Segnalazione rapida: un poderoso post di Filo Sottile sul blog di Alpinismo Molotov. Cosa fare dell’ailanto, pianta immigrata odiata dagli xenofobi? È dappertutto, toglie lavoro alle piante italiane, puzza pure, stop invasione!
Ma davvero è «dappertutto»? E queste foreste clandestine che spuntano all’improvviso nelle aree dismesse, che nascono dalla nostra incuria, che riempiono di fronde il nostro abbandono, sono davvero un problema? Lo sono sempre?
Alberismo Molotov! Passeggiata nelle libere repubbliche del regno vegetale. Un ossimoro fertile sul quale crescono ailanti.
Commenti di là, grazie.
«Mesmer. Lezioni di mentalismo»
«Prenda la matita e scelga liberamente uno di questi simboli.» Siamo a teatro o in cabina elettorale? A parlare è un illusionista o uno scrutatore? La differenza potrebbe essere solo superficiale. Come documenta l’enciclopedia magica di Edmé-Gilles Guyot del 1769, da secoli i prestigiatori sanno come pilotare le scelte del pubblico; quando invitano a pescare un biglietto dal mucchio, la scelta è effettivamente libera, ma tra foglietti che – in segreto – riportano tutti la stessa parola. Quanto sono altrettanto ingannevoli le opzioni sulla scheda elettorale? Esiste una vera alternativa, o ai tempi del Partito della Nazione le diverse proposte convergono tutte verso lo stesso indistinto (e indigesto) pappone?
È stato L’armata dei sonnambuli ad accompagnarmi alle origini storiche di questo strano intreccio; magnetismo animale e politica, suggestioni ipnotiche e storytelling emancipatorio, usi e abusi della manipolazione del linguaggio: il dibattito su questi temi muove i primi passi nel Settecento ed esplode letteralmente all’arrivo di Franz Anton Mesmer a Parigi. Proposte in ambito medico, le sue idee non avranno solo sviluppi terapeutici: se Robert Darnton ne sottolinea i risvolti politico-rivoluzionari, il mio sguardo da illusionista vi scorge importanti ripercussioni sulla magia dei prestigiatori.
Per documentare genesi e sviluppo di queste influenze, da un anno vivo nel Settecento: divoro libri dell’epoca, consulto quotidiani pre-rivoluzionari, mi oriento tra i pettegolezzi, a caccia di polemiche, attacchi spietati e recensioni al vetriolo. Muovendomi tra i ciarlatani del Pont Neuf e gli illusionisti cui Philippe Égalité chiede lezioni al Palais Royal, avverto un continuo senso di dejà-vu: i sotterfugi e le retoriche sono gli stessi degli imbonitori odierni, abili ieri come oggi a confondere l’opinione pubblica e manipolare i piani di realtà come si farebbe con un mazzo di carte. Prosegui la lettura ›
Il ritorno de «L’archivista»
Esce oggi in libreria la nuova edizione de L’archivista (Einaudi Stile Libero, €14) romanzo di Loriano Macchiavelli pubblicato per la prima volta nel 1981. E’ un poliziesco ambientato nella Bologna di inizio anni Ottanta, con un detective davvero sui generis, del tutto impensabile nel panorama della narrativa di genere italiana di oggi. Uno sbirro cattivo, rognoso, piccolo-borghese, che
«ci ricorda quando tutto è cominciato, riportandoci sul campo di battaglia d’una sconfitta storica, all’origine dell’oggi, nella livida alba di quel decennio in cui l’Italia cambiò per l’ultima volta perché niente potesse più cambiare davvero.»
Sono le parole di Tommaso De Lorenzis, autore della bella postfazione alla riedizione del volume, che pubblichiamo integralmente di seguito. Per tutti quelli che hanno nostalgia degli anni Ottanta, se li raccontano come una fucina di grandi cose o li eleggono a mito fondativo. Buona lettura.
Calatrava e la bontà. Il #SentieroLuminoso passa dalla stazione Mediopadana AV.
[A settembre dell’anno scorso segnalammo su Giap un reportage di Wu Ming 1 intitolato Fitzcalatrava a Reggio Emilia, pubblicato su Nuova Rivista Letteraria (n.1, maggio 2015). L’articolo nasceva da una visita (arrivando in auto) alla stazione Mediopadana AV, datata 1 aprile 2015. Due settimane prima, percorrendo il Sentiero Luminoso da Bologna a Milano, Wu Ming 2 aveva visitato (a piedi) il medesimo luogo. Oggi, mentre esce il n.3 di Letteraria, pubblichiamo un estratto da Il sentiero luminoso, dedicato alla viandanza (apotropaica) verso la Grande Opera dell’archistar di Valencia]
A Pratofontana, la storia ha depositato una chiesa e un cimitero, isolati rispetto al resto del borgo. Il cimitero è il classico recinto edilizio, erbetta senza pretese e manco un albero a dare ombra ai morti. Sulla faccia esterna del muro, una lapide con la croce ricorda il partigiano Ferrari Anselmo detto Eimo, qui caduto in combattimento il 24 aprile 1945.
Oltre il camposanto, spunta l’altana del mausoleo di Coopservice.
Come recita il sito del gruppo, si tratta di «uno dei principali player nazionali nella progettazione, erogazione e gestione di servizi integrati alle imprese e alle comunità». Prosegui la lettura ›
Giulio Regeni, le verità ignorate. La dittatura di al-Sisi e i rapporti tra Italia ed Egitto
È accaduto già alcune volte che un post – o un insieme di post – apparso su Giap venisse esteso e approfondito fino a diventare un libro pubblicato da Alegre.
Dai due post di Wolf Bukowski su Eataly e FICO è nato La danza delle mozzarelle. Slow Food, Eataly, Coop e la loro narrazione.
Dai tre post di Matteo Miavaldi sulla vicenda dei Marò è nato I due Marò. Tutto quello che non vi hanno detto.
Dalla discussione a tre – Wu Ming 1, Prunetti, De Michele – su Amianto di Alberto Prunetti è nata l’idea di una seconda edizione del libro, aggiornata e arricchita.
Tre mesi fa abbiamo pubblicato un post di Lorenzo Declich intitolato Nessuno tocchi il Pinochet d’Egitto: fuffa e depistaggi sulla morte di Giulio Regeni.
Ancora prima, Lorenzo ne aveva scritto uno per Vice intitolato Cose che non possiamo più ignorare dopo la morte di Giulio Regeni.
Quel meticoloso smontaggio dei vari diversivi e complottismi messi in circolazione fin dal ritrovamento del corpo di Regeni è proseguito, tanto che si è sentita la necessità di sistemare gli appunti e raccoglierli in un libro, per fornire una prima sintesi e un vademecum, fare quel passo necessario che poi auspicabilmente verrà superato, e raggiungere anche chi non legge Vice né Giap. Prosegui la lettura ›
Un pomeriggio allo Spazio b**k
di Wu Ming 4
Sabato 14 maggio ho presentato per la seconda volta Il Piccolo Regno. L’ho fatto rispondendo all’invito di Chiara e Diletta, le giovani libraie di Spazio b**k, a Milano.
Spazio b**k è uno di quei posti rari per cui vale la pena fare questo nostro mestiere. L’ambiente è molto piccolo: una semplice vetrina sulla strada, due stanze, libri su tutte le pareti. Libri di tutti i tipi, ma con una propensione tematica per la grafica e l’illustrazione. In effetti mi hanno spiegato che lì si tengono anche laboratori, workshop, sull’editoria e sull’immagine.
Ad ogni modo si respira aria pulita: libraie vere, che consigliano libri, che ne parlano con i clienti aficionados, e presentano l’autore a ciascuno con una stretta di mano. Scopro che la persona che dialogherà con me, Elena Orlandi – una delle organizzatrici di Bilbolbul – è bolognese, e abbiamo amici in comune. Prosegui la lettura ›
Che cos’è la Wu Ming Foundation: i progetti, le reti, i sentieri, Giap
È curioso: gente che non sa nulla di come lavoriamo almeno da sei anni si sveglia oggi, scopre che siamo “in tre” – lo siamo almeno dal giugno 2015 – e si esalta per lo “scoop”. Boh.
Per capirci: “in tre” sono gli scrittori Wu Ming, una delle realtà della Wu Ming Foundation, costellazione di diversi progetti, collettivi e reti di collaborazioni.
Nella colonna qui sulla destra e in questa nuova pagina riepiloghiamo la nostra evoluzione durante gli anni Dieci. C’è chi, liberamente, ha preferito non prendervi parte, e ci mancherebbe che obblighiamo qualcuno! Molti altri hanno creduto nelle possibilità che si aprivano e si sono messi a lavorare.
Riteniamo che la migliore risposta a illazioni e speculazioni sia continuare a curare tutto questo.
Grazie a chi ha avuto fiducia in noi. Continuate ad averla e insieme faremo un lungo cammino.