Sócrates, Robespierre e altri GODIImenti
Il RévolutiontouR si è ormai concluso da cinque mesi, ma chi ha assistito alle presentazioni de L’armata dei sonnambuli, o ai concerti del Wu Ming Contingent, ricorderà che il classico banchetto dei libri era spesso affollato di altri strani oggetti.
Il nostro ultimo romanzo, più di tutti i precedenti, ha infatti scatenato una narrazione alternativa fatta di cartoline, origami, laboratori di mesmerismo, canzoni, spettacoli di magia, reading, numeri da circo, maschere, loghi, poster, magliette, disegni, racconti… Prosegui la lettura ›
L’invisibile ovunque
Questo è il primo di quattro post di «avvicinamento» al nuovo libro collettivo di Wu Ming, che uscirà con Einaudi a novembre.
Il titolo è L’invisibile ovunque.
L’Invisibile ovunque si pone oltre l’arco ventennale che va da Q a L’Armata dei Sonnambuli. Una volta scesi dall’arco, non cerchiamo la pentola d’oro (anche se potremmo trovarla, e bisogna essere serendipici), ma altri modi di raccontare. Utilizziamo le armi che abbiamo affilato nella scrittura di romanzi storici per fuoriuscire dalla forma del romanzo storico, dopo averla esplorata, forzata, deformata. Abbiamo piegato le sbarre e siamo fuggiti. Suonano le sirene, si sguinzagliano i cani, i fasci dei riflettori perlustrano la notte, ma noi siamo già altrove. Prosegui la lettura ›
Resistenze in Cirenaica. Una giornata di storie e musica a #Bologna, nella contrada «patria del ribelle»

27 settembre 2015. Segnatevi la data. Lo spettro del leone del deserto cavalcherà nella periferia est di Bologna.
Nel giugno 2015, annunciando la prima serata di autofinanziamento, abbiamo spiegato, con l’aiuto di immagini che parlavano chiaro, perché si è deciso di aprire il cantiere culturale «Resistenze in Cirenaica».
Una brigata di associazioni, centri sociali, fotograf*, registi* musicist* e varie umanità intende far rivivere, in uno dei rioni più interessanti e peculiari di Bologna, storie di resistenza al colonialismo italiano e al nazifascismo. A partire dalle storie evocate dai doppi nomi di quelle vie… Prosegui la lettura ›
#Renziscappa. Debolezza, fughe e paura del confronto di un premier che diceva «la mia scorta è la gente»

Pusillanimità vista dall’alto: il #Renziscappa tour 2014. Il “picco dei pacchi” coincide con le proteste di piazza contro il Jobs Act. Dopo quel momento, ‘enzi ha smesso di prendere impegni che lo esponessero a Rischi di contatto col paese Reale.
Paese che magari si astiene dal voto perché privo di rappresentanza politica (si veda il “terremoto” alle ultime regionali in Emilia-Romagna, quando si parlò di un vero e proprio “sciopero del voto”), ma non disdegna di accogliere i premier a peRnacchie e veRdura maRcia. O comunque, ‘enzi ha paura che accada.
Nella fase in cui, contro il parere di quasi tutti i lavoratori dell’istruzione, il suo governo ha imposto la controriforma autoritaria e liberista della scuola, ‘enzi si è ben guardato dal farsi vedere se non in telepresenza o, nei casi in cui doveva per forza esserci, protetto da spesse mura di scudi e manganelli, costretto a uscire dalla gattaiola per salire di corsa sull’auto blu che partiva sgommando. «La mia scorta sarà la gente», dichiarava a inizio mandato. Se avessimo media mainstream meno leccaculi e scodinzolanti, questa situazione sarebbe chiara a tutti da almeno un anno.
Clicca per aprire e consultare la mappa interattiva. [WM]
di Christian Raimo
(con un commento/didascalia di Wu Ming)
Due giorni fa è stato annullato l’incontro che Matteo Renzi doveva tenere alla festa dell’Unità di Roma. Sul sito della festa dal pomeriggio si poteva leggere questo comunicato:
«Matteo Renzi ieri sera ha visitato a sorpresa la Festa dell’Unità di Roma, intrattenendosi a lungo con i volontari e i militanti tra gli stand.
Il previsto appuntamento di questa sera con il Segretario del PD, dunque, non si terrà.»
Il comunicato dava così per espletato il senso dell’incontro pubblico. Il 27 luglio Renzi aveva fatto un’improvvisata tra gli stand: ha detto un po’ di ciao, ha lanciato qualche battuta, ha giocato una partita a biliardino con il presidente del Pd Matteo Orfini e il sottosegretario Luca Lotti – come mostrato da varie foto ufficiali e meno. E la visita era andata. Prosegui la lettura ›
#GODIImenti: ora anche un webdoc sulla scrittura collettiva
Nell’estate dello scorso anno, si concludeva il laboratorio di scrittura collettiva GODIImenti. Su Giap abbiamo parlato in diverse occasioni di questo esperimento, grazie al quale sei comitati contro le Grandi Opere Dannose Inutili e Imposte hanno dato vita a racconti e aneddoti, con l’obiettivo dichiarato di far nascere un “noi”, una soggettività plurale a partire da esperienze diverse.
Dal ceppo di quel laboratorio sono poi spuntati un’antologia cartacea, un reading musicale, numerose serate a tema, un archivio digitale, un articolo di Wu Ming 2 sull’ultimo numero di Letteraria e ora anche un webdoc, dove si illustrano metodi, tecniche e alambicchi utilizzati per la scrittura collettiva.
Quest’ultimo ci pare una testimonianza utile per chi volesse tentare un’esperienza simile, anche in autonomia, e per questo motivo crediamo sia importante diffonderlo e farlo conoscere.
Da parte nostra, sulla scia di GODIImenti abbiamo lanciato altri due Wu Ming Lab della stessa natura, che si concluderanno quest’autunno: uno, sempre con ReCommon, dedicato ai comitati NoExpo, l’altro, con la FIOM di Milano, per raccontare (collettivamente) il mondo della fabbrica e del lavoro.
La morale è sempre questa: niente festa col leghista.
Chi frequenta questo spazio, sa che non andiamo alle feste di partito.
Sulle iniziative sindacali, invece, non ci siamo dati regole precise: decidiamo volta per volta in base a quello che ci viene proposto.
Qualche settimana fa, la FIOM Lombardia ha invitato il Wu Ming Contingent per il concerto conclusivo della festa regionale. Il programma non ci era noto, sapevamo solo di un intervento di Maurizio Landini. Così abbiamo accettato e stamattina su Twitter abbiamo ricordato l’appuntamento.
Subito, da più parti, ci hanno segnalato un articolo della stampa locale: il giorno prima del nostro concerto, a un dibattito su Jobs Act e pensioni, gli organizzatori hanno invitato a parlare Massimiliano Fedriga, capogruppo alla Camera della Lega Nord.
Dopo rapida consultazione, abbiamo deciso che una festa col leghista non è la nostra festa: ci riesce impossibile suonare nello stesso spazio dove si dà voce al rappresentante di un partito razzista e xenofobo, in combutta con fascisti di ogni risma.
Fedeli alla Cura Robespierre, preferiamo tagliare ogni filo, anche il più sottile, che possa legare la nostra musica alle parole di certi soggetti.