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Dynamite! Un ordigno letterario e politico scagliato novant’anni fa (e non smette di esplodere)

Dynamite! di Louis Adamic è uno dei libri più famosi sulla lotta di classe nel ventesimo secolo. Uscito per la prima volta nel 1931, ampliato e rivisto dall’autore tre anni dopo, negli USA sollevò un polverone che sapeva di cordite e fulmicotone.

Il successo fu tale che dovettero leggerselo anche i padroni, e gli sbirri, talvolta seguendo consigli inattesi. Un’azienda chimica di Pittsburgh, la Federal Laboratories Inc., ne acquistò un centinaio di copie e le spedì a industriali e capi della polizia, accompagnate da una lettera che diceva:

«Leggete questo libro e guardate cosa succede, quanti morti provoca l’utilizzo nello scontro di classe di armi da fuoco e di dinamite. Affidatevi invece alle bombe lacrimogene della Federal Laboratories e rendete gli scioperi selvaggi e le manifestazioni dei disoccupati incruente, indolori, civilizzate!»

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Tolkien, i mostri e la mostra di Sangiuliano

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mostra Tolkien

Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando uno sparuto drappello di giovani del Movimento Sociale Italiano organizzò i famosi Campi Hobbit. Era la fine degli anni Settanta e il panorama politico-culturale italiano era completamente diverso da oggi. Il paese era saldamente governato dalla Democrazia Cristiana, e all’opposizione c’era il partito comunista più grande dell’Europa occidentale, a sua volta incalzato dalla generazione della Nuova Sinistra nata dal Sessantotto.

In quello scenario qualche giovane neofascista intraprendente tentò di importare dalla Francia le posizioni della cosiddetta Nouvelle Droite, e di tradurle nel tentativo di superare il vecchio «Dio, patria, famiglia» dei nostalgici, accettando la sfida dell’odiata modernità. Prosegui la lettura ›

Come prima, più di prima. Quelli che se ne fregano della crisi climatica.

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Il comitato Un altro Appennino è possibile – che riunisce persone e associazioni tra Bologna, Firenze, Pistoia e Modena – ha lanciato ieri una nuova raccolta fondi per ricorrere al Consiglio di Stato contro il progetto della nuova seggiovia Polla – Scaffaiolo sul Corno alle Scale.

La regione Emilia – Romagna e il comune di Lizzano in Belvedere continuano infatti a sostenere l’investimento di almeno 8 milioni di euro in un impianto di risalita a bassa quota (neanche 1800 metri sul livello del mare), su un crinale battuto da forti raffiche di vento, in un comprensorio che l’anno scorso, per le alte temperature, non è riuscito nemmeno a sparare la neve prima di fine gennaio. Un comprensorio in perdita, che si regge solo grazie al denaro pubblico, usato per pagare un enorme spreco di energia e di acqua.

Per aggirare queste critiche, i proponenti sostengono che la seggiovia funzionerà anche d’estate, con una capacità di 1800 persone all’ora, e con biciclette al seguito. In totale, a pieno carico, sarebbero 15000 esseri umani riversati sul crinale e sulle sponde del lago Scaffaiolo. Un territorio fragile, che d’estate è già molto frequentato, visto che lo si raggiunge con una camminata di un paio d’ore, su strada forestale. Prosegui la lettura ›

Calendario di Wu Ming, ottobre-dicembre 2023. Ultime occasioni di incontrarci prima del «Sabbatico»

Sergio Chakotino, «Scrittori», 2023.

Dopo un anno a girare come trottole, o coppie filuzziane durante il frullone a chinino, attraversando l’Italia in lungo, in largo e in diagonale, il momento di fermarci è quasi giunto.

Ebbene sì, stiamo per prenderci un periodo «sabbatico»: trasferte sospese, impegni pubblici col contagocce. Ciascuno di noi ha in cantiere un romanzo, e gran parte del 2024 ci vedrà dediti soltanto a scrivere.

Resta aperta solo una fessura di calendario, quella per Radio Ufo 78, il progetto letterario-musicale di Wu Ming 1 & Bhutan Clan. Se arriveranno inviti da non troppo lontano, nei mesi a venire c’è ancora spazio per qualche data. La scheda artistica è qui. Un assaggio acustico qui.

Il nostro sabbatico non riguarderà le presentazioni di Se vi va bene bene se no seghe, la biografia di Valerio Minnella scritta da lui medesimo insieme a Wu Ming 1 e Filo Sottile. Valerio e Filo andranno avanti a presentarla. Le date già fissate sono qui.

Qui sotto, invece, date e dettagli dei nostri ultimi appuntamenti. Un mix di “postille” al tour di Ufo 78, blitz in Belgio Francia Grecia Catalogna, e spettacoli d’arte varia.

Se ci incrociate lungo la via ci fa piacere.

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«Pico Mariani», nono racconto in musica estratto da Veglione rosso

Il n. 16 di rue de la Tour d’Auvergne a Parigi. Negli anni Venti fu la sede delle cooperative di lavoro italiane e di una trattoria molto frequentata dagli antifascisti.

Quando ascoltiamo la storia di una persona uccisa dai fascisti, ci aspettiamo sempre un epilogo violento. Invece, anche le bastonate e le torture possono essere letali a distanza di tempo, come una fibra d’amianto.

Pico Mariani morì a Parigi, nel 1926, e il suo nome non starebbe in Veglione rosso, se attorno a lui non ci fosse stata una vasta comunità di esuli correggesi, gente che se lo ricordava malato ancor prima di emigrare. Anzi: che se lo ricordava emigrante proprio perché malato, rotto nel fisico dagli attacchi squadristi, e costretto a scegliere tra la fuga all’estero e la certezza di una nuova, fatale aggressione. Prosegui la lettura ›

La fine di FICO, ovvero: dieci anni di negazione dell’evidenza

Viva la iena!

Ormai se lo aspettavano anche i sassi. L’unico dubbio era sui tempi dell’agonia terminale. Eppure, in meno di ventiquattr’ore, l’annuncio si è già trasformato in una notizia bomba: Oscar Natale Farinetti ha deciso di chiudere FICO, l’inquietante Fabbrica Italiana COntadina, figlia della sua Eataly e del «modello Expo 2015», nata sei anni fa nell’area dei mercati generali (CAAB), alla periferia nord-est di Bologna, su un terreno di proprietà del Comune, del valore di 55 milioni di euro, ceduto gratis per quarant’anni e senza bando di gara al presunto “uomo della Provvidenza”, un imprenditore amico di Matteo Renzi (quand’era in auge).

Gli amministratori bolognesi sono rimasti folgorati da questo progetto, lo hanno appoggiato in tutti i modi possibili, ripetendo come un mantra che avrebbe portato a Bologna tra i 5 e i 10 milioni di visitatori all’anno. L’urgenza di completare, nelle sue vicinanze, una strada a quattro corsie è stata più volte giustificata con la necessità di portare le masse alle porte di quest’osceno parco giochi del «food». Lo stesso si è detto per la navetta, sempre deserta, in partenza dalla stazione centrale. Infine, pure la Linea Rossa del nuovo tram porterà lì, come promesso fin dai giorni dell’inaugurazione. Porterà lì, ma intanto FICO chiude. Prosegui la lettura ›

Religiographies | Sul fare “buon uso” dell’esoterismo, di Wu Ming 1 + Introvigne su La Q di Qomplotto

Logo Religiographies

Speciale a cura di Wu Ming 1.

Religiographies è «una rivista scientifica ad accesso aperto e a revisione paritaria, dedicata al campo degli studi religiosi, che mira a promuovere un approccio interdisciplinare ai fenomeni religiosi, incoraggiando il dialogo tra storici, sociologi, antropologi, studiosi di letteratura, filosofi e psicologi. Inoltre, cerca di discutere gli argomenti spesso trascurati dalle scienze sociali e umane, come il misticismo, l’esoterismo e la spiritualità.» La pubblica la Fondazione Giorgio Cini.

Un nuovo numero – n.1, anno II, 2023 – è da poco online. Nella sezione «Eterografie» contiene un mio articolo, «Sul fare “buon uso” dell’esoterismo. Appunti 2022» (pdf), disponibile anche in traduzione inglese. [Aggiornamento: qui una traduzione in castigliano].

Ecco l’indice:
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