«Quando appendi alla parete di casa la riproduzione di un famoso disegno non pensi certo che un giorno potresti incontrarne l’autore dal vivo. Soprattutto se si tratta di John Howe. La volta che succede puoi ritenerti fortunato.
John Howe è un gentiluomo anglosassone con un profilo che potrebbe figurare in un dipinto medievale, e la calma di un saggio stregone. Con assoluto aplomb, giovedì 18 febbraio, ha retto due ore di discussione nei locali del Laboratorio Formentini di Milano, rispondendo alle sollecitazioni di Luca Valtorta di Repubblica, alle mie e a quelle del pubblico. Intanto sullo schermo alle nostre spalle scorreva una selezione di immagini del suo portfolio e dei bozzetti realizzati per i film di Peter Jackson.
Un resoconto del dibattito si può leggere sul sito dell’AisT, firmato da Roberto Arduini. Oggi su La Repubblica invece, nella doppia pagina dedicata a Howe, è uscito un breve pezzo mio sulla persistenza del Signore degli Anelli. Buona lettura.» WM4
Il maquillage di André Breton: dall’#InvisibileOvunque a #ScheggeDiShrapnel
Cominciamo da oggi una serie di nove post settimanali, ognuno dedicato a un brano di Schegge di Shrapnel, il nuovo album del Wu Ming Contingent dedicato alla Grande Guerra.
Il pezzo che abbiamo scelto di raccontarvi si intitola Maquillage e ha un legame molto stretto con L’invisibile ovunque. Prosegui la lettura ›
#IlPiccolo#Regno, un romanzo di Wu Ming 4
Giovedì 17 marzo esce il nuovo romanzo solista di Wu Ming 4. Si intitola Il Piccolo Regno e qui sotto potete vedere la copertina realizzata da Giulia Rossi. Cliccandoci sopra compaiono anche le alette. E’ un romanzo breve, o un racconto lungo – a seconda dei punti di vista -, per ragazzi dai 10 ai 100 anni. Si potrebbe definire un racconto gotico-rurale, ambientato durante una lunga estate, in un’epoca pre-digitale. C’è la campagna inglese, una banda di ragazzini, un antico tesoro, un fantasma che sconvolge le notti del protagonista e un segreto da scoprire. Chi ha apprezzato Stella del Mattino ritroverà un personaggio famigliare, anche se non è proprio lo stesso. Immancabile: la mappa, quella che trovate qui sopra, che è anche un oggetto del racconto, realizzata da Brochendors Brothers (già autore della cover di Difendere la Terra di Mezzo).
Letture propedeutiche per la Gente Bassa: nessuna in particolare.
Per la Gente Alta: idem. Ma se proprio si dovesse dare una dritta, allora Giro di vite di Henry James, L’età d’oro di Kenneth Grahame e Il Corpo di Stephen King.
Prossimamente, in anteprima qui su Giap, proporremo il primo capitolo del libro.
Stay tuned.
Ovest. 25 anni di lotte #notav in Val di Susa – di Wu Ming 1, prima puntata. Su Internazionale
[WM1:] Dal 2013 sto scrivendo un libro sul movimento No Tav e, più in generale, sulla Val di Susa. Qualcosa che oscilla tra il romanzo di non-fiction e la canzone di gesta. Sono stato in valle tante volte, partecipando a marce, conferenze, escursioni al Cantiere. Ho intervistato decine di attivist*, compulsato archivi personali, raccolto annate su annate di giornali locali. Ho letto tutti gli altri libri pubblicati sull’argomento. Per chiarirmi le idee e testare il materiale, ho scritto e proposto ai lettori testi «di avvicinamento»: reportages narrativi o racconti di non-fiction.
Chi se ne intende dice che il 2016, per la lotta No Tav in Val di Susa, sarà un anno incandescente. Ci sono tutti i presupposti e in più «c’è qualcosa nell’aria».
In Italia ci sono tante lotte No Tav: “Terzo Valico”, Brennero, Vicenza, Firenze… Quella valsusina è la più longeva e radicata. È nata nel 1991, compie un quarto di secolo ed è ora di un nuovo sunto, di una sintesi. – Dopo venticinque anni, – mi sono chiesto – a che punto si trova il movimento?
Per rispondere, sto scrivendo una “miniserie”. Si intitola Ovest. È un racconto di non-fiction in tre puntate, che usciranno una alla settimana su Internazionale, illustrate dalle foto del compagno Michele Lapini.
La prima puntata è appena uscita.
La seconda la sto scrivendo.
Per la terza, andrò a Venezia l’8 marzo. La serie si concluderà col racconto di quella manifestazione.
Settantadue di Simone Pieranni. Nuova uscita per #QuintoTipo, collana diretta da Wu Ming 1
Il 3 marzo 2016, finalmente, arriva in libreria Settantadue, il più perturbante e sofferto dei titoli Quinto Tipo. Prosegui la lettura ›
Nessuno tocchi il Pinochet d’Egitto, ovvero: fuffa e depistaggi sulla morte di Giulio Regeni
di Lorenzo Declich (*)
Apriamo e chiudiamo, definitivamente, il discorso delle ipotesi fatte attorno alla morte di Giulio Regeni e alle sue cause.
Lo apriamo e lo chiudiamo perché:
1. Abbiamo già tutte le informazioni sufficienti per definirlo un assassinio di Stato: chiunque voglia riaprire questa partita, dopo l’autopsia, lo farà per alzare polveroni, confondere le acque. L’unica cosa che ancora non sappiamo, perché ancora non sono arrivate le analisi che stabiliranno più o meno l’ora del decesso, è quanto lunga sia stata l’agonia di Regeni (l’unica cosa che avvalorerebbe le ultime tesi egiziane è una morte avvenuta quasi subito). Laddove, e qui contano anche i testimoni oculari, più fonti dicono che Regeni fu ucciso dopo una lunga agonia. Si sono fatte delle ipotesi sul fatto che la morte possa essere avvenuta fra il 27 e il 30 gennaio, ossia dai due ai cinque giorni dalla scomparsa di Regeni.
In questa brevissima analisi sono molto importanti i tempi. I prima e i dopo. L’asse diacronico è determinante in molti sensi, perché individuare il punto in cui è successa o non è successa una cosa fa chiarezza su cosa sia fondato e cosa meramente dietrologico, e sul punto dell’asse del tempo in cui è bene concentrarsi.
2. A pochi giorni dalla morte di Regeni la ridda di congetture – depistanti o meno, volontariamente o involontariamente depistanti – sui motivi per cui Regeni è stato ucciso sono più o meno tutte sul tappeto. In altre parole: ne hanno già dette di tutti i colori, compresi i complotti planetari. E gli amanti di Le Carré, cioè di un mondo scomparso, hanno già dato il meglio. Prosegui la lettura ›
Zeppo’s Gone. Riccardo / Wu Ming 5 è uscito dal collettivo
Alla fine di giugno dell’anno scorso, Riccardo / Wu Ming 5 ci ha comunicato di voler lasciare il collettivo. Ci ha spiegato i suoi motivi, ne abbiamo parlato, abbiamo preso atto della sua decisione.
Si trattava solo di capire se dare l’annuncio subito – con L’invisibile ovunque ancora in fase di stesura e un nuovo album del Wu Ming Contingent in gestazione – o aspettare un momento migliore. Prosegui la lettura ›