Skip disse a Robin che il giorno dopo, se c’era bel tempo, doveva far saltare in aria un’auto sul Belle Isle bridge, e poi avrebbe finito. Quel genere di ripresa si chiamava “kush”. La macchina sarebbe corsa oltre il parapetto, per poi esplodere a mezz’aria in una grande palla di fuoco, ed entrando nel Detroit river avrebbe fatto: “Kussssshhhhhhh“, e a quel punto si sarebbe alzato un gran fumo.
– Figata, – disse lei – Ti piace il tuo lavoro, eh?
– Beh, insomma, – rispose Skip – Sono stronzate, lo sai, è cinema. Però è abbastanza divertente. Sicuramente più di lavorare come comparsa, tutto il giorno sotto il sole mentre il regista cazzeggia con la star.
– Oggi ho letto una notizia sul giornale e mi sei venuto in mente tu – disse Robin – Hai sentito del tipo saltato in aria?
– Sì, ho visto. Qualcuno gli ha ficcato della dinamite sotto il culo. Ma non sono stato io, stavo lavorando. – Skip sorrise e addentò un grissino – E’ almeno da… beh, insomma, è un bel pezzo che non uso la dinamite.
– Però scommetto che ti ricordi come si fa.
Skip sorrise ancora: – Certo, però non lo usiamo quasi mai, quel tipo di esplosivi. Prosegui la lettura ›
Zombi 2, Revisited (ITA, 2013, 15’ circa)
[Prosegue la miniserie di due post – il primo è qui – dedicati alla memoria del colonialismo italiano, per non dimenticare il Vespasiano di Affile, dedicato il 12 agosto 2012 alla memoria del criminale di guerra fascista Rodolfo Graziani. Mesi fa, in un’intervista a Giuliano Santoro, WM2 ha collegato Affile, la “maledizione abissina”, il colonialismo e i film di zombie, menzionando anche un “bellissimo articolo” di Simone Brioni, in uscita per una rivista accademica inglese. Nel frattempo, l’autore ha realizzato apposta per Giap un film saggio su quegli stessi temi. Buona visione]
Trailer
Un film saggio che parla dell’eredità del colonialismo, di resistenza, di Lega Nord, di zombi, e della coincidenza per cui Zombi 2 (1979) di Lucio Fulci è uscito proprio quando sono iniziati i primi studi critici sul colonialismo e l’Italia è diventata una delle destinazioni dell’immigrazione africana.
Regia, sceneggiatura e montaggio: Simone Brioni. Soggetto: Fabio Camilletti. Correzione colore: Jennifer Burns, Fabio Camilletti e Giulio Giusti. Assistente al montaggio: James Graham Ballard. Fotografia: Ermanno Guida. Suono: Katherine Louise Clyne. Assistenti di post-produzione: Lidia Mangiavini e Cecilia Brioni. Produzione: Wu Ming 2 e Institute of Advanced Studies, University of Warwick. Prosegui la lettura ›
Sinistra è riconoscere il conflitto. Sulla nostra intervista a «Repubblica»
Molti se ne saranno già accorti, ma lo segnaliamo ai distratti: in homepage su repubblica.it c’è un’intervista a WM1 e WM4 realizzata da Michele Smargiassi a Bologna un paio di mesi fa*. Argomento: cosa vuol dire “sinistra” oggi.
In giro per la rete se ne sta discutendo molto, su Twitter c’è una girandola di commenti e virgolettati.
I commenti sul sito di Repubblica sono prevedibilissimi e di basso profilo:
c’è il piddino di Bologna incazzato per i nostri attacchi alla giunta (e per il referendum sulle scuole cattoliche) che scrive “questi a Bologna fanno solo danni”;
c’è il travaglista incazzato che ritira in ballo la questione Einaudi**;
c’è l'”emme-elle” incazzato perché abbiamo preso le distanze da Pol Pot e non abbiamo detto la nostra su Lenin, Stalin e Mao;
c’è quello che dice “mentre voi parlate dei massimi sistemi Berlusconi vince”, e non gli passa nemmeno per l’anticamera del cervello il sospetto che “Berlusconi vince” perché ben rappresenta un Paese “tarato sul minimo”, con una “sinistra” che non pensa mai in modo sistemico;
c’è il classicissimo “andate a lavorare!” (scritto da qualcuno che sicuramente in quel momento sta lavorando!);
notevole quello che scrive: “questi c’avranno tipo 20 anni e hanno gia’ le idee chiare su qualunque cosa?” (Grazie, alcuni di noi vanno per i 50!);
infine c’è la cazzata che viene scritta sempre, quella da ignoranti italiettocentrici: “In fondo gli Indignados spagnoli cos’hanno combinato, dove sono finiti? Non se ne sente più parlare.” Prosegui la lettura ›
Scarica «Tifiamo asteroide». Cento racconti per annientare il governo Letta
Ci sono voluti due mesi (l’appello è datato 6 giugno). Non è stato facile gestire l’abnorme mole di materiali ricevuti, a riprova che questo governo è molto apprezzato. Non è stato facile, ma alla fine eccola qui: Tifiamo asteroide, l’antologia di racconti che annichilisce il governo Letta e le sue basse intese, e lo fa non una volta, ma cento volte, cento volte cento, cento volte cento volte cento!
A cura di Mauro Vanetti.
Da un’idea di Alberto Biraghi.
Postilla di Wu Ming.
Editing e revisione a cura di Simona Ardito, Roberto Gastaldo, Natale aka VecioBaeordo, Mauro Vanetti e Alessandro Villari.
Copertina di Luigi Farrauto.
Progetto grafico e impaginazione di Simona Ardito.
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in PDF e in ePub
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[L’ePub ha ancora qualche sbavatura, ma le Perseidi non attendono. Lo sistemeremo nei prossimi giorni. Aggiungeremo anche il formato mobi/Kindle.]
Proponiamo qui la nota/prefazione scritta da Mauro Vanetti.
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Quale razza? Genere, classe e colore in «Timira» e «L’ottava vibrazione»
[Il 12 agosto 2012 veniva inaugurato ad Affile (RM) il Vespasiano di Sangue in memoria di Rodolfo Graziani, macellaio d’Italia. Nonostante le polemiche, le maledizioni abissine e la revoca dei fondi regionali, il monumento è ancora lì e non più tardi del 29 giugno scorso, ha visto riunirsi a convegno un centinaio di fascisti, con il solito corredo di saluti romani. Per non dimenticare questa vergogna, nei prossimi giorni pubblicheremo qui su Giap due articoli sulla memoria del colonialismo italiano.
Cominciamo con il nuovo numero di Studi Culturali (n°2, Anno X), rivista pubblicata dalla casa editrice Il Mulino. In copertina, la notissima foto di Mario Balotelli in versione Hulk, e all’interno una “tavola rotonda” a cura di Gaia Giuliani intitolata: La sottile linea bianca. Intersezioni di razza, genere e classe nell’Italia postcoloniale. Obiettivo di questa sezione “è raccogliere suggestioni provenienti da un numero ampio e interconnesso di discipline al fine di indagare le dimensioni sia discorsive sia materiali dell’immaginario razzista italiano”. Qui di seguito riportiamo l’intervento di Sonia Sabelli – su Timira e L’ottava vibrazione – preceduto dalla “didascalia” scritta da Daniele Salerno per commentare l’immagine di copertina. Buona lettura.]
L’incredibile Hulk “azzurro”. Così molti giornali italiani e stranieri, riprendendo il titolo di El País, definirono Mario Balotelli all’indomani della semifinale dell’Europeo 2012, vinta dall’Italia grazie a una doppietta del calciatore nato nel 1990 a Palermo da genitori ghanesi e cresciuto in una famiglia bresciana. Prosegui la lettura ›
Sentiero Luminoso Bologna – Milano. Primo aggiornamento.
[Il primo giugno scorso, Wu Ming 2 ha presentato al Festival della Viandanza di Monteriggioni il progetto del Sentiero Luminoso da Bologna a Milano. Per l’occasione, ha scritto anche un articolo che rilancia e sintetizza molte nostre riflessioni sul tempo, l’utopia e il cammino. Il pezzo è stato pubblicato su L’Unità del 31 maggio. Lo riportiamo qui sotto. A seguire: aggiornamenti, proposte e notizie sul Sentiero Luminoso. Buona Lettura.]
Movimento lento.
di Wu Ming 2
Se inserite in un motore di ricerca la parola “lentezza”, il risultato è una lista di siti che propongono di vivere, viaggiare, lavorare, mangiare fuori tempo rispetto ai ritmi incalzanti della quotidianità. Dietro questa comune rivendicazione, però, si nascondono e spesso si mescolano due visioni del tutto differenti. Da una parte, quella di chi vuole ritardare l’arrivo del futuro e quindi considera la lentezza come una sorta di macchina del tempo, capace di riportare in vita gli aspetti più sani di un passato ormai perduto. Dall’altra, quella di chi ritiene che nessun cambiamento reale, e dunque nessun futuro vivibile, possa prodursi senza una rottura del tempo. Prosegui la lettura ›
We shall overcome! Le Basse Intese contro il referendum di #Bologna
Come le Basse Intese PD – PdL hanno rimosso il referendum di Bologna sulla scuola pubblica. La volontà di 50.000 bolognesi non conta nulla. Disprezzate le 86.000 persone che sono andate a votare. E’ la democrattura, bellezza. Su Internazionale.