I grandi club di calcio milanesi sono stati acquistati dai tycoon estremorientali, buoni ultimi, dopo che gli sceicchi arabi e i plutocrati russi e americani si erano già accaparrati i grandi club inglesi e francesi. Qualche anno fa il piccolo ma blasonato Bologna è stato acquistato da un imprenditore canadese di origini siciliane, Joey Saputo, il re della mozzarella, erede di una delle più grandi industrie casearie del Nord America. Forse non può competere con i petrolieri, ma è comunque al 289° posto nella classifica delle persone più ricche del mondo, con un patrimonio di oltre cinque miliardi di dollari. Ed è anche presidente della squadra di calcio della sua città natale, Montréal, nonché, appunto, da tre anni, del Bologna FC 1909. Prosegui la lettura ›
AAA. A #Bologna. Dalla Cirenaica alla Bolognina, nei quartieri si resiste
Nel penultimo weekend di giugno il Vag61 e tutto il rione Cirenaica di Bologna saranno animati da AAA.
A chi ci segue da lunga – ormai molto lunga – data sarà squillato un campanello in testa, ma no, non stiamo parlando dell’Associazione Astronauti Autonomi, e nemmeno della gloriosa casa editrice fondata dai pionieri blissettiani Vittore Baroni e Piermario Ciani. No, questo AAA è il festival dell’Autoproduzione, Autogestione Autorganizzazione. Il programma completo è qui.
Un’anteprima ci sarà già domani – giovedì 15 giugno – al Bar Edera di via Massenzio Masia 14. Dalle h.19, presentazione del festival e inaugurazione della mostra Rione Cirenaica, strade resistenti.
Segnaliamo la nostra partecipazione, in due distinti momenti. Prosegui la lettura ›
Laboratorio #Cantalamappa: storie, video, mappe digitali. Da Torino a Senigallia, passando per Firenze.
Guido e Adele Cantalamappa, fin dalla loro prima comparsa a Borgata Pozzangherone, sono stati protagonisti di laboratori, disegni, riscritture, giochi, feste, spettacoli teatrali. Scuole e doposcuola, librerie e biblioteche, centri sociali e associazioni hanno promosso e ospitato uno sparverso di attività, per bambini e bambine, dove sfogliare atlanti e raccontare storie, pastrocchiare con colla e colori, divertirsi con videocamere e computer.
Il più delle volte, di quelle mattinate e pomeriggi insieme, restano bellissime testimonianze concrete: talmente concrete che ridurle a una foto da mettere su un sito non renderebbe l’idea. Un Verme Mongolo della Morte fatto con i tappi di bottiglia, un planisfero pieno di colori, un disegno dell’autopesce appeso al muro della classe. Per questo motivo, finora, non abbiamo mai dedicato un intero post a queste rielaborazioni. Prosegui la lettura ›
#Tolkien e #Taibo a #Torino
Le donne di Tolkien
È un viaggio attraverso le figure femminili – e non solo – nella narrativa di J.R.R. Tolkien quello in cui Wu Ming 4 condurrà l’uditorio sabato 20 maggio, alle ore 18:30, presso la Sala Rossa del Salone Internazionale del Libro di Torino.
«Aspettando Beren e Luthien. Donne, dame ed eroine nel mondo di J.R.R.Tolkien» è il titolo della conferenza che sarà presentata dalla giornalista e scrittrice Loredana Lipperini e introdotta dal presidente dell’AIST Roberto Arduini. Prosegui la lettura ›
Gita aziendale nel Disastro padano | Un reportage di Wu Ming 2 per Internazionale
Lo scorso 1° aprile, Wu Ming 2 ha partecipato alla Gita Aziendale di Padania Classics, un viaggio d’istruzione in alcuni luoghi sacri al culto padano del cemento: dal Centro Commerciale “Mega” di Vimercate alla città ideale di Zingonia, dalla zona PIP di Orzinuovi alla Stonehenge della Corda Molle.
Da quell’esperienza è nata una riflessione sul paesaggio della Piana e le sue metamorfosi, nel tentativo di comprendere e raccontare il disastro psicourbanistico che affligge il territorio tra le Alpi e il Po, spingendosi deciso fino all’Appennino.
«Rotonde, centri commerciali, tralicci, capannoni, piscine fuori terra, palme fuori luogo, statue neoclassiche da giardino, totem pubblicitari, cave/discariche, reti arancioni da cantiere, svincoli a quadrifoglio, centri massaggi, sushi wok, villette-su-terrapieno, ampi parcheggi. Dopo quarant’anni di cura del cemento, non si può più dire che quegli scarabocchi non hanno senso. A prima vista, una distesa di asfalto può sembrare incomprensibile, ma se un gruppo di ragazzini comincia a usarla per andare in skateboard, ecco che acquista un significato, malgrado quello originario rimanga un mistero. Allo stesso modo, poiché gli orrori del paesaggio padano sono vissuti ogni giorno da milioni di esseri senzienti, bisogna assumersi il compito di comprenderli, a partire dagli effetti che producono su chi li attraversa.»
Il reportage è on line sul sito di Internazionale.
#Bologna, 13/05/2017: Ilio Barontini combatte ancora! (Street art contro il fascismo)
Nel novembre 2016, con l’approvazione e il plauso del proprietario del muro (cosa rara e preziosa in tempi di campagna terroristica sul «degrado»), appare in via Barontini, rione Cirenaica, Bologna, un murale dedicato all’uomo che dà il nome alla via: Ilio Barontini (1890-1951).
Barontini fu non “solo” un comandante partigiano, ma un grande combattente internazionalista. Diede filo da torcere ai fascisti e ai nazisti in Etiopia, Spagna, Francia e Italia. Fu comandante nella celebre Battaglia di Guadalajara (marzo 1937) e, qui a Bologna, nella Battaglia di Porta Lame (7 novembre 1944). Prosegui la lettura ›
L’ibridazione, libri d’azione. Il blog di #QuintoTipo…
…non è solo «il nuovo blog della collana diretta da Wu Ming 1», ma uno spazio dove riflettere e sperimentare. Dove opporsi alle narrazioni pacificate e finto-ribelli. Dove incontrare intelligenze aliene al mainstream.
Dall’editoriale di Wu Ming 1:
«[…] Nel frattempo, persino nell’asfittico establishment italiano, tutti sembrano essersi accorti – alla buon’ora? – che sta succedendo qualcosa.
Nella presentazione della collana [2014] elencavamo le definizioni approssimative con cui – fin dai tempi del New Journalism americano – si cerca di delimitare il campo che ci interessa: “non-fiction novel”; “creative non-fiction”; “reportage narrativo”, “docufiction”, “autofiction”… Scritture che per comodità diremo “non-romanzesche”. Una definizione più merceologica che letteraria, perché in fondo si usano – anche e soprattutto – le tecniche del romanzo, anche se per fare altro.
L’editoria ha recepito la tendenza a queste scritture, la cui importanza è riconosciuta da tutti: editori, librai, stampa mainstream e lettori.
Tutto bene, dunque? Abbiamo “vinto”? È davvero “la buon’ora”?No.»
Continua a leggere l’editoriale di Wu Ming 1 → «Per incontri del Quinto Tipo sempre più ravvicinati e collettivi».