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Libri

Un anno di #RévolutiontouR. Wu Ming al Museo civico medievale di #Bologna

Cantalamappa e L'Armata dei Sonnambuli

Da L’Armata dei Sonnambuli a Cantalamappa

Abbiamo scelto le sale del Museo civico medievale di Bologna per l’ultima data – la centoventesima! – del Révolution touR, il lungo giro di presentazioni de L’Armata dei Sonnambuli. Domenica 12 aprile alle 16, in via Manzoni 4 coroneremo con un reading collettivo quest’anno di dialogo on the road con migliaia di lettrici e lettori. Un tour impegnativo se non sfiancante, ma necessario. Necessario non solo per promuovere un libro difficile, rimasto in cantiere per 5-6 anni e pensato come sintesi di un percorso, ma anche per rendere conto de visu della nostra decisione di non scrivere più romanzi storici. Prosegui la lettura ›

#Cantalamappa | Intervista su Repubblica – Bologna

Intervista a Repubblica su Cantalamappa

di Paola Naldi
[27 marzo 2015]

CI HANNO fatto viaggiare lungo antichi sentieri dell’Appennino e attraverso la storia, hanno narrato rivolte di contadini e battaglie di partigiani. Ma mai, prima d’ora, il collettivo Wu Ming s’era rivolto espressamente ai piccoli. Eccoli invece arrivare con “un libro per sovversive e sovversivi dagli 8 ai 108 anni”, intitolato Cantalamappa. Atlante bizzarro di luoghi e storie curiose. Edito da Electakids, sarà presentato alla Sala Stabat Mater dell’Archiginnasio, martedì 31 alle 9.30. L’idea era nata dentro i laboratori per bambini condotti da Wu Ming 2 ma poi, come di consueto, tutto è stato scritto dai cinque [quattro, N.d.R.], inventando la storia di due viaggiatori, Guido e Adele, che hanno visitato il Monte Scrocchiazeppi o le Repubbliche dell’ex Rastovja, hanno incontrato il “Verme mongolo della morte” e l’albero di Bottego.

Cosa vi ha spinto a scrivere un libro per ragazzi? Prosegui la lettura ›

#Farinetti, #Eataly, #Slowfood, #Expo2015… Smontare l’ideologia del magna magna!

La danza delle mozzarelle

«Il vero pensiero si riconosce in questo: che divide.» E questo libro dividerà. Esce il 25 marzo. Clicca per scaricare la copertina completa con quarta e risvolti (pdf).

L’idea di scrivere La danza delle mozzarelle è nata poco dopo il post di Wolf Bukowski apparso su Giap con il titolo «Stay FICO, stay hungry. Oscar Farinetti e la “Disneyland del cibo” a Bologna, Eataly».

Era il dicembre 2013 e con Wolf si diceva: «Ci vorrebbe proprio un ragionamento complessivo su Eataly… Sul legame tra farinettismo e renzismo… Sulla mancanza di critica di fronte a certi dispositivi… Su quest’ideologia del cibo e del consumo che si manifesta come “buona” e copre schifezze su vasta scala… Precarietà… Liberismo “compassionevole”… Feticismo della merce… Tradizioni farlocche… Un post mica basta, ci vorrebbe un libro!» Prosegui la lettura ›

Intervista su #Cantalamappa

Cantalamappa sul Carlino

[Quest’intervista, strano a dirsi, appare oggi sui giornali del consorzio Quotidiano Nazionale (Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno). Meno strano se si pensa che l’intervistatore è uno che di controculture se ne intende: critico musicale, organizzatore di eventi nella Bologna post-77 e post-punk, co-fondatore dell’etichetta Century Vox che nei primi anni Novanta lanciò buona parte dell’hip-hop italiano. Buona lettura.]

di Pierfrancesco Pacoda

Sulle rotte di geografie possibili, mai completamente reali, anche quando tracciano percorsi immersi nella storia, i quattro Wu Ming approdano nei territori della scrittura per l’infanzia. E lo fanno con Cantalamappa (Electa Kids), un atlante che sarebbe piaciuto a Borges, per la sua capacità di essere al tempo stesso catalogo fantasy e, come sempre nei loro lavori, decalogo morale. Il libro verrà presentato in anteprima il 31 marzo (ore 9.30) a Bologna alla Biblioteca dell’Archiginnasio (prenotazioni info@electakids.com). Prosegui la lettura ›

Loredana Lipperini e Wu Ming 1 su «Questo trenino a molla che si chiama il cuore»

Questo trenino a molla che si chiama il cuore

[WM1] Si sente nella mia voce, si avvertiva durante l’incontro: leggere questo libro di Loredana e poi presentarlo con lei mi ha coinvolto, commosso e fatto anche incazzare, perché – come suol dirsi per dire altro: ridendo e scherzando… – ormai conosco Loredana e le voglio bene da vent’anni e quei vent’anni sono distillati qui dentro;  più nello specifico, questo «oggetto narrativo non identificato» che ha come titolo un verso di Pessoa racconta – tra le tante vite, le trasformazioni,  le resistenze, le perseveranze e pure le nefandezze che racconta – un pezzo di vita e sofferenza e rinuncia e lutto vissuto dell’autrice e io, con pochi altri e certamente meno di altri ma abbastanza per riviverlo leggendo, l’ho condiviso con lei. Prosegui la lettura ›