Da Bologna a Milano per il diritto al paesaggio. Il #SentieroLuminoso in libreria dal 28 aprile.

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Sono passati trentacinque mesi dalla prima volta che l’idea di un cammino da Bologna a Milano si è affacciata su Giap.
Trentacinque mesi passati a tracciare quel sentiero, a illuminarlo grazie ai consigli disseminati in questo spazio, agli incontri con altri viandanti, ai siti di comuni e province. Trentacinque mesi a raccogliere le storie che permettono di capire e raccontare la Grande Pianura, oltre gli stereotipi da finestrino. Un anno fa la partenza, sei settimane prima dell’inaugurazione di Expo 2015. Quindi la scrittura, le bozze, la scelta della copertina e due reportage dell’ultimissima tappa.
Trentacinque mesi dopo quel primo annuncio, Il sentiero luminoso è entrato in tipografia e il 28 aprile raggiungerà le librerie.
Esce per Ediciclo, una casa editrice di qualità che non ha certo lo stesso spazio di Einaudi o Rizzoli. Ed è un libro ibrido, un oggetto narrativo che potreste trovare nello spazio “guide di viaggio”, “geografia”, “saggi”, “storia” e chissà cos’altro. Per questo sarebbe molto utile che chi desidera leggerlo lo ordinasse dal suo libraio di fiducia, per esser certo di vederlo arrivare.
Di seguito, vi proponiamo le prime pagine del libro, con le mappe del percorso disegnate – come la copertina – da Emanuele Lamedica. Prosegui la lettura ›

Le #ScheggeDiShrapnel del Wu Ming Contingent, 5 | Tintura di Shrapnel

Daniele Bernardi

“Tintura di shrapnel” è il nome che Daniele Bernardi – soldato trentino dell’esercito asburgico – diede a un intruglio di sua invenzione, misto di acquavite e foglie di ranuncolo. La pozione, spalmata sulla pelle con un batuffolo d’ovatta, provocava piaghe e vesciche simili a un’ustione da scheggia di granata. Grazie a questo rimedio, Bernardi riuscì a scampare la partenza per il fronte, nella primavera 1915, e venne ricoverato all’ospedale militare di Linz. Qui perfezionò il suo farmaco contro la guerra e si mise a distribuirlo ai commilitoni. Scrisse anche otto quaderni fitti di appunti e “insegnò il ranuncolo” ai coscritti di ogni angolo dell’Impero. Quando poteva uscire dall’ospedale, oltre a raccogliere piante e radici, girava per i caffè della città, raccontando della scheggia di shrapnel che gli aveva massacrato un piede in quel dei Carpazi, lontanissimo dalla sua Trento. “Questa storiella – scrive nel suo diario – mi fruttava sempre qualche cosa; chi mi dava qualche corona, chi mi dava sigarette, altri mi pagavano la birra, altri perfino la cena…” Prosegui la lettura ›

#IlPiccoloRegno | Un’intervista, due recensioni e una presentazione

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Prima intervista sul Piccolo Regno, alla trasmissione letteraria “Mulini a vento”, condotta da Simona Cantelmi su Radio Fly Web (quella della CISL…sic!). Si può ascoltare qui.

Questa invece è una bella recensione comparsa sul sito Rapsodic Sachertorte, a cura di Valentina Gamberi:

«…Proprio per questa universalità, per la facilità con la quale il lettore (che ha un buon ricordo dell’infanzia e si sente ad essa ancora legato) si identifica nella storia, si ha l’impressione di non stare all’interno di una storia ambientata nell’Inghilterra tra le due guerre, ma bensì in un universo ibrido, dove nomi inglesi si mescolano a vegetazione, colori, suoni, sogni che appartengono piuttosto a qualche appennino italiano, a qualche casa delle vacanze dove si tornava come da tradizione per raggiungere il proprio gruppo dei pari…»

Last but not least, su Anobii è comparsa una recensione molto positiva, firmata da Armin:

«…Tantissime cose che si incastrano perfettamente a servizio di una trama che in 230 pagine riesce a raccontare splendidamente e dolorosamente l’evoluzione dello sguardo di un ragazzino mentre la dolce campagna inglese in cui tutto accade si trasfigura simbolicamente da bucolica visione frontale a paesaggio reale, capace di far male e perfino di uccidere…»

Insomma intorno al Piccolo Regno qualcosa si muove. Domani pomeriggio, domenica 10 aprile, alle 15:00, al Weekend dei Giovani Lettori, in coda alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, Piazza della Costituzione 6, si terrà la prima presentazione. I posti sono limitati, quindi la prenotazione è d’uopo: Info e prenotazioni: eventi@labidee.it – 051 273861

Fantasmi di #Expo. Un cammino rituale raccontato da Wu Ming 2, Umberto Torricelli ed Exposed Project.

Il tunnel Gattamelata al Portello e il Monte Stella al QT8

Il tunnel Gattamelata al Portello e il Monte Stella al QT8

Alle 8 del mattino del 1° novembre 2015, un gruppo di benandanti è partito da Piazza Duomo, a Milano, per raggiungere l’ingresso Cascina Merlata di Expo 2015. La camminata aveva uno scopo apotropaico: proteggere la città dalle orde di fantasmi malvagi, sloggiati – proprio la notte di Halloween – dai padiglioni dismessi del Grande Evento Nutriente.
Al rituale hanno partecipato, tra gli altri, l’illustratore Umberto Torricelli e tre fotografi di Exposed Project, una rete di artisti e ricercatori che dal 2011 ha documentato la metamorfosi di Milano in vista dell’Esposizione Universale. Prosegui la lettura ›

#52marzo e giorni a seguire: a #Bologna Resistenze in Cirenaica + Razza partigiana

Cirenaica, Bologna, 21 aprile

Torna Resistenze in Cirenaica, per una primavera di liberazione.

Il 21 aprile 2016 – ma potremmo chiamarlo 52 marzo, seguendo il calendario della rivolta francese contro la Loi Travail e il governo – festeggeremo la Liberazione di Bologna dal nazifascismo e canteremo la memoria meticcia della Resistenza, sempre parlando del nostro presente. Una serata contro la guerra, contro i razzismi e contro la Fortezza Europa.

La parola d’ordine per l’insurrezione di Bologna era: «Domani all’ippodromo ci saranno le corse». Il partigiano Sante Vincenzi fu catturato, insieme a Giuseppe Bentivogli, prima di poterla comunicare. I due furono uccisi il giorno stesso della Liberazione.
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Come un muro grigio intorno all’Europa. Dedicato al poeta Yvan Goll (Speciale L’Invisibile ovunque, Schegge di Shrapnel, Cent’anni a Nordest)

Yvan Goll (1891 - 1950)

Yvan Goll (1891 – 1950)

Dopo due settimane di pausa, con in mezzo Pasqua e il grigio di Blu, torniamo a parlare dei testi di Schegge di shrapnel. Questo quarto appuntamento, come promesso, è dedicato a Yvan Goll e al suo Requiem per i morti dell’Europa.

Nel frattempo, però, si è accumulato diverso materiale interessante anche su L’invisibile ovunque Cent’anni a Nordest, i due libri cugini del disco. Per questo, oltre al solito approfondimento su un brano della tracklist, vi proponiamo un intero speciale sulla Grande Guerra, con coda di segnalazioni, commenti e nuove uscite. Prosegui la lettura ›

Dieci anni dopo le Olimpiadi del 2006, #Torino festeggia la voragine

Le priorità del 2006. Siamo sicuri che siano cambiate?

Le priorità del 2006. Siamo sicuri che siano cambiate?

di Maurizio Pagliassotti (*)

Per raccontare questa storia è necessario partire dalle parole di un giornalista vero, forse il migliore che Torino abbia avuto, pubblicate sul settimanale “D di Repubblica”, nel lontano 2003.
Troverete Luca Rastello anche nelle prossime righe, perché era un maestro e andare oltre le sue parole definitive è impossibile. Luca scrisse:

«La notte è quasi una novità a Torino, prima non c’era. Una sera di anni fa, l’italianista Stefano Jacomuzzi, ospite di Gianni Agnelli, notò dalla collina le grandi chiazze di buio che si allargavano sotto il suo sguardo: «Sono le nove e la città sembra già addormentata», osservò. “Lascia che riposino”, rispose paterno l’avvocato.
Ora riposa anche lui.
Erano suoi quei grandi viali paralleli alle linee di montaggio, quelle traiettorie rettilinee di vite operaie o impiegatizie, definite una volta per tutte dal primo giorno allo stabilimento e dal regalo dell’orologio che ti qualificava Anziano Fiat, un titolo che tanti ancora si portano sul necrologio su La Stampa.»

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