Il RévolutiontouR si è ormai concluso da cinque mesi, ma chi ha assistito alle presentazioni de L’armata dei sonnambuli, o ai concerti del Wu Ming Contingent, ricorderà che il classico banchetto dei libri era spesso affollato di altri strani oggetti.
Il nostro ultimo romanzo, più di tutti i precedenti, ha infatti scatenato una narrazione alternativa fatta di cartoline, origami, laboratori di mesmerismo, canzoni, spettacoli di magia, reading, numeri da circo, maschere, loghi, poster, magliette, disegni, racconti… Prosegui la lettura ›
«Cent’anni a Nordest». Ronchi dei Partigiani, la diserzione oggi e l’œrrore della «memoria condivisa»
Cent’anni a Nordest di Wu Ming 1 continua a far discutere e scrivere. In attesa delle prossime tappe del Ventre della Bestia Tour (sabato 19 settembre a Verona e la sera dopo a Padova), proponiamo qui nuove recensioni, un paio di interviste a WM1 e l’audio della presentazione del 31/08 scorso a Ronchi dei Partigiani (Gorizia). Ne approfittiamo per un aggiornamento sulla situazione da quelle parti, tra esponenti del PD che esaltano D’Annunzio e l’occupazione di Fiume del ’19 e Casapau che alza la cresta e fa chicchiricchì per salutare il sole.
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Il critico e saggista Daniele Giglioli ha recensito Cent’anni a Nordest su «La Lettura» (supplemento domenicale del Corriere della sera) il 23/o8/2015. Ecco il suo articolo. N.B. Il titolo è nostro. Prosegui la lettura ›
L’invisibile ovunque
Questo è il primo di quattro post di «avvicinamento» al nuovo libro collettivo di Wu Ming, che uscirà con Einaudi a novembre.
Il titolo è L’invisibile ovunque.
L’Invisibile ovunque si pone oltre l’arco ventennale che va da Q a L’Armata dei Sonnambuli. Una volta scesi dall’arco, non cerchiamo la pentola d’oro (anche se potremmo trovarla, e bisogna essere serendipici), ma altri modi di raccontare. Utilizziamo le armi che abbiamo affilato nella scrittura di romanzi storici per fuoriuscire dalla forma del romanzo storico, dopo averla esplorata, forzata, deformata. Abbiamo piegato le sbarre e siamo fuggiti. Suonano le sirene, si sguinzagliano i cani, i fasci dei riflettori perlustrano la notte, ma noi siamo già altrove. Prosegui la lettura ›
Speciale «Cent’anni a Nordest». Suoni, video, reazioni, recensioni e discussioni dalla Croazia alla Sardegna
Il libro di Wu Ming 1 Cent’anni a Nordest sta facendo molto discutere, on line e dal vivo.
La prima presentazione del «Ventre della Bestia Tour» si è tenuta al Lunatico Festival di Trieste, nel parco di S. Giovanni (dove un tempo c’era il manicomio, quello smantellato da Basaglia e compagni), la sera dell’8 agosto 2015. Sono arrivate non meno di duecentocinquanta persone, il dibattito è stato intenso e in questo post ne proponiamo la registrazione, divisa in due parti, ciascuna dotata di un indice ragionato. Durata complessiva: un’ora e quarantacinque minuti. Proponiamo anche un video di Fausto Vilevich ispirato a un momento della serata. Fausto è uno dei fondatori e gestori del Knulp, il locale triestino dove si svolge anche una scena di Cent’anni a Nordest.
Negli ultimi giorni sono uscite svariate nuove recensioni, ciascuna con un “taglio” differente, in alcuni casi basate su sguardi obliqui che mettono in luce aspetti della tematica non appariscenti ma cruciali. Un esempio non a caso: la recensione di Omar Onnis, teorico di un indipendentismo sardo che rifiuta nazionalismi ed essenzialismi. Anche la recensione di Stefano Lusa, maturata nel mondo delle comunità italiane in ex-Jugoslavia, è utile e fornisce una prospettiva discutenda e, più che spiazzante, spiazzata. Altre recensioni interessanti sono quelle di Daniele Barbieri, Franco Berteni e Pietro Amati (quest’ultima è una videorecensione). Prosegui la lettura ›
#100anniaNordEst: Fahrenheit, recensioni… e il «Ventre della Bestia Mini-Tour»!
[WM1] Domani – lunedì 20 luglio – alle ore 16 presenterò Cent’anni a Nordest con Loredana Lipperini a Fahrenheit, Radio 3. Streaming qui.
Approfitto della notizia e delle inevitabili risonanze con la cronaca nera degli ultimi giorni (nel senso di “camicia nera”, “brigate nere” ecc.) per aggiornare sulle vicissitudini del libro. Di seguito riporto alcune nuove recensioni e due commenti molto interessanti, oltre a comunicare le date di quello che potremmo chiamare il Ventre della Bestia Mini-Tour (agosto – novembre 2015). Prosegui la lettura ›
Sull’uso politico dell’austronostalgia. Discussione tra giapster a partire da #100anniaNordEst
WM1 Già durante la pubblicazione a puntate del reportage sul sito di Internazionale mi arrivò una mail dove mi si rimproverava di «sottile nazionalismo» perché mettevo in discussione il mito a lenti rosa dell’Impero austroungarico. «Gli Asburgo avevano i difetti che lei dice, ma i Savoia erano molto peggio», era il succo della mail. Ecco uno stralcio della mia risposta in quell’occasione:
«Non credo proprio che il mio approccio possa essere imputato di nazionalismo, ancorché “sottile”, visto che il mio punto di partenza è il rigetto radicale di ogni elemento di nazionalismo (non solo di quello italiano ma anche di quelli “su scala minore”, rinvenibili nei vari indipendentismi che stanno prendendo piede nel Nordest), di tutte le rimozioni della storia patria (molte delle quali connesse alla Grande guerra e alle sue motivazioni imperialiste, razziste e antislave) e della narrazione tossica “Italiani brava gente”.
Che la conquista e l’italianizzazione forzata della Venezia Giulia e dell’Adriatico orientale siano stati veri e propri crimini storici su vasta scala l’ho scritto in maniera chiara nel reportage, a suo tempo ci ho scritto un libro (Point Lenana) e svariati articoli e commenti. Sul fatto che i Savoia fossero lerci figuri, idem. Ma si può pensare e dire questo senza bersi l’idealizzazione del dominio asburgico, che nella retrospezione rosea di certo indipendentismo è tutto rose e fiori. Se devo scegliere tra sparare agli Asburgo in nome dei Savoia e sparare sui Savoia in nome degli Asburgo, grazie, ma preferisco sparare su entrambi. Come si legge nel Re Lear, “il tempo della vita è breve, e se viviamo, viviamo per calpestare i re”.»
Tra i fantasmi di chi rifiutò la guerra, per rifiutare la guerra oggi #100anniaNordest
Su «Il manifesto» di oggi compare una recensione di Cent’anni a Nordest scritta da Ernesto Milanesi. Eccola qui:
TRA I FANTASMI DEI DISERTORI
Storia. Il Primo conflitto mondiale, oltre ogni retorica, nel libro di Wu Ming 1 «Cent’anni a Nordest. Viaggio tra i fantasmi della “guera granda”», uscito per Rizzoli
A Nord Est, la bussola appare sprovvista di ago: la calamita della propaganda, la forza degli stereotipi, il perno del senso comune magnetizzano tutto. Da Bolzano a Venezia o da Trento a Trieste il «quadrante» è uno scudo araldico che difende la solita storia dalle storie critiche, diverse, urticanti. Prosegui la lettura ›