va Alberto Perino. Ma davvero se ne va? Non è mica detto…

Alberto Perino, 2016, foto di Michele Lapini.

di Wu Ming 1

Mentre scrivo non è trascorsa nemmeno un’ora dal momento in cui ho saputo, leggendolo nel gruppo Telegram di Alpinismo Molotov, che Alberto Perino è morto.

Vedo che perfino la Busiarda, giornale nemico che più nemico era difficile, in qualche modo gli rende l’onore delle armi, scrivendo che è morto a 78 anni «dopo una lunga malattia, contro cui ha lottato con la stessa tenacia con cui si è battuto contro la Torino-Lione».

Non solo il movimento No Tav valsusino, ma le lotte ambientali in Italia si ritrovano senza un pilastro, un punto di riferimento tra i più importanti, un terminale di memoria storica dell’attivismo dagli anni Sessanta a oggi.

Sì, perché con Alberto Perino viene a mancare anche un testimone-chiave di un’altra grande stagione: quella dell’antimilitarismo, della lotta contro le guerre e per l’obiezione di coscienza.

Di antimilitarismo ne avremmo un gran bisogno oggi. Un bisogno vitale.

L’ultima volta che l’ho incontrato, il 30 giugno 2023, si è parlato proprio di questo. Prosegui la lettura ›