In uno dei capolavori del neorealismo, Riso Amaro di Giuseppe De Santis, oltre a Silvana Mangano in hot pants, compare una strana mondina dalla pelle scura. Dice poche battute, poi scompare.
Alcuni mesi dopo, ricompare come schiava africana in Fabiola, un peplum di Alessandro Blasetti datato 1949.
In quello stesso anno, la compagnia teatrale di Tatiana Pavlova, porta in tournée il dramma Lunga notte di Medea di Corrado Alvaro. Nel ruolo di Layalé, la schiava nera di Medea, recita la stessa attrice: Isabella Assan.
Ma Assan non è il suo vero cognome. E’ il nome di sua madre, Ashkiro Hassan, una donna somala del clan degli Habr Ghidir. Isabella non la vede da quando aveva due anni.
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In cima al Kenya col Comandante (Un oggetto narrativo non-identificato)
Si sa che da un paio d’anni stiamo lavorando a un grosso romanzo sulla Rivoluzione Francese, più precisamente sul passaggio storico che va dal Terrore (1793-1794) alla reazione termidoriana, fino ai primi anni del Direttorio. Contiamo di terminare la stesura nel 2013. L’opera fa parte del “Trittico Atlantico” iniziato nel 2007 con Manituana (nostro maggiore successo di critica all’estero, come spiegava tempo fa questo speciale sul sito Einaudi).
E’ senz’altro il progetto più impegnativo che il collettivo sta portando avanti, ma non è il solo: ruotano nella nostra orbita due “oggetti narrativi non-identificati”. Curiosamente, entrambi sono scritti da un Wu Ming + un co-autore che non milita nel collettivo, ed entrambi hanno a che fare con l’Africa: uno con la Somalia, l’altro col Kenya. Prosegui la lettura ›
Un anno di arancia meccanica in libreria e su Twitter, quack! #AaAM
Anatra all’arancia meccanica è uscito da quasi un anno e qualcuno trae un primo bilancio, quack! Prosegui la lettura ›
Ultimi appuntamenti del tumultuoso 2011: Bologna, Trieste, Torino
Mercoledì 14 dicembre, Wu Ming 2 interverrà all’ITC Teatro di S. Lazzaro di Savena (BO), via Rimembranze 26. Alle h.21 andrà in scena lo spettacolo “Report dalla città fragile”, di e con Gigi Gherzi, nato a partire da interviste raccolte nelle città e all’interno dell’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini di Milano. Una co-produzione di Olinda e Teatro dell’Argine.
Qui una bella presentazione video del progetto.
WM2 parlerà di “Bologna città fragile” e discuterà con il pubblico. Prenotazioni qui. Prosegui la lettura ›
$angu€ e m€rda. Audio del reading al Museo civico medievale
Come molti di voi sapranno, il 6 novembre scorso abbiamo rispolverato la vecchia formazione a cinque (con Luca, già Wu Ming 3) e letto brani di Q e Altai al Museo civico medievale di Bologna.
Ci abbiamo messo un po’ a rendere ascoltabile la registrazione dell’evento. Lo abbiamo già spiegato in un commento qualche giorno fa: bisogna tenere conto della ressa (250 persone stipate nella sala delle armi del museo). Il registratore era al centro di un ammasso di corpi che cercavano di sgranchirsi, si grattavano, portavano ciclicamente il peso da una chiappa all’altra, spostavano giacche dalle cosce alle spalle o viceversa, tossicchiavano per la carenza d’ossigeno, scureggiavano. Il microfono, che è un ragazzo sensibile, non ha operato discriminazioni tra tutti quei suoni e rumori. Se ascoltate in cuffia, l’esperienza sarà immersiva.
Potrebbe sembrare un post “inattuale”, distaccato da quanto succede in queste ore nel Paese.
L’intro di Luca fugherà subito tali sospetti. Prosegui la lettura ›
Wu Ming al Museo civico medievale di Bologna. Dal vivo e… in cinque
Domenica 6 novembre, h. 16:30, leggeremo brani di Q e Altai al Museo Civico Medievale di Bologna (via Manzoni 4, in pieno centro).
Tra mille manufatti di arte cristiana e islamica, circondati da armi ottomane ed europee (bianche e da fuoco), leggeremo pagine di guerra: la battaglia di Frankenhausen, la caduta di Famagosta e lo scontro navale di Lepanto (o meglio, delle Echinadi).
L’ingresso al Museo costerà, come ogni giorno, €4.
Dettaglio importante: il collettivo rispolvera la formazione “classica”, il quintetto del periodo 2000-2008. Per l’occasione, Luca occuperà la casella “Wu Ming 3”, rimasta vacante tre anni fa. Prosegui la lettura ›
Anteprima: Wu Ming 1 su «22/11/63» di Stephen King
[WM1:] Tra pochi giorni, l’8 novembre, uscirà in simultanea mondiale il nuovo romanzo di Stephen King, 22/11/63.
In Italia l’ho tradotto io. Ci ho lavorato sopra molti mesi. Ho accettato una sfida e sono uscito dalla mia “zona di comfort”. Leggendolo, non vi sarà difficile capire cosa intendo. E’ un libro che mi ha gettato raudi tra i piedi, e mi ha posto svariati problemi (e non parlo dello stile). Problemi che non potevo scrollarmi di dosso alzando le spalle, dicendo: non mi riguardano. Perché me li ero scelti. E’ importante, per uno scrittore, uscire dalla propria “zona di comfort”.
22/11/63 è forse il romanzo più “filosofico” di King, e potrei anche togliere le virgolette. Stimola continuamente riflessioni sul tempo, sul corso della storia, su linearità e cicli, sul ricominciare da capo, sul nostro agire ed essere agiti, sul nostro essere soggetti costituiti che si pensano costituenti… e viceversa, in una scorribanda schizofrenogena, tra teoria delle stringhe e allegorie profonde. Prosegui la lettura ›