E’ abbastanza noto che, come autori, noi non siamo nelle corde del Salone del Libro di Torino. Le pochissime volte che ci siamo andati, ci sentivamo come boscimani, bushmen nell’ipermercato di un’expo coloniale, tremendamente nostalgici del nostro Kalahari e di una convivialità non mondana, non seriale né coattiva, a cui tornare il prima possibile. Correre, fuggire verso casa.
Siamo abituati a prenderci i nostri tempi insieme a lettrici e lettori, a presentazioni-fiume che spesso diventano assemblee; le mezz’orette di showcase “in serie” ci mettono a disagio. Prosegui la lettura ›
«Letteraria» riparte da uno e riparte da un No. No alle Grandi Opere Inutili
«Letteraria va avanti con l’amore degli insorti».
Lo dicemmo nel maggio 2012, subito dopo la morte del nostro fondatore e direttore Stefano Tassinari. L’annuncio riprendeva il titolo del suo romanzo più bello – e della lunga poesia che irrompeva in quella prosa aprendovi uno squarcio, hanno ripreso la città / mi tocca dirti piano / e dove stavamo noi ora ci sono loro / a ripulire i muri col bianco del respiro / sottratto al nostro tempo di incerti pensatori.
Maggio 2015. La città è sempre in mano nemica, lo è più che mai, eppure qualcuno resiste – e i muri continuano a parlare. Vede, in questo Paese non siamo stati tutti estranei uno con l’altro, anche in assenza di rapporti diretti. Ha presente il racconto di Julio Cortázar intitolato Disegni sui muri? No, è chiaro, non avrei nemmeno dovuto chiederglielo. Fa niente… comunque è la storia di due giovani che non si sono mai visti e che, in piena dittatura dei militari argentini, comunicano tra loro scrivendo messaggi sui muri del quartiere in cui vivono. Ogni notte escono di casa per tracciare quelle frasi che, puntualmente, il mattino dopo, vengono cancellate da vigili e poliziotti… *
Letteraria ha resistito, è ancora qui, ma essere ancora qui non basta. O almeno, noi non siamo gente che si accontenta. Per questo abbiamo deciso di rilanciare. Prosegui la lettura ›
Basaglia Esquema Novo. Audio della serata sulla psichiatria radicale, Bologna, 19 aprile 2015
La sera del 19 aprile scorso, alla libreria Modo Infoshop di Bologna, abbiamo presentato il libro di John Foot “La Repubblica dei Matti”. Franco Basaglia e la psichiatria radicale in Italia, 1961-1978 (Feltrinelli, Milano 2014).
È un dato di fatto: ogni volta che organizziamo una serata su questi temi – la follia, il potere psichiatrico, le istituzioni totali ecc. – arrivano tante persone e fioccano domande e interventi. Fu memorabile la «Serata Foucault» con Mario Galzigna al Bartleby occupato (audio della serata qui) ed è stato memorabile quest’ultimo evento. Buono a constatarsi, dato che il prossimo libro collettivo di Wu Ming parlerà (anche) di malattia mentale e psichiatria durante la Grande guerra. Guerra che, come tutti sanno, è ancora in corso.
Tra gli intervenuti al Modo Infoshop, del tutto inattesi e molto volentieri accolti, citiamo: Prosegui la lettura ›
Il blocco nero del primo maggio triestino
Segnaliamo un articolo molto importante scritto da Andrea Olivieri, su una violenta polemica in corso a Trieste, ma di portata nazionale.
Ancora una volta, lo sguardo dal confine orientale permette di vedere con maggiore nettezza e leggibilità fenomeni in corso in tutto il paese.
Da Trieste si capisce meglio cosa mai significhi l’espressione “partito della nazione”.
Olivieri racconta la manifestazione del primo maggio, che a Trieste è al tempo stesso festa dei lavoratori e anniversario della Liberazione, e analizza la reazione inviperita di un “blocco nero” molto diverso da quello visto in azione lo stesso giorno a Milano: questo blocco ha il potere ed è pericoloso davvero, non si accontenta di infrangere qualche vetrina, non si limita a far lavorare un po’ di più gli impiegati delle assicurazioni.
Ed è un blocco trasversale, perché trasversale è ormai l’immaginario velenoso e paraculo che lo nutre.
Su Carsica leggerete, tra le altre cose, di dirigenti e parlamentari PD sull’attenti davanti a vessilli della X Mas (tutto vero, documentato con foto e video).
“Buona” lettura. I rospi che inghiottirete potete sputarli di là, grazie.
Un mercoledì da mosconi. Wu Ming 2 racconta #Cantalamappa (e ascolta storie di insetti)
La Via del Sentiero. Parole e musiche per la viandanza, a cura di Wu Ming 2
Arriva questa settimana nelle librerie italiane La Via del Sentiero, antologia di scritti viandanti firmati da Robert Louis Stevenson, Charles Dickens, Walter Scott, Thomas De Quincey, Walt Whitman e altri grandi autori anglosassoni. Il titolo è tra le prime tre uscite delle nuovissime Edizioni dei Cammini, dirette da Luca Gianotti. In allegato al volume, trovate il CD con la registrazione in studio de L’Alfabeto delle Orme, reading musicale di Frida X + Wu Ming 2, miscela di suoni e declamazioni ispirati a passi scelti dell’antologia.
Wu Ming 2 ha curato anche l’apparato critico e l’introduzione al volume. La riportiamo qui, insieme all’indice dei testi e al terzo brano dello spettacolo. Prosegui la lettura ›
Un paese di “mandolinisti”. Wikipedia, i falsi storici su via Rasella e il giustificazionismo sulle Fosse Ardeatine
di Salvatore Talia
in collaborazione con Nicoletta Bourbaki*
INDICE
0. Preambolo
1. Nascita di una voce dell’Enciclopedia Libera
2. Attacco o attentato?
3. Una citazione da Primo Levi
4. “Wikipedia non prende posizione”: definire “controversie” anche la propaganda fascista
5. Intermezzo. Possono le dicerie senza fondamento trovare posto in un’enciclopedia?
6. Trucidare 335 prigionieri è o no una rappresaglia efferata?
7. Lo stato attuale della discussione
0. Preambolo
Il 25 novembre 1995, quattro giorni dopo il forzato ritorno in Italia del capitano Erich Priebke, apparve sul “Corriere della Sera” un intervento di Indro Montanelli, ove fra l’altro era scritto:
«Una cosa tuttavia ci sembra giusto chiedere al tribunale di Forte Boccea: che sul banco degl’imputati vengano chiamati anche i responsabili – se tuttavia ce ne sono in circolazione – dell’attentato in via Rasella che provocò l’ orrenda rappresaglia delle Ardeatine. Non per processare anche loro: ci mancherebbe. Ma per risolvere, o almeno per impostare, due problemi che ci assillano da tempo. Il primo è se sia ancora moralmente accettabile una legge di guerra che, in caso di attentato, legittima la rappresaglia – e nella spaventosa misura di dieci a uno – su degl’innocenti. Il secondo è se l’autore o gli autori dell’attentato abbiano il diritto di farne ricadere sugl’innocenti il castigo. […] Ci permettiamo di suggerire un corollario al verdetto qualunque esso sia per essere: la condanna di tutti gl’imputati – boia ed attentatori – a un piccolo silenzioso […] pellegrinaggio alla tomba di un oscuro carabiniere che, per risparmiare la rappresaglia sulla pelle di una diecina di ostaggi, si presentò ai tedeschi come colpevole di un attentato cui era del tutto estraneo».
Una rapida consultazione di Wikipedia avrebbe permesso al famoso giornalista di scoprire che: Prosegui la lettura ›