«Chi va in giro lecca e chi sta a casa la lingua je se secca». Il #SentieroLuminoso in tour

Un vigneto alle porte di Campogalliano

Il titolo di questo post è una delle due frasi citate nell’esergo de Il sentiero luminoso, tratta dal romanzo Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini. L’ho pescata grazie a un prezioso libro sul rapporto tra Pasolini e il camminare. S’intitola La camminata malandrina. Ragazzi di strada nella Roma di Pasolini e l’hanno scritto in staffetta, a quattro mani, Fulvio Pezzarossa e Michele Righini. Qui la riprendo perché è iniziato il Tour Luminoso, sorta di quarto viaggio dopo i tre che racconto nel libro: sulle mappe, nel paesaggio e sulla carta. Ora si va per circoli, piazze, librerie.

Il 4 maggio scorso, alla Cineteca di Bologna, in collaborazione con il Club Alpino Italiano, si è tenuta la presentazione luminosa #2, dopo l’esordio al Trento Film Festival. Abbiamo registrato la serata, che ci è sembrata molto stimolante e completa, soprattutto grazie alle domande e alle curiosità di Marco Tamarri, vecchio socio CAI e responsabile del settore cultura per l’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese.
Vi proponiamo l’audio della conversazione, suddiviso per temi e domande, con un breve riassunto per ogni botta e risposta. Prosegui la lettura ›

#Tolkien a Verona. Un convegno su JRRT e la #GrandeGuerra

Tolkien e la Grande Guerra

Anche quest’anno l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani organizza un convegno accademico. Dopo quello del 2015 all’Università di Trento, questa volta la sede sarà Verona, il 20 e 21 maggio. Se l’anno scorso ci si era occupati degli scritti minori di J.R.R. Tolkien, questa volta il raggio si amplia e il legame tra letteratura e storia si fa stringente. Il titolo del convegno infatti è: La Generazione Perduta: miti che nascono dalla Grande Guerra. J.R.R. Tolkien, C.S. Lewis e l’esperienza degli autori inglesi nel primo conflitto mondiale.

Il tema non è scelto soltanto in coincidenza con il centenario della Prima Guerra Mondiale, ma anche perché nel corso degli ultimi quindici anni gli studiosi di Tolkien & soci hanno riscoperto l’importanza che l’esperienza bellica ebbe sulla loro produzione narrativa e in certi casi sulla decisione stessa di diventare narratori. A prescindere da quando le più importanti opere di autori come Tolkien e Lewis siano state pubblicate, si è ormai propensi a considerarli war novelists nati nei pantani della Somme. In questo senso, almeno per quanto riguarda Tolkien, lo studio fondamentale rimane quello del 2003 dell’inglese John Garth, pubblicato in Italia da Marietti: Tolkien e la Grande Guerra (2007). Prosegui la lettura ›

E forse una ragione c’è. Su un libro firmato «Wu Ming 5»

È uscito in libreria, per iniziativa di un editore milanese, un romanzo che il nostro ex-socio Riccardo Pedrini ha scritto insieme alla fotoreporter Francesca Tosarelli. Si intitola Ms Kalashnikov.

Chi sa che Riccardo ha deciso di uscire da Wu Ming nell’estate 2015, potrebbe stupirsi nel vedere sulla copertina, e in grande evidenza, lo pseudonimo «Wu Ming 5».

È nostro dovere segnalare, per rispetto e chiarezza nei confronti dei lettori, che quella firma è stata apposta contro il parere del collettivo.

Le nostre opere “soliste” recano la firma «Wu Ming» + numerale se la band, all’unanimità, le riconosce come parte della propria produzione, espressione singolare del lavoro fatto insieme.

Il libro appena uscito doveva essere l’ultimo contributo di Riccardo al progetto comune. Ma quando abbiamo letto la prima stesura  – terminata nel gennaio scorso – abbiamo constatato che lo stile, la poetica e il contenuto erano già del tutto estranei al percorso di Wu Ming.

Per questo, in nome di una regola che anche il nostro ex-socio aveva sempre condiviso, gli abbiamo chiesto di firmare l’opera senza riferimenti al nome collettivo.

Quale sia stata la sua decisione è chiaro a tutti. Amen, sono cose che succedono.

Lasciamo alle eventuali lettrici e lettori ogni giudizio sul romanzo, e a Riccardo e Francesca auguriamo ogni fortuna.

Viaggio nelle nuove #foibe, 3b | Ritorno dal Bus de la Lum in compagnia della Xª Mas

Un paraponzi mortifero: spartito dell'Inno della Xª Mas.

Un paraponzi mortifero: spartito dell’Inno della Xª Mas.

[Dopo il viaggio d’andata al Bus de la Lum, quello di ritorno conclude la nostra miniserie di tre puntate sulle “nuove foibe” e i falsi storici, le allucinazioni e le mitomanie che si ammassano intorno a esse. In questo post chiudiamo il cerchio: mostriamo come tutto il discorso “foibologico” abbia una matrice – attenzione: in senso stretto – nazista, spieghiamo l’importante ruolo di Junio Valerio Borghese e della Xª Mas nel framing della questione foibe, infine raccontiamo come si è arrivati al progetto che abbiamo chiamato «una foiba in ogni comune», e dunque ai recenti, deliranti “avvistamenti”. Buona lettura.]

di Lorenzo Filipaz
in collaborazione con Nicoletta Bourbaki *

6. Un tentativo di golpe storiografico
7. Foiba Revival: come funziona una foiba
8. Foibe ovunque!
9. Le foibe “pro loco” tra negazionismo e Blut und Boden
10. La foibologia “moderata”
11. Epilogo Prosegui la lettura ›

«Il Piccolo Regno» è un romanzo per piccoli?

Mappa del Piccolo Regno

[Riproduciamo su Giap la bella recensione de Il Piccolo Regno apparsa sul blog Parla della Russia. Il giudizio conclusivo ci incuriosisce molto: «Questo a mio avviso non è libro per piccoli, ma per grandi che ricordano cos’è il proprio Piccolo Regno». Ci chiediamo quanto sia diffusa questa impressione tra chi ha letto il romanzo. Ecco, saremmo grati a coloro che vorranno esprimersi su questo qui su Giap.
Ne approfittiamo per segnalare le prossime due presentazioni del libro, entrambe a Milano.
Sabato 14 maggio, ore 18:00, Spazio B**k, via Porro Lambertenghi 20.
Domenica 29 maggio, ore 16:30, Cascina Cuccagna, via Cuccagna 2/4 ang. via Muratori.]

di Tatiana Larina

Ho comprato Il Piccolo Regno di Wu Ming appena uscito, regalo del coniglio pasquale per il giovane virgulto, ma manco a dirsi l’ho letto io. Divorato. Prosegui la lettura ›

Le nuove #foibe, 3a puntata | Viaggio d’andata al Bus de la Lum

"Quartiere

Quartiere Baldenich, Belluno. Omaggio dello street artist Ericailcane alla Divisione partigiana «Nino Nannetti», quella calunniata dai “foibologi” alla Pirina e dai media che, senza alcun vaglio, rilanciano la loro propaganda.
Il 16 giugno 1944, dodici partigiani della Nannetti entrarono nel carcere di Baldenich travestiti da tedeschi, immobilizzarono le guardie e liberarono 70 prigionieri. Falsi storici e leggende nere (in tutti i sensi) sono anche la ripicca per beffe come questa, che coprirono di ridicolo i nazifascisti.

Dalle foibe “pro loco” alla foibologia nazionale. Come un milieu di paragnosti, «angelologi» e  uditori di «sussurri» dall’Aldilà ha avviato una narrazione poi divenuta legge dello Stato

di Lorenzo Filipaz
in collaborazione col gruppo Nicoletta Bourbaki *

INDICE
1. Pattume del Bus de la Lum
2. Storia di una campagna antipartigiana
3. Luci e ombre del CLN veneto
4. Foiba Kult
5. Foiba Ca$h

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Cippi & Misteri. Il #SentieroLuminoso nel Triangolo Rosso.

CasaleSL

Negli ultimi tre anni, grazie ai post firmati da Nicoletta Bourbaki, ci siamo occupati in maniera sistematica delle falsificazioni storiche, narrative e iconografiche di cui sono stipate le cavità semantiche del nome Foibe. 

Sul finire del Novecento, però, la discarica nazionale delle peggiori panzane da “memoria condivisa” era il cosiddetto Triangolo Rosso, un’area indefinita dell’Emilia, che in origine identificava un piccolo territorio in provincia di Modena e poi s’è allargata fino ad abbracciare i campi e le città che stanno tra Bologna, Reggio Emilia e Ferrara.

A quei tempi, dedicammo molte pagine di un libro – Asce di Guerra – a rimettere in prospettiva le vicende di quelle terre. Torniamo a farlo con Il Sentiero Luminoso, che attraversa proprio il famigerato Triangolo (quello allargato e quello originale, tra Castelfranco, Manzolino e Piumazzo).

A seguire, pubblichiamo un estratto dall’intermezzo Cippi & Misteri, dove una piccola task force indaga sul numero impressionante di vittime e martiri della barbarie comunista nel piccolo comune di Campogalliano: trentanove in tutto. Possibile?

Sicuro. Sentite come. Prosegui la lettura ›