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Il blocco nero del primo maggio triestino

La prima pagina de «Il Piccolo», quotidiano di Trieste, 20 aprile 1945. L'Armata Rossa era già entrata a Berlino, gli Alleati avevano già passato la  Linea Gotica e stavano arrivando a Bologna. Mancavano solo cinque giorni alla liberazione di Milano, otto alla fucilazione di Mussolini, dieci al suicidio di Hitler.

La prima pagina de «Il Piccolo», quotidiano di Trieste, 20 aprile 1945. L’Armata Rossa era già entrata a Berlino, gli Alleati avevano già passato la Linea Gotica e stavano arrivando a Bologna. Mancavano solo cinque giorni alla liberazione di Milano, otto alla fucilazione di Mussolini, dieci al suicidio di Hitler (e Goebbels) nel bunker.

Segnaliamo un articolo molto importante scritto da Andrea Olivieri, su una violenta polemica in corso a Trieste, ma di portata nazionale.

Ancora una volta, lo sguardo dal confine orientale permette di vedere con maggiore nettezza e leggibilità fenomeni in corso in tutto il paese.
Da Trieste si capisce meglio cosa mai significhi l’espressione “partito della nazione”.

Olivieri racconta la manifestazione del primo maggio, che a Trieste è al tempo stesso festa dei lavoratori e anniversario della Liberazione, e analizza la reazione inviperita di un “blocco nero” molto diverso da quello visto in azione lo stesso giorno a Milano: questo blocco ha il potere ed è pericoloso davvero, non si accontenta di infrangere qualche vetrina, non si limita a far lavorare un po’ di più gli impiegati delle assicurazioni.

Ed è un blocco trasversale, perché trasversale è ormai l’immaginario velenoso e paraculo che lo nutre.
Su Carsica leggerete, tra le altre cose, di dirigenti e parlamentari PD sull’attenti davanti a vessilli della X Mas (tutto vero, documentato con foto e video).

“Buona” lettura. I rospi che inghiottirete potete sputarli di là, grazie.

La Via del Sentiero. Parole e musiche per la viandanza, a cura di Wu Ming 2

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Arriva questa settimana nelle librerie italiane La Via del Sentiero, antologia di scritti viandanti firmati da Robert Louis Stevenson, Charles Dickens, Walter Scott, Thomas De Quincey, Walt Whitman e altri grandi autori anglosassoni. Il titolo è tra le prime tre uscite delle nuovissime Edizioni dei Cammini, dirette da Luca Gianotti. In allegato al volume, trovate il CD con la registrazione in studio de L’Alfabeto delle Orme, reading musicale di Frida X + Wu Ming 2, miscela di suoni e declamazioni ispirati a passi scelti dell’antologia.
Wu Ming 2 ha curato anche l’apparato critico e l’introduzione al volume. La riportiamo qui, insieme all’indice dei testi e al terzo brano dello spettacolo. Prosegui la lettura ›

Tolkien a Trento – un convegno internazionale il 13-14 maggio

J  R  R Tolkien

Il 13 e 14 maggio, all’università di Trento, si terrà uno dei più grossi convegni su Tolkien mai organizzati in Italia: All’ombra del Signore degli Anelli: le opere minori di J.R.R.Tolkien. Per una volta tanto non si parlerà dei più celebri romanzi, ma di racconti, saggi, poemi, fiabe, prodotti dalla penna di Tolkien.
L’organizzatore del convegno è il prof. Fulvio Ferrari, direttore della facoltà di Lettere e Filosofia, docente di filologia germanica a Trento e Innsbruck, traduttore dalle lingue scandinave e dall’olandese per la casa editrice Iperborea, nonché socio fondatore dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani.
Interverranno docenti dell’ateneo locale – oltre a Ferrari, Alessandro Fambrini (letteratura tedesca) e Francesca Di Blasio (letteratura inglese) – e tre ospiti stranieri: Mark Atherton, docente di lingua e letteratura inglese a Oxford e studioso di inglese antico; Thomas Honegger, professore di lingua e letteratura inglese all’università di Jena; Thomas A. Shippey (in video-intervento), già docente di filologia inglese a Oxford e autore di alcuni dei più importanti saggi su Tolkien.
Interverrà anche una nutrita delegazione dell’AIST, con interventi di Roberto Arduini, Claudio A. Testi, Lorenzo Gammarelli, Stefano Giorgianni e Wu Ming 4.

Maggio 2015 | tutti gli appuntamenti della Wu Ming Foundation (reading, presentazioni, convegni ecc.)

L'Armata dei Sonnambuli

«Giù botte!»

A metà aprile, dopo oltre 120 presentazioni de L’Armata dei Sonnambuli, il Révolution touR si è concluso. Come stiamo rispondendo a tutt*, il calendario di Wu Ming è chiuso fino all’autunno. Non siamo in condizione di aggiungere date a quelle già concordate/orbitanti da tempo, perché dobbiamo scrivere, e anche perché non è pensabile andare avanti ai ritmi infernali del biennio 2013-2014. Detto questo: tra reading, concerti, presentazioni e convegni, non mancano le occasioni di vedere dal vivo qualcuno di noi. Aggiungendo le iniziative dove non saremo fisicamente presenti ma che sono comunque collegate al nostro lavoro e inserite nella costellazione Wu Ming Foundation, ne viene fuori un’agenda bella fitta.
Per dare visibilità a ciascuna data, e rendere più facile l’orientamento, ecco gli impegni da qui alla fine di maggio.

29 aprile
VIGNOLA (MO)
Luigi Chiarella (Yamunin) presenta
Diario di zona
h. 21:30, circolo Arci Ribalta
Diario di zona è un titolo Quinto Tipo,
collana diretta da Wu Ming 1 per Edizioni Alegre.

30 aprile
FIRENZE
ImpactHub presenta
The Black Book
(Letture in nero verso la notte bianca)
Percorso a occhi chiusi con L’Armata dei Sonnambuli
Si parte alle h.21:30 da via Panciatichi 10/14
Scarica la locandina (PDF) Prosegui la lettura ›

Cent’anni a Nordest, seconda puntata | Fantasmi della diserzione

Uno speciale de L'Arena di Verona dedicato alla storia del disertore Alessandro Anderloni, riaffiorata grazie a un suo discendente, l'omonimo attore, regista e drammaturgo.

Uno speciale de L’Arena di Verona dedicato alla storia del disertore Alessandro Anderloni, riaffiorata pochi anni fa e tornata scottante grazie all’impegno di un suo discendente, l’omonimo attore, regista e drammaturgo. La vicenda è diventata prima uno spettacolo teatrale poi un film, attualmente in postproduzione.

[WM1] Detto e fatto. Sul sito di Internazionale trovate la seconda puntata del mio racconto-inchiesta sui fantasmi della Grande guerra che, in vista del lungo centenario, riappaiono nel Nordest.

Stavolta gli spettri sono quelli dei renitenti alla leva, dei disertori, degli insubordinati, degli sbandati, dei decimati, dei condannati in fretta e furia per «rivolta in faccia al nemico». Le loro storie riemergono in tutto il Nordest e si dimostrano attuali, più attuali che mai. Ci parlano dell’oggi.

Ma «Fantasmi della diserzione» racconta anche di centomila soldati che Prosegui la lettura ›

«Partigiani d’Oltremare». Africani nella Resistenza italiana

La banda partigiana di Roti (Macerata) con etiopi, russi, ebrei, croati, italiani.

Dal sito del CSA Sisma di Macerata:

«La storia di Carlo Abbamagal e dei 50 dell’Oltremare ha impiegato quasi 70 anni ad emergere, dopo anni di lavoro e grazie alle ricerche di Matteo Petracci – dottore di ricerca in storia, istituzioni e politica dell’area euromediterranea presso l’Università di Macerata – così che il corso degli eventi inizia ora ad apparire sempre più nitido e chiaro e da passato si fa presente, strumento di lotta contro le mistificazioni e le dimenticanze storiche, ascia di guerra contro i razzismi e i fascismi di oggi.

Il 7/8 marzo al CSA Sisma di Macerata Wu Ming 2 per due giorni, grazie al seminario “Racconti d’Oltremare”, ha lavorato con i corsisti alle vicende degli africani concentrati a Villa Spada di Treia, attraverso i materiali d’archivio che parlano di come “alcuni di essi si sono dati alla macchia unendosi ai ribelli” esplicando “considerevole attività” e risultando “quanto mai feroci”. Di come insomma, dall’ottobre del ’43, nelle montagne del maceratese, le bande partigiane annoverassero nelle loro fila etiopi, eritrei e somali, tra i primi a battersi contro il regime fascista.

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