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Libri

Scarica il libro di Wu Ming 1 Un viaggio che non promettiamo breve. 25 anni di lotte #NoTav (Pdf, ePub, Kindle)

Wu Ming libro No Tav

La copertina appositamente disegnata da Zerocalcare. Clicca sull’immagine per vederla completa di quarta e alette (pdf). Qui invece per ingrandirla e scaricarla in alta definizione.

Un viaggio che non promettiamo breve è uscito alla fine del 2016 e oggi, alla buon’ora, lo mettiamo a disposizione in download gratuito, senza DRM, in quattro diversi formati. I link sono in fondo. 

Le storie che il libro racconta proseguono. Le questioni di cui tratta rimangono centrali. Quel che accade in Val di Susa continua a prefigurare quel che accadrà nel resto del Paese. Dal centro si vedono peggio i margini, dai margini si vede meglio il centro. Si vede che, dietro proclami sempre più vacui, il progetto Torino-Lione continua a perdere pezzi. Si vede che resta solo la volontà di fare un tunnel, a ogni costo, purché sia. Si vede che i No Tav lottano ancora. Prosegui la lettura ›

Oltre lo stile paranoico: il caso #QAnon. Note sul cospirazionismo, trent’anni dopo Il pendolo di Foucault

Clicca per vedere il video Beyond The Paranoid Style.

Italian first, English translation at the bottom ↓

Il 4 ottobre 1988 arrivava in libreria Il pendolo di Foucault. Il secondo romanzo di Umberto Eco, e il suo libro più perturbante. Più attuale oggi di quanto fosse trent’anni fa.

Oggi ci troviamo immersi in una nebbia di complottismi e narrazioni diversive, tra l’impazzare di #QAnon negli USA e George Soros avvistato ovunque in Europa. È dunque utile, anzi, urgente riprendere la lezione del Pendolo e investirne l’eredità nel presente. L’anniversario è un’ottima occasione, per questo intendiamo celebrarlo. A modo nostro. Prosegui la lettura ›

Un viaggio per gli amici: #Hevalen su e giù per lo Stivale. Di cosa parliamo quando parliamo di #Siria?

Presentazione di Hevalen all’Università L’Orientale di Napoli, 21 marzo 2018.

di Davide Grasso *

A fine novembre 2017 atterravo per la seconda volta in un aeroporto europeo dopo essere stato in Siria. Questa volta avevo lasciato due amici alle spalle: Eddi e Jacopo erano restati a difendere e portare avanti la rivoluzione del nord. Sarei giunto a Torino di notte e, la sera dopo, avrei raggiunto piazza Santa Giulia, dove avrei osservato – ancora una volta – la movida di una grande città con negli occhi una zona di guerra. Non che la Siria del nord – o Rojava – sia semplicemente una zona di guerra. È il luogo dove oggi, nel primo quarto inoltrato del ventunesimo secolo, si sviluppa il più grande movimento rivoluzionario della terra, in un mondo senza rivoluzioni. Ancora una volta, dopo due mesi di viaggi mesopotamici, assemblee, riunioni e seminari sostenuti a ritmo marziale – come se fossimo vivi, come se stessimo provando a cambiare il mondo – non potevo che guardare con perplessità il me stesso riflesso in tutti i cocktail e i sorrisi di quel venerdì sera. Perché non stavamo organizzando qualcosa di grande anche qui, anziché strillare senza scopo con delle birre in mano? Prosegui la lettura ›

Rotta sulla Stella Rossa. Una collana di fantascienza sovietica ci avvicina al lancio di #Proletkult

[Volentieri pubblichiamo la presentazione della neonata collana Solaris, dedicata ai classici della fantascienza sovietica, per i tipi di Agenzia Alcatraz. La firmano i traduttori e curatori della collana sotto pseudonimo collettivo, i quali ci hanno anche dato una grossa mano con i testi in lingua russa durante la stesura di Proletkult. In un ideale percorso di avvicinamento all’uscita del nostro nuovo romanzo, questi volumi rappresentano una tappa importante, in particolare quelli di A. Bogdanov, di prossima pubblicazione. Buona lettura. – WM]

LO SPAZIO OLTRECORTINA

di Kollektiv Ulyanov

Gli appassionati di letteratura fantastica e fantascientifica sanno che il sogno di esplorazione e conquista dello spazio è stato condiviso da due nazioni – o popoli – che hanno poi materializzato la propria sete di conoscenza ed espansione con reboanti lanci di apparecchi nell’infinita oscurità dell’universo, mettendo persino piede sull’agognato satellite lunare. Gli Stati Uniti e la fu Unione Sovietica sono stati protagonisti di uno scontro durato più di mezzo secolo, di una gara alla colonizzazione spaziale che è, di fatto, terminata con la caduta dello Stato federale comunista nel 1991.

Una battaglia che si compiva non solo a stilettate propagandistiche, ma anche sulle pagine di opere letterarie che hanno fatto la storia di quel genere oggi costretto nell’anglismo sci-fi.

Uno scontro mai davvero aperto fra gli autori delle due fazioni, che ci hanno regalato capolavori da considerarsi pilastri della letteratura tutta, non solo di quei settori troppo spesso definiti di nicchia, di cui la fantascienza stessa ora fa parte. Sì, perché questo genere, soprattutto la fantascienza di inizio Novecento, si componeva di intrugli così visionari e prefiguranti da divenire in seguito realtà; immagini e invenzioni avanguardistiche che tuttavia sono state pian piano dimenticate, al punto da scomparire dagli scaffali delle nostre librerie. Prosegui la lettura ›

Il nostro «romanzo russo» si chiama #PROLETKULT

Proletkult copertina

Ci inoltriamo nell’estate e si rompono le righe, o quantomeno si rilassano. Il flusso di post di Giap rallenterà, ma prima che questo accada vi diamo un’anteprima, anzi: l’anteprima.

Ecco copertina e titolo del «romanzo russo» annunciato l’anno scorso.

Proletkult uscirà per Einaudi Stile Libero nell’ottobre 2018.

«L’ipotesi è la strutturazione della libertà nello spazio. L’ipotesi è la costruzione e strutturazione di abolizioni di limiti.»
Paolo Vinti«Lo spazio», dall’album Cosmo Rosso.

«La Terra è la culla della mente umana, ma non si può passare la vita nella culla.»
Konstantin Ėduardovič Ciolkovskij

Uccidi Paul Breitner, di Luca Pisapia. Calcio e capitalismo nella 12esima uscita di #QuintoTipo, collana diretta da Wu Ming 1

Uccidi Paul Breitner

Clicca sull’immagine per aprire la copertina completa (con quarta e alette) in pdf.

Riorganizzazione nazionale, così viene definita l’operazione perpetrata dai generali argentini negli anni Settanta, attraverso sequestri e desaparición. Mentre la repressione nel 1978 giunge al culmine dell’abominio, all’Estadio Monumental di Buenos Aires Olanda e Argentina giocano la finale dei mondiali di calcio. L’obiettivo del regime è che il grande evento distolga l’attenzione dal bagno di sangue in cui è immerso il paese.

Invano cerca di scomparire anche Arcadio Lopez, misteriosa figura costretta in un bunker che guarda la finale da un piccolo televisore, tormentato da urla strazianti e voci interiori.

Quasi quarant’anni dopo, e ancora nel sud del mondo, i mass media puntano i riflettori sui campi di calcio del Brasile, lasciando nell’ombra le proteste contro gli sperperi e le brutali operazioni di “decoro” del governo. Prosegui la lettura ›