Terza puntata (le altre qui e qui) per la serie di nove post dedicati ai testi di Schegge di Shrapnel, l’album del Wu Ming Contingent che sta scrivendo la storia del silent marketing: a 25 giorni dall’uscita è riuscito a totalizzare una sola recensione su web/carta e una segnalazione on-line (per quanto a firma del grande Tony Face Bacciocchi). Prosegui la lettura ›
Le #ScheggediShrapnel del Wu Ming Contingent, 2 | Il reumatismo del tenente
Prosegue la serie di post settimanali dedicati alle Schegge di Shrapnel e in particolare ai testi del nuovo album del Wu Ming Contingent.
Oggi vi proponiamo l’ottavo brano in scaletta, Il reumatismo del tenente.
Le parole sono tratte dal memoriale di Gino Frontali, La prima estate di guerra, pubblicato dalla casa editrice Il Mulino nel 1998 e oramai fuori catalogo.
Gino Frontali era nato ad Alessandria d’Egitto nel 1889. Laureato in medicina all’Università di Bologna, partecipò alla Prima Guerra Mondiale prestando servizio in prima linea, come sottotenente medico del 70° reggimento fanteria, brigata “Ancona”.
Nel 1916 sintetizzò la sua esperienza in un manuale pratico molto apprezzato, Il medico di battaglione. Dopo la guerra, si specializzò in pediatria e divenne uno studioso di fama internazionale. Morì a Roma nel 1963.
Dal suo diario non emergono posizioni di aperta critica all’impresa bellica, ma più volte si dimostra sbalordito dagli abusi di potere degli ufficiali e dal loro disprezzo per la truppa.
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Il maquillage di André Breton: dall’#InvisibileOvunque a #ScheggeDiShrapnel
Cominciamo da oggi una serie di nove post settimanali, ognuno dedicato a un brano di Schegge di Shrapnel, il nuovo album del Wu Ming Contingent dedicato alla Grande Guerra.
Il pezzo che abbiamo scelto di raccontarvi si intitola Maquillage e ha un legame molto stretto con L’invisibile ovunque. Prosegui la lettura ›
Schegge di Shrapnel, il nuovo album del Wu Ming Contingent.
Esce oggi, 12 febbraio, nei negozi di dischi ancora superstiti.
Altrimenti, lo trovate qui.
Buon ascolto.
L’#Invisibileovunque: le date di febbraio + nuove recensioni, podcast, interviste
Come avevamo annunciato, il tour di presentazioni de L’invisibile ovunque contempla poco meno di trenta incontri, già tutti fissati: in fondo al post, trovate i sei previsti per febbraio (Pesaro, Parma, Verona, Pistoia, Torino, Cremona). Tra un paio di settimane, uscirà Schegge di shrapnel, il disco del Wu Ming Contingent collegato al libro, per i solchi della Woodworm label di Arezzo. Ci sono già concerti fissati, da Roma a Solothurn (CH), da marzo a maggio, ma è ancora possibile fissare qualche live, soprattutto nel periodo estivo. Chi fosse interessato può scriverci direttamente oppure contattare l’agenzia Locusta, che ci aiuta nell’organizzazione.
Nonostante la nostra presenza on the road sia più limitata del solito, in Rete continuano a uscire recensioni, commenti e oggetti critici non-identificati, come quello che apre la rassegna qui sotto.
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L’#Invisibileovunque e le sue sfide. Rassegna di pareri e invito alla discussione (spoiler libero)
Sembra che l’esperimento proceda bene. Le reazioni sono positive, variegate e illuminanti.
Una delle migliori recensioni de L’Invisibile ovunque è apparsa sulla rivista on line La Ricerca. La firma Claudia Mizzotti, insegnante del liceo Messedaglia di Verona, ed è – per l’appunto – rivolta al mondo della scuola. Oltre a linkarla, ne riportiamo uno stralcio significativo.
«Quarto è un mockumentary, un saggio in cui eventi fittizi sono presentati come reali: il pittore surrealista Francesco Bonamore non è mai esistito. Wu Ming dichiara di essersi ispirato a certi racconti di Borges, di aver preso spunto da La letteratura nazista in America di Bolaño […] Anche nel romanzo L’Armata dei Sonnambuli, come si evince dai Titoli di coda, gli autori hanno mescolato ad arte fonti d’archivio reali e inesistenti per congegnare il loro intreccio e lanciare una sfida ai lettori, così da renderli guardinghi e attivi nella fruizione del testo in una forma feconda di transmedialità della letteratura che invita il pubblico ad entrare nel gioco. La ricerca infruttuosa di tracce in rete della biografia di Bonamore, delle immagini delle sue tele surrealiste Soldati nella neve e L’albero in fiore, dei saggi critici a lui dedicati e citati nel racconto, costituisce la “prova del nove” a cui Wu Ming affida il disvelamento della beffa. Sarà un’esperienza istruttiva per gli studenti assistere a un esperimento che evidenzia le debolezze del sistema mediatico in cui siamo immersi, nella quale è fin troppo facile credere alle storie, alle notizie e alle informazioni che entità subdole quanto anonime (non sempre anonime, in verità) confezionano e diffondono per scopi non sempre filantropici, per usare un eufemismo. Prosegui la lettura ›
Il mito di Roma nell’immaginario vittimista italiano – di Wu Ming 1
[WM1:] Giusto un anno fa pubblicavo, qui su Giap, alcuni appunti sul vittimismo come pietra angolare dell’ideologia italiana. Appunti che fecero molto, molto discutere. Quel post si concludeva con la formula: «[Continua]». E adesso, infatti, continua.
Sull’ultimo numero di Nuova Rivista Letteraria, interamente dedicato a nazionalismi, fascismi e razzismi, c’è un mio pezzo che porta avanti, in un modo che spero inatteso, la riflessione su quel tema. Potete scaricarlo da qui in pdf, come teaser per l’intera rivista, che merita.
Ne approfitto per segnalare che: Prosegui la lettura ›