Oggi arriva in libreria PCSP (Piccola Contro-Storia Popolare) del compagno Alberto Prunetti, già autore di Amianto.Una storia operaia.
PCSP è il quarto titolo della collana Quinto Tipo diretta da Wu Ming 1 per le Edizioni Alegre.
Con quest’uscita, riparte la campagna abbonamenti: 45 euro per i prossimi quattro titoli scelti da WM1 (più del 30% di sconto). D’ora in avanti, ci si potrà abbonare in ogni momento, facendo partire la quaterna da qualunque uscita. Prosegui la lettura ›
Clicca per scaricare la copertina completa, con quarta e alette (pdf). «Ribellioni, resistenze, renitenze, rivolte… Dov’è finita la Maremma raccontata dal Prunetti? Quella sì era roba pesante: gente che mangiava fiamme, sovversivi che facevano lo slalom tra rappresaglie, repressione e rastrellamenti, e qui dentro li trovi tutti, belli stipati e pronti al pum! come i chiodi e il sale grosso nella canna dell’archibugio. Anarchici e comunisti alla macchia… Gente che spara ai fascisti… Banditi che sciorinano poemi in ottava rima… Altra gente che spara ai fascisti…»
Il Prunetti.
Il 5 novembre ritorna la collana Quinto Tipo, diretta da Wu Ming 1 per le Edizioni Alegre. Dopo Diario di zona di Luigi Chiarella (Yamunin), Il derby del bambino morto di Valerio Marchi e Il tenore partigiano di Lello Saracino, arriva in libreria il nuovo libro di Alberto Prunetti: PCSP (Piccola Controstoria popolare).
PCSP perturba l’orbita della «Trilogia Working Class» iniziata con Amianto. Una storia operaia. È per il 30% una riscrittura/remix del primissimo libro del Prunetti, Potassa, e per il 70% un’opera completamente nuova. Potete farvi un’idea del tono del libro e dell’incazzosa stella sotto cui nasce aprendo il pdf della copertina completa.
Con quest’uscita si riapre la campagna abbonamenti. L’abbonamento consente di ricevere a casa quattro libri della collana. Ergo, PCSP conclude l’abbonamento dei bravi pionieri che lo sottoscrissero un anno fa, a scatola chiusa. Non possiamo che ringraziarl* tutt*, e speriamo rinnovino la fiducia in quest’esperimento editoriale. Prosegui la lettura ›
– Insomma, pare che l’Italia voglia tornare su uno dei suoi luoghi del delitto, cioè in Iraq, a bombardare come ai tempi di Cocciolone, ad annichilire questo e quello come ai tempi di Nassiryah, e magari a far vedere come muore un italiano, come ai tempi dei contractors. Del resto, quando si ottengono buoni risultati, perseverare è doveroso.
Intanto, le grandi potenze fanno a gara a chi bombarda più civili in Medio Oriente. Tutto per combattere l’ISIS, si dice. Cioè un nemico-golem creato dagli interventi militari precedenti… con più di un aiutino da parte della Turchia di Erdogan. Quella Turchia che è un paese Nato e da mesi – mentre la Nato dice di combattere l’ISIS – reprime e bombarda i curdi, cioè gli unici ad avere sconfitto l’ISIS sul campo. Aria viziata a circolazione forzata. E la Russia che forse metterà i boots on the ground. L’ultima volta che la Russia ha pestato quei boots fuoricasa è stata in Afghanistan, dove ha strascicato per anni una guerra condotta in modo disastroso, durante la quale si sono formati i Bin Laden, gli al-Zawahiri, i mullah Omar. Più di recente, il terrorismo islamico non è calato ma cresciuto anche per colpa di Putin, per quello che ha combinato e tuttora combina in Cecenia. Con l’ISIS in Siria pare ci siano 2500 ceceni. Insomma, scusateci se, per questi e per molti altri motivi, la favoletta di Putin salvatore del mondo non ce la beviamo.
Tutti i padroni del pianeta dicono di voler combattere l’ISIS (chiagni), tutti usano l’ISIS per portare avanti i loro interessi (fotti). Non c’è da dubitare che, per l’ennesima volta, anche l’Italia farà del proprio peggio. Prosegui la lettura ›
Nel 1999 il romanzo Q fu il nostro ultimo contributo al piano quinquennale del Luther Blissett Project, e quindi alla multiforme reputazione di «Luther Blissett»; proprio quel Luther Blissett che ieri è tornato a colpire. Il testo completo della rivendicazione potete leggerlo qui. I giornalisti, non più abituati, sembrano – come dicevano quei capelloni col nome da dirigibile – dazed and confused.
Ordunque, ci pare giusto e appropriato che, un giorno dopo l’arrembante ritorno in scena del trickster, parta una campagna di sottoscrizione per trarre un radioromanzo da Q. Prosegui la lettura ›
– È l’11 settembre 1931 quando Omar al-Mukhtar, comandante della guerriglia anticoloniale in Cirenaica, viene ferito a un braccio, disarcionato e fatto prigioniero durante uno scontro nei pressi di Slonta. Lo portano a Bengasi in catene. Prosegui la lettura ›
Circa sei mesi fa Roberto Gastaldo, giapster torinese e attivista No Tav, scriveva sul suo blog:
«Vicino a casa mia c’è un edificio che è stato negli anni prima la scuola elementare Casati, poi il centro sociale Gabrio, e che da circa un anno è vuoto, dopo che il centro sociale si è trasferito per permettere al comune di bonificare gli edifici dall’amianto che contengono. Nonostante la gravità della problematica il comune procede con i tempi lentissimi che gli sono propri, tanto che noi che abitiamo in zona iniziamo a preoccuparci perchè la vernice protettiva con cui gli occupanti coprivano le parti in amianto per evitare rischi alla salute, propria e degli abitanti della zona, è un rimedio efficace ma di breve durata, la verniciatura va ripetuto ogni paio d’anni, e dall’ultima mano ormai ne sono appunto quasi passati due.»
Questo sito cerca di tutelare la privacy di chi lo visita e/o lascia commenti, non ha traccianti pubblicitari né incorpora video che li contengano, non incoraggia, linkandole, piattaforme che vivono di data mining. Le statistiche delle visite (usiamo Clicky) servono solo a sapere cosa viene letto. I video da Vimeo sono incorporati aggiungendo in coda all'URL il parametro DNT (Do Not Track), ovvero "?dnt=1". Per verificare quel che diciamo: Blacklight, «the real-time privacy inspector». Questo avviso è in ottemperanza al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). Grazie dell'attenzione. Bon, andiamo avantiCopie archiviate del sitoTesto del GDPR
Privacy & Cookies Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.